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Il famoso editoriale di Famiglia Cristiana
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bdoriano
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MessaggioInviato: 15 Ago 2008 16:55    Oggetto: Il famoso editoriale di Famiglia Cristiana Rispondi citando

Famiglia Cristiana ha scritto:
MILITARI IN STRADA E SINDACI SCERIFFI: IL RISCHIO È UNA GUERRA TRA POVERI

IL PRESIDENTE SPAZZINO
NEL "PAESE DA MARCIAPIEDE"


Bene fa il Governo a prendere provvedimenti su annosi problemi (nella foto: Berlusconi a Napoli). Ma riuscirà a fugare il sospetto che quando è al potere la destra i ricchi si impinguano e le famiglie si impoveriscono?

È un "Paese da marciapiede" quello che sta consumando gli ultimi giorni di un?estate all?insegna della vacanza povera, caratterizzata da un crollo quasi del 50% delle presenze alberghiere nei luoghi di vacanza. Dopo vari contrasti tra Maroni e La Russa, sui marciapiedi delle città arrivano i soldati, stralunati ragazzi messi a fare compiti di polizia che non sanno svolgere (neanche fossimo in Angola), e vengono cacciati i mendicanti senza distinguere quelli legati ai racket dell?accattonaggio da quelli veri.

A Roma il sindaco Alemanno, che pure mostra in altri campi idee molto più avanzate di quelle che il pregiudizio antifascista gli attribuisce, caccia i poveri in giacca e cravatta anche dai cassonetti e dagli avanzi dei supermercati. Li chiamano scarti, ma lì si trovano frutta e verdura che non sono belli da esporre sui banchi di vendita. E allora se vogliamo salvare l?estetica, perché non facciamo il "banco delle occasioni", coprendo con un gesto di pietà (anche qui "estetico"), un rito che fa male alle coscienze? Nei centri Ikea lo si fa, e nessuno si scandalizza. Anzi.

Ma dai marciapiedi sparisce anche la prostituzione (sarà la volta buona?) e sarebbe ingeneroso non dare merito al Governo di aver dato ai sindaci i poteri per il decoro e la sicurezza dei propri cittadini. A patto, però, che la "creatività" dei sindaci non crei problemi istituzionali con questori e prefetti e non brilli per provvedimenti tanto ridicoli quanto inutili; e che il Governo non ci prenda gusto a scaricare su altri le sue responsabilità, come con l?uscita tardiva e improvvida (colpo di sole agostano?) della Meloni e di Gasparri, che hanno chiesto ai nostri olimpionici di non sfilare per protesta contro la Cina (il gesto forte, se ne sono capaci, lo facciano loro, i soliti politici furbetti che vogliono occupare sempre la scena senza pagare pegno!).

Tornando al "Paese da marciapiede", ha fatto bene il cardinale Martino, presidente del Pontificio consiglio per i migranti, ad approvare la lotta al racket dell?accattonaggio senza ledere il diritto di chiedere l?elemosina da parte di chi è veramente povero. Il cardinal Martino ha posto un dubbio atroce: la proibizione dell?accattonaggio serve a nascondere la povertà del Paese e l?incapacità dei governanti a trovare risposte efficaci, abituati come sono alla "politica del rattoppo", o a quella dei lustrini?

La verità è che "il Paese da marciapiede" i segni del disagio li offre (e in abbondanza) da tempo, ma la politica li toglie dai titoli di testa, sviando l?attenzione con le immagini del "Presidente spazzino", l?inutile "gioco dei soldatini" nelle città, i finti problemi di sicurezza, la lotta al fannullone (che, però, è meritoria, e Brunetta va incoraggiato). Ma c?è il rischio di provocare una guerra fra poveri, se questa battaglia non la si riconduce ai giusti termini, con serietà e senza le "buffonate", che servono solo a riempire pagine di giornali.

Alla fine della settimana scorsa sono comparse le stime sul nostro prodotto interno lordo (Pil) e, insieme, gli indici che misurano la salute delle imprese italiane. Il Pil è allo zero, ma le nostre imprese godono di salute strepitosa, mostrando profitti che non si registravano da decenni. L?impresa cresce, l?Italia retrocede. Mentre c?è chi accumula profitti, mangiare fuori costa il 141% in più rispetto al 2001, ma i buoni mensa sono fermi da anni. L?industria vola, ma sui precari e i contratti è refrattaria. La ricchezza c?è, ma per le famiglie è solo un miraggio. Un sondaggio sul tesoretto dei pensionati che sarà pubblicata su Club 3 dice che gli anziani non ce la fanno più ad aiutare i figli, o lo fanno con fatica: da risorsa sono diventati un peso.

È troppo chiedere al Governo di fugare il sospetto che quando governa la destra la forbice si allarga, così che i ricchi si impinguano e le famiglie si impoveriscono?

Mentre il precedente governo ne ha sentite di cotte e di crude, il nuovo governo mal sopporta la benché minima critica e si lancia in improperi e minacce di querela a destra e a manca.

edit: sembra che adottino la massima "Chi urla più forte, ha ragione".
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bdoriano
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MessaggioInviato: 15 Ago 2008 18:24    Oggetto: Il commento della BBC Rispondi

L'Italia si arrabbia per l'etichetta 'fascista'

BBC ha scritto:
Italy angered by 'fascist' label

The Italian government has lashed out at an influential Catholic magazine which suggested fascism might be resurfacing within the government.

An editorial in the Famiglia Cristiana weekly is critical of government policy towards the Roma community.

Two cabinet ministers said the tone of the article was "irresponsible".

The Vatican has also distanced itself from the publication with a papal spokesman saying it "does not reflect the views of the Holy See".

In an article due to appear in the magazine next week, editorialist Beppe Del Colle writes: "Let's hope their fears are unfounded that another form of fascism is looming here".

'Bludgeoning tone'

The article is accompanied by a famous image of a Jewish child being searched in the Warsaw ghetto.

The magazine has repeatedly denounced tough new measures introduced by Silvio Berlusconi's rightwing government targeting the Roma, or Gypsy, communities whom officials blame for much of the country's violent and petty crime.

One junior minister, Carlo Giovanardi, attacked the magazine saying: "You are fascists, with your bludgeoning tone".

The head of Mr Berlusconi's People of Freedom Party in the upper house of parliament, Maurizio Gasparri, said he would sue the magazine's editor over comments he made in a newspaper interview.

Correspondents say the government's left-wing opponents often label it fascist, but the allegation is more damaging when it comes from a publication linked to the Catholic Church, to which many centre-right politicians and their supporters swear allegiance.

Papal spokesman Federico Lombardi said the article did not express the views of the Italian bishops.

In response, the magazine emphasised its editorial independence.

Director Antonio Sciortino, a Catholic priest, said "we have never dreamt of being the official organ of the Holy See".
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