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Una questione etica
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GrayWolf
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MessaggioInviato: 16 Mar 2008 22:31    Oggetto: Rispondi citando

Anche se li considero maestri, non perseguo gl'insegnamenti di Catone né di Dracone...


@EmmetBrown e Proserpina
Attenzione state "scivolando" fuori argomento, se volete continuare posso aprire un thread apposito...
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Proserpina
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MessaggioInviato: 16 Mar 2008 22:37    Oggetto: Rispondi citando

GrayWolf ha scritto:
Anche se li considero maestri, non perseguo gl'insegnamenti di Catone né di Dracone...


@EmmetBrown e Proserpina
Attenzione state "scivolando" fuori argomento, se volete continuare posso aprire un thread apposito...


...credi davvero?...a me sembra che il cuore dell'argomento sia invece questo....tu l'hai intitolato questione etica....cosa ci fa definire etico il gesto di riferire di aver visto un tradimento e perchè il tradimento ci turba ( se proprio insisti a volerlo chiamare così)....

Lupo...sii davvero tale...restiamo qui e andiamo nel profondo della questione....Non siamo per nulla OT.
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GrayWolf
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MessaggioInviato: 16 Mar 2008 22:42    Oggetto: Rispondi citando

Proserpina ha scritto:
....

Lupo...sii davvero tale...restiamo qui e andiamo nel profondo della questione....Non siamo per nulla OT.


Siete "sul bordo": una cosa è la questione etica un'altra sono le considerazioni su cuori infranti, crudeli, caldi e quant'altro...
Le vostre divagazioni starebbero meglio nel thread "C'è cuore e cuore"
[ancora da aprire...]

Io stesso in questo momento sono OT e non ho nessun problema a splittarmi...
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Proserpina
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MessaggioInviato: 16 Mar 2008 22:53    Oggetto: Rispondi citando

GrayWolf ha scritto:
Proserpina ha scritto:
....

Lupo...sii davvero tale...restiamo qui e andiamo nel profondo della questione....Non siamo per nulla OT.


Siete "sul bordo": una cosa è la questione etica un'altra sono le considerazioni su cuori infranti, crudeli, caldi e quant'altro...
Le vostre divagazioni starebbero meglio nel thread "C'è cuore e cuore"
[ancora da aprire...]

Io stesso in questo momento sono OT e non ho nessun problema a splittarmi...


Hai letto bene Wolf?Io ho parlato di ombra...non di cuori infranti..sai un mod ...vai a fondo quando leggi..
Per favore..non farti prendere dalla sindrome dell'OT che anch'io ho...Mi è appena stato detto di non esagerare con il dilemma sono o non sono OT...

Ascolta: tu la poni come una questione etica...ma a mio avviso non lo è.
Se mi apri un 3d come quello che hai detto manco ci scrivo.
Questo tema mi sta molto a cuore e per questo sono tornata a postare.

Ti rigiro la domanda: è etico pensare di sapere cosa vive una persona che sceglie "tradire" (come odio questa parola...non si tradisce che se stessi..)? Cosa ci spinge a giudicare questo gesto che in sè è sempre un gesto carico di intensità e vitalità? Cosa ci inquieta in realtà? Cosa ci fa venire l'irrefrenabile voglia di riferire al parner?
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GrayWolf
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MessaggioInviato: 16 Mar 2008 23:04    Oggetto: Rispondi citando

Proserpina ha scritto:
...
Ti rigiro la domanda: è etico pensare di sapere cosa vive una persona che sceglie "tradire" (come odio questa parola...non si tradisce che se stessi..)? Cosa ci spinge a giudicare questo gesto che in sè è sempre un gesto carico di intensità e vitalità? Cosa ci inquieta in realtà? Cosa ci fa venire l'irrefrenabile voglia di riferire al parner?


La domanda e i suoi limiti mi sembravano abbastanza chiari:

non riguardavano cosa si prova a tradire, come se la vive una persona che tradisce, bensì come pensate sia etico comportarsi in una situazione come quella descritta.

