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Wikimedia Italia citata per 20 milioni per diffamazione
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Autore Messaggio
Zeus News
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MessaggioInviato: 15 Set 2009 11:46    Oggetto: Wikimedia Italia citata per 20 milioni per diffamazione Rispondi citando

Commenti all'articolo Wikimedia Italia citata per 20 milioni per diffamazione
L'organizzazione deve affrontare una causa civile intentata da un deputato del PdL.



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{Lelio}
Ospite





MessaggioInviato: 15 Set 2009 14:22    Oggetto: Attiviamo il "Comma Luttazzi" Rispondi citando

Sarebbe parecchio interessante che -a fini di Giustizia- fosse attivato il comma Luttazzi: "se il querelante perde, deve pagare una somma doppia di quella chiesta nella querela".
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{Franco Giorgi}
Ospite





MessaggioInviato: 15 Set 2009 14:22    Oggetto: Il vero scandalo... Rispondi citando

...è che ho letto la voce prima della cancellazione e conteneva solo fatti *oggettivi* (sentenze in giudicato, notizie di arresti).

Nessuna illazione, solo venivano riportate notizie da Repubblica e Ansa!

Angelucci sta chiaramente cercando di far sparire le tracce di queste notizie, e ne va di mezzo una associazione incolpevole (anzi, benemerita per quel che mi riguarda, grazie al lavoro che svolge sul copyleft)

Certo che se quello è un *rappresentante del popolo*, stiamo messi davvero male.
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digirun
Dio maturo
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Residenza: TOSCANACCIO (salmastroso)

MessaggioInviato: 16 Set 2009 02:02    Oggetto: Rispondi citando

Personalmente auspico un ulteriore peggioramento della situazione, così si spera che la gente si sveglierà da questo torpore (televisivamente indotto) e forse reagirà come ai tempi della "francese" Wink

LIBERTA' UGUAGLIANZA FRATERNITA'


edit by bdoriano: evitiamo i commenti eccessivamente forcaioli. Grazie.
Il regolamento, questo sconosciuto.
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ipezzei
Mortale devoto
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MessaggioInviato: 16 Set 2009 07:36    Oggetto: FURBIZIA ... Rispondi citando

digirun ha scritto:
Personalmente auspico un ulteriore peggioramento della situazione, così si spera che la gente si sveglierà da questo torpore (televisivamente indotto) e forse reagirà come ai tempi della "francese" Wink

LIBERTA' UGUAGLIANZA FRATERNITA'



Quando si dice la furbizia! Non sei d'accordo con la querela e poi insulti.
Comunque, nemmeno io sono d'accordo con l'azione politica intrapresa dal soggetto in questione. E che soggetto, questo può giudicarlo chi legge.
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bdoriano
Amministratore
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MessaggioInviato: 16 Set 2009 07:37    Oggetto: Rispondi citando

Wikimedia consentiva di avere tutte le informazioni inerenti il soggetto in questione a disposizione in una singola pagina... così facendo, chi volesse informarsi sulla benemerenza dei sig. Angelucci dovrebbe fare una ricerca approfondita nelle varie testate giornalistiche per ricostruire la loro storia.

Per esempio, nell'archivio storico del Corriere.it, si legge:
Citazione:
Angelucci al listino in nome del figlio
Antonio mette il figlio ai vertici. Borsa in vista

Con due parole aggiunte a un documento e una plusvalenza di 300 milioni di euro la Tosinvest della famiglia Angelucci si trasforma. Le due parole in più riguardano la nuova denominazione della cassaforte lussemburghese che regge le fila del gruppo romano attivo nella sanità, nei servizi, nell' immobiliare, nell' editoria e nella finanza. Il capostipite Antonio Angelucci, ex dipendente dell' ospedale San Camillo e sindacalista Uil, ha inserito il figlio minore nella denominazione dell' accomandita che controlla al 100% la holding Tosinvest sa e, a cascata, le principali partecipazioni italiane. La vecchia Spa di Antonio Angelucci ha cambiato ragione sociale in Spa di Antonio e Giampaolo Angelucci. Un semplice tratto di penna offre al terzogenito Giampaolo, 36 anni, l' investitura ufficiale. Spetterà a lui, in caso di impedimento del padre, il potere di firma su una piramide di società che ha 26 strutture ospedaliere, un fatturato aggregato di circa 400 milioni di euro e debiti complessivi intorno ai 460 milioni. Subito a valle dell' accomandita di famiglia, Alessandro Angelucci, fratello trentasettenne di Giampaolo e gemello di Andrea, ha lasciato gli incarichi nella capogruppo Tosinvest sa, anch' essa insediata in Lussemburgo. Al suo posto, è subentrato Ernesto Monti, professore di finanza aziendale, presidente onorario di Astaldi, amministratore di Enertad, Europoligrafico e numero uno della Finanziaria Tosinvest, capogruppo italiana degli Angelucci. Per l' erede di Tonino Angelucci non si tratta di un debutto nel Granducato, dove la sua famiglia si muove con disinvoltura fin dai primi anni Novanta. Oltre alle partecipazioni di famiglia, Giampaolo ha costituito nel 2005 la sua personale finanziaria che si chiama G Invest e fa capo alla londinese Aqualegion e alla Walbond, società insediata nel paradiso off-shore delle Isole Vergini Britanniche. G Invest controlla la G Invest Italia immobiliare, sequestrata nel giugno 2006 dal tribunale di Bari nel quadro dell' inchiesta sulla sanità in Puglia. Questa indagine è costata a Giampaolo Angelucci un periodo agli arresti domiciliari per finanziamenti all' ex governatore forzista Raffaele Fitto. Sia il provvedimento sulla società, sia quello sul proprietario sono peraltro stati revocati nel giro di qualche settimana dal gip. L' inciampo giudiziario non ha fermato la riorganizzazione. Intorno al successore designato, si è formata una squadra di manager esterni: Sergio De Benedetti, Arnaldo Rossi, Antonio Vallone per il comparto sanitario, e Carlo Trivelli, figlio di Renzo Trivelli e Anna Maria Ciai, deputati del Pci. A guidare la pattuglia degli degli amministratori c' è, appunto, Ernesto Monti, che per tutti gli anni Novanta ha coperto vari incarichi nel gruppo Banca di Roma-Capitalia. Il suo ruolo di direttore finanziario dell' istituto gli ha procurato il coinvolgimento nel crac Trevitex e, nel dicembre 2006, una condanna in primo grado per bancarotta preferenziale. Monti viene dunque dalla scuola di Cesare Geronzi, l' uomo al quale in assoluto gli Angelucci devono di più. Nell' ottobre 2003 l' attuale presidente del consiglio di sorveglianza di Mediobanca ha inserito la famiglia romana fra i fedelissimi del patto di sindacato dell' istituto. Il premio alla fedeltà è arrivato sei mesi fa. Al momento in cui il patto Capitalia si è sciolto per la fusione con Unicredito, gli Angelucci hanno ceduto sul mercato la partecipazione dello 0,4% nella nuova banca. Il saldo dell' operazione è stato un ricavo di 430 milioni con un guadagno di 300. La riserva liquida è tale da consentire ampi margini di manovra a Tosinvest che sta ristrutturando le varie controllate in vista di una quotazione per divisioni non appena i mercati si stabilizzeranno. Le prime mosse della famiglia sono andate verso la ridefinizione del comparto immobiliare con una girandola di scissioni e fusioni che, alla fine di dicembre, hanno portato all' incorporazione di Tosinvest properties in Tosinvest immobiliare e alla costituzione di Tre (Tosinvest real estate), la nuova subholding del settore che ha in portafoglio immobili per 100 milioni di euro. Anche il fronte editoriale è in movimento. Dopo lo scacco subito con il tentato acquisto dell' Unità, gli Angelucci intendono puntare sull' ampliamento del quotidiano Il Riformista con un investimento previsto in 20-30 milioni di euro. Le altre testate, il quotidiano Libero diretto da Vittorio Feltri e il free press quindicinale di settore Sanità Lazio, procedono con buoni risultati. Nel settore delle cliniche, che vale circa metà dei ricavi complessivi del gruppo, Tosinvest sanità è stata tolta dal perimetro di consolidamento della capogruppo italiana Finanziaria Tosinvest con la cessione del 51% delle azioni all' accomandita Tosinvest Italia. Proprio la subholding degli ospedali dovrebbe essere la prima ad affrontare l' avventura del listino.

Concordo con Lelio sulla norma Luttazzi:
Citazione:
se il querelante perde, deve pagare una somma doppia di quella chiesta nella querela

Se ci fosse, avremmo meno cause inutili e più gente che deve lavorare seriamente per guadagnarsi da vivere...
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mariantonio.inter
Semidio
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MessaggioInviato: 16 Set 2009 08:31    Oggetto: Rispondi citando

dire che va bene quanto detto da Luttazzi mi sembra troppo: scoraggerebbe il povero Cristo fare querela al riccone perchè se perde la causa sono poi c.... amari.
E poi probabilmente si manderebbe in fallimento Di Pietro, riconosciuto recordam della querela. Daiiiii, lasciamo stare......
Quello che non ho capito, e ringrazio in anticipo chi me lo spiega per bene, è chi è il responsabile di Wiki.
Se scrivo 100 pagine di ingiurie verso il mio vicino di casa, magari uomo o politico famoso, e gli rovino la reputazione, chi ne è responsabile? Chi paghe le conseguenze se ho scritto delle stronzate immani?
Ciò, se nessuno ne risponde, capite bene che è una terra di nessuno e che va chiusa.
buona giornata
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{carlo}
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MessaggioInviato: 16 Set 2009 08:51    Oggetto: Rispondi citando

Purtroppo nessuno pagherà... questa volta.
Smettiamola con l'assurdità che "i siti non sono responsabili di quello che pubblicano": è un principio contrario ad ogni logica di civiltà e convivenza. Ci sarebbe da scrivere una bella pagina infamante per tutti i paladini della non responsabilità: forse cambierebbero idea. perché, come dicevano i vecchi, è facile fare gli omosessuali con il c... degli altri!
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bdoriano
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MessaggioInviato: 16 Set 2009 10:08    Oggetto: Rispondi citando

Premetto che ognuno è responsabile di ciò che scrive e se ne deve assumere i rischi.

Ma, finora, è evidente che la querela è usata a solo scopo intimidatorio perché, tanto, se è fasulla (la querela) non rischio nulla!

Se chiedo di chiudere una pagina di un sito perché mi è scomoda e non chiedo, invece, la rettifica di eventuali errori o la cancellazione di informazioni false, sono dalla parte del torto.

Chiedere i danni per qualcosa di cui si è stati effettivamente vittime, è un conto. Chiedere i danni a casaccio... bhè merito di pagare (e molto) le conseguenze della mia sfrontatezza.

Tutto questo IMHO, ovviamente.
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mariantonio.inter
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MessaggioInviato: 16 Set 2009 10:44    Oggetto: Rispondi citando

la querela è uno strumento lecito e, in quanto tale, và usato punto.
La calunnia e/o similari e quantaltro, non è legale ri-punto.
Nei ragionamenti, atteniamoci alla legge, altrimenti tutto e il contrario di tutto è possibile.
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bdoriano
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MessaggioInviato: 16 Set 2009 11:20    Oggetto: Rispondi citando

La querela usata a scopo intimidatorio è sbagliata. punto.

Purtroppo, non ho potuto leggere quanto scritto nel sito di wikipedia in merito al sig. Angelucci. Se le informazioni erano realmente fasulle, il sig. Angelucci poteva chiedere la rettifica o la cancellazione. Non era necessario querelare nessuno.
Ma così è più comodo, facile e veloce far sparire le informazioni scomode per il sig. Angelucci.

Non mi risulta che wikipedia si sia mai rifiutata di cancellare informazioni false.

Tu sei libero di esprimere le tue opinioni, io di esprimere le mie. punto.
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ITbit
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MessaggioInviato: 16 Set 2009 11:52    Oggetto: Rispondi citando

Parlamentare Pdl, visto Boffo, attacchi a Fini e compagnia non sorprende. Il metodo e' chiaro.

Quello che non e' chiaro e' perche' certa gente si prenda la briga di andarli a votare, e non intendo Angelucci ma tutto il mazzo che sono fatti con lo stampino.

Proposta indecente, non votare nessun partito che abbia un solo candidato che ha vicende con la giustizia nelle proprie liste e che non siano veniali (in ogni caso mai condannati).
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{Antonio Serbelloni}
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MessaggioInviato: 16 Set 2009 12:53    Oggetto: WIKIPEDIA ' é una vergogna "copntrollata" Rispondi citando

Amdate a vedere alla voce La strage della crtiera di Mignagola come questi intendono la storia, la democrazia e le discussioni.I siti sono controllati da gente pagata per rimuovere le cose scomode "alli superiori". VERGOGNA
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felo
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Registrato: 23/06/09 13:46
Messaggi: 2

MessaggioInviato: 16 Set 2009 13:50    Oggetto: Antonio Angelucci Rispondi citando

LA BELLEZZA DI INTENET
basta cercare "Antonio Angelucci" su internet...
DEFENDEMOS INTERNET
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nino.dago
Semidio
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Registrato: 06/09/07 14:59
Messaggi: 232

MessaggioInviato: 16 Set 2009 15:12    Oggetto: Rispondi citando

La querela non è sbagliata per principio, è sbagliata quando se ne fa un uso errato, come un coltello: se lo usi per tagliare il pane è lecito, se lo usi per delinquere no.
Che in questi ultimi tempi la querela stia diventando sempre più di moda, è lampante, tuttavia credo che la verità stia, come sempre, nel mezzo.
Mi spiego (premessa: parlo in generale e non nei confronti del sig. Angelucci):
- è giusto tutelare la libertà di pensiero. Ma la libertà di pensiero significa aprire un blog, o una pagina di Wiki, e scrivere quello che si vuole contro una persona, un ente o chicchessia? Questa cosa si può chiamare o calunnia o diffamazione, perché finché un giornale, per dovere di cronaca, riporta che tizio è stato iscritto nel registro degli indagati per..., questo è un fatto, non speculazione, mentre se si montano articoli basati sulla fuffa, questo atteggiamento lede la persona altrui. Se per esempio io dico che Tizio è un ladro, ma non motivo la mia affermazione, lo sto diffamando, e questo non dipende da chi è Tizio.
- è giusto non attaccare i mass media o Internet per principio. La libertà di pensiero rende legittimo che, se io sono a conoscenza di un fatto documentato e lo divulgo, non sto attuando nulla di illegale, per cui, specie se si è personaggi noti per il ruolo che si ha nella società, non si può pensare di vivere nell'anonimato. E' ovvio che se Pinco Pallo, idraulico di Roma, fosse iscritto nel registro degli indagati per favoreggiamento, non gliene frega a nessuno, mentre se Tizio, deputato della Repubblica Italiana, lo fosse, interessa e come. Qui non c'è privacy, calunnia o diffamazione che tenga!

Saluti
Nino
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{carlo}
Ospite





MessaggioInviato: 16 Set 2009 16:50    Oggetto: Rispondi citando

Per la prima volta ho letto tutti i commenti. E sono rimasto annichilito:
- c'é chi insulta... e sarebbe ora di responsabilizzare gli autori degli insulti e chi li ospita (non solo su internet: per quanto mi riguarda,la regola dovrebbe valere anche allo stadio)
- c'é chi non ha bisogno dei giudici, perché sa già tutto: a sentir lui, la voce su vikipedia era fondata su dati oggettivi... ma come fa ad esserne sicuro? In nternet c'é gente che saprebbe camminare sulle acque...
- Per quanto la norma Luttazzi possa trovarmi emotivamente d'accordo, purtroppo non regge da nessun punto di vista razionale e giuridico: i forti continuerebbero a querelare, sono i deboli che non sarebbero più in grado di querelare nessuno! Anche Luttazzi e i suoi seguaci, se ogni tanto accendessero il cervello non sarebbe male...
- Mi piacerebbe vivere in un Paese dove ciò che fa tizio o caio non venisse giudicato giusto o sbagliato solamente se arriva o meno dalla "controparte" politica. Anche perché sarebbe ora di rendersi contro che non esistono differenze sostanziali fra la cosiddetta sinistra e la cosiddetta destra in Italia: si tratta comunque di piccoli gruppi, con un potere enorme, che esercitano sulla testa di noi tutti "a prescindere"... come diceva Totò
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zeross
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MessaggioInviato: 16 Set 2009 20:52    Oggetto: Rispondi citando

Resta il fatto che in italia una azione giudiziaria "temeraria" cioè non fondata su valide ragione dovrebbe portare ad una rivalsa nel confronti dell'attore per la sua azione giudiziaria priva di fondamento, ma in questo strano paese certo cose non vanno come prescrive la legge.

In sede di udienza preliminare il GIP dovrebbe dare il non luogo a procedre per difetto di territorialità, ed in secodna istanza pe ril semplice fatto che il soggetto wikimewdia non è imputabile.

Anzi se uno querela un soggetto terzo pe runa controversia con la controparte rischia di incorrere in denunzia penale.

In realtà i legali degli angelucci hanno annunciato la causa ma lo stato degli atti ancor anon sono arrivate le citazioni legale ne si sono costituite le parti.

Sembra più una sceneggiata che una vera azione legale fatta al solo scopo di intimidire preventivamente piuttosto che ottenere veri risultati concreti.
ed è questo abuso dello strumento legale su cui dovremmeo riflettere tutti quanti.
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Vandirac
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MessaggioInviato: 17 Set 2009 16:42    Oggetto: Wikimedia Italia citata per 20 milioni per diffamazione Rispondi citando

@FRANCO
A quanto ho potuto vedere anch'io da una versione (non aggiornata) della voce, i fatti giudiziari citati erano tratti da agenzie stampa.
Mi domando se, ipotizzando di citare una fonte quale ANSA con attribuzione e tutto, e trovarla in errore, posso essere ritenuto responsabile ugualmente.

@BDORIANO
Sul personaggio si trovano chicche anche molto più gustose, sfogliando un po' di arretrati di giornali nazionali. Peccato non avere accesso ai casellari Smile

@MARIANTONIO
Di Wiki è responsabile Wikimedia Foundation, una fondazione di diritto USA che è una entità giuridica ben distinta da Wikimedia Italia (quella tirata in causa).
Di quanto è scritto su wiki è responsabile l'utente che ha inserito quelle informazioni: è scritto su ogni pagina di modifica e va accettato ad ogni immissione di testo.
Wikimedia Italia è una associazione che fa promozione a Wikimedia, ma non è né una filiale, né la "divisione italiana", né un rappresentante legale.

@CARLO
Innanzitutto qui la causa non è contro il proprietario del sito, ma in pratica contro il loro agente pubblicitario Smile
In secondo luogo, con una semplice rogatoria della polizia Wikimedia Foundation ti comunica il responsabile della diffamazione, e se vuoi procedi contro di lui.
Wikimedia Foundation (E non Wikimedia Italia, ribadisco) fornisce uno spazio, non è un giornale, non ha una redazione nè una linea editoriale.
Paradossalmente, è come querelare Autogrill perché qualcuno ha scritto qualcosa su una porta della toilet...

@ANTONIOSERBELLONI
Uso spesso wikipedia, e anche a me è capitato di trovare voci scritte male e qualche volta anche errate. E' uno dei limiti del metodo, però è vero che col passare del tempo la qualità delle voci migliora sempre di più: questo è uno dei vantaggi del sistema "wiki".
Prendere una voce d'esempio e dire "wikipedia fa schifo" è intellettualmente scorretto: allo stesso modo, accusare persone che non conosci di essere "prezzolate", sulla base della considerazione precedente, è insensato.

@CARLO
Non ho visto nessuno che "non ha bisogno di giudici", mi sembra che Franco (perchè a lui ti riferisci) dia solo un'opinione. Personalmente, sono d'accordo con lui. Ho una copia della voce vecchia di alcune settimane salvata su un file (insieme a molte altre su politici), e non c'è nessuna illazione o notizia non confermata da una testata giornalistica principale. Mi piacerebbe postarla qui, ma non vorrei che l'infiammabile "onorevole" quereli anche Zeusnews Smile
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MessaggioInviato: 17 Set 2009 17:40    Oggetto: Rispondi citando

Che figura di Nutella che ci facciamo.
Immagino le facce dei componenti del Tribunale di S. Francisco.

E chi le pagherà le spese processuali? Scommettiamo????
Magari sotto la voce: "Spese di rappresentanza legale per il Parlamento" o una cosa così...
Si accettano scommesse, sì'ori e sì'ore.

Il buon Mike Bongiorno avrebbe detto: "Sempre più in alto!"
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bdoriano
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MessaggioInviato: 17 Set 2009 18:45    Oggetto: Re: Wikimedia Italia citata per 20 milioni per diffamazione Rispondi

Ciao Vandirac e benvenuto, Ciao
Vandirac ha scritto:
Ho una copia della voce vecchia di alcune settimane salvata su un file

Se volessi gentilmente caricare il file su WikiSend come indicato qui e inviarmi via i links che ti vengono assegnati, avrei piacere di leggerlo con attenzione per capire qual'è stata la "molla" che ha fatto scattare la querela. Wink
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