Olimpo Informatico

[Zeus News]

Commenti all'articolo Il decreto Romani mette a rischio YouTube
Ogni Web Tv dovrà disporre di autorizzazione ministeriale e i provider saranno responsabili dei contenuti che diffondono.


Foto via Fotolia

[{Alex}]

Inciampi alla libertà di informazione, conflitti di interessi, pastette economiche, arraffoni....
ma quando se ne andranno questi? ma chi è che li vuole veramente al potere a rappresentarci e governarci?

[PuppinoCbr]

[{galileo}]

l'ago della bilancia pende sempre verso i soliti partiti politici per colpa di chi non vota oppure scarabocchia sulla scheda per protesta, di chi ignora che le percentuali elettorali sono riferite esclusivamente al totale dei voti validi e quindi questo tipo di protesta gli si ritorce contro (si tratta di semplice aritmetica)... basterebbe votare un qualsiasi partito piccolo per sottrarre percentuale ai soliti partiti... non esiste alcun modo di protestare altrettanto efficace!

[.Marco Bazzoni.]

Devo confessarVi, che ho fatto molta fatica per trovare il testo in pdf di questo Decreto legislativo n 169 sulla Tv, ribattezzato Decreto Romani (dal nome del viceministro per le Attività Produttive che l'ha ideato), che se entrasse in vigore, metterebbe a rischio internet.
Di questo decreto diversi mezzi d'informazione parlano, peccato che ancora nessuno l'abbia pubblicato sul suo sito web, a parte un blogger, cioè Stefano Quintarelli, nonostante sia stato trasmesso alla Presidenza della Camera dei Deputati dal 18 dicembre 2009.
E' anche verò che è alquanto difficile trovarlo sul sito della Camera dei Deputati, ma con molta pazienza ci sono riuscito.
E' anche vero, però, che da quella data è a disposizione di tutti i partiti politici.
Mi stupisce, inoltre, che quelli di opposizione, che hanno fatto fronte comune contro questo decreto, non l'abbiano messo ancora a disposizione sui loro siti web.
In questo decreto c'è l'equiparazione dei siti web alle Tv, che come dice Marco Pancini, dirigente di Google Italia: "ha una conseguenza importante: disapplica, di fatto, le norme sul commercio elettronico in base alla quale l’attività dell’hosting service provider, cioè del sito che ospita contenuti generati da terzi, va distinta da quella di un canale tv, che sceglie cosa trasmettere. Significa , distruggere il sistema Internet".
Questo decreto prevede l'autorizzazione ministeriale preventiva per trasmettere via web, una cosa che limiterebbe molto il funzionamento di internet.
I provider sarebbero responsabili dei contenuti pubblicati sul web, e dovrebbero rimuovere quelli che violano il diritto d'autore, pena una sanzione, che potrebbe arrivare a 150 mila euro per ogni richiamo.
Dopo il decreto Levi (ritirato), l'emendamento D'Alia (abrogato), Il Ddl Carlucci per togliere l'anominato in rete (arrenato alla Commissione Trasporti), eccoci di nuovo con un bavaglio per internet.
Con Il Decreto Legislativo Romani , chi ha un collegamento internet, rischia di dover pagare anche il Canone RAI.
Si, avete capito bene!!!
L'Agcom diventerà "sceriffo" della Rete, perchè dovrà vigilare che i siti web rispettino davvero le regole del diritto d'autore.
Chi non le rispetterà, rischia richiami o sanzioni.
In questo decreto c'è un eccesso di delega: a fronte di una legge delega di 11 righe, contiene di fatto, in una ventina di articoli e 35-40 pagine, una riforma radicale delle norme italiane su tv e Internet.
Queste sono solo alcune delle "chicche" di questo decreto, che va o modificato radicalmente o ritirato subito!!!
L'associazione Articolo 21, ha fatto un appello, a cui Vi invito ad aderire in massa.
Infine, Vi invito a criticare questo decreto, scrivendo al suo ideatore, cioè il Viceministro Paolo Romani:
paolo.romani@sviluppoeconomico.gov.it oppure: segreteria.romani@sviluppoeconomico.gov.it

Marco Bazzoni

[eratostene]

indecente.....
peggio che in cina....