L'argomento che vuoi introdurre esula dall'oggetto del thread.
Ecco perché mi sembra corretto aprire un'altra discussione che forse ha più valenza di questa.
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Emmett Brown
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MessaggioInviato: 16 Mar 2008 23:53    Oggetto: Rispondi citando

Lo davo per sottinteso dato ciò che ho scritto, ma lo dico più chiaramente: trovo che riferire a qualcuno che il suo compagno/a intrattiene rapporti con terzi (evito appositamente la spropositata parola 'tradire') sia un'infamia e un comportamento spesso dettato dalle più basse pulsioni.

proserpina ha scritto:
1) è etico pensare di sapere cosa vive una persona che sceglie di "tradire" (come odio questa parola...non si tradisce che se stessi..)?
2) Cosa ci spinge a giudicare questo gesto che in sè è sempre un gesto carico di intensità e vitalità?
3) Cosa ci inquieta in realtà?
4) Cosa ci fa venire l'irrefrenabile voglia di riferire al partner?


1) Troverei molto supponente il pensarlo.
2) L'invidia per l'altrui felicità, o peggio.
3) Il constatare che un comportamento che ci hanno insegnato essere deprecabile è in realtà naturale e fonte di gioia e benessere.
4) La cattiveria, presumo.

Per rispondere alla domanda precisa di graywolf "come pensate sia etico comportarsi in una situazione come quella descritta": la mia etica mi suggerisce di custodire (gioiosamente) certe informazioni senza riferirle ad alcuno.
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Proserpina
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MessaggioInviato: 17 Mar 2008 01:25    Oggetto: Rispondi citando

GrayWolf ha scritto:
L'argomento che vuoi introdurre esula dall'oggetto del thread.
Ecco perché mi sembra corretto aprire un'altra discussione che forse ha più valenza di questa.


...va bene... Wink
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Jeppo59
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MessaggioInviato: 17 Mar 2008 02:22    Oggetto: Rispondi citando

Si presuppone che io sia amico di entrambi: il tradito ed il traditore!
Mi è già successo e ci si sente molto a disagio, ci si sente complici nel tradire l'amico.
Insieme ad altri amici, abbiamo preso il traditore e gli abbiamo chiesto il perché di quel gesto.
Ne abbiamo valutato le ragioni, non ci siamo erti a giudice, ma abbiamo fatto capire l'importanza i essere sinceri con l'altro, il disagio creato a chi sapeva della situazione e che per ovvi motivi non si sentiva più a proprio agio ne con l'uno e ne con l'altro.
Non facendo mancare il nostro supporto ed affetto, abbiamo spinto al chiarimento gli amici, che dopo qualche mese sono ritornati insieme ed oggi sono felicemente sposati!
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Gateo
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MessaggioInviato: 17 Mar 2008 11:14    Oggetto: Re: Una questione etica Rispondi citando

GrayWolf ha scritto:
Quando si vede una moglie/fidanzata/compagna di un amico che lo tradisce

Cosa è più etico?

- prendere da parte la persona e metterla al corrente che se non dice la verità, si provvederà di persona ad avvisare il "malcapitato/a".

- Andare direttamente dall'interessato/a e avvisarlo/a.
Queste sono etiche.

GrayWolf ha scritto:
- Non fare niente, nemmeno la più piccola allusione, per non incrinare la felicità che i due esprimono, almeno in pubblico.
Questo magari non e' etico, ma e' la scelta dell'uomo saggio.
Notoriamente, l'ambasciator porta pene anzicheno'.

Dal che se ne deduce che l'uomo eticamente saggio fa in modo di non sapere nulla di tali faccende.
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amhara
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MessaggioInviato: 17 Mar 2008 13:48    Oggetto: Rispondi citando

io non penso si debba dire questo è etico e questo non lo è.
mi sembra banale dire che dipende dalla situazione, ma come al solito (visto che parliamo di etica) riferirsi al buon protagora non fa male.
Il bene e il male dipendono dalla situazione e anche dalla persona.
Io che dico al mio amico\a che viene tradito sto facendo del bene perchè sto svelando la menzogna del compagno\a, ma al tempo stesso sapere queste cose farà molto molto male all'amico\a.. senza contare che potrebbe anche non credervi (cosa che a me è già successa) dicendo che parliamo male del partner solo perchè sta antipatico\a o perchè è chiacchierato\a.

in questi casi andrebbero valutati (con il beneficio della ragione, visto che noi non siamo direttamente coinvolti) i seguenti fatti:
-quanto siamo amici del tradito\a?
-quanto siamo amici del traditore\traditrice?
-valutare le conseguenze del gesto.

le quali possono ovviamente compromettere gravemente i nostri rapporti con il tradito o con il traditore o con entrambi in vario grado..

