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Pirati e predoni, il dopo-sentenza
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Zeus News
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MessaggioInviato: 16 Apr 2009 23:00    Oggetto: Pirati e predoni, il dopo-sentenza Rispondi citando

Commenti all'articolo Pirati e predoni, il dopo-sentenza
La recente condanna degli amministratori di The Pirate Bay sta facendo discutere. L'identikit del pirata-tipo: è giovane e abita nel nord-ovest.


Ambra Marie Facchetti, una delle rivelazioni di X-Factor
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fulmine
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MessaggioInviato: 17 Apr 2009 22:05    Oggetto: Rispondi citando

Ci sono andati un pò pesanti gli svedesi, se devono pagare gli va bene alle aziende del copyright che comunque secondo me non han perso così tanto come vogliono far credere e hanno cercato di calcar la mano per avere soldi gratis. Comodi in un periodo di crisi globale.... Evil or Very Mad
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zeross
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MessaggioInviato: 17 Apr 2009 22:13    Oggetto: Rispondi citando

La sentenza a credo colto di sorpresa tutti quanti, ma bisogna aspettare che vengano depositate le motivazioni estese e dettagliate del tribunale per trarre delle conclusioni.

L'esaltazione di Sony, Universal, Time Warner, Paramount ed EMI mi sembra prematura, visto che sia l'ammontare di un anno di prigione, sospeso con la condizionale, visto che sono incensurati e possono proporre appello, sia del risarcimento di appena 2,7 milioni di euro veramente irrisorio a fronte dei danni denuciati dagli attori, farebbero ipotizzare che nella sentenza non vengano riconosciuti responsabili del reato ascritto, ovvero di diffondere la "pirateria" ma solo di avere un atteggiamento colposamente omissivo che configura un favoreggiamento.

In questo caso, la situazione non sarebbe ideale per le Major perché basterebbe applicare un semplice filtro, anche il più scemo, per dimostrare che Pirate Bay non aiuta i diffusori illegali di software piratato.

Venendo a amncare il comportamento colposamente omissivo di controllo, non sarebbero piu soggetti ad azione legale.

Queste sono solo ipotesi astratte estrapolata da un ragionamento basato sulla esiguita della sentenza, in attesa di vedere cosa realmente hanno deciso i giudici svedesi.
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fulmine
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MessaggioInviato: 18 Apr 2009 11:32    Oggetto: Rispondi citando

zeross ha scritto:
In questo caso, la situazione non sarebbe ideale per le Major perché basterebbe applicare un semplice filtro, anche il più scemo, per dimostrare che Pirate Bay non aiuta i diffusori illegali di software piratato.

Ma non lo farebbe mai per questo motivo ma ancora non hanno capito che il motivo del calo di vendite di roba coperta da copyright non è il P2P, per la gente comprare un cd o dvd originale lo fa per lusso ma con la crisi galoppante che c'è evita questo lusso. Io ad esempio sono gran un lettore di libri e se scarico un pdf o documento di un libro lo faccio per visionare se è quello che interessa a me e dato che a me non piace leggere i libri su uno schermo e visto che per stamparlo è più la spesa che l'impresa, cosa faccio? Se vedo che veramente mi interessa lo vado a comprare. Questo è un esempio di ciò che può servire un programma P2P, sarebbe più tendente a direzionare le persone a non fare spese inutili più che un danno alle case discografiche che cercano di guadagnare a volte vendendo fumo.
Quante volte vedi la pubblicità di un film in tv e vedi belle scene, poi vai a comprarlo e vedi che le belle scene erano in realtà solo quelle 2 che ti facevano vedere in tv e il resto faceva pietà?
Stessa cosa per la musica, in pubblicità ti fanno ascoltare un pezzetto di canzone bellissima della compilation, tu dici; bellaaaa, lo compro, c'è bella musica ma non ti rendi conto di averne ascoltato solo un pezzo di una ed ecco la fregatura, il resto fa pietà.
Capite quello che intendo? Shocked
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MessaggioInviato: 20 Apr 2009 08:40    Oggetto: Rispondi citando

La sentenza (primo di tre gradi di giudizio) non mi ha sorpreso più di tanto...
Da tempo la Svezia subisce le pressioni politiche del governo americano (sotto pressione delle major) che aveva chiesto una sorta di pena esemplare per i ragazzi di Pirate Bay...
In questa ottica l'annetto di reclusione e relativo risarcimento sembrano anche poco...

Quello che non si capisce è che si sta tirando troppo la corda...
Come scrissi anche nel forum dell'antipirateria l'unico vero risultato sarà incattivire ulteriormente l'utenza e creare i primi veri "martiri" dell'era internettiana...

