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Microsoft chiude le chat
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Autore Messaggio
pincopallino
Dio maturo
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MessaggioInviato: 24 Set 2003 10:54    Oggetto: Microsoft chiude le chat Rispondi citando

Almeno stando a quanto ha pubblicato il corriere

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gieffeo
Dio minore
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MessaggioInviato: 24 Set 2003 11:08    Oggetto: chiudono le chat? Rispondi citando

:eek



nn sono una chattista, nn entro piu' in una chat da almeno un paio d'anni, pero' mi spiace, ho conosciuto un sacco di persone a cui avrei dato volentieri fuoco, ma anche alcune con cui continuo ad essere in contatto regolarmente e addirittura con cui siamo diventati molto amici nella vita reale ... peccato, spero che la realta' sia meno drastica di quanto si evince leggendo l'articolo :rolleyes

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kingofworms
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MessaggioInviato: 24 Set 2003 12:03    Oggetto: Re: chiudono le chat? Rispondi citando

[Modalità paranoia]

Non capisco. Perché, mentre in Europa chiudono del tutto,
Quote:
Negli Stati Uniti, in Canada e in Giappone potrà chattare soltanto chi si abbonerà con la carta di credito
?

Perché? Chi paga con la carta di credito è per ciò stesso non-pericoloso?

Mi sa più di mossa alla hotmail, per cui il servizio decente è offerto a chi paga, mentre quello gratuito ha lo stile del fondo di magazzino (così mi dice chi usa hotmail, almeno).

E se internet è così pericolosa, a quando un browser che permette di vedere solo i siti approvati (ai quali accedono solo gli abbonati con carta di credito, ovvio)? Forse dietro la chiusura delle chat aleggia lo spettro di Palladium?



[modalità autocritica]

:lazy Ciumbia, è un periodo che non mi escono critiche costruttive.

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pincopallino
Dio maturo
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MessaggioInviato: 24 Set 2003 12:34    Oggetto: Re: chiudono le chat? Rispondi citando

Quote:
E se internet è così pericolosa, a quando un browser che permette di vedere solo i siti approvati (ai quali accedono solo gli abbonati con carta di credito, ovvio)? Forse dietro la chiusura delle chat aleggia lo spettro di Palladium?


C'è già! E pare rappresenti il futuro :(

Quote:
[modalità autocritica]

Ciumbia, è un periodo che non mi escono critiche costruttive.


Congratulazioni ;)

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doctorK
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MessaggioInviato: 24 Set 2003 14:30    Oggetto: Re: chiudono le chat? Rispondi citando

non esiste critica costruttiva a Microsoft se non questa: riscrivete tutto da capo! :-) :ninja

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kingofworms
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MessaggioInviato: 24 Set 2003 15:25    Oggetto: Re: chiudono le chat? Rispondi citando

Quote:
C'è già! E pare rappresenti il futuro


:eek È vero! L'avevo rimosso dalla mia coscienza! Brrrr....

E mi pare che qualcuno qui avesse anche scritto a proposito della sospensione dello sviluppo di IE a favore di MsnE.

Ma allora, riattivo la modalità paranoia... :-)

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gieffeo
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MessaggioInviato: 24 Set 2003 16:59    Oggetto: costrutturi e distruttori Rispondi citando

Quote:
non esiste critica costruttiva a Microsoft se non questa: riscrivete tutto da capo!


ok, "zio bill" ha le sue colpe, ma questo commento mi fa tornare in mente quel detto "attenzione a non buttare il bambino con l'acqua sporca" ... di guai ne abbiamo tanti, ma non tutti dipendono da lui, non credi? :

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ioSOLOio
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MessaggioInviato: 24 Set 2003 17:57    Oggetto: (s)chatt Rispondi citando



se non ho capito male, si riferisce alla chat sul web...per chi vuol fare conoscenze, ve ne sono di più specifiche ed adatte...per chi vuole solo chiacchierare con chi conosce resta comunque Messenger o altri equivalenti...

quindi credo che semplicemente i costi di gestioni siano inferiori al ritorno che ne hanno....





