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terremoti, una voce fuori dal coro
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paolodegregorio
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MessaggioInviato: 10 Apr 2009 13:14    Oggetto: terremoti, una voce fuori dal coro Rispondi citando

- terremoti, una voce fuori dal coro -
a cura di Paolo De Gregorio, 10 aprile 2009

Quando c?è bisogno di miracoli, Dio è assente, li fanno i pompieri e le persone generose che rischiano la vita per gli altri.
?Non si muove foglia che Dio non voglia? questo il ritornello, somministrato da quei viscidi dei preti alla credulità popolare, quando fa comodo, ma ignorato quando una evidente volontà divina dietro una catastrofe significherebbe un Dio sadico e malefico.
Un altro ?miracolo laico e della ragione? che mi piacerebbe vedere sarebbe quello di consegnare ad ogni nucleo familiare che ha perduto la casa una somma di cinquecentomila euro, sufficienti ad abbandonare subito quella zona sismica e a comprare un pezzo di terra su cui costruire una casa, privatamente e con tutte le agevolazioni burocratiche del caso.
Altrimenti assisteremo alla calata degli avvoltoi sugli appalti della rimozione delle macerie, dei restauri dei beni culturali, e della ricostruzione, che inghiottiranno somme enormi e lasceranno per anni quella povera gente senza casa.
Naturalmente so che le disgrazie di molti sono una splendida opportunità per pochi, e dunque la cosa non si farà, invocando magari la probabile distruzione della identità culturale e la volontà delle persone di restare.
Mi piacerebbe chiedere agli sfollati se è ragionevole continuare a vivere in una zona gelida d?inverno, torrida d?estate, sismica, dove si è perso qualche parente, o scegliere un contributo dello Stato della entità che ho indicato e fare fagotto.
Paolo De Gregorio
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Pik
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MessaggioInviato: 10 Apr 2009 13:38    Oggetto: Re: terremoti, una voce fuori dal coro Rispondi citando

paolodegregorio ha scritto:
- terremoti, una voce fuori dal coro -
a cura di Paolo De Gregorio, 10 aprile 2009


Un altro “miracolo laico e della ragione” che mi piacerebbe vedere sarebbe quello di consegnare ad ogni nucleo familiare che ha perduto la casa una somma di cinquecentomila euro, sufficienti ad abbandonare subito quella zona sismica e a comprare un pezzo di terra su cui costruire una casa, privatamente e con tutte le agevolazioni burocratiche del caso.

Paolo De Gregorio


Belle parole, begli intenti. Ho fatto il "conto della serva" e mi pare che 500.000 moltiplicato per circa 50.000 nuclei familiari che sono rimasti senza casa, se i miei ricordi di aritmetica non mi ingannano, danno la cifra iperbolica paragonabile ai fantastilioni di Paperino, di 25 miliardi di euro! Non credo che lo Stato possa reggere un salasso del genere senza andare in bancarotta.
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MessaggioInviato: 10 Apr 2009 15:30    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Paolo
Da filonichirenista consentimi di contraddirTi sul detto "Non si muove ..." Non credo che c'entri dio o chi per lui, credo che la zona sismica è una caratteristica strutturale, e che l'errore dell'uomo abbia pesato molto sui danni che si registrano oggi. Il karman non ha a che vedere con dio, ma con le azioni umane, per giunta resta il dubbio se con case costruite bene e un'attenzione maggiore ai preallarmi si poteva avere un bilancio di morti e feriti 0, che a parità di cose perse è già buono. La natura può avere il 60% della colpa, ma ci sono troppe mancanze dell'uomo, hanno fatto vedere una casa costruita a regola d'arte che non ha avuto nessun danno, quindi chi costruisce male non dovrebbe lamentarsi di dio o chi per lui, ma si sa l'abitudine a lamentarsi è difficile da perdere...
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Zeus
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MessaggioInviato: 10 Apr 2009 17:00    Oggetto: Rispondi citando

si'...
gli sfollati dell'abruzzo li mandiamo in friuli
quelli dell'umbria in irpinia
quelli del belice a messina
e cosi' via

(l'italia è tutta sismica... certe zone piu', certe zone meno)
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paolodegregorio
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MessaggioInviato: 10 Apr 2009 18:20    Oggetto: Rispondi citando

x pik,
gli abitanti di L'Aquila erano circa 70.000. I nuclei familiari rimasti senza casa sono circa 7.000 (se avete notizie diverse e precise ditelo).
Vedrai i costi che verranno fuori.