[ITbit]

Pensando alla nascita delle TV di Silvio, Pirata dell'etere all'ingrosso viene da ridere.

Comunque e' la solita regola del Far West. Il territorio e' selvaggio e scorrazzano uomini con la pistola. Non c'e' legge solo quella del piu' forte. Chi spara piu' veloce e resta vivo a un certo punto comincia a preoccuparsi, ha conquistato grandi pascoli, fondato citta' (sterminando un po' di indiani e di concorrenti) e mo' che c'e' un patrimonio da proteggere la legge ci vuole. Che non sia mai che passa qualcuno e mi frega quanto onestamente rubato con la violenza

[Silent Runner]

Un altro passo verso la catastrofe prossima futura: tutte le tirannie nascono con in sé gli elementi che le condurranno alla rovina.

Colpi di coda? Può darsi.
Ma sarà difficile fermare per sempre internet e le sue diramazioni superdemocratiche.
Non può piovere per sempre.
Governo ladro.

[ITbit]

[Silent Runner]

Ma lo farà.

[digirun]

[Silent Runner]

Un invito alla ribellione analogica? In un forum sui ribelli digitali?

[digirun]

quando tutto sarà digitale, usare una vecchia trasmissione analogica la renderà sicura

e poi un'onda radio, anche per definizione (onda) ha un andamento continuo e sinuoso... come il profilo di una bella donna, quindi è analogica... il digitale al massimo può "rappresentarla"

i futuri computer saranno ana-logici, non esisterà più lo 0-1 ma infiniti stadi intermedi... un po' come è per il cervello umano e già adesso per la logica "fuzzy" che ha uno stato "ne si ne no" oltre 0 e 1

la logica digitale basata su due livelli sarà presto preistoria, lo dice uno, ma non solo, che per parafrasare il tuo appunto, ha come nik: DIGI-run
(che debba cambiare in ANA-run? )

[{Carlo}]

Mi spiace ma non capisco: vengo dall'editoria tradizionale e i cosidetti bavagli contro cui vi scagliate a me sembrano assolutamente normail. anzi dovuti. Non lo dico per partito presoo: quanto ho letto in questo articoli, nei vostri commenti, quanto ho letto in generale su questi temi dell'imbavagliamento... non ho finora trovato argomenti validi che possano dar torto a questi provvedimenti. Lo dico senza alcuna polemica: vorrei semplicemente capire. La sensazione è che le argomentazioni lette anche qui sopra siano semplicemente ideologiche nella forma, e un pochino egoistichhe nella sostanza: si lamenta chi ci rimetterebbe nel suo piccolo o grande business. Ma non credo sia questo il problema: quello che conta è l'interesse dei cittadini e degli utenti. Insomma, cosa hanno da rimetterci gli utenti con questi bavagli? E quanto hanno invece da guadagnarci? Ripeto, i cittadini, non youtube, google, televacca o quant'altro

[{Jenny}]

Questa è l'ennesima buffonata all'italiana. Io continuo però ad essere idealista e a credere al potere della rete e di YouTube. La forza di YouTube è quella di contare su una comunità ben consolidata di utenti che spesso si sono dimostrati una forza con poteri decisionali (v. alcuni casi descritti nel libro YouTube di Jean Burgess e Joshua Green, http://bit.ly/4VLgDb) che mi auguro facciano sentire la loro voce e i loro video e si ribellino a questa limitazione delle loro libertà

[Zeus]

[Silent Runner]

Straquoto! Sono proprio gli utenti che hanno da rimetterci. Su You Tube o su altre piattaforme simili può circolare di tutto, anche materiale utile e circolazione delle idee senza imprimatur governativi.
Capisco che la democrazia sia rischiosa e faticosa perché ci si deve impegnare di persona ma io preferisco questa libertà, questa fatica e responsabilità a quella proposta dal "creatore" del Popolo delle Libertà, una libertà fatti di slogan e di parole che contraddicono ogni giorno se stesse e restringono sempre di più non solo gli spazi di libertà ma anche la possibilità di informarsi correttamente secondo le regole di una vera democrazia.
E senza circolazione delle idee e delle informazioni è come consegnarci mani e piedi ai nemici della libertà e della responsabilità personale, perché facciano di noi quel che vogliono loro.

[digirun]

[Silent Runner]

Beh, ora non sