deleted Eroe in grazia degli dei
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Inviato: 15 Gen 2009 19:49 Oggetto: Voci dalla scuola: L'ALUNNA INETTA E FELICE!!!!! |
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L?ALUNNA INETTA E FELICE
L?italiano, l?italiano. O natia lingua straniera! Quante volte gli alunni pronunciano delle parole?di cui non capiscono esattamente il significato?
Siamo agli esami di maturità. La candidata sceglie di iniziare il suo colloquio con un argomento tosto, uno di quelli salienti, cruciali del programma di letteratura del quinto anno: l?inetto nella letteratura del Novecento. E? lui, il famoso uomo senza qualità, l?eterno indeciso, l?eroe dell?inazione, il maestro dell?atto sospeso, l?individuo che misura la sua vita con i cucchiaini da caffè.. Quest?uomo qui si chiama inetto. Inetto. Cioè ?non atto a?, dunque ?incapace di?; è colui che vorrebbe fare e non fa, vorrebbe dire e non dice, vorrebbe vivere a pieni polmoni la vita e se la sente irrimediabilmente sfuggire di mano. Inetto. Povero inetto. Un povero disgraziato.
L?alunna comincia a parlare, anzi a disquisire ampiamente di questo strano personaggio. Anzi parla proprio a valanga, sembra quasi una macchinetta, niente più riesce a fermarla, inetto di qua, inetto di là, inetto di su, inetto di giù. Solo che sembra un automa, dice inetto, ma è come se dicesse una parola vuota di significato. La bocca si muove di moto continuo, niente riesce davvero a fermarla. Bla, bla, bla. Tutti i commissari, rapiti dalle capacità oratorie della giovane, ascoltano. Solo l?insegnante di lettere, il commissario esterno d?italiano, sembra interdetto.
E, a un certo punto, non sa nemmeno perchè, forse quasi per gioco, le fa una semplice domanda: ?Se ti dicessero inetta, tu saresti contenta o no??
L?alunna ferma la sua corsa, ci pensa un attimo, si illumina in volto e risponde: ?Certo che sarei contenta, no??
Silenzio generale. L?alunna, dunque, ritiene inetto un complimento. Tutti si guardano in faccia, sbigottiti. E non sanno più bene se non abbia affatto capito il significato della parola ripetuta mille volte all?esame o se magari oggi essere un buono a nulla sia una cosa di cui vantarsi. Noi propendiamo per la prima ipotesi. Meglio fare un errore in italiano che sentirsi felicemente inetta. |
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