Quote:
C'è già! E pare rappresenti il futuro
wow..bellissimo..quasi quasi me lo scarico !:-)

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doctorK
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MessaggioInviato: 24 Set 2003 18:31    Oggetto: Re: costrutturi e distruttori Rispondi citando

Credo che le recenti lotte col troll abbiano fatto abbassare il livello di ironia di questo forum... ;)

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gieffeo
Dio minore
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MessaggioInviato: 24 Set 2003 19:06    Oggetto: ops! Rispondi citando

sorry doc :o

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ioSOLOio
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MessaggioInviato: 25 Set 2003 20:46    Oggetto: articoli e commenti Rispondi citando

Dopo l'annuncio di Msn, si ribellano i patiti delle chiacchiere online

Il popolo del web: «Non chiudeteci le chat»

Negative anche le reazioni dei principali portali. Lycos Italia: «Una dichiarazione pesante». Yahoo!: «Noi andiamo avanti»



Dopo l'annuncio della prossima chiusura (il 14 ottobre) delle chat di Msn, la reazione del popolo del web non si è fatta attendere. «Effettivamente - spiega Stefano Maruzzi, direttore generale di Msn.it - abbiamo registrato il dispiacere dei nostri utenti. Ma anche reazioni più comprensive della nostra posizione». Maruzzi, per tastare il «polso» degli utenti è entrato in una chat il giorno dell'annuncio e si è presentato con nome e cognome. «Devo dire che non mi aspettavo una reazione tanto sanguigna - conferma Maruzzi -. Molti si sono lamentati, qualcuno in maniera più decisa di altri, del fatto che le "loro" chat stavano per chiudere. Altri hanno suggerito possibili alternative, come l'introduzione di una registrazione con codice fiscale o anche un abbonamento. Per il momento ho invitato i partecipanti alla chat a venire nella nostra sede il prossimo 6 ottobre: voglio ascoltare il parere di tutti».



PORTALI - Ma gli utenti delle chat non sono i soli a lamentarsi della decisione di Msn. Tutti i principali portali che rappresentano le grandi communities di Internet hanno fatto sentire la loro voce. «Non possiamo accettare la posizione di Msn - dice per esempio Michele Casucci, amministratore delegato di Lycos Italia (4 milioni di utenti registrati, 145 mila utenti medi in Europa sulle chat, 20 mila in Italia) -. E' una dichiarazione secca, pesante, che tira in ballo l'etica quando probabilmente dietro ci sono solo ragioni di business. Noi - prosegue Casucci - non accettiamo che le chat siano definite "luoghi di perdizione" per definizione incontrollabili. Non è così. Le nostre chat sono sicure e costantemente monitorate. Abbiamo 2 mila moderatori in Europa (50 in Italia) che hanno il compito di identificare e cacciare dalle stanze gli utenti "indisciplinati". Nei casi più gravi non esitiamo ad avvertire le autorità».



CONCORRENZA - Rosella Migliavacca, responsabile delle relazioni esterne di Yahoo! (primo nelle chat secondo Nielsen Net Ratings: 7 milioni 500 pagine viste ad agosto 2003) non è meno decisa. «Non entro nella polemica - spiega - ma noi andiamo avanti per la nostra strada. Tra noi e Msn c'è un rapporto di concorrenza. Quindi è evidente che non può dispiacerci di accogliere nelle nostre stanze i loro utenti. Detto questo, tengo a precisare che noi abbiamo una task force di addetti il cui compito è cercare di migliorare sempre più la sicurezza delle chat. Che sono luoghi controllati, dove i navigatori possono rilassarsi e trascorrere lietamente im proprio tempo». Dada (Clarence e SuperEva), ha manifestato per prima la sua contrarietà alla politica di Msn. L'amministratore delegato Angelo Falchetti: «Non credo che chiudere le chat sia una soluzione - spiega -. Non si deve più comunicare perché è impossibile controllare tutto e tutti? Sento solo puzza di business».



REAZIONI - Viste le reazioni di utentie addetti ai lavori, che cosa farà Msn? C'è spazio per una «retromarcia»? Risponde Stefano Maruzzi: «Credo che sia difficile cambiare idea. Siamo un'organizzazione internazionale, le nostre politiche non possono essere differenti per ogni Paese. Certo io rimango a disposizione di tutti i nostri utenti. Voglio ascolatre il loro parere: per noi conta davvero molto».



