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il partito che non c'è.....
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Autore Messaggio
paolodegregorio
Dio minore
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Registrato: 13/07/07 13:00
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MessaggioInviato: 08 Mar 2008 14:52    Oggetto: il partito che non c'è..... Rispondi citando

il partito che non c?è
a cura di Paolo De Gregorio -7 marzo 2008-

Il giornalista Gian Antonio Stella, autore de ?La Casta?, ammette clamorosamente, visto che il suo giornale è il ?Corriere della Sera? (organo del partito unico della Confindustria), che il mondo ?è pieno di sfruttati e sfruttatori? e si chiede perché gli operai del Nord-est non votino Rifondazione Comunista, anzi in paesi ad altissima densità operaia i risultati sono 2,7% ad Arzignano, 2,7% a Carrè, 2% a Rosà, 1,8% a Rossano Veneto, 1,6% a Zermeghedo.
Naturalmente si capisce che la cosa non gli dispiace, e quanto alla causa di questo appecoronamento degli operai rimanda ad una vaga ?complessità? del problema.
Praticamente nessuno in Italia, almeno nei grandi mezzi di informazione, fa chiarezza su un aspetto fondamentale che ha causato una mutazione genetica dei partiti politici. Questo ?strappo? storico avviene 30 anni fa quando i due grandi partiti storici, la DC e il PCI, gli unici ad avere un rapporto organico e organizzato sul territorio con grandi masse di lavoratori, abbandonano questo terreno per spostarsi verso il più comodo ?PALAZZO? e gli studi televisivi,dove progressivamente sono tutti diventati ?CASTA? intoccabile e impunita, facendo della RAI uno strumento al loro servizio.
Se si somma questo processo al progressivo e metodico cedimento della sinistra sui suoi principi fondanti, fino al centrista Veltroni, dobbiamo constatare l?abbandono sostanziale di un progetto che facesse intravedere alla classe operaia un futuro non subalterno e una speranza di cambiamento.
Il mondo cattolico ha risentito anche esso della disgregazione della vecchia DC, ma la struttura capillare della Chiesa cattolica ha mantenuto un rapporto con le classi lavoratrici subalterne conservando una certa identità. Identità scomparsa, invece, nelle file della sinistra abbandonata dai suoi dirigenti.
I sindacati, legati a doppio filo alla politica, hanno fiancheggiato questo processo, fatto di continui cedimenti, fino alla attuale situazione in cui quasi tutti i lavoratori si sentono precari, ricattati, licenziabili, delocalizzabili, con un aumento dei morti sul lavoro.
Vorrei dire a Stella, e anche a quei marxisti-leninisti che ci propongono formulette, che capitale e lavoro, se non sono antagonisti, sono due facce della stessa medaglia, e gli operai fanno il tifo per i padroni e votano per Berlusconi perché è l?unico sistema che funziona e l?alternativa non c?è.
Naturalmente operai e padroni sono alleati nel cercare più sviluppo, più lavoro, più consumi, fregandosene dell?ambiente che ormai è al collasso, se ne fregano della pace e lavorano allegramente per produrre strumenti di morte. Entrambi non vogliono sentire parlare di decrescita, di sostenibilità, di riduzione dei consumi e delle nascite, di riconversione energetica e della fine della dipendenza dal petrolio.
Oggi vi è una profonda omologazione nel ?pensiero unico? che accomuna padroni e classe operaia in un identico progetto di sviluppo.
Il partito che non c?è, e che rende inutile votare, è quello che nascerà necessariamente per fronteggiare i disastri che si avvicinano.
Finalmente si avranno due soli schieramenti, uno sarà quello di chi vuole continuare questo modello di sviluppo (il PIL innanzi tutto), che va da Storace a Bertinotti. L?altro che vuole l?esatto contrario, ossia mettere regole all?economia che la rendano compatibile con gli equilibri della biosfera, uscendo dalla globalizzazione a favore della produzione per i consumi interni, che preveda il superamento della schiavitù del lavoro salariato a favore del piccolo modo di produrre e della cooperazione, che preveda la riconversione energetica con il solare, la riduzione drastica degli inquinanti. fondando una nuova agricoltura biologica per tutti, non più una lira per spese militari e Concordati con i preti, e diminuzione progressiva della popolazione che in Italia dovrebbe essere la metà, se volessimo veramente essere autosufficienti e sostenibili rispetto al nostro territorio.
Paolo De Gregorio
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paolodegregorio
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MessaggioInviato: 09 Mar 2008 15:09    Oggetto: Rispondi citando

- il partito del lavoro ?

