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Olivetti e Berlusconi, l'impossibile confronto
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Zeus News
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MessaggioInviato: 10 Mag 2009 23:00    Oggetto: Olivetti e Berlusconi, l'impossibile confronto Rispondi citando

Commenti all'articolo Olivetti e Berlusconi, l'impossibile confronto
Il ministro Bondi pubblica un libro in cui paragona Berlusconi ad Adriano Olivetti. Ma il confronto è assurdo e inutile.
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{Shadow}
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MessaggioInviato: 17 Mag 2009 02:26    Oggetto: Grazie Rispondi citando

Scusate ma da eporediese mi è venuto un conato di vomito.
Grazie PG per aver sottolineato le differenze.
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merlin
Dio maturo
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Residenza: Kingdom of Camelot

MessaggioInviato: 17 Mag 2009 09:37    Oggetto: Non ho letto il libro né penso di leggerlo Rispondi citando

Per cui non mi sento di giudicarlo.
Non tanto per l'impossibilità del confronto (che può farsi anche per contrapposizione anziché per analogie, che sono sempre un po' forzate) soprattutto perché Olivetti appartiene ad un'altra epoca, quelli che "vestivano alla marinara" mentre il Berlusca è solo figlio del suo tempo.
L'unica cosa che li avvicina, a mio giudizio, è che entrambi hanno fondato un impero economico e costituito un modello di sviluppo a sua volta condizionato dal tempo e dalle condizioni sociali del paese; ma pensare alla Olivetti iconizzata dalla "Lettera 22" e basta è falso e fuorviante. Basta infatti ricordarsi, per chi ha avuto la fortuna di vederle magari solo in fotografia, le linee di montaggio sulla fine degli anni '50 che nulla avevano da invidiare agli attuali opifici cinesi quanto ad affollamento, rumore e salubrità in generale.
Non a demerito di qualcuno, sia ben chiaro: erano solo i tempi che erano diversi, e forse anche le persone; quanto alla politica, nessuno negherà che è proprio l'espressione del tempo in cui si vive. Consociativismo allora, quando occorreva produrre per uscire dalla crisi della conversione industriale (che venne attuata malamente, anche sotto la spinta del PC che volle la manifatturiera, l'acciaio e le raffinerie quando il resto dei paesi avanzati pensava già al terziario); TV spazzatura e gratta-e-vinci oggi, perché l'unica voce che si oppone al sistema sono gli schiamazzi scomposti di un Franceschini ormai alla disperazione, che ha rotto peggio di Fede. Che, per inciso, almeno fa ridere; o le pruderie di alcuni pennivendoli che cercano di ingraziarsi il padrone solleticando le morbosità di ometti e donnette andando ad annusare tra le lenzuola in cerca di effluvi minorili e non.
Ma da un paese che nella sua legge fondante ha abolito i titoli nobiliari e poi chiama a rappresentarlo un tizio qualsiasi (e qui mi fermo nelle valutazioni) chiamandolo "principe" ciò che accade mi pare estremamente sintomatico e rappresentativo dei tempi in cui viviamo.
Toilet
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gattorana
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MessaggioInviato: 18 Mag 2009 07:57    Oggetto: nuovo patetico tentativo di riscrivere la storia Rispondi citando

il commento è perfetto e lo ripeto: condivido pienamente le opinioni espresse nel commento al libro in questione la cui pubblicazione mi sembra un nuovo patetico tentativo di riscrivere la storia che si comprende solamente se prendiamo come spunto di partenza la pacchiana devozione dell'autore nei confronti di Berlusconi.

Peccato però che, mentre di Berlusconi si sa molto, di un impenditore-intellettuale come Olivetti poco si conosce, a livello di divulgazione generale, e il tentativo di accomunarlo potrebbe anche aver successo.

Io stesso che non sono di "primo pelo" (fine anni '60) posso dire di conoscere la storia di Adriano Olivetti solo da qualche mese, quando in un raro pomeriggio di ozio mi sono imbattuto casualmente, rimanendone affascinato e magnetizzato, in un paio di trasmissioni giornalistiche dedicate, sul canale neonato Rai Storia di Rai Educational (mai troppo osannata), che attinge a piene mani dalle teche.

Bene, pur togliendo un po' di "tara" retorica tipica delle trasmissioni giornalistiche degli anni '50 (una intervista era di Zavoli, mi pare, poi seguita da una puntata della "Storia siamo noi"), il quadro che ne usciva consegnava la figura di un uomo, Olivetti, che con i suoi ideali utopistici su un capitalismo che doveva investire e restuituire alla società civile parte dei ricavi (e che lui era riuscito a realizzare), si era quindi messo di traverso davanti agli interessi di troppe lobby: personaggio scomodo, allora come adesso.

Per questo oggi non se ne parla tanto se non fumosamente e un po' maliziosamente.
Così se non ne si conosce la storia, qualcuno (che definirlo poeta mi sembra l'unica imperfezione dell'articolo Wink ) può tentare la vergognosa operazione di accostamento a Berlusconi che, comunque la si pensi politicamente, direi che nessuno può dipingere come "utopico", "sognatore" e "disinteressato". O no?

Ciao a tutti,
Fabrizio
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marpas1952
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MessaggioInviato: 18 Mag 2009 08:43    Oggetto: A Ivrea non c'è più nulla Rispondi citando

Peccato che proprio l'Olivetti, dopo un promettente inizio negli anni '80 nel campo dell'informatica, abbia mollato tutto dopo pochi anni, trasformando l'Italia in una colonia. Non una macchina e non un programma vengono pensati o costruiti ad Ivrea. E purtroppo in Italia nessuno ama i perdenti. Crying or Very sad
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Fargenti
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Registrato: 07/05/08 08:42
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MessaggioInviato: 18 Mag 2009 09:54    Oggetto: Re: OLIVETTI Rispondi citando

marpas1952 ha scritto:
Peccato che proprio l'Olivetti, dopo un promettente inizio negli anni '80 nel campo dell'informatica, abbia mollato tutto dopo pochi anni, trasformando l'Italia in una colonia. Non una macchina e non un programma vengono pensati o costruiti ad Ivrea. E purtroppo in Italia nessuno ama i perdenti. Crying or Very sad

Quella che tu dici non è la Olivetti di Adriano che purtroppo morì prematuramente nel 1960. Vorrei aggiungere a quanto già scritto che Adriano Olivetti fu un grande studioso di urbanistica e di architettura, a lui come committente dobbiamo grandi opere di architettura e prodotti di design che hanno contribuito a creare il mito del made in Italy. A chi invece accenna a scarse condizioni di lavoro nelle sue fabbriche vorrei ricordare che Olivetti introdusse le otto ore di lavoro ben prima che diventassero obbligatorie per legge, fece costruire dai migliori architetti italiani unità abitative all'avanguardia per gli operai, asili nido per i loro figli e fabbriche moderne, come il complesso di via Jervis a Ivrea degli architetti Figini e Pollini. Inoltre, da grande urbanista quale era (presidente dell'Istituto nazionale di urbanistica) anziché ammassare una quantità enorme di operai nelle periferie di Ivrea istituì servizi di bus per portare le persone al lavoro da tutta la Valle d'Aosta (a proposito della Valle d'Aosta ne diresse il progetto per il piano urbanistico) e il canavese.
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mda
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MessaggioInviato: 18 Mag 2009 09:55    Oggetto: Re: Non ho letto il libro né penso di leggerlo Rispondi citando

merlin ha scritto:
Per cui non mi sento di giudicarlo.
Non tanto per l'impossibilità del confronto (che può farsi anche per contrapposizione anziché per analogie, che sono sempre un po' forzate) soprattutto perché Olivetti appartiene ad un'altra epoca, quelli che "vestivano alla marinara" mentre il Berlusca è solo figlio del suo tempo.
L'unica cosa che li avvicina, a mio giudizio, è che entrambi hanno fondato un impero economico e costituito un modello di sviluppo a sua volta condizionato dal tempo e dalle condizioni sociali del paese; ma pensare alla Olivetti iconizzata dalla "Lettera 22" e basta è falso e fuorviante. Basta infatti ricordarsi, per chi ha avuto la fortuna di vederle magari solo in fotografia, le linee di montaggio sulla fine degli anni '50 che nulla avevano da invidiare agli attuali opifici cinesi quanto ad affollamento, rumore e salubrità in generale.
(...)


Se vai al museo dedicato vedrai le foto ... Completamente diverse agli attuali opifici cinesi quanto ad affollamento, rumore e salubrità in generale. Anzi LUCE SPAZIO bassa rumorosità ! Edifici COSTRUITI apposta e in cui gli architetti erano obbligati ad soggiornarci per capire.

Olivetti era un grande avanti nei tempi TROPPO avanti.

Berlusca NON è figlio del suo tempo, sempre sono esistiti dei tipi simili !

Ciao
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mda
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MessaggioInviato: 18 Mag 2009 10:02    Oggetto: Re: Olivetti e Berlusconi, l'impossibile confronto Rispondi citando

Commenti ha scritto:

Il ministro Bondi pubblica un libro in cui paragona Berlusconi ad Adriano Olivetti. Ma il confronto è assurdo e inutile.


Già Berlusconi piange perché quest'anno non guadagna tanto perché c'è la crisi e il partito e suoi vicini sono TOTALMENTE sulle sue spalle anzi meglio dire CASSE.

Il Bondi tira fuori un libro OFFENSIVO per Olivetti e costringe ad comprare alle società di comodo di Berlusconi migliaia di libri per non fare brutta figura.

Shame on you Shame on you

Non si fa questo Bondi, Berlusconi prima o poi TI Prrr KO


Ciao
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{raffaele}
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MessaggioInviato: 18 Mag 2009 10:25    Oggetto: Giustizia, Onestà, Verità (e un pizzico di SPAM) Rispondi citando

e se ZEUSNEWS diventasse la voce di GI.O.VE. ?
chi è "GI.O.VE.: GIustizia, Onestà, VErità"? è un gruppo e un profilo su facebook che si prefigge di diventare un partito politico trasversale e sicuramente diverso rispetto a quanti apparsi finora sulla scena politica nazionale. il progetto mira a svegliare le assopite coscienze degli italiani per far capire loro che la vita non è "il grande fratello" o "l'isola dei famosi" nè tantomeno essere schiavi di personaggi senza scrupoli che ci usano a loro piacimento.
io darei una occhiata sia al gruppo sia al profilo che si chiama "GIOVE Giustizia Onestà Verità".
grazie
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merlin
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MessaggioInviato: 18 Mag 2009 11:40    Oggetto: Re: Giustizia, Onestà, Verità (e un pizzico di SPAM) Rispondi citando

{raffaele} ha scritto:
e se ZEUSNEWS diventasse la voce di GI.O.VE. ?
chi è "GI.O.VE.: GIustizia, Onestà, VErità"? è un gruppo e un profilo su facebook ... io darei una occhiata sia al gruppo sia al profilo che si chiama "GIOVE Giustizia Onestà Verità".
grazie

Come diceva Oronzo Marginati quando senti parlare di onestà, tùrati il naso e scappa
Non so se la citazione sia esatta, ma il senso è sicuramente corretto.

Difatti noi siamo governati, non solo da ieri, da valentissimi ed onestissimi uomini, che per pagarsi il diritto alla rappresentanza produssero uno smisurato debito pubblico che oggi comprime i salari reali, ed oggi, quando tutti sono al mare (a mostrar...) si aumentano pure stipendi e indennità.

Tutta gente, per altro, che ha sempre pietito per avere voti, proprio promettendo verità, onestà e giustizia per tutti.
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elisam
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MessaggioInviato: 18 Mag 2009 12:06    Oggetto: Rispondi citando

marpas1952 ha scritto:
Citazione:

Peccato che proprio l'Olivetti, dopo un promettente inizio negli anni '80 nel campo dell'informatica, abbia mollato tutto dopo pochi anni, trasformando l'Italia in una colonia. Non una macchina e non un programma vengono pensati o costruiti ad Ivrea. E purtroppo in Italia nessuno ama i perdenti

mi ricordo che Olivetti ha dovuto smettere non per sua volontà e comunque gli anni non stati pochi, considerando il tipo di attività e il mercato internazionale in cui doveva competere (a differenza di Berlusconi con le sue TV praticamente solo nazionali). E' durato dal 1980 fino a circa il 2000. Grandi aziende informatiche sono scomparse : Digital, Compaq, General Data, Bull, Philips, altre che non mi vengono in mente.
Ci sarebbero molte altre considerazioni da farsi, ne cito una banale: ricordo nel Maurizio Costanzo show uno degli "elefanti del satrapo" che definiva inqualificabili i computer Olivetti. Bell'aiuto all'informatica italiana... per non dire altro!!!
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MessaggioInviato: 18 Mag 2009 15:15    Oggetto: Rispondi citando

il mio avatar parla da solo
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MessaggioInviato: 18 Mag 2009 15:45    Oggetto: Rispondi citando

sarà anche vero che Olivetti è stato un "campione" di cui il negletto popolo italiano non si è accorto, ma: l'Olivetti mi sembra abbia fallito mentre con la "brutta e odiosa pubblicità selvaggia" per fortuna ci dà l'opportunità, pèer esempio, di poter leggere e interagire anche con Zeusnews. Che poi sempre il popolo sbilego e strabico dell'Italia, apprezzi molto di più il fare che non il pensare, è cosa assodata.
E' certo ceh il Bondi è innamorato del Berlusca ma è altrattanto vero che , sempre il Berlusca ha fatto mooooolto di più per l'Italia (e gli italiani tutti) di Olivetti.
Per fine omaggi alla mia Inter per il 17esimo scudetto.
saluti
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MessaggioInviato: 18 Mag 2009 16:39    Oggetto: Rispondi citando

In effetti, le televisioni di Berlusca hanno fatto mooooolti più danni di quanti se ne potessero immaginare... Rolling Eyes
E ne stanno facendo tuttora... purtroppo! Confused

L'innovazione tecnologica che Olivetti ha insegnato al mondo intero non potrà mai essere paragonata alle trasmissioni trash dei canali mediaset.

Io ho cominciato a programmare con gli Olivetti M20, i PC IBM erano mooolto indietro sia come sistema operativo che come tecnologia di progettazione.
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{utente anonimo}
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MessaggioInviato: 18 Mag 2009 16:44    Oggetto: Rispondi citando

Ho letto i messaggi, alcuni chiaramente parlano di qualcosa di cui si conosce vagamente per sentito dire.
Come gia' detto, A. Olivetti mori' nel febbraio 1960, il Carnevale, il Carnevale e' sacro ad Ivrea, venne sospeso in segno di lutto, quell'anno.
Olivetti era di origine ebrea durante la seconda guerra mondiale dovette rifugiarsi in Svizzera, molti dipendenti della Olivetti entrarono nelle file dei partigiani ed anche alcuni suoi dirigenti vennero giustiziati dalle forze nazifasciste. Il padre Camillo era legato al partito Socialista.
Da giovane venne mandato in America per comprendere ed apprendere la gestione di un impresa industriale.
Tornato, quando prese la guida della Olivetti riformulo' la gestione dell'impresa secondo le sue idee. I suoi ideali progressisti lo isolarono in Confindustria, gli altri industriali lo osteggiavano perche' i suoi operai erano pagati meglio e ricevevano molti servizi socio assistenziali dall'Azienda. I quadri intermedi venivano formati direttamente in Azienda con una scuola specifica.
Rimanendo, nel campo informatico, A. Olivetti capii anzitempo le potenzialita' dei computer, fondo vicino a Pisa un Centro di ricerca, dove venne messo a punto una lina di Mainframe che presero il nome commerciale di Elea. Costrui a Pregnana Milanese una fabbrica per la produzione degli stessi, e per proseguirne lo sviluppo. A Pregnana venne messo' a punto quello che da molti e' considerato il primo PC da tavolo, il Programma 101, conosciuto anche con il nome di Perottina, dal gognome del capo del gruppo di progetto, tal Perotti. Purtroppo mori' di infarto, ancora giovane, troppo presto MALEDIZIONE (sic), e quindi non lascio' un sostituto in grado di proseguirne l'opera. Il CdA non capii le sue idee, a quei tempi si producevano poche centinaia di computers all'anno nel mondo, e molti lo ritenevano un prodotto di nicchia, senza sviluppi futuri, da lasciare a ditte Americane, tipo IBM...
Il ramo informatico di Olivetti venne quindi ceduto alla General Eletric che successivamente lo cedette alla Honeywell, dopo averne sfruttato per qualche anno le idee prodotte nei centri di ricerca annessi agli stabilimenti ceduti. Qui finisce la prima parte della storia informatica dell'Olivetti. Per una quindicina di anni, l'informatica rimase fuori dalla Olivetti, che continuo' ad essere una azienda meccanica, fino a quando a causa delle difficolta' economiche in cui si trascinava, nel 1979 Carlo De Benedetti prese il controllo del CdA. Ma questa e' un'altra storia, di cui mi onoro di averne fatto parte per molti anni!
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mariantonio.inter
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MessaggioInviato: 18 Mag 2009 16:49    Oggetto: Rispondi citando

caro bdoriano, la tua strenua contrapposizione al Berlusca (che io non voto!), mi sembra un po' eccessiva.
Mi potresti dire cosa sarebbe il mercato della pubblicità, della tv e l'economia italiana senza l'avvento di Mediaset e del Berlusca?
Inoltre mi sai dire il perchè non si fabbricano + i formidabili computer olivetti: non sarà mica per colpa dei servizi segreti americani che hanno cospirato contro l'apertura del Sig. Olivetti alle masse dei cipputi e al cambiamento del capitalismo occidentale?
Ciliegina: mi sai dire una cosa una che ha fatto il Berlusca di cui l'Italia vada fiera e contenta? Una....
ciao
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MessaggioInviato: 18 Mag 2009 19:33    Oggetto: Rispondi citando

Hmm una è forse dare lavoro a centinaia di migliaia di persone che senza le sue aziende (una fra tutte proprio mediaset) sarebbero a spasso ad acrrescere il numero di persone in cassa integrazione?
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MessaggioInviato: 19 Mag 2009 10:52    Oggetto: Rispondi citando

Chiamare Poeta Sandro Bondi è come affermare che Berlusconi è un capellone! Non è nemmeno una buona battuta.
Questo genere di florilegi è naturale e sintomatico di un regime già decadente quanto attaccato alla propria autoreferenzialità.
Mi spiace che gli italiani si siano lasciati ingannare da questo genere di commedie psicosociali dove tutti i partecipanti fingono di essere interessati allo spettacolo, a divertire o educare il pubblico, mentre in realtà non pensano altro che all'incasso che dovranno dividersi. Il provincialismo politico riflette un paese che ha perduto la propria identità se mai ne avesse avuta una.
I particolarismi, i campanilismi esasperati sono anch'essi un segnale di fine corsa.
Non ci resta che attendere, anche il panda prima o poi si estinguerà.
Panta rei, tutto scorre.
Noi compresi.
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MessaggioInviato: 19 Mag 2009 12:05    Oggetto: l'errore di Olivetti: sedersi sugli allori Rispondi citando

@mariantonio.inter: Olivetti ha commesso l'errore di sedersi sugli allori e ha fatto la fine che ha fatto. Resta però innegabile il contributo tecnologico all'industria italia.
La TV e in particolare mediaset ha solo tirato su una squadra di cerebro lesi, di mentecatti e di ritardati che sbavano per grande fratello & co.

Affermare che mediaset abbia fatto della buona TV è come dire che harmony ha fatto della buona letteratura.
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MessaggioInviato: 19 Mag 2009 14:26    Oggetto: Re: l'errore di Olivetti: sedersi sugli allori Rispondi

freemind ha scritto:
@mariantonio.inter: Olivetti ha commesso l'errore di sedersi sugli allori e ha fatto la fine che ha fatto. Resta però innegabile il contributo tecnologico all'industria italia.
La TV e in particolare mediaset ha solo tirato su una squadra di cerebro lesi, di mentecatti e di ritardati che sbavano per grande fratello & co.

Affermare che mediaset abbia fatto della buona TV è come dire che harmony ha fatto della buona letteratura.

Squeeze
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