x celestia,
io non mi lamento,osservo la realtà e formulo una proposta.

x zeussino,
visto che le case vanno ricostruite seguendo norme antisismiche, la terra può essere reperita anche in Abruzzo. Hai citato il Friuli,esempio di ricostruzione rapida e seria.

ciao a tutti
paolo
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MessaggioInviato: 10 Apr 2009 19:02    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
La natura può avere il 60% della colpa, ma ci sono troppe mancanze dell'uomo, hanno fatto vedere una casa costruita a regola d'arte che non ha avuto nessun danno, quindi chi costruisce male non dovrebbe lamentarsi di dio o chi per lui, ma si sa l'abitudine a lamentarsi è difficile da perdere...

scusa ma come puoi dare la colpa alla natura??? Shocked cioè non è che la terra ce lo fa apposta a far venire i terremoti! se quella è una zona sismica e l'uomo ci costruisce sopra, poi sono ca**i suoi!

la colpa è 100% dell'uomo, per il semplice fatto che a sbagliare è proprio lui.

e non dovrebbe lamentarsi con nessuno se non con se stesso... fai te se può lamentarsi con dio! Rolling Eyes
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zeross
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MessaggioInviato: 10 Apr 2009 23:04    Oggetto: Re: terremoti, una voce fuori dal coro Rispondi citando

paolodegregorio ha scritto:
- terremoti, una voce fuori dal coro -
a cura di Paolo De Gregorio, 10 aprile 2009

Quando c?è bisogno di miracoli, Dio è assente, li fanno i pompieri e le persone generose che rischiano la vita per gli altri.
?Non si muove foglia che Dio non voglia? questo il ritornello, somministrato da quei viscidi dei preti alla credulità popolare, quando fa comodo, ma ignorato quando una evidente volontà divina dietro una catastrofe significherebbe un Dio sadico e malefico.
Un altro ?miracolo laico e della ragione? che mi piacerebbe vedere sarebbe quello di consegnare ad ogni nucleo familiare che ha perduto la casa una somma di cinquecentomila euro, sufficienti ad abbandonare subito quella zona sismica e a comprare un pezzo di terra su cui costruire una casa, privatamente e con tutte le agevolazioni burocratiche del caso.
Altrimenti assisteremo alla calata degli avvoltoi sugli appalti della rimozione delle macerie, dei restauri dei beni culturali, e della ricostruzione, che inghiottiranno somme enormi e lasceranno per anni quella povera gente senza casa.
Naturalmente so che le disgrazie di molti sono una splendida opportunità per pochi, e dunque la cosa non si farà, invocando magari la probabile distruzione della identità culturale e la volontà delle persone di restare.
Mi piacerebbe chiedere agli sfollati se è ragionevole continuare a vivere in una zona gelida d?inverno, torrida d?estate, sismica, dove si è perso qualche parente, o scegliere un contributo dello Stato della entità che ho indicato e fare fagotto.
Paolo De Gregorio


Errore citare una divinità, qualunque essa sia per comprendere le azioni degli uomini.
Se l'uomo e protagonista della sua vità chiamare in causa una divinità serve solo a sviare l'attenzione.

Per quanto riguarda l'idea di costruire in una altra zona consiglierei il Sahara, poiche dove c'è un deserto anche un terremoto di magnitudo 7.5 della Richter provocherebbe danni quasi nulli!
Non si risolve certo il problema degli speculatori andando a costruire in una altra zona.
Inoltre assegnare 500.000 euro è una cifra enorme per costruire una casa ma non per rifarsi una vita, visto che vi sono affetti, lavoro, studio da tenere in considerazione.
Provocazione quindi interessante ma assolutamente inapplicabile.