E? da parecchio tempo che insisto sul fatto che in Italia vi è uno spazio politico vacante che è quello di un ?partito del lavoro?, autogestito dai protagonisti del lavoro, dai precari, dai disoccupati, che se vogliono ottenere qualcosa devono gestire in prima persona il conflitto con i padroni.
Se ne sono perfino accorti i partitini dell?Arcobaleno, che, pur riferendosi al comunismo ed alla classe operaia, non hanno dirigenti operai di alto livello, e si affrettano a candidare qualcuno per darsi una riverniciata di ?lotta di classe?, ma credo che la direzione politica rimarrà ancora in mano a intellettuali, giornalisti, e politicanti a vita.
Personalmente sono da sempre sbalordito e disgustato dal fatto che la classe operaia si sia fatta storicamente rappresentare da gente che non vive la sua situazione, che ha cultura e linguaggi differenti, che non vive nei suoi quartieri e che, nella più benevola delle ipotesi, non è adatta a comprendere il peso reale che grava sui lavoratori, in termini di ritmi, pericoli, nocività, usura fisica e mentale.
A me sembra banalmente evidente che questa tutela degli intellettuali e dei politicanti vada respinta e che nasca un ?partito del lavoro? costituito esclusivamente dai lavoratori e che, anzi, ci sia una rappresentanza proporzionale al peso numerico delle categorie, senza dimenticarne nessuna (in questa fase la eterogenea e datata ?sinistra arcobaleno? si pone come un ostacolo alla nascita del ?partito del lavoro?).
Questa è una ?semplificazione? essenziale, anche per non assistere più alla svendita, mascherata da ?modernità?, che gli intellettuali dirigenti della ?sinistra? hanno operato CONTRO la classe operaia, facendola finire come è ora: emarginata, senza identità, precarizzata, ricattata dalla immigrazione, con l?aumento di infortuni e morti sul lavoro.
Un?altra ?semplificazione? auspicabile sarebbe quella di abolire la ?CASTA? dei politicanti a vita, introducendo la regola (semplice, semplice) che nessuno, dico nessuno, può restare in Parlamento per più di due legislature e che questa regola riguardi anche le cariche dirigenti all?interno dei partiti.
Paolo De Gregorio
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MessaggioInviato: 11 Mar 2008 00:07    Oggetto: Rispondi citando

... e secondo te è possibile una cosa del genere?
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MessaggioInviato: 14 Mar 2008 21:21    Oggetto: Rispondi citando

Le ragioni della vittoria di questa destra populista sono molto complesse: non credo che la maggior parte delle persone che votano il partito di cartone inventato da Berlusconi abbiano in uso il fare analisi approfondite documentandosi sugli effetti delle promesse del cavaliere.
E quelli che votano a sinistra sono tutti degli illusi che sperano in una classe dirigente ormai collusa con il potere tanto da rappresentare solo se stessa?
Mi dispiace perché sia a destra che a sinistra esistono brave persone, non meritevoli di questa appropriazione totale delle risorse.
Tutto il sistema occidentale, il liberismo e il capitalismo stanno per collassare così come ha già fatto a suo tempo il comunismo sovietico (che di comunismo aveva solo il nome). Il collasso della civiltà occidentale si porterà dietro anche le altre civiltà, in una rovinosa caduta verso il basso. A governare il mondo, in una situazione simile, saranno le forme più complesse e articolate di criminalità organizzata.
Il fatto è che le risorse energetiche ma soprattutto quelle idriche diventeranno presto oggetto di guerre di confine. Il pianeta ha risorse limitate e l'attuale sviluppo non solo non è sostenibile ma rischia di spingerci verso l'estinzione, non tanto della specie umana (che saprà riorganizzarsi) quanto della civiltà attuale, con tutti i vantaggi e garanzie che ci offre.
Non vedo un futuro roseo. Non almeno per altri 150.000 anni. Tanti ne serviranno per ricreare condizioni evolutive tali da "riassestare" la nostra specie in modo che possa prosperare in un ambiente nel quale le risorse saranno diversamente distribuite.

