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tappe della fine dell'egemonismo
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Autore Messaggio
paolodegregorio
Dio minore
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Registrato: 13/07/07 13:00
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MessaggioInviato: 11 Mar 2008 17:51    Oggetto: tappe della fine dell'egemonismo Rispondi citando

tappe della fine dell?egemonismo
a cura di Paolo De Gregorio -11 marzo 2008-

- guerra del Vietnam, prima lezione storica per gli USA. Ha dimostrato che contro i popoli non si vince, nemmeno se sei la più grande superpotenza contro un piccolo popolo di contadini poveri
- crollo dell?Unione Sovietica: fatale per gli USA non avere più un minaccioso nemico. Caduto il cemento ideologico, oggi la Russia è un partner economico e fornitore energetico dell?Europa e il tentativo americano di far fallire questa integrazione con basi militari e sistemi antimissile è la prova che gli Usa cercano lo scontro perché l?Europa e l?Euro sono i suoi maggiori concorrenti e artefici del declino del dollaro e della sua economia
- la fine dell?egemonismo militare è dimostrato dagli interventi in Irak e Afghanistan che non potranno MAI essere vinti e la resistenza di questi popoli è uno dei fattori che sconsiglia altre avventure americane in Iran o Siria o Libano o Taiwan
- la potenza egemonica economica che ha visto gli USA primeggiare in tutto il mondo con il controllo degli organismi internazionali, FMI, WTO, Banca Mondiale, e con la forza del dollaro e delle sue multinazionali, è finita per l?ingresso di altre superpotenze economiche come la Cina, l?India, l?Europa, il Giappone (presto l?America Latina)), che hanno strutturalmente sottratto grandi fette di produzione e di mercato, facendo iniziare il ciclo di un mondo multipolare senza più egemonie né militari, né monetarie, né economiche
- quando il popolo americano capirà queste elementari verità, niente giustificherà più le 900 basi militari Usa nel mondo. Non saranno più giustificabili le enormi spese per le flotte, le portaerei, i sottomarini atomici, la Nato, perché l?egemonia economica si sosteneva con quella militare, ma a egemonismo finito diventano spese inutili e grottesche
- Paul Samuelson, premio Nobel per l?economia, sostiene: ?oggi gli Stati Uniti sono in una situazione simile a quella dell?Impero britannico all?inizio della sua dissoluzione?
- la crisi del petrolio per i suoi alti prezzi e per il progressivo esaurirsi delle riserve, accelererà di molto la corsa verso la riconversione energetica con le rinnovabili (solare in testa) e l?egemonismo perderà lo scopo principale, che era il controllo politico-militare del Medio Oriente.
- Fa riflettere il fatto che non sia stata la potenza militare dell?Unione Sovietica a far fallire l?egemonismo imperiale USA, anzi i due blocchi si legittimavano a vicenda e il sistema risultava in equilibrio immobile. E? stato l?ingresso sulla scena globale di nuove economie avanzate di grande peso che hanno infranto i monopoli, conquistato mercati, ridimensionato il potere del dollaro, e parallelamente si è sviluppata una forte resistenza alle prepotenze politiche e militari Usa che non si sono potute più giustificare con la formula del ?pericolo comunista?, ma sono ormai vissute come pretese coloniali per rubare materie prime da tutti i popoli del mondo, compresa l?America Latina
- la recessione americana, la crisi del dollaro, l?aumento inesorabile del prezzo del petrolio, una eventuale presidenza democratica, porteranno gli Usa a smantellare il costosissimo apparato militare d?attacco sparso nel mondo, inutile ferrovecchio per un mondo bipolare scomparso, e poter investire questo denaro all?interno del proprio paese, soprattutto per la riconversione energetica
- la crisi del petrolio, l?aumento del suo prezzo, che investirà tutto il mondo multipolare, ridimensionerà la ?globalizzazione? perché i trasporti via nave e aereo diventeranno troppo costosi e le economie diventeranno più ?regionali? anche se si tratterà di ?macroregioni?, e i paesi fortemente esportatori verso tutto il mondo avranno grandi difficoltà economiche
- sarebbe saggio che l?Europa tenesse conto di questo probabile scenario e accentuasse l?integrazione economica con i suoi vicini, riducesse l?interscambio con gli Usa, che è sotto il 20%, accelerasse, come fa la Spagna, la fine della dipendenza dal petrolio, visto che pochi giorni fa il 25% di tutta la energia elettrica consumata dagli spagnoli proveniva da centrali eoliche, cosa che dimostra che una moderna economia può basarsi esclusivamente su solare ed eolico
- riprogrammare la nostra economia su una scala più piccola che come massimo orizzonte abbia Russia, Medio Oriente, Mediterraneo, Europa, fondata sulla sostenibilità, i consumi interni e la riconversione energetica, non ci farebbe trovare impreparati di fronte alla grave crisi che verrà.
Paolo De Gregorio
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MessaggioInviato: 11 Mar 2008 19:19    Oggetto: Re: tappe della finedell'egemonismo Rispondi citando