Poi esageratamente sbagliato il postulato che una zona sismica sia inabitabile per principio.
Interessante a questo riguardo una intervista realizzata dal TG2 (qualcosina di buono la razza dei giornalisti riesce a produrlo ogni tanto) ad un abitante dell'Aquila la cui casa è rimasta intatta senza praticamente un graffio mentre le altre intorno erano tutte lesionate seriamente.
L'uomo anziano ha raccontato candidamente che il padre muratore ha iniziato a costruirla nel 1958, facendo in modo che fosse resistente ma sopratutto con i pesi proporzionati, i muri ben spessi ( con i mattoni di tufo che se li tagliavano da soli anni prima come dissero loro) e l'abbondanza di cemento e ferro.
Risultato da quella casa sono caduti solo gli orologi attaccati al muro! Shocked
Al contrario le villette vicine costruite per far soldi, ricordava sempre l'anziano muratore si sono rotte come uova di pasqua!
Non è necessario emigrare per avere case sicure.
Certo vi può essere la necessità di piccoli spostamenti, come nel caso del terremoto di Cerreto Sannita in campania del 1688 che distrusse tutta la città.
I conti di Carafa all'atto della ricostruzione, oltre a tutte le conoscenze antisimiche dell'epoca, peraltro valide visto che il terremoto dell'iripinia del 1980 che provocò 3000 morti non distrusse quel paese, decisero di spostare il paese di qualche chilometro più a valle su un lotto di terra tufacea che dava più stabilità del cucuzzolo precedente che era composto di argilla, che con il terremoto diventa una specie di materassino ad acqua! Mad
Anche in Carnia nel 1976 durante il terremoto del friuli, le case di quella zona considerata molto sismica avevano messo le chiavi in ferro per la tenuta degli edifici e questa semplic esoluzione tenne insieme le costruzioni (con muri di fondazione spessi anche oltre un metro) minimizzando il numero di morti, quando invece nel fondovalle ci furono migliaglia di vittime!
Risulta evidente quindi che norme di buon senso nella costruzione degli edifici esistono da secoli, come da secoli esistono speculatori ed incompetenti, come quelli che ha Onna, frazione dell'aquila hanno eseguito ristrutturazioni di vecchi edifici con mura a secco piantandogli sopra cordoli di cemento armato e solai con gettate di cemento.
Praticamente un peso bestiale su una struttura pronta a collassare alla minima scossa, oppure al semplice trascorrere del tempo. Evil or Very Mad

certo che se le imprese e i professionisti della stirpe del celeberrimo ingegnere Cane e dei suoi mille e mille chili, vengono chiamati a darci esempio fulgido della loro bravura come già fatto con tribunale, ospedale, albergo, ponti, casa dello studente e palazzine private varie, allora forse l'idea di dare i soldi in mano direttamente ai privati cittadini per farci quello che vogliono non sembra cosi tanto peregrina. Rolling Eyes

Ma se qualcuno di noi crede ancora nell'idea di stato come organizzatore e regolatore dei rapporti della comunità allora sara nostro compito esigere una punizione giusta per coloro che con la loro negligenza hanno provocato vittime con edificazioni pericolose e pericolanti, ed altresi pretendere una ricostruzione, rapida nei tempi, certa nei costi, responsabile nell'esecuzione.

La fuga non è un modo per affrontare il problema ma solo per evitarlo Confused
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MessaggioInviato: 11 Apr 2009 15:22    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Zeross
Per la maggiore Ti dò ragione, però se la gente è fuori casa è normale che ricostruire esattamente nello stesso punto può non essere nè veloce nè consigliabile, devi comunque cercare un terreno più affidabile. Certo, scappare non serve, ma tutelarsi cercando zolle più solide non mi pare una cattiva idea, almeno in linea di principio, Tu stesso non Ti fidi più di chi Ti tradisce
Andare a cercare dio mi sembra una consolazione a buon mercato che sa di fregatura (usiamo questo termine,và!) tipico dei cattolici, nessun dio Ti ricostruisce la casa, perchè dovrebbe? Seneca docet
Ricostruendo l'unica soluzione sono dei controllori adeguati non collusi con i controllati, come spesso capita in Italia, la mafia magari ha già fiutato l'affare, quindi come giustamente affermato dal capo dello Stato occorre tenere ben presente il rischio che cerchi di lucrare sulla pelle dei poveracci che non hanno più nulla
L'idea del risarcimento danni non è sbagliata, però per logica dovrebbe venire pagato dall'Impregilo & C, non dallo Stato, chi costruisce male dovrebbe essere chiamato a rispondere delle conseguenze dannose, ma mi sembra più una teoria che una realtà applicabile in concreto..., e poi con quale giustizia lo si fa? se la Procura dell'Aquila è senza sede!
Questo in linea di principio, poi la realtà è diversa, purtroppo
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MessaggioInviato: 17 Apr 2009 10:01    Oggetto: Rispondi citando