Che volete dunque che sia questo pugno di formiche che urlano dalle tivù?
Verranno spazzati via dalla storia in pochissimo tempo.
C'è qualcuno che si ricorda il nome del proprio antenato di 75.000 anni fa?
Eppure, senza di lui oggi non sareste quelli che siete.
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paolodegregorio
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MessaggioInviato: 15 Mar 2008 13:36    Oggetto: Rispondi citando

- i giudizi di Saviano -

Con grande nettezza, tipico di persone con un po? di etica, Saviano afferma che nessuno in Italia intende combattere le mafie, che sono le più grandi aziende italiane come fatturato, e che votare non serve a niente se non c?è questo impegno.
Aggiungo che un altro grande assente nel dibattito elettorale è l?ambiente e tutti i media non parlano più di emergenza rifiuti, inceneritori, riconversione energetica.
Per di più proprio oggi sento dire che la destra vorrebbe tornare in Iraq, togliere le truppe dal Libano e mandarle in Afghanistan.
Queste follie velleitarie, ispirate da servilismo verso la destra USA, sono possibili per un enorme vuoto politico che vi è a sinistra e nella cosiddetta area del pacifismo, che nemmeno su questo terreno riesce a coinvolgere gli italiani e chiedere loro se è giusto che un paese che non è capace nemmeno di eliminare razionalmente i suoi rifiuti ed è in mano alla mafia (che è anche al Nord e in Sardegna), spenda migliaia di miliardi di vecchie lire in protagonismo militare, senza dare priorità assoluta e destinare quel denaro per l?ambiente e contro la mafia.
Ribadisco il mio invito a non votare, semplicemente perché non vi alcun partito che lo merita e il vecchio giochetto di dire che si favorisce il ritorno di Berlusconi è una cosa poco seria.
Noi abbiamo il dovere di punire coloro che sono andati al governo (anche con il mio voto) e non hanno immediatamente fatto quelle cose che avevano promesso, che avevano il potere di fare a maggioranza semplice, che potevano segnare una discontinuità col precedente governo della destra.
La destra fa la destra, ha una sua precisa identità e agisce di conseguenza.
Quello che manca è una sinistra antagonista e fortemente ambientalista.
Paolo De Gregorio
15.3.08
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MessaggioInviato: 15 Mar 2008 17:00    Oggetto: Rispondi citando

Caro paolodegregorio.

Credo che spostare tutto sulla differenza destra vs sinistra che non c'è sia detto senza offesa, un po' riduttivo e semplicistico.
Anche l'idea di non andare a votare per punire qualcuno è quantomeno inefficace. I meccanismi di tutela che la classe dirigente e politica si è data non consentono più un diretto controllo da parte del cittadino: solo due cose possono modificare questo statu quo: una improponibile e irrealizzabile rivoluzione di massa, possibilmente pacifica (ma ci vorrebbe una stratificazione culturale sulla quale appoggiarla, cosa che non è assolutamente fattibile perché la stratificazione culturale degli italiani si fonda su antiche abitudini al feudalesimo e al servo-glebismo coatto e compiaciuto) oppure una grandissima catastrofe naturale che per almeno un secolo tenga tutta la popolazione occupata a ricostruire il paese e le infrastrutture (cosa che viste le condizioni della politica e dell'economia a livello mondiale, finirebbe per trasformare l'Italia in nuova terra di conquista e tutto diverrebbe ancora più difficile: alternativa autarchica? Niente più frigoriferi pieni, telefonini, auto, lavoro per tutti, pensioni, sanità pubblica gratuita ecc.).
Possiamo solo sperare in una naturale detumescenza del potere politico seguita da un periodo di confusione e di stasi collettiva, tutto a vantaggio di un rinascere di personaggi più adatti alle esigenze del paese, escludendo i capipopolo e le aggregazioni portatrici di interessi di parte.
Vi sembra possibile?

L'unica prospettiva percorribile è però il caso.