Mi pare che l'etica c'entri poco.
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ioSOLOio
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MessaggioInviato: 17 Mar 2008 14:26    Oggetto: Rispondi citando

Proserpina ha scritto:
Ti rigiro la domanda: è etico pensare di sapere cosa vive una persona che sceglie "tradire" (come odio questa parola...non si tradisce che se stessi..)?

credo che l'etica in questo caso non c'entri affatto.

La domanda precisa di GrayWolf è come ci comportiamo?
Certamente correlato è la eventuale motivazione a corredo della nostra scelta.

Per altro non è in discussione il sentimento o cosa prova la persona che fa la scelta di "tradire". Eventualmente, per lo meno io l'ho addotto a margine delle mie considerazioni, contesto il fatto che detta scelta non venga fatta in maniera più trasparente, correttamente.



Proserpina ha scritto:
Cosa ci spinge a giudicare questo gesto che in sè è sempre un gesto carico di intensità e vitalità? Cosa ci inquieta in realtà? Cosa ci fa venire l'irrefrenabile voglia di riferire al parner?

Beh, io -ancora- non giudico l'atto in quanto tale, ma il non essere corretti.
Quindi è ovvio che in qualche modo do anche un giudizio sul comportamento.
Il che non è un giudizio globale perchè ci possono essere mille altre considerazioni da fare, motivazioni, spiegazioni, attenuanti e quanto vuoi.

Ma resta il fatto che, per me, non essere corretti in una relazione 8sia essa di amicizia, amorosa ma anche di lavoro...) è grave.
Potrei perdonare un tradimento.
Non la menzogna.





..eh, come dite?
Son scassapalle?
Temo di non potervi dar torto su queste questioni.... Wink
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GrayWolf
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MessaggioInviato: 17 Mar 2008 17:16    Oggetto: Rispondi citando

amhara ha scritto:
io non penso si debba dire questo è etico e questo non lo è.
mi sembra banale dire che dipende dalla situazione, ma come al solito (visto che parliamo di etica) riferirsi al buon protagora non fa male.
Il bene e il male dipendono dalla situazione e anche dalla persona.
Io che dico al mio amico\a che viene tradito sto facendo del bene perchè sto svelando la menzogna del compagno\a, ma al tempo stesso sapere queste cose farà molto molto male all'amico\a.. senza contare che potrebbe anche non credervi (cosa che a me è già successa) dicendo che parliamo male del partner solo perchè sta antipatico\a o perchè è chiacchierato\a.

in questi casi andrebbero valutati (con il beneficio della ragione, visto che noi non siamo direttamente coinvolti) i seguenti fatti:
-quanto siamo amici del tradito\a?
-quanto siamo amici del traditore\traditrice?
-valutare le conseguenze del gesto.

le quali possono ovviamente compromettere gravemente i nostri rapporti con il tradito o con il traditore o con entrambi in vario grado..

Mi pare che l'etica c'entri poco.


Approvo quanto dici, sia sul coinvolgimento che sulla valutazione delle conseguenze.
Tali conseguenze possono ripercuotersi sul personale e obbligano a fare una scelta che, in estrema analisi, può essere definitiva.

Quello su cui obietto è la tua ultima frase, indotta da un mio errore nel porre la domanda: avrei dovuto scrivere:
"secondo la vostra etica cosa è più giusto"


là dove:
[cito wikipedia perché son troppo pigro e non è questo un thread di discussione filosofica]

Wikipedia alla voce etica, tra l'altro, ha scritto:
Si può anche definire l'etica come la ricerca di uno o più criteri che consentano all'individuo di gestire adeguatamente la propria libertà; essa è inoltre una considerazione razionale, dei limiti entro cui la libertà umana si può estendere.


che in buona sostanza è quello che tu hai detto con altre parole.

@ ioSOLOio
non so se ti può far piacere,
ma come scassapalle siamo almeno in due
Wink
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MessaggioInviato: 17 Mar 2008 20:07    Oggetto: Rispondi citando

ho scritto "l'etica c'entra poco" perchè la prima cosa che mi è venuta in mente sentendo parlare di etica è il classico "codice di comportamento" cosa che in effetti l'etica non è...

grazie per la precisazione!
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MessaggioInviato: 18 Mar 2008 02:39    Oggetto: Re: Una questione etica Rispondi citando

GrayWolf ha scritto:
Poco tempo fa, stavo discutendo con un amico su un problema che, penso, sia vecchio come il mondo:

Quando si vede una moglie/fidanzata/compagna di un amico che lo tradisce
[naturalmente l'argomento è reversibile al femminile: marito/fidanzato/compagno].

