Silent Runner Supervisor sezione Chiacchiere a 360°
Registrato: 16/05/05 10:17 Messaggi: 24079 Residenza: Pianeta Terra
Inviato: 16 Nov 2009 18:19 Oggetto:
La geofisica è una scienza abbastanza recente e gli strumenti di indagine spesso non consentono previsioni abbastanza attendibili. Resta il fatto che, in effetti, un evidente rischio con relativo allarme sia stato ignorato, vuoi per motivi di opportunità politica, vuoi per possibili conflitti di competenze, piccole o grandi invidie, supponenza, timore di perdere la faccia per essere scavalcati da sconosciuti, procurato allarme, eccetera.
Il fatto che per via della mancata evaquazione molte vite siano andate perdute la dice lunga sulle mitologie che circondano le teorie sull'ordine pubblico. Per timore degli effetti derivanti dal possibile panico dovuto allo spargimento dalla notizia che esista il rischio di un terremoto devastante, si preferisce rischiare e far finta di nulla. Male che vada daremo la colpa alla natura e alla fatalità. La gente, presa dai problemi e dalla tragedia dimenticherà presto la sequenza dei fatti, si tende sempre a perdonare o a dimenticare quando la verità è troppo assurda per poter essere accettata come vera. La storia recente è abbastanza piena di episodi simili.
Il fatto che per via della mancata evaquazione molte vite siano andate perdute la dice lunga sulle mitologie che circondano le teorie sull'ordine pubblico. Per timore degli effetti derivanti dal possibile panico dovuto allo spargimento dalla notizia che esista il rischio di un terremoto devastante, si preferisce rischiare e far finta di nulla. Male che vada daremo la colpa alla natura e alla fatalità. La gente, presa dai problemi e dalla tragedia dimenticherà presto la sequenza dei fatti, si tende sempre a perdonare o a dimenticare quando la verità è troppo assurda per poter essere accettata come vera. La storia recente è abbastanza piena di episodi simili.
Il fatto che per via della mancata evaquazione molte vite siano andate perdute la dice lunga sulle mitologie che circondano le teorie sull'ordine pubblico. Per timore degli effetti derivanti dal possibile panico dovuto allo spargimento dalla notizia che esista il rischio di un terremoto devastante, si preferisce rischiare e far finta di nulla.
Io trovo che anche così in realtà il problema viene affrontato troppo tardi: non si tratta di evaquare le persone dalle loro case se queste sono costruite in luoghi non adeguati: si tratta di non costruire lì. E che non mi raccontino che lì le case ci sono sempre state: è perchè lì si è sempre ricostruito dopo un terremoto, come quelle case (spesso abusive, peraltro) lambite dalla lava dell'Etna e poi nuovamente ricostruite in loco.
Credo sia ora di smettere di permettere alla gente di costruire e abitare in certi specifici luoghi.
Silent Runner Supervisor sezione Chiacchiere a 360°
Registrato: 16/05/05 10:17 Messaggi: 24079 Residenza: Pianeta Terra
Inviato: 17 Nov 2009 11:28 Oggetto:
Questo è un altro aspetto del problema ed è un aspetto molto serio.
Tolto il quote al 500% sulla seconda parte devo però aggiungere che, in alcuni terremoti disastrosi, specialmente se in zone ad alta sismicità ma ad intensità medio bassa, questi risultano inaspettati in tempi storici e perciò, le popolazioni, fin dai tempi successivi alla caduta dell'impero romano, hanno continuato a costruire sugli impianti precedenti. Se osserviamo la struttura urbanistica delle località più antiche, l'impianto che emerge è spesso riconducibile al castrum romano o ad impianti successivi medievali. Questa tipologia di costruzioni e distribuzione delle masse sul territorio poteva rendere più sicuro il centro abitato da attacchi esterni ma non certamente da eventi sismici. Evidentemente la maggiore frequenza dei primi ha prevalso sulle considerazioni costruttive da opporsi ai secondi.
Inoltre, molti dei paesi e piccoli borghi interessati dal sisma dell'Abruzzo, erano tipicamente di impianto medievale e come ben sappiamo, lo sviluppo urbanistico medievale si è svolto in un periodo storico molto breve, dove evidentemente le frequenze sismiche di grande entità erano perlopiù assenti e non hanno influito sulle metodologie costruttive e su quella della distribuzione degli edifici sul territorio.