Citazione:
- guerra del Vietnam, prima lezione storica per gli USA. Ha dimostrato che contro i popoli non si vince, nemmeno se sei la più grande superpotenza contro un piccolo popolo di contadini poveri
Solo se la superpotenza non ha la possibilita' di impegnarsi piu' di tanto, dovendo evitare quelle fastidiose guerre termonucleari...
Citazione:
- crollo dell'Unione Sovietica: fatale per gli USA non avere più un minaccioso nemico. Caduto il cemento ideologico, oggi la Russia è un partner economico e fornitore energetico dell'Europa e il tentativo americano di far fallire questa integrazione con basi militari e sistemi antimissile è la prova che gli Usa cercano lo scontro perché l'Europa e l'Euro sono i suoi maggiori concorrenti e artefici del declino del dollaro e della sua economia
Veramente gli USA lo godono il dollaro debole, siamo noi europei che non riusciamo ad abbassare l'euro a valori sensati; e cosi' l'economia USA sta su e noi recediamo alla grande.
Citazione:
- la fine dell'egemonismo militare è dimostrato dagli interventi in Irak e Afghanistan che non potranno MAI essere vinti e la resistenza di questi popoli è uno dei fattori che sconsiglia altre avventure americane in Iran o Siria o Libano
Ed anche li' gli USA hanno gia' vinto, poi che dell'Afghanistan non gli interessi una cippa e' anche logico, e in Irak ci rimarrano finche' non avranno sistemato i loro interessi, che a Obama piaccia o meno.
Citazione:
o Taiwan
E che ci vanno a fare? A bombardare l'ASUS?
Citazione:
- la potenza egemonica economica che ha visto gli USA primeggiare in tutto il mondo con il controllo degli organismi internazionali, FMI, WTO, Banca Mondiale, e con la forza del dollaro e delle sue multinazionali, è finita per l'ingresso di altre superpotenze economiche come ......... Non saranno più giustificabili le enormi spese per le flotte, le portaerei, i sottomarini atomici, la Nato, perché l'egemonia economica si sosteneva con quella militare, ma a egemonismo finito diventano spese inutili e grottesche
Qua mi pare ci sia una contraddizione: vero e' che la potenza militare dipende da quella economica, ma quella economica non dipende granche' da quella militare: tant'e' vero che l'URSS e' caduta per una grave crisi economica mica perche' ha perso in Afghanistan.
Samuelson lo lascio perdere, notoriamente i Nobel per l'economia son bravi solo se parlano del passato.
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paolodegregorio
Dio minore
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MessaggioInviato: 28 Apr 2008 17:10    Oggetto: Rispondi citando

- spari a Kabul -
Il cameriere del capitalismo Franco Venturini, a cui viene affidato con fiducia l?editoriale del ?Corriere della Sera? di oggi 28 aprile, parla come un capo bastone o capo partito, a tesi, in spregio alla professione giornalistica, e il titolo spara ?l?Occidente non può perdere?. Si parla dell?Afghanistan e della mancata eliminazione di Karzai in piena Kabul.
Ma la cosa strabiliante è che, dopo aver ricordato che sia gli imperialisti inglesi che quelli sovietici, furono cacciati dalla resistenza armata e che gli occidentali non tengono in debito conto l?orgoglio nazionale di quelle popolazioni, il nostro aspirante ministro degli esteri, non porta un solo argomento per sostenere la sua tesi che è appunto: l?Occidente non può perdere!
Anzitutto gli occidentali hanno già perso in passato e la cosa più probabile è che ciò succeda ancora, ma la sconfitta paventata da Venturini non sarebbe dell?Occidente, bensì degli USA, della Nato, che hanno coinvolto in questa loro iniziativa militare pochi e recalcitranti alleati, con ricatti e minacce. La posta in gioco non è l?Occidente,ma la fine dell?egemonia militare Usa e la fine della Nato.
E? proprio l?impossibilità di passare ?manu militari? in Iraq e Afghanistan che renderà dei ferrivecchi la Nato e l?esercito Usa, tenuto conto anche della storia di un piccolo popolo di contadini poveri, quello vietnamita, che resistette e scacciò la più grande potenza militare del mondo.
La ottusa testardaggine a non capire una volta per tutte che gli imperi sono finiti e che contro i popoli non si vince, è segno di stupidità criminale e andare avanti su questa strada porterà solo inutili morti, distruzioni, denaro e risorse buttate.
Quale sarebbe il grave pericolo per l?Occidente se l?Afghanistan fosse abbandonato?
Ci sarebbe una sua guerra civile come ci fu anche in America fra nordisti e sudisti, e poi si troverebbe un equilibrio all?interno della sua cultura e delle sue tradizioni.
Il ?pericolo terrorista? nasce solo dalla politica occidentale in Medio Oriente. Se tutti gli occidentali se ne andranno, non interferiranno più nelle questioni di quei popoli e accetteranno il ruolo di clienti che comprano il petrolio, nessuno metterà più bombe a Londra o New York.
Per quelle popolazioni che hanno vissuto il colonialismo imperiale inglese e poi l?egemonismo militare americano, gli occidentali sono quei ladri e assassini che hanno visto all?opera per decenni e pochi sono i compromessi possibili.
Per l?Europa, se si staccasse dal ?patto atlantico? e dalla Nato, si aprirebbe una fase molto feconda, poiché i nostri interessi sono in concorrenza con quelli Usa e la nostra economia si integrerebbe facilmente con quelle dei nostri vicini russi e mediorientali e l?Euro diventerebbe l?unica moneta di riferimento in questa area geopolitica.
Gli Usa sono pugili suonati che temono la PACE e il libero mercato, e continuano a picchiare alla cieca, ma il loro ridimensionamento è vicino.
Paolo De Gregorio
28.4.08
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Residenza: Sulle spiagge della SARDEGNA, con un piede amollo ed uno no