Cosa è più etico?

- Andare direttamente dall'interessato/a e avvisarlo/a.



Anch'io opterei per la seconda, per il bene dell'amico: e' giusto che sappia.
Se poi preferira' fingere di non sapere (ci sono anche questi casi) per far andare avanti il rapporto, sara' una sua scelta.

Quando *entrambi* sono amici, invece, e' dura... probabilmente la cosa migliore e' non immischiarsi.
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Danielix
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MessaggioInviato: 18 Mar 2008 04:13    Oggetto: Rispondi citando

Bè, Lupo, direi che matematicamente le variabili sono parecchie più di due, poichè ve ne sono già 4 di base:

1) - Lui soltanto è tuo amico, ed è lei che ha tradito.
2) - Entrambi sono tuoi amici, ed è lei che ha tradito.
3) - Lei soltanto è tua amica, ed è lui che ha tradito.
4) - Entrambi sono tuoi amici, ed è lui che ha tradito.

che innanzitutto occorre raddoppiare in considerazione del tuo, di sesso, data la differente percezione del fenomeno da parte dei due sessi (che questo lo si voglia condividere o no, è così per molti/molte).

Le risultanti 8 occorre poi combinarle con la soggettiva percezione che tu nutri verso il tradimento in amore.

Faccio qualche esempio:

se ritieni il tradimento una cosa immorale, un atto indegno, insomma se lo carichi di una valenza negativa, nel caso 1 naturalmente riferirai all'amico, per il suo bene.
Nel caso 2 ti rivolgerai prima a lei esprimendole la tua delusione, la tua caduta di stima nei suoi confronti, etc... (perchè si suppone che questi sarebbero i tuoi veri sentimenti).
Ascolteresti le sue ragioni e valuteresti il da farsi. Se le sue ragioni non ti dovessero convincere, ti premureresti assolutamente di annunciarle l'intenzione di informare dei fatti l'amico, giacchè la tua stima per lui non è variata di una virgola mentre quella per lei si.

Nel caso invece dovessi considerare il tradimento in amore un atto lecito, plausibile (e vi è chi lo considera tale) oppure, essendo a conoscenza di fatti che nello specifico lo giustifichino... ti fai i cazzi tuoi! Naturalmente!
Magari, dal momento che lei è una tua amica, ne parli solo con lei. Giusto per sviscerare il problema.

Te l'ho messa così, "in matematica", in quanto hai parlato di "etica", e non mi pare ve ne possa essere una unanime applicabile al caso, che rimane indissolubilmente legato alla soggettività individuale.



(Boh, non ho la più pallida idea di come mi sia espresso! E' tardissimo e sono rincretinito dal sonno e non trovo le parole...! Poi te lo ridico per telefono, magari! Zzz )
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Blacks84
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MessaggioInviato: 18 Mar 2008 10:03    Oggetto: Rispondi

Per me il tradimento è come stare con i piedi in due scarpe, anzi come dice Danielix:
Citazione:
se ritieni il tradimento una cosa immorale, un atto indegno, insomma se lo carichi di una valenza negativa...

Oggi come oggi scopro che il tradimento venga a farsi presente nelle coppie sempre più spesso. Come diceva qualcuno nei post precedenti, se si tradisce è perché esiste qualche problema nel rapporto.
L'unico caso in cui mi permetterei di intervenire è solo se lui/lei dovesse essere amico stretto, con una certa confidenza.
Come mi è già successo, farei delle battute, del tipo "con le donne/maschi bisogna far attenzione a non essere traditi". in quanto andare di proposito a dire "Guarda che il tuo compagno/a ti sta facendo diventare un cerbiattolo dalle corna che ti fa" mi sembrerebbe di mettere proprio il dito fra moglie e marito. Poi se uno vuole capire e vedere, basta una battutina e ci arriva, altrimenti(come nel caso del mio amico) fa finta di non capire, anzi non vuole captare il messaggio e continua ad essere un cerbiattolo(felicemente cornuto).
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