...Qualcuno che spezza una lancia in favore di paolodegregorio? Popcorn
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MessaggioInviato: 17 Apr 2009 13:20    Oggetto: Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:
...Qualcuno che spezza una lancia in favore di paolodegregorio? Popcorn


Sarebbero in tanti a volere spezzare una lancia.........in testa, ma non riescono a raggiungerlo Twisted Evil
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MessaggioInviato: 17 Apr 2009 14:12    Oggetto: Rispondi citando

Sulla testa? Shocked Io sapevo che un tempo si spezzavano sulla schiena..
Ok aggiorniamoci.

Battute a parte, le opinioni contrarie alle nostre dovrebbero essere confutate non prese a bastonate. Tappare la bocca a chi scrive o dice cose che non ci piacciono non ci rende più forti, non risolve i problemi di cui si discute, serve solo a trovare carpi espiatori per la nostra impotenza davanti ai drammi che attraversano la nostra percezione della realtà. E sono capri espiatori provvisori. Poi ne dovremo trovare altri.
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MessaggioInviato: 17 Apr 2009 14:36    Oggetto: Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:
Sulla testa? Io sapevo che un tempo si spezzavano sulla schiena..
Ok aggiorniamoci.

Mi sembrava che avevo sbagliato qualcosa nella frase, ma non riuscivo a ricordarmi cosa. Confused
Mi sembrava che suonasse stonato sulla testa ma sulla schiena associavo solo le frustate Shocked
Finalmente potremo allora correttamente spezzare sulla schiena del povero de Gregorio tutte le Lancia d'Italia Twisted Evil

In questo paese sembra essere diventato uno sport nazionale il cercare il capro espiatorio.
Daltronde un paese che annulla il senso di responsabilità deve trovare uno sfogo appunto tramite il capro espiatorio.
La deresponsabilizzazione rende l'animo tranquillo e sereno come quello di un bambino, e difatti bambinesche sembrano in tv le uscite dei nostri rappresentanti eletti.

Solo che la maggioranza delle persone sembra essere d'accordo con chi si comporta con incoscenza, che parla con sprovvedutezza e che agisce irresponsabilmente, e quindi non potrebbe sorgere il dubbio che se la maggioranza cerca il capro espiatorio, allora coloro che invocano l'applicazione della giustizia potrebbe essere in errore?
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MessaggioInviato: 17 Apr 2009 17:13    Oggetto: Il dirupo Rispondi citando

Interessante dilemma. Smile

Facciamo allora l'ipotesi della sostanza psicotropa:
Mettiamo che esista una stragrande maggioranza di persone che dice, afferma e pratica il seguente teorema:
La cocaina mi fa sentire meglio di come starei senza, dunque ne faccio uso.
La minoranza, per contro, sorretta dai dati clinici e dal desiderio di non farsi bruciare il cervello, dice: Anche se ogni tanto mi sento giù preferisco non rischiare di bruciarmi il cervello, meglio non farne uso e in effetti non ne fa uso.

Passati alcuni decenni, i consumatori di cocaina si troveranno a dover essere accuditi per via di alcune deficienze acquisite, proprio dalla minoranza che invece non ha fatto uso di cocaina:
Morale della favola?
Aveva veramente ragione la maggioranza solo perché era la maggioranza?
Morale della favola 2:
Ne valeva davvero la pena bruciarsi il cervello perché tanto si deve morire comunque?
Morale della favola 3
Ma se non seguo la maggioranza e devo caricarmi comunque sulle spalle i suoi errori chi me lo fa fare?
Morale della favola 4
Fanculo alla maggioranza!

Un momento... la discussione era sul "la maggioranza ha per forza ragione?" e non sulle questioni esistenziali dei singoli.

Allora proviamo con un altro esempio:
Il burrone.


