Precedente :: Successivo |
Autore |
Messaggio |
Zeus News Ospite
|
Inviato: 22 Set 2009 10:49 Oggetto: I dipendenti devono poter criticare i superiori |
|
|
Commenti all'articolo I dipendenti devono poter criticare i superiori
Cinque lavoratori lottano in tribunale per difendere il diritto dei dipendenti di criticare i superiori anche tramite Facebook e i social network.
|
|
Top |
|
 |
zeross Amministratore


Registrato: 19/11/08 12:04 Messaggi: 8076 Residenza: Atlantica
|
Inviato: 22 Set 2009 14:52 Oggetto: |
|
|
Si tratta di una questione veramente particolare poichè non si limita ad una semplice impresa privata, ma riguarda una funzione statale, quella carceraria, assai delicata per compiti e responsabilità.
permettere la critica dei subordinati, con ovvi limiti dovrebbe essere sempre possibile ma in casi molto particolari il rischio di delegittimazione e perdità di autorità è concreto e pericoloso.
Certo che si può obiettare che se si impedisce la critica allora si rischiano gli abusi, ma qui parliamo di un servizio che per sua natura se qualcosa sia irregolare, diventa doveroso effettuare la denuncia penale.
Invece la critica su facebook ha molto il sapore della rinvicita personale sul luogo di lavoro. |
|
Top |
|
 |
mariantonio.inter Semidio


Registrato: 02/06/07 15:56 Messaggi: 478 Residenza: meglio nero che bianconero ! NO al razzimo
|
Inviato: 22 Set 2009 18:32 Oggetto: |
|
|
perfettamente d'accordo.
Invece per chi non è d'accordo, mi spieghi per favore a cosa serve il moderatore anche per esempio su zn come in tutti gli altri posti dove si lascia il proprio pensiero.
La niquette non se la ricorda + nessuno? ciao
[Edit: per questioni relative a regolamenti / moderatori / ecc., utilizzare il forum Zeus si'/no, grazie. Lo staff] |
|
Top |
|
 |
celestia Dio maturo

Registrato: 10/08/08 16:41 Messaggi: 2025
|
Inviato: 23 Set 2009 14:52 Oggetto: |
|
|
Piccola considerazione: molto meglio se i dipendenti contestano (con i dovuti modi) i superiori direttamente di persona senza fare le carogne. E' banale, ma a volte la semplicità e la sincerità pagano, parlare in faccia evita malumori e dissidi, da chi ci dice le cose come stanno sappiamo cosa aspettarci senza sgradevoli sorprese...
Ciao |
|
Top |
|
 |
nino.dago Semidio

Registrato: 06/09/07 15:59 Messaggi: 232
|
Inviato: 23 Set 2009 15:43 Oggetto: |
|
|
Partendo dall'argomento dell'articolo per fare delle considerazioni più ampie.
Sono d'accordo con celestia in merito ai contesti in cui criticare il superiore (sempre nell'ottica della critica costruttiva, atta a valorizzare l'azienda o il proprio ruolo all'interno dell'azienda stessa). Tuttavia sottolineo, con profondo rammarico, come spesso ho dovuto constatare negli ambienti lavorativi in cui ho collaborato che la critica di un superiore non è possibile. Ma non perché i superiori non sbagliano, o perché sono sbagliati i modi. Semplicemente perché non è permessa. Potrà sembrare paradossale nel 2009, ma vi assicuro che certi imprenditori di piccole realtà, criticati da un loro dipendente in modo educato ma fermo, hanno fatto in modo, nel tempo, di non avvalersi più dei servizi di quel collaboratore, ma non per sue incapacità, semplicemente perché portatore di punti di vista diversi dai propri.
A volte nel mondo del lavoro si creano degli ecosistemi che vivono di vita propria, nelle quali è possibile che accadano anche cose del genere.
Se si imparasse a capire che spesso il dipendente non è che critica per partito preso o per principio, ma semplicemente perché crede nell'azienda in cui lavora e piuttosto che dimettersi da essa preferisce migliorarla, probabilmente si lavorerebbe meglio da ambo le parti.
Se invece si difendono le "stellette", i gradi del comando, con le unghie e con i denti, vedendo la propria autorità sminuita o indebolita da una semplice conversazione, allora ciò è indice di debolezza, di mancanza di spirito imprenditoriale o manageriale.
Chiudo con due frasi, apparentemente luoghi comuni, ma tristemente reali:
1. i titolari d'impresa o i dirigenti non sono automaticamente imprenditori o manager;
2. molti di questi soggetti sono forti con i deboli, deboli con i forti.
Saluti
Nino |
|
Top |
|
 |
celestia Dio maturo

Registrato: 10/08/08 16:41 Messaggi: 2025
|
Inviato: 23 Set 2009 15:55 Oggetto: |
|
|
Nino.dago ha scritto: | Se invece si difendono le "stellette", i gradi del comando, con le unghie e con i denti, vedendo la propria autorità sminuita o indebolita da una semplice conversazione, allora ciò è indice di debolezza, di mancanza di spirito imprenditoriale o manageriale... |
Però chi attua questa politica spesso viene , per fortuna, costretto a chiudere, perchè già c'è crisi, se poi non si è in grado di mettersi in discussione allora ci si vota irrimediabilmente al fallimento, perchè vincono i personalismi, mentre i commercianti e gli imprenditori non possono permettersi di toppare su alcuni punti, salvo ritrovarsi con il posteriore per terra
Una buona azienda è quella in cui ogni dipendente si sforza di dare il meglio di sè, se dal capo al fattorino che consegna la posta tutti sono contenti di ciò che viene fatto si ha una macchina che gira bene, in caso contrario girano altre cose...
Ciao |
|
Top |
|
 |
nino.dago Semidio

Registrato: 06/09/07 15:59 Messaggi: 232
|
Inviato: 23 Set 2009 17:37 Oggetto: |
|
|
Il fatto è che a volte chiudono certe aziende per inettitudine di chi comanda, non perché il prodotto che vendono non sia valido, e questo è triste.
In quanto al fatto che, nella buona azienda, tutti si sforzano di dare il meglio, sono d'accordo, anche se, sempre in riferimento al discorso di prima, spesso succede proprio che, con tutta la buona volontà di questo mondo, non si viene messi nelle condizioni di dare il meglio, e non mi riferisco solo ad incentivi economici.. Nelle piccole realtà, che conosco abbastanza bene, l'azienda dovrebbe essere pensata e gestita più come una cooperativa che come una struttura piramidale. In realtà del genere non si può propinare il fatto che "tutti sono importanti, nessuno è indispensabile". Forse la filosofia dei numeri paga nelle grandi realtà, ma nelle piccole, quando un soggetto acquisisce un'esperienza notevole nel suo campo d'azione, diventa lui stesso parte del know-how dell'azienda, e non un semplice numero. |
|
Top |
|
 |
|
|
Non puoi inserire nuovi argomenti Non puoi rispondere a nessun argomento Non puoi modificare i tuoi messaggi Non puoi cancellare i tuoi messaggi Non puoi votare nei sondaggi
|
|