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Commenti all'articolo Com'è profondo il mare
L'indimenticabile e profetica canzone di Lucio Dalla ci fornisce lo spunto per riflettere su un fenomeno tipico dei nostri giorni: la corsa alla cifratura delle comunicazioni.


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[merlin]

Eh no, purtroppo bisognerebbe anche essere in grado di farsela.
Ben venga l'uso generalizzato della crittografia pesante nelle comunicazioni; il guaio è che, come insegnano recenti avvenimenti, la ratio legis può essere distorta impunemente nell'interpretazione di un qualsiasi magistrato.
E ciò anche senza alcuna intenzione di favorire i potenti di turno, ma nella convinzione di fare il proprio dovere nell'interesse della collettività.
Il rimedio perciò dovrebbe stare a monte, cioè nella riorganizzazione del "sistema giustizia", con l'abolizione del giudice monocratico, l'attribuzione di maggiori competenze ai giudici di pace, l'elezione popolare delle massime cariche giurisdizionali (a cominciare dai Presidenti delle Corti d'Appello), e magari delegando la pubblica accusa ad un organo collegiale se non si vuole farla diventare un'attività amministrativa sia pure ad altissimo livello.
Perché il mare sarà sì profondo, ma profondissimo e puteolente è lo stagno in cui siamo costretti a sguazzare un giorno dopo l'altro.