Paolo Salom

25 settembre 2003 - Corriere.it















Chat chiuse? Non è una grave perdita



Con un certo disappunto è stata accolta da molti ?abitanti della rete? la decisione della Microsoft di chiudere le ?stanze? dedicate alle chiacchiere online (chat) sul suo portale MSN. Come noto, la decisione riguarda tutta l?area europea, mentre le chat restano aperte, ma a pagamento con carta di credito, in Canada e negli Stati Uniti. Le motivazioni ufficiali dicono che questa decisione, che entra in vigore il 14 ottobre, è stata presa per ?proteggere gli utenti dal dilagante fenomeno dello spamming e tutelare i minori da contenuti illegali?.



Si compromette in questo modo la libera circolazione delle idee e dei dibattiti in rete? E? un nuovo passo verso una regolamentazione sempre più stretta negli accessi all?Internet, che un po? tutti i paesi vanno realizzando? No, di per sé, e per almeno due motivi.



Il primo è che per un servizio che chiude, o che si trasforma a pagamento, ne esistono infiniti altri dove le chat restano libere; dunque così facendo la Microsoft decide spontaneamente di avere meno visitatori al suo portale e perde un discreto fatturato pubblicitario (lo valuta in 500 milioni di euro all?anno).



Il secondo motivo è che le chat generaliste sono ormai quasi sempre luoghi inutili e deprimenti da frequentare, sia quando si discuta di politica (per esempio tra berlusconiani e anti) che quando si corteggiano ragazze/i, con allusioni e dialoghi sessualmente orientati. Quasi mai rappresentano luoghi di arricchimento o di genuino dialogo. Questo semmai avviene nei gruppi di discussione e nei siti specifici, che si tratti di amanti delle foreste o di cultori della musica jazz.



Dunque non c?è molto da rammaricarsi e la perdita non è grave, anche se un colosso come Microsoft avrebbe comunque potuto lasciare aperte le stanze, dotandole di uno staff di moderatori, con il potere di espellere i disturbatori o i soggetti pericolosi. All?inizio del suo servizio Internet questo fa per esempio America Online, arruolando volontari tra i navigatori stessi.



Ma evidentemente il gioco non valeva la candela, specialmente nella nuova struttura che l?azienda di Bill Gates si è data nei mesi scorsi: ora ogni divisione è responsabile della propria finanza e deve far quadrare i conti. In questo caso la perdita di fatturato corrisponde anche a un notevole risparmio. Più che le preoccupazioni etiche, insomma, sembrano avere pesato quelle economiche e la decisione di mettersi più nettamente verso dei servizi di rete a pagamento.



Franco Carlini



Corriere della Sera















Don Di Noto: «Decisione radicale ma positiva»

Chiusura delle chat di Microsoft, i commenti

Lo psichiatra: sarà crisi tra i 500 mila cybernauti italiani. Freeserve: ora i bambini useranno altri siti più pericolosi



MILANO - La decisione di chiudere dal 14 ottobre le chat sul portale Msn di Microsoftvede commenti molto articolati. La chiusura sarà totale in Europa. Negli Usa potranno accedere solo gli utenti già abbonati ad altri servizi a pagamento di Msn e solo con carta di credito. In Canada e in Giappone le chat saranno parzialmente moderate ma con la possibilità di abbonarsi a chat libere; in Nuova Zelanda e in Brasile, invece, le chat saranno disponibili sono con moderatore. Nel voto online lanciato da Corriere.it tra gli internauti, su quasi 3 mila votanti circa il 72% giudica negativamente questa decisione del colosso informatico.



DON DI NOTO - Secondo don Fortunato Di Noto, presidente dell'associazione Meter-Onlus, in prima linea nella lotta alla pedofilia sul web, la decisione presa da Microsoft è positiva. «È certamente una decisione radicale per estirpare alla radice l'uso scorretto del mezzo di comunicazione Internet. Non dimentichiamo, però, che anche il crimine online si evolve e già sono in atto nuove strategie di divulgazione di materiale pedopornografico».



LO PSICHIATRA - Tonino Cantelmi, psichiatra esperto di internet-dipendenza e direttore della Scuola di specializzazione di psicoterapia cognitiva-interpersonale di Roma, dichiara che «la decisione, dettata da motivi di sicurezza e di vigilanza sulla privacy degli utenti, manderà in crisi quei 500 mila cybernauti italiani per i quali ormai le chat costituiscono quasi la principale fonte di relazione». Secondo lo psichiatra «sarà una piccola rivoluzione, per single e no. Si stima infatti che il 30% delle coppie italiane nasca oggi sul web. E le chat sono ormai la seconda miniera di incontri e relazioni affettive, subito dopo i luoghi di lavoro».



MOTIVI COMMERCIALI, NON ETICI - Freeserve, il più grande fornitore di servizi internet del Regno Unito, ha accusato Microsoft di aver chiuso il servizio chat più per motivi commerciali che per proteggere i minorenni dalla minaccia dei pedofili. Lo riferisce il quotidiano britannico «Guardian» nel suo sito online. Il risultato della chiusura, per Freeserve, sarà solo uno: i bambini utilizzeranno altri servizi potenzialmente più pericolosi.



24 settembre 2003 - Corriere.it











insomma...come sempre qualsiasi argomento diventa fertile campo di battaglia e di idee....Microsoft chiude la chat sul web...per semplici motivi economici, è banale da capire...

restano decine, centinaia, migliaia di chat per ora....

e arrivano gli esperti a parlarci delle ripercussioni pratiche, di quelle psicologiche....

bastaaaaaaaaaaaaa

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MessaggioInviato: 26 Set 2003 08:28    Oggetto: articolo... Rispondi citando

Bill Gates chiude i cancelli



L'era dell'Internet gratis, libera e anarchica è finita? È finito il sogno di una comunicazione democratica e globale? Sono troppi i segnali che vanno in questa direzione. Mentre Bill Gates è in viaggio in Africa, i suoi amministratori decidono di chiudere le chat room - cioè i canali di comunicazione in tempo reale via internet - ospitate all'interno del servizio Microsoft network. L'oscuramento, come annunciato dai vertici della casa di Redmond, ma di cui Gates dichiara essere ignaro, dovrebbe partire il 14 ottobre e coinvolgerà 34 nazioni in Europa, Asia, America Latina. In altri paesi, Usa, Giappone, Canada e Brasile si potrà continuare ad accedere agli stessi servizi solo dietro pagamento e previa identificazione degli utilizzatori mediante fatturazioni e carte di credito. La decisione di Microsoft cade all'indomani di un fatto di cronaca che ha visto protagonista una quattordicenne «abusata» da un adulto che aveva conosciuto in chat. Da qui la dichiarazione di Gillian Kent portavoce di Microsoft che alla Cnn ha detto: «il 99% delle chat room viene utilizzato in modo appropriato. Solo un piccolo numero di persone abusa di questo servizio ma è un abuso veramente serio». Perciò nonostante i numeri non siano dalla parte di Microsoft, il motivo di questo giro di vite sarebbe l'uso inappropriato dei canali di chat. Secondo la società di Bill Gates sarebbero usati per veicolare immagini pornografiche, virus, e raccogliere gli indirizzi email a fine di spamming (la posta non richiesta), omettendo di dire che tramite essi si gioca a scacchi, si scambiano ricette di cucina e si preparano relazioni di lavoro. Il motivo per altri riguarda la vulnerabilità delle chat room usate anche per diffondere virus informatici col logo di Microsoft. E' sempre di ieri la divulgazione di un studio che attribuisce all'eccessiva complessità dei sistemi Microsoft la vulnerabilità delle reti che su essi si basano, come ha dichiarato Daniel Geer, uno degli estensori di questo rapporto sulla sicurezza informatica.



In Italia Don Fortunato di Noto, sacerdote noto alle cronache per le sue crociate antipedofilia, è stato il primo a congratularsi per la chiusura: «È certamente una decisione radicale per estirpare alla radice l'uso scorretto del mezzo Internet. Non dimentichiamo però che anche il crimine online si evolve e già sono in atto nuove strategie di divulgazione di materiale pedopornografico». Un plauso su cui non concordano le associazioni per la difesa dei diritti civili su Internet. Secondo il portavoce della «Electronic Frontier Foundation» la chiusura «aumenterà il digital divide e contribuirà a costruire delle comunità recintate dove solo chi si può permettere di pagare potrà discutere liberamente».