La ruralizzazione del territorio collinare e montano è sempre stata legata "alla bisogna" più che ad una razionalità costruttiva che tenesse conto della sicurezza e della stabilità. Quello che è successo invece nelle zone pedemontane del Vesuvio è il prodotto di una devastazione territoriale generata dalla propagazione delle suburbie, frutto dell'espansione territoriale del contesto extraurbano dei grandi insediamenti.
Ci si può fare assai poco, le esigenze dei singoli prevalgono su quelle collettive e soprattutto sul buonsenso. Se poi ci si mette l'affare e la politica, davvero non ci sarà salvezza.
direi ammazza caffè...perchè secondo me in italia stiam troppo bene e la natura ci tratta con i guanti...
il giorno che decide di piovere una settimana come Dio comanda vedi te quei letti di fiumi cosa diventano e quanti ne...ammazzano
e non parliamo di canali chiusi su cui han costruito parcheggi che il giorno che serviranno per far defluire grosse quantità di acqua sradicheranno tutto come se fosse pongo....
Megalò, ai piedi di Chieti, va oltre l'immaginazione. Enorme, lussuoso, con commesse-veline e guardiani in completo scuro. È il più grande dell'Italia centrale. Una luccicante astronave del consumo dove si celebra la fine della cultura appenninica. Ma lo stupefacente è dove l'hanno costruito: nel mezzo di uno spazio già inondato da metri d'acqua nel '92. Il fiume ribolle, a soli cento metri. Chiedo se non c'è rischio e mi spiegano di no. C'è l'argine appena fatto, alto undici metri sul letto del Pescara.
Vado a vedere. Una scarpata di pietra ha ingabbiato la corrente e la golena superstite è stata attrezzata con parcheggi, lastroni in cemento e sentieri in ghiaia. Il tutto decorato con alberelli (stitici), un laghetto (vuoto), qualche panchina (già distrutta dai vandali) e pannelli (illeggibili) a gloria di transumanze morte e sepolte. Intorno, piloni e scavalco di superstrade. Persone: zero. Fango: ovunque. Un cartello corona il degrado.
C'è scritto: "Parco fluviale". Anzi, "Parco di riqualificazione urbana per lo sviluppo sostenibile del territorio". Meno male. Non occorre sapere molto di fiumi per capire che quel tipo d'argine è un acceleratore che toglie ogni freno all'acqua in picchiata su Pescara. L'area è bassa, una di quelle tipiche "casse di espansione" dove in caso di piena si lascia che il fiume dilaghi per non impazzire a valle. Non ci posso credere. Cerco nel sito della regione Abruzzo. C'è una mappa del fiume Pescara al 25 mila, con le zone a massimo rischio di esondazione (R4) segnate in blu. Megalò sorge su una di queste. Un posto inedificabile, dove i terreni non costano niente. Forse è per questo che lo chiamano Regalò. Possibile che abbiano dato una concessione edilizia in un posto simile? Dopo la tragedia di Sarno la legge lo vieta. Invece sì, l'hanno data. Prima con i timbri della regione di centrodestra, poi - due anni fa - con l'inaugurazione in pompa magna del centrosinistra, Del Turco in prima fila. Continuità perfetta.
Silent Runner Supervisor sezione Chiacchiere a 360°
Registrato: 16/05/05 10:17 Messaggi: 24079 Residenza: Pianeta Terra
Inviato: 18 Nov 2009 16:40 Oggetto:
ili07 ha scritto:
SverX ha scritto:
Silent Runner ha scritto:
le esigenze dei singoli prevalgono su quelle collettive e soprattutto sul buonsenso.
Ma se lasciamo che sia sempre di più così o addirittura lo riteniamo legittimo siamo alla frutta...
o letto che in alcune regioni ci sono alberghi, campeggi o interi quartieri costruiti su letti di fiumi o edificati chiudendo canali....
ti dice nulla sta cosa?
@ili07 Figurati se non conosco il problema: io, mezzo ai geologi ci vivo!
@SverX E chi non concorderebbe? La mia è comunque una affermazione neutra, una presa d'atto. La legittimazione dei comportamenti "suicidi" deriva soprattutto dalla scarsa informazione e dalla ideologizzazione dei privilegi e del tornaconto momentaneo.
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