Per il resto, ribadisco, è tutto un discorso che deve essere mirato ai nuovi artisti: Distribuite e vendete le vostre opere direttamente tramite il web, è il solo modo per poter sperare in futuro di mandare a casa queste sedicenti "associazioni dell'intrattenimento"...
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MessaggioInviato: 20 Apr 2009 08:43    Oggetto: Il mercato è una bestia sensibile Rispondi citando

Penso che questo accanimento si dimostrerà un boomerang soprattutto sul piano delle future entrate delle Major. Il mercato è una bestia sensibile alle variazioni di temperatura.
Se la cosa si allargasse prevedo una contrazione dell'interesse da parte del pubblico e degli utenti in genere. Il P2P a mio avviso è un potente strumento di promozione delle opere dell'ingegno.

Staremo a vedere.
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mar.ste
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MessaggioInviato: 20 Apr 2009 10:54    Oggetto: Re: Il mercato è una bestia sensibile Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:
Penso che questo accanimento si dimostrerà un boomerang soprattutto sul piano delle future entrate delle Major. Il mercato è una bestia sensibile alle variazioni di temperatura.
Se la cosa si allargasse prevedo una contrazione dell'interesse da parte del pubblico e degli utenti in genere. Il P2P a mio avviso è un potente strumento di promozione delle opere dell'ingegno.
Staremo a vedere.


Quoto in pieno.

Ad esempio perché non fanno un servizio internet di film-on demand dal costo e dalla tecnologia accessibile al Grande Pubblico? (potrebbero prendere spunto proprio dal peer-to-peer!...)

PS: mi dispiace un po' che la RAI investa i Nostri soldi per queste campagne... (non è un servizio "pubblico"??)
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MessaggioInviato: 20 Apr 2009 11:33    Oggetto: Servizio pubblico "off shore" Rispondi citando

Se per "servizio pubblico" indendi quello che alcune gentili fanciulle offrono lungo le strade, forse sì. Wink
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merlin
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MessaggioInviato: 20 Apr 2009 12:37    Oggetto: Re: Servizio pubblico "off shore" Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:
Se per "servizio pubblico" indendi quello che alcune gentili fanciulle offrono lungo le strade, forse sì. Wink

Beh, hanno "privatizzato" quello, potrebbero (finalmente) privatizzare anche la RAI magari polverizzando l'azionariato per evitare concentrazioni in mano ai soliti noti (partiti e amici degli amici).
A me, quello che dispiace di più è veder dilapidare risorse con premiazioni assurde per giochini scemi; per lo meno, finché saremo obbligati al pagamento di un'imposta mascherata da canone.
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fulmine
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MessaggioInviato: 20 Apr 2009 13:53    Oggetto: Rispondi citando

Comunque tornando alla sentenza, secondo me c'è della strumentalizzazione in questa, come se servisse a incutere paura a chi fa uso del P2P. Ultimamente i governi con i media attuano queste strategie per tenere sotto controllo cose che son difficili da controllare se non impossibili.
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{visnotjl}
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MessaggioInviato: 20 Apr 2009 14:30    Oggetto: Non ce l' ha prescritto il medico.... Rispondi citando

Visto che non ce l' ha prescritto il medico, perchè non rispondiamo alla sentenza ed alle verie misure restrittive in fieri con un anno di assoluta astinenza multimediale..... Insegnargli che chi troppo vuole nulla stringe è difficile, ma non impossibile. In fondo è facile fare dell' antipirateria con i nostri soldi... o no ?
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cisco
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MessaggioInviato: 20 Apr 2009 18:56    Oggetto: Rispondi citando

Un dato (o informazione) su tutti:
sapete cos'è la Vivendi?
È una società francese attiva nel campo dei media e delle comunicazioni, precisamente nell'industria della musica, della televisione e del cinema, dell'editoria, delle telecomunicazioni e di Internet.
Praticamente vende tutto ciò che può essere "piratato", vero?

Ebbene, quest'anno è stata la decima azienda quotata in Borsa ad avere i maggiori utili.

Non male per una società bersagliata dagli impietosi pirati, vero?
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BaK
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MessaggioInviato: 20 Apr 2009 19:09    Oggetto: Rispondi citando

cisco ha scritto:
Un dato (o informazione) su tutti:
sapete cos'è la Vivendi?

..Forse sono troppo malizioso ma è una "adorabile coincidenza" scoprire che hanno una star di prima grandezza tra le loro file... Rolling Eyes
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{luigi}
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MessaggioInviato: 20 Apr 2009 21:18    Oggetto: Rispondi citando

è triste sentirsi pirata quando scarichi file che dovrebbe essere normale scaricare in nazioni che si ritengono libere e democratiche.
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{giovanni}
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MessaggioInviato: 22 Apr 2009 16:06    Oggetto: McCartney ha ragione da vendere. Rispondi citando

Evidentemente per molti ladr..., ehm... utenti la gravità di un reato è inversamente proporzionale alla facilità con cui lo si perpetra. Al limite, se sono in tanti a commetterlo, non è nemmeno più un reato, è una forma di democrazia (!?). Bella morale davvero.
Evidentemente, ancora, per molti un reato è reato solo se porta via soldi a loro, ma se porta via il guadagno ad altri, beh... così imparano a guadagnare!
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{tony}
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MessaggioInviato: 22 Apr 2009 16:19    Oggetto: paul mc cartney, poverino Rispondi citando

infatti con tutte le canzoni scaricate illegalmente è caduto in disgrazia, chiede elemosina in stazione ....
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{utente anonimo}
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MessaggioInviato: 22 Apr 2009 22:19    Oggetto: Rispondi citando

John Lennon avrebbe avuto un'altra opinione al riguardo, il genio era lui.
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Brio
Semidio
Semidio


Registrato: 24/05/08 19:26
Messaggi: 206

MessaggioInviato: 22 Apr 2009 23:33    Oggetto: Rispondi citando

I nababbi musicali che si parassitano per generazioni sul ricavato delle loro opere. Una concezione delle case discografica... nel giurassico i musicisti facevano concerti per guadagnare e vivevano dei proprio pubblico, dando spettacolo e appassionando la gente... lo avreste mai detto? Razz
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{paolo del bene}
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MessaggioInviato: 23 Apr 2009 04:53    Oggetto: cantanti e software non libero ? Rispondi citando

l'unico modo per stroncare definitivamente la pirateria è fare sensibilizzazione e spiegare alle
persone che duplicare materiale protetto da copyright è un danno nei confronti di chi lo sviluppa

ed un danno inflitto alla società in cui viviamo.

il primo perchè nonostante vendano comunque poche copie, i loro softwares non liberi continuano

ad essere usati, va spiegato alle persone che non debbono caricare/scaricare su internet materiale
coperto da copyright.

le società finiranno per non vendere più nessun software non libero, allo stesso tempo bisogna
costringere la Pubblica Amministrazione a far uso di software Libero e far si che in internet

possano veicolare solo softwares liberi.

chi vorrà acquistare un software non libero sarà libero di farlo, ma non di metterlo su internet,

così come ogni altra cosa attualmente disponibile come film, canzoni,... tutti con tanto di copyright.

potranno dunque circolare su internet solo softwares liberi il che vuol dire che se qualcuno ha
interesse a vendere del software libero, sarà libero di farlo, purchè presti un servizio d'assistenza,
o scriva dei manuali che insegnino ad usarlo.

solo in questo modo potremo respingere l'onda di chi duplica illegalmente il software, di chi lo
detiene senza averne acquuistato le licenze, che lo vende....

vanno perseguiti coloro che lo fanno sistematicamente, allo stesso tempo bisogna mettere sotto gli
occhi di tutti una valida alternativa: FreeBSD, GNU/Darwin, GNU/HURD, GNU/KFreeBSD,
GNU/linux, GNU/NetBSD, GNUSTEP, NetBSD, OpenBSD.

in pratica mettere microsoft, adobe, macromedia, sun microsystems, apple computer cupertino.inc,
novell, redhat.... nelle condizioni di dover chiudere definitivamente.

una rete libera che ospiti software libero, musica libera e chi desidera una rete commerciale

ricorra ad IPv6

ogni restrizione, ogni legge per la pirateria informatica, è frutto di restrizioni sistematiche,
che sono frutto delle multinazioni, le quali esercitano nel nostro paese pressione sul governo
FANTOCCIO, cosicchè possano perseguire penalmente chi commette un reato.

se non si farà più pirateria, le multinazionali che oggi spadroneggiano in casa nostra, saranno
costrette ad andarsene, perchè non si da loro alcuna motivazione per usare i loro softwares non
liberi ed allo stesso tempo non ci sarà più nessuno che duplica illegalmente.

al limite le multinazionali potranno rivolgersi alle aziende per l'uso di software non libero, sempre
se le aziende intendano adottarlo visto gli alti costi di gestione

e per le limitazioni che ha sia come software che per le restrizioni culturali che impone.
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Marco_C
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Eroe


Registrato: 12/02/08 12:42
Messaggi: 54
Residenza: CESENA

MessaggioInviato: 23 Apr 2009 08:46    Oggetto: Sir Paul e la memoria corta.... Rispondi

Negli anni 60/70 i Beatles fondarono la Apple con lo scopo (tra l'altro) di aiutare i giovani artisti a sfuggire dalla pressioni delle multinazionali della musica, offrendo (in teoria) lo stesso supporto tecnico delle major, ad costo piu' basso.
A quei tempi anche loro si scagliavano contro lo strapotere delle etichette discografiche ufficiali che costringevano i poveri artisti a contratti capestro.


IMHO chi scarica musica senza lucrarci sopra non crea danni al mercato, diverso e' il discorso della pirateria su scala "industriale".
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