Se la decisione di Microsoft appare sproporzionata rispetto alla necessaria tutela dei più giovani che, prima di essere educati all'uso della rete avrebbero piuttosto bisogno di essere meglio seguiti da genitori e insegnanti, appare in linea con l'obiettivo di far fruttare economicamente la voglia di incontrarsi e fare amicizia su internet. Un mercato che vale miliardi di euro perche «almeno il 10% dei 12,9 milioni di utenti internet ha chattato almeno una volta», dice Angelo Falchetti, amministratore di Dada, storico internet provider italiano.



Ma la scelta è in linea con una filosofia della tolleranza zero che mira a tutelare gli interessi materiali delle grandi corporations che sovente chiedono e ottengono leggi su misura sempre più severe con la scusa di difendere i principi dello stato etico.



Parimenti gravi sono la miope pretesa di rendere brevettabile il software, fra cui il metodo del one-clik shopping da parte di Amazon; l'inasprimento delle leggi sul copyright e l'accanimento repressivo verso le reti peer to peer (reti gratuite per lo scambio di file). Gli accordi fra Microsoft e alcuni governi (anche quello italiano) per l'adozione di software di difficile valutazione in quanto a efficienza e sicurezza; il lavoro di molti lobbisti per impedire l'adozione di software libero nella pubblica amministrazione e nelle scuole; l'indisponibilità di aziende e di capitali a sostenere lo sviluppo di nuove piattaforme e strumenti per la sicurezza e il trading online dopo la bolla speculativa generata dalla gestione allegra delle dot.com; gestori di registri di dominio come l'americana «Verisign» che reindirizzano gli utenti verso siti arbitrariamente scelti quando si sbaglia a scriverne il nome; la sorveglianza elettronica del Fbi sul traffico internet con software come Carnivore «motivato» dall'allarme terrorismo; infine la necessità di contrastare la piaga della pedofilia online con ogni mezzo, anche a discapito della privacy, tutte mettono in serio pericolo lo struttura e lo sviluppo della rete così come l'abbiamo conosciuta fino ad oggi.



La decisione di brevettare il software, ad esempio, avrà l'effetto di rendere meno competitivo il mercato informatico europeo rispetto a quello statunitense - che grazie a Ibm e Microsoft detiene la stragrande maggioranza dei brevetti legati ai new media - e avrà anche l'effetto di ridurre il potenziale di innovazione garantito dalla ricerca pubblica su cui i ministri economici avevano detto di volersi misurare con efficacia. Insieme alla famigerata Direttiva europea sul copyright, la Eucd, rafforzata dalla Intellectual Property Enforcement Directive (Iped), la decisione promette infatti di fare altrettanti danni del Digital Millenium Copyright Act, la legge Usa divenuta strumento di censura della libertà di ricerca ed espressione. L'Iped aggrava gli effetti della violazione della «proprietà intellettuale» sottoponendogli discipline giuridiche molto diverse fra loro, come il copyright, i brevetti, i marchi, i nomi a dominio Internet. L'effetto dal punto di vista sociale e penale, è di ridurre drasticamente le libertà civili dei cittadini europei, come denuncia la campagna (Code, Coalition for an Open Digital Environment) che ha mobilitato molti parlamentari europei (www.softwarelibero.it).



Se questo è il quadro, è chiaro che è in atto una nuova guerra fra Usa e Ue per il dominio commerciale della rete e del digitale che trova fedeli alleati deputati di sinistra come la laburista Mcarthy, relatrice della proposta sui brevetti, dimostrando che, ancora una volta, la Gb è il migliore supporter del cugino americano





ARTURO DI CORINTO



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Registrato: 06/11/00 19:34
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MessaggioInviato: 03 Ott 2003 01:45    Oggetto: Re: articoli e commenti Rispondi

credo sia piu' corretto riportare solo il link dell'articolo, anziche' tutto il testo....



please



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