Solo il caso può decidere delle sorti di un paese come il nostro.
Berlusconi che si converte all'islamismo moderato e si ritira in medio oriente, Bossi che guarisce improvvisamente e si fa missionario in Africa, D'Alema che si rade i baffi, Bertinotti che decide di cambiare sarto (ma avete visto che belle giacche sfoggia?) Fini che fa pace con Prodi, gli dichiara la sua stima e gli propone di aprire una fabbrica di tortellini (una c'è già, dovrà scegliere un altro Nickname), Casini che smette di urlare "Io Centro!" (Allora era tutta colpa sua?) e si tinge i capelli color ravanello pallido come la Littizzetto, tanto per fare meglio coppia con Azzurra Catagirone... Follini che torna in tivù (ma dove è sparito?) e così via..

Ve lo immaginate un caso così fantasioso?
Non credo che NON andare a votare possa essere più influente di un caso come quello che ho destritto e non credo che possa essere altrettanto realizzabile.
Nei paesi a falsa democrazia dove a votare ci vanno solo le masse organizzate e motivate, gli assenti al voto devono ciucciarsi quel che decidono gli altri.
E' la demago-crazia, bellezza!
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paolodegregorio
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MessaggioInviato: 16 Mar 2008 11:47    Oggetto: Rispondi citando

Voto o astensione?

Rispondo a coloro che dicono che l?astensione fa il gioco dell?avversario (Berlusconi) e che tu lasci decidere gli altri oppure che l'astesione è ininfluente.
Non è vero.
La dimostrazione è che già si parla che se Veltroni non raggiungerà quota 35% dei voti sarà dimissionato dal suo partito e con lui cadrà quella linea politica così liberista da essere confusa con quella del Cavaliere.
Votare Veltroni significa prolungare l?agonia di una sinistra trasformista che si è fatta ?centro?, che non è vero che si è integrata con il pensiero cattolico, che vuole il voto progressista senza esserlo.
Naturalmente parlo a coloro che in Italia vorrebbero una grande sinistra, identitaria, antagonista e ambientalista.
L?astensione oggi vale doppio, perché far fallire Veltroni è una operazione di igiene politica che cancella ambiguità ed equivoci e può anche segnalare l?entità e il peso numerico di quelli che non si fanno prendere per il culo.
Quanto a far vincere Berlusconi, non può parlare chi è stato al governo e non ha fatto una legge contro il conflitto di interesse, la ineleggibilità per chi possiede reti TV, e non ha fatto unilateralmente una nuova legge elettorale che restituisse ai cittadini il potere di dare la preferenza. Berlusconi l?hanno fatto vincere loro con la loro codardia e sudditanza, sinistra arcobaleno compresa.
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MessaggioInviato: 16 Mar 2008 12:43    Oggetto: Rispondi citando

Non so come ma ho l'impressione che questo thread sia diventato una sorta di blog personale.
Niente di male ma ho come l'impressione che i commenti degli altri non vengano letti dall'autore del lungo monologo che attraversa queste pagine.
Spero di sbagliarmi perché l'argomento è interessante.
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MessaggioInviato: 18 Mar 2008 03:42    Oggetto: Rispondi citando

Se l'intento di Paolo e' di indurci alla discussione, senza intervenire egli stesso in una eventuale replica, non ci vedo nulla di male. No?
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MessaggioInviato: 18 Mar 2008 11:10    Oggetto: Rispondi citando

zeussino ha scritto:
Se l'intento di Paolo e' di indurci alla discussione, senza intervenire egli stesso in una eventuale replica, non ci vedo nulla di male. No?

No, certamente, ma è pur sempre un peccato usare questo thread da una parte sola. Si rischia di pontificare.
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paolodegregorio
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MessaggioInviato: 19 Mar 2008 12:43    Oggetto: Rispondi

riconosco il mio limite che è quello di non riuscire a replicare ai singoli interventi, ma li leggo e ne tengo conto e spesso non ho niente da aggiungere.
Trasmetto i post sulla realtà quotidiana sperando di contribuire a far emergere riflessioni razionali al di fuori del "pensiero unico" che ci viene propinato quotidianamente.
Ho inserito più scritti nello stesso thread pensando che gli argomenti erano dello stesso filone. Preferirei trasmettere un thread per scritto, ma so che sarei troppo invasivo. Già così.... scusatemi se potete
ciao
paolo
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