Inviato: 01 Ott 2009 13:14 Oggetto: Debutta Google Wave, ma soltanto su invito
Commenti all'articolo Debutta Google Wave, ma soltanto su invito
Centomila fortunati potranno sperimentare la "piattaforma collaborativa" di Google che promette di trasformare il modo di comunicare in una grande "onda di informazioni".
Inviato: 01 Ott 2009 21:02 Oggetto: l'onda del kaos
A me sembra chq questo progetto di movimento in 4D attraverso le funzioni ed i servizi di Google possa rivelarsi alla fine piu sapesante che utile.
Sarebbe concettualmente come navigare in un mare in ogni direzione senza vincoli se non quelo della propria volontà.
Ma senza punti di riferimento perdersi in questo mare di possibilità diventa una eventualità reale e pericolosa.
esempio stò scrivendo una lettera ad un tizio, questo mi contatta con IM ci mettiamo a parlare, mi chiede le foto delle vacanze gli le mando con gmail, lui mi manda le sue, io le devo archiviare, magari editando alcuni nomi, poi segno gli appuntamenti, chiudo e mene vado. e la lettera
E facile dimenticare, confondere, sbagliare quando il mare delle applicazioni e delle sue possibilità sono infinite.
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Inviato: 02 Ott 2009 01:20 Oggetto:
Hai ragione Zeross però se uno sta attento questi tools di collaborazione funzionano bene.
Non mi piace il fatto che se sto editando il documento tu puoi entrare in qualunque momento (se rientri nel gruppo a cui è permesso) per fare le tue modifiche perchè lavorare direttamente in due su un documento non è mai bello.
Però la possibilità eventuale di avere una lavagna in comune (per esempio) non è male.
Ma anche senza arrivare ad un'interattività multiutente così profonda, un buon sistema di collaborazione renderebbe la vita più facile.
Pensa alle varie app di google integrate completamente insieme, puoi arrivare a gestire processi produttivi molto grossi senza continuare ad cambiare finestra, sito, software etc...
Inviato: 02 Ott 2009 10:40 Oggetto: Il nucleo di Wave
Certo che con un prodotto del genere che presenta una valanga di nuovi strumenti integrati fra loro, il primo pensiero va a tutta la fatica che ci aspetta per imparare ad utilizzarlo.
Bisogna cominciare utilizzando quello che ci serve di più e poi il resto viene da se.
Quando i suoi progettisti hanno presentato Wave
hanno spiegato che doveva essere una evoluzione della posta elettronica. In una conversazione via e-mail si manda una copia del documento avanti e indietro per la rete a tutti gli interessati, aggiungendo il nuovo contenuto ogni volta. Per citare una parte del messaggio originale è necessario copiare quel brano artigianalmente (cut and paste manuale); se la conversazione è fra più di due soggetti ci sono risposte multiple alla stessa e-mail, che vengono ancora spedite a tutti. Per continuare la conversazione tenendo conto di tutti gli interventi, bisogna essere sicuri che nessuno stia ancora scrivendo e poi si devono copiare manualmente tutti gli interventi raccogliendoli in una sola e-mail. Una persona che viene coinvolta a metà di una conversazione si trova di fronte ad un casino illeggibile. In un mondo dove per lavorare si deve collaborare a distanza, la posta doveva evolversi. Wave mantiene una sola copia centralizzata del messaggio e tutti aggiungono il proprio contenuto in qualsiasi punto del testo. Se si vuole si può rendere visibile la digitazione di ogni singolo tasto a tutti gli altri (per alleviare i tempi di attesa). Chi viene invitato a metà della conversazione può vedere le variazioni apportate al documento mediante una animazione che fa vedere tutte le fasi.
Naturalmente anche il formato del documento supera i limiti della posta classica che prevedeva solo testo e allegati (può essere anche una immagine) ed può essere lavorato a più mani contemporaneamente (ambienti Wiki); naturalmente questo richiede una solida organizzazione di team per non fare casini.
Certo Wave ha molte altre cose, come l afacilità estrema con cui si può inserire una conversazione Wave in un blog, oppure il check spelling evolutissimo, ma il suo nucleo ed il suo più grande contributo va cercato qui.
quoto zeross.... già facebook è una perdita immane di tempo, perdita di produttività (quando viene usato al lavoro) perdita di studio (quando uno studente accede un attimo per scrivere una cosa a un amica e si mette a leggere tutti gli status o a vedere le nuove foto di un amica) perdita di tutto.... dovrebbe spaventare quanto dico perchè è la verità..
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