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France Telecom sull'orlo di una crisi di nervi
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Zeus News
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MessaggioInviato: 15 Dic 2009 19:47    Oggetto: France Telecom sull'orlo di una crisi di nervi Rispondi citando

Commenti all'articolo France Telecom sull'orlo di una crisi di nervi
Un dipendente su quattro è a rischio di esaurimento nervoso, o peggio.


Foto di Yuri Arcurs
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franz
Dio minore
Dio minore


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MessaggioInviato: 15 Dic 2009 23:43    Oggetto: Rispondi citando

Bene, adesso che hanno capito, anzi visto.... cosa intendono fare ?
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MK66
Moderatore Sistemi Operativi
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MessaggioInviato: 15 Dic 2009 23:47    Oggetto: Rispondi citando

franz ha scritto:
Bene, adesso che hanno capito, anzi visto.... cosa intendono fare ?

Cambieranno gestore di telefonia... Rolling Eyes
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maurogirella
Mortale devoto
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MessaggioInviato: 17 Dic 2009 01:02    Oggetto: Rispondi citando

ma perchè si preoccupano tutti se un operaio si sente male, tenta il suicidio, ha problemi psicologici, di adattamento nella propria industria ... e nessuno si preoccupa se la stessa cosa avviene ad un chirurgo, un invegnere, un commercialista, architetto o avvocato? quanti di questi professionisti hanno dovuto chiudere i loro studi nei due anni recenti ed inventarsi un nuovo lavoro magari andando a fare i camerieri o i meccanici o i lavapiatti? Solo che l'operaio (poverino) commuove tutti, mentre l'architetto no!!! quale è la differenza se si tratta comunque di padri di famiglia che avevano un lavoro, un reddito, una casa, un futuro per la propria famiglia e ora non l'anno più? con la differenza che forse l'operaio ha lasciato la scuola a 14 anni per mettersi a lavorare e il commercialista ha lasciato l'università a 26 anni per mettersi a lavorare! Ma il commercialista non strappa una lacrima a nessuno anche quando è disoccupato e disperato ed ha perso tutto, mentre l'operaio commuove tutti anche se perde solo un mese di stipendio! questa è la distorsione della realtà filtrata dai nostri media: la Repubblica in primis e tutti gli altri a seguire. Povera Italia!
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freemind
Supervisor sezione Programmazione
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MessaggioInviato: 17 Dic 2009 12:21    Oggetto: Rispondi citando

maurogirella ha scritto:
ma perchè si preoccupano tutti se un operaio si sente male, tenta il suicidio, ha problemi psicologici, di adattamento nella propria industria ... e nessuno si preoccupa se la stessa cosa avviene ad un chirurgo, un invegnere, un commercialista, architetto o avvocato? quanti di questi professionisti hanno dovuto chiudere i loro studi nei due anni recenti ed inventarsi un nuovo lavoro magari andando a fare i camerieri o i meccanici o i lavapiatti? Solo che l'operaio (poverino) commuove tutti, mentre l'architetto no!!! quale è la differenza se si tratta comunque di padri di famiglia che avevano un lavoro, un reddito, una casa, un futuro per la propria famiglia e ora non l'anno più? con la differenza che forse l'operaio ha lasciato la scuola a 14 anni per mettersi a lavorare e il commercialista ha lasciato l'università a 26 anni per mettersi a lavorare! Ma il commercialista non strappa una lacrima a nessuno anche quando è disoccupato e disperato ed ha perso tutto, mentre l'operaio commuove tutti anche se perde solo un mese di stipendio! questa è la distorsione della realtà filtrata dai nostri media: la Repubblica in primis e tutti gli altri a seguire. Povera Italia!

Non è proprio come dici.
O meglio, l'idea secondo me è corretta ma il fatto che l'operaio "commuova" di più avviene solo perchè di norma non è un singolo operaio a perdere il lavoro ma un gruppo a volte composto da tutta la forza operaia di una certa azienda.
E' lì la differenza.
Tutto il resto del tuo post lo condivido ma tieni conto che, appunto per quello che ho appena scritto è più semplice fare il titolone su "azienda di milano chiude e in 480 operai vanno a casa".
Far lo stesso discorso con i liberi professionisti implica andare a cercare un buon numero di persone di quella categoria che hanno dovuto chiudere l'attività e da lì farci l'articolo.

Se uno lavora onestamente merita sempre il rispetto, sia che faccia l'avvocato o che faccia il muratore.
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Zeus
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Residenza: San Junipero

MessaggioInviato: 17 Dic 2009 13:41    Oggetto: Rispondi citando

Purtroppo "primario chirurgo perde il lavoro e per andare avanti deve vendere la seconda casa al mare" non fa notizia Sad
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freemind
Supervisor sezione Programmazione
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MessaggioInviato: 17 Dic 2009 21:06    Oggetto: Rispondi citando

Hai ragione pure tu capo però se la seconda casa è meritata (=onestamente guadagnata) non è bello che debba venderla visto che se l'ha comprata ci teneva.
E' ovvio che la situazione economica del chirurgo è migliore di quella dell' operaio però ci sono anche liberi professionisti o piccoli imprenditori che hanno dovuto chiudere baracca e burattini.
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celestia
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MessaggioInviato: 20 Dic 2009 12:00    Oggetto: Rispondi citando

Fremind, se le imprese rispettassero le regole che governano l'economia, magari si potrebbe evitare la chiusura delle aziende, non trovi? Però è sempre più facile prima peccare piuttosto che agire bene...
Ciao
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freemind
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MessaggioInviato: 20 Dic 2009 15:18    Oggetto: Rispondi citando

celestia ha scritto:
Fremind, se le imprese rispettassero le regole che governano l'economia, magari si potrebbe evitare la chiusura delle aziende, non trovi?

