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* DPI cosa sono e come gestirli
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Autore Messaggio
dr.K
Dio maturo
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Registrato: 24/03/05 05:07
Messaggi: 1186
Residenza: di fronte a TRE ragazze olandesi appena arrivate!!!

MessaggioInviato: 17 Mag 2008 18:56    Oggetto: * DPI cosa sono e come gestirli Rispondi citando

Premessa: questo è un mini-tutorial sulla definizione di dpi.
Il linguaggio è volutamente colloquiale e alcuni termini possono sembrare impropri per venire incontro ai meno avvezzi al tema.
Per una definizione più appropriata, rimando alla pagina di wikipedia.

La sigla dpi significa "dot per inch", punti per pollice, dove un pollice è la misura lineare inglese che corrisponde a 2,54 cm.
Potremmo definirla impropriamente come la "misura della densità" dei pixel di un'immagine o "risoluzione" nel senso fotografico del termine (il potere di risoluzione di una pellicola rappresenta la distanza e la finezza dei grani di sali d'argento stesi sul supporto)
Quindi il valore in dpi rappresenta quanti pixel ci sono in 2,54 cm, un pollice (1").

Nel caso di un monitor hanno senso solo le dimensioni "fisiche" dell'immagine, ovvero di quanti pixel è composta orizzontalmente e verticalmente. Questo vale per qualsiasi immagine visualizzata su un monitor, quindi se fate grafica per il web lavorerete unicamente a 72dpi.
Moltiplicando base x altezza otteniamo un valore che solitamente è espresso in Megapixel (milioni di pixel), utile per definire le dimensioni massime di un'immagine prodotta da una macchina fotografica digitale (le riprese video sono sempre a 72dpi, indipendentemente dal formato e per tutta la "filiera" della post-produzione, fino allo schermo della tv), ma che non definisce nient'altro (non sappiamo, per esempio le dimensioni, se non conosciamo il rapporto base/altezza del fotogramma)

Quando importiamo le nostre immagini sul computer, queste sono a 72dpi, cioè un pixel per ogni fosforo dello schermo.
Quando le vogliamo stampare, è meglio aumentare questa risoluzione, altrimenti la stampa sarà "sgranata", come un po' sfuocata, poco contrastata e di dimensioni molto grandi.
Questo perché la stampante proietta una goccia d'inchiostro per ogni pixel, ma la stampa su carta ha bisogno di una definizione maggiore e non ne ha una fissa.
Il valore ottimale per la stampa su carta è 300dpi, sono insolite risoluzioni superiori, ma anche a 150dpi si ottengono risultati decenti.
Il concetto è il seguente: più pixel facciamo stare in un pollice, meno distanza ci sarà tra un pixel e l'altro e l'immagine apparirà più definita. Viceversa, meno pixel facciamo stare in un pollice, più la distanza tra i pixel aumenta e l'immagine appare meno definita.

Ma come possiamo operare in pratica?
Solitamente, quando importiamo un'immagine dalla fotocamera, questa è a 72dpi.
Prendiamo l'esempio di un'immagine 3000px per 2000px. A 72dpi le sue dimensioni in centimetri sono circa 105x70 cm.



Vogliamo stamparla a 300dpi, quindi modifichiamo il valore nel campo "pixels/inches".
Osserviamo cos'è successo. Le dimensioni del documento (in cm, per la stampa) sono rimaste invariate, il numero dei pixel reali è aumentato di 4 volte!
In questo modo non abbiamo fatto altro che "gonfiare" il file (infatti il peso dell'immagine è passato da 17,2 Mega a 298 Mega). Il programma ha "inventato" tre pixel nuovi per ogni pixel dell'immagine sorgente. La qualità del risultato cambia fortemente dal metodo usato (Nearest neighbour=duplica il pixel partendo dai valori RGB del pixel adiacente - di solito pessimo risultato; Bilinear=interpolazione bilineare; Bicubic=interpolazione bicubica, alla quale poi il programma applica un filtro "smooth" o "sharpen" - Bicubic smooter, buono per la grafica, Bicubic sharper, migliore per le foto; alcuni software hanno un altro tipo di interpolazione, S-spline, ancor più preciso).
Se stampiamo quest'immagine avremo più o meno lo stesso risultato che stamparla a 72dpi.
Questo perché abbiamo lasciato la spunta su "Resample image" (Ricampiona immagine).
In Photoshop i 5 campi dei valori sono interdipendenti, modificandone uno, modifichiamo anche gli altri.



Per ottenere un risultato ottimale, dobbiamo togliere la spunta a "Resample image".



A questo punto i campi della dimensione in pixel (Pixel Dimension) non sono più modificabili.
Andremo a modificare solo la risoluzione (e quindi la dimensione) di stampa.
Inseriamo nuovamente il valore "300" nel campo "Resolution" ed ecco che la dimensione del file rimane invariata, ma le dimensioni di stampa si riducono. I tre campi sono interdipendenti, quindi possiamo decidere di impostare la dimensione di stampa e il valore di risoluzione si adeguerà. Non è più possibile scegliere il metodo di interpolazione perché questa operazione non viene affatto eseguita. Stiamo semplicemente inserendo nelle informazioni che andranno alla stampante e le stiamo dicendo "stampa 300 pixel ogni 2,54 cm."
In questo modo otterremo su carta una qualità paragonabile a quella che vediamo sul monitor. A scapito delle dimensioni, s'intende.



Con Gimp la pratica cambia, perché c'è una finestra per ridimensionare le immagini e un'altra per la risoluzione di stampa, ma la grammatica resta invariata.

Questo concetto non è un'invenzione del digitale, come non lo è quasi nessuno, ma deriva dai media "analogici" oltre che da fattori fisici.
Se prendiamo un fotogramma 35mm e lo inseriamo in un ingranditore, possiamo alzare e abbassare la colonna della testa per decidere le dimensioni della nostra stampa. Più l'ingrandimento è forte, più la stampa sarà sgranata e perderà di contrasto (a parità di gradazione della carta). I sali d'argento (che sono dei "granuli", visti molto da vicino) vengono proiettati più o meno vicini fra loro, perché insieme ai grani ingrandiamo anche lo spazio fra di loro. Se facciamo una stampa molto piccola, i grani verranno proiettati molto vicini fra loro, fino quasi a fondersi e non vedremo l'effetto "grana" sulla stampa.
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mdweb
Dio maturo
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MessaggioInviato: 17 Mag 2008 19:49    Oggetto: Rispondi citando

bell'intervento, rimando anche al tutorial di rebelia:
rebelia.it ha scritto:
Può essere capitato di recuperare un'immagine dal sito aziendale e piazzarla nel fascicoletto da stampare per presentare magari un progetto per poi accorgersi con un moto di disappunto che nel sito faceva tutto un altro effetto: dipende appunto dai DPI, cioe' i Dot Per Inch o - in italiano - i Punti Per Pollice.

A differenza dei centimetri con i quali siamo abituati a misurare ad esempio una foto, i punti non hanno una grandezza fissa, ma sono tanto più piccoli quanto più alta è la loro concentrazione in un pollice quadrato e da qui la misura usata.

(continua)
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MessaggioInviato: 11 Feb 2009 11:32    Oggetto: problemi con la conversione da pixel a centimetri Rispondi

salve ragazzi! vorrei stampare una foto che ho in una risoluzione di
1275x 2927, i convertitori su internet mi consigliano di stamparla s 30x70 ...tenendo conto che è a 300 dpi, potrei ingrandirla ancora di più ? se la risposta è "si" ... di quanto potrei ingrandirla !?
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