Ipotizziamo che un gruppo di Scout decida di fare una bella gita sulle montagne: ad un certo punto il gruppo di ragazzi si divide in due, non perché colpito da un machete ma perché la maggioranza dei partecipanti decide di andare verso il dirupo e l'altra di andare in direzione opposta.
La parte della montagna che termina con un dirupo presenta in verità una bellissima vista sulla valle sottostante, mentre l'altra si perde nei boschi un po' trascurati e brulli che la costeggiano.
La maggioranza pensa e decide: Per fare un bella gita dobbiamo esplorare i luoghi più belli e più facili da raggiungere! e così decidono e fanno.
Gli indecisi da principio nicchiano, non vorrebbero però, insomma, che si fa? E così si accodano alla maggioranza.

La minoranza, visto il rischio insito nell'avvicinarsi al dirupo, preferisce invece incamminarsi verso il bosco. E così decidono e fanno.

Dopo un po' che si sono inoltrati nel bosco, la minoranza, un po' delusa dalla scarsa bellezza del luogo, decide di tornare indietro al sentiero principale ma nell'inoltrarsi nella selva selvaggia aspra e forte che nel pensier rinnova la paura, la minoranza degli scout si è perduta.
Non avendo punti di riferimento, il piccolo gruppo minoritario comincia così a girare a vuoto nel bosco senza ritrovare la via. ...E intanto il sole inizia a tramontare e le ombre della sera si preparano in agguato...

Mentre la minoranza degli Scout comincia a dubitare delle proprie scelte e mentre qualcuno si chiede: "...Ma forse era meglio andare con la maggioranza a seguire la via più facile", ecco che un suono lontano indica loro la salvezza, la direzione giusta per uscire dal bosco sani e salvi.
Il suono, Il segnale che li aveva portati alla salvezza era il raccapricciante urlo di terrore degli scout che, nella maggioranza, si erano diretti verso il dirupo e vi erano caduti dentro sfracellandosi sul fondo con suono di stracci bagnati e di noci rotte.

Morale della favola?
Non sempre accodarsi alla maggioranza porta buoni risultati, non sempre la maggioranza fa le scelte giuste, non sempre gli errori della maggioranza sono del tutto inutili.
Adesso, la minoranza ha certezza che, a seguire ciecamente la maggioranza può essere sì, la via sbagliata: ma gli errori della maggioranza possono sempre tornare utili per salvare la minoranza, da un seppur minore rischio..
E così decidono e fanno.


Attenzione: è inutile e poco fruttuoso starsene lì, a rimuginare queste considerazioni, sull'orlo del dirupo a guardare in giù verso i compagni di gita precipitati di sotto. Meglio allontanarsi dal pericolo e la prossima volta, andare al mare.
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MessaggioInviato: 17 Apr 2009 22:44    Oggetto: Re: Il dirupo Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:

Attenzione: è inutile e poco fruttuoso starsene lì, a rimuginare queste considerazioni, sull'orlo del dirupo a guardare in giù verso i compagni di gita precipitati di sotto. Meglio allontanarsi dal pericolo e la prossima volta, andare al mare.


E cosi farsi mangiare da uno squalo? Shocked

Meglio starsene a casetta, davanti ad un monitor a leggere tante belle cose interessanti sull'olimpo Vittoria
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MessaggioInviato: 19 Apr 2009 16:47    Oggetto: Rispondi

Ciao Zeross
La maggioranza non ha sempre ragione, però c'è da dire che anche se i soccorsi non sono certo perfetti e spesso sono a macchia di leopardo, comunque criticarli è da ipocriti, più realisticamente spedirei chi critica ad aiutare i terremotati, e farsi una parte del corpo sviluppata (sai quale) lavorando quasi ininterrottamente, ma la riconoscenza non è moneta corrente. Santoro e chi critica se ne stanno a casa, facile criticare chi fa qualcosa, mi viene in mente un aforisma: "Un errore è la prova lampante che qualcuno ha smesso di parlare per agire"
Sarà lapalissiano, ma succede tutte le volte, non è semplice mettersi a fare, criticare non costa nulla, a parte che nessuna organizzazione è così capillare da poter arrivare in un lampo ovunque, questo è il sogno di tutti,se si realizza tanto meglio, ma ad ogni cataclisma si verificano sempre le stesse polemiche, ricordo ancora quelle che vi furono ai tempi dell'alluvione di Firenze, stesso identico copione, strano! Però chi fa difficilmente si lamenta, se si lamenta è perchè c'è una carenza logistica pesante, ma su 100 persone 99 stanno a guardare
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