MessaggioInviato: 30 Apr 2008 05:33    Oggetto: Rispondi citando

Tu mi sa che non hai capito un accidente di come pensano i terroristi islamici!
Sei un illuso, se speri che lasciandoli in pace poi loro lascino in pace noi.
Io per conto mio manderei via tutti gli islamici che non si adeguassero alle nostre leggi, una delle quali vieta di girare "travisati" cioè col volto coperto in modo tale da non far intuire le sembianze. In secondo luogo non per,etterei costruzione di moschee finchè l'Arabia saudita nega ai cristiani di portare simboli o di erigere una chiesa, o per quanto riguarda le donne , di girare come più par loro, guidando una vettura e senza chador in testa.
Dimmi pure che son razzista, ma da noi una vecchietta è stata uccisa, per esser stata troppo gentile con due clandestini islamici del Magreb.

Poi se li lasci fare ti portano via anche le mutande...è la loro natura di predoni.....
Ora si sono installati in un edificio che è stato recintato perchè Monumento Nazionale.....
Vedi tu se dobbiamo lasciarli fare...
Poi non dimenticare che l'Afganistan è un grande produttore di oppio, e secondo te, a chi lo vendono?
Hai parlato di Vietnam, ma forse ignori molte cosucce sull'argomento Vietnam...
Controlla i nomi dei capoccioni, prima e dopo il conflitto....
Norrei tanto poterti scrivere cosa diceva un profugo, sulle vere ragioni di quella sporca guerra.

Ciao nostalgico del cominform

Ray
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MessaggioInviato: 30 Apr 2008 15:34    Oggetto: Rispondi

paolodegregorio ha scritto:
E’ proprio l'impossibilità di passare “manu militari” in Iraq e Afghanistan che renderà dei ferrivecchi la Nato e l'esercito Usa, tenuto conto anche della storia di un piccolo popolo di contadini poveri, quello vietnamita, che resistette e scacciò la più grande potenza militare del mondo.
Ma ROTFL!
Il "piccolo popolo", manco fossero degli hobbit!
E mi pregio segnalarti per la n-esima volta che anche gli hobbit avrebbero vinto contro gli USA in Vietnam, avendo il supporto della Cina; anzi vincevano prima, visto che nei tunnel sotterranei ci stan comodi...

Ma ci tengo a evidenziare questa perla
paolodegregorio ha scritto:
Quale sarebbe il grave pericolo per l'Occidente se l'Afghanistan fosse abbandonato?
Ci sarebbe una sua guerra civile come ci fu anche in America fra nordisti e sudisti, e poi si troverebbe un equilibrio all'interno della sua cultura e delle sue tradizioni.
Ma ti rendi conto di cosa auspichi?
Una bella guerra civile tra Talebani e non in un paese che ha gia' alle spalle vent'anni di guerra?!?!? Shocked
E poi coi Talebani, gente notoriamente alla mano...
In pratica un dimezzamento annunciato della popolazione, figo!

Mi chiedo quali altre meravigliose proposte tu possa avere in serbo: scommetto che...
paolodegregorio ha scritto:
Il “pericolo terrorista” nasce solo dalla politica occidentale in Medio Oriente. Se tutti gli occidentali se ne andranno, non interferiranno più nelle questioni di quei popoli e accetteranno il ruolo di clienti che comprano il petrolio,
Ci avrei giurato, tutti via dal medioriente e lasciamo che i "popoli" trovino loro una bella soluzione per Israele.
Magari una "Soluzione Finale", ne'?
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