Infatti io ho scritto che se uno lavora onestamente non è giusto che lo prenda in quel posto.
Affermare che tutte le aziende non rispettano le regole è come affermare che tutti i rumeni sono assassini. Entrambe le cose sono ridicole.
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frenata
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MessaggioInviato: 24 Dic 2009 11:16    Oggetto: Rispondi citando

perdere il lavoro andare in rovina cose tristi per tutti ma certo come avete già detto sono i numeri, la q.tà di persone e anche i numeri dello stipendio, santo Dio! con uno stipendio di mille euro x 36 o 40 ore/week in media se non hai ereditato qlcs mi dici come vivi? c'è di peggio ma se hai affitto mutuo, difficile metter da parte soldi, invece il povero chirurgo fa un lavoro + gratificante, fa le sue visite private consumendo strumenti elettricità ecc. pubblica, si chima intramoenia mi pare, visite private con poca attesa in luoghi pubblici e spesso chiedono un'eresia. diamo un nome alle cose! meritato lavorato, ma con certe paghe neanche se 'te se copi' riesci ad accumulare qlcs! e poi se certi imprenditori così capaci e meritevoli (spesso anche di rubare) certi super dirigenti come potrebbero fare soldi giocare in borsa se nn sulla vita degli operai? ma lo sai che l'Italia ha un numero di morti, e i feriti neanche si contano, tra i + alti in Europa? basta vedere il rispetto che c'è x i lavoratori guardando i treni per i pendolari, carri bestiame (alla faccia della sicurezza) in ritardo, sporchi... ma lo sapete che ora il gap tra una paga di un operaio e quella di certi super dirigenti è, mi pare decuplicata o centuplicata, cmnq una cosa scandalosa, in 50 anni?! in tutto il mondo mi pare. cose sentite in un'autorevole trasmissione citando studi e libri, ma ho poca memoria.. auguri a tutti
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merlin
Dio maturo
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MessaggioInviato: 01 Dic 2010 15:38    Oggetto: Rispondi citando

Ho il sospetto che sia stato un po' travisato il senso dell'articolo, che non per forza fa riferimento ai grandi temi della decimazione dei dipendenti e delle paure innescate dalle cosiddette ristrutturazioni.
Il guaio è che lo stress sembre colpire un po' tutti, compresi (o forse specialmente) quelli che si fanno in quattro proprio per paura di essere lasciati a casa.
La storia dello psicologo è solo indice della volontà di nascondersi dietro al dito, tanto da non poter essere accusati di disinteresse, malaorganizzazione, riduzione dei dipendenti in servi della gleba.

Meglio varrebbe invece seguire quanto già faceva la SIP negli anni '60, che mi risulta a Roma e altrove avesse realizzato mense e sale di ritrovo con bar ecc. a cui i dipendenti potevano accedere a fine turno o in pausa lavoro.

E per sfogare lo stress ed esorcizzare l'ignoto non c'è nulla di meglio che sfogarsi a voce con i compagni di sventura, invece di fare i beoti dicendo male dell'azienda su FB e farsi trovare con le braghe calate dal solito capetto che vuol far carriera.
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merlin
Dio maturo
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Residenza: Kingdom of Camelot

MessaggioInviato: 01 Dic 2010 15:38    Oggetto: Rispondi

Ho il sospetto che sia stato un po' travisato il senso dell'articolo, che non per forza fa riferimento ai grandi temi della decimazione dei dipendenti e delle paure innescate dalle cosiddette ristrutturazioni.
Il guaio è che lo stress sembre colpire un po' tutti, compresi (o forse specialmente) quelli che si fanno in quattro proprio per paura di essere lasciati a casa.
La storia dello psicologo è solo indice della volontà di nascondersi dietro al dito, tanto da non poter essere accusati di disinteresse, malaorganizzazione, riduzione dei dipendenti in servi della gleba.

Meglio varrebbe invece seguire quanto già faceva la SIP negli anni '60, che mi risulta a Roma e altrove avesse realizzato mense e sale di ritrovo con bar ecc. a cui i dipendenti potevano accedere a fine turno o in pausa lavoro.

E per sfogare lo stress ed esorcizzare l'ignoto non c'è nulla di meglio che sfogarsi a voce con i compagni di sventura, invece di fare i beoti dicendo male dell'azienda su FB e farsi trovare con le braghe calate dal solito capetto che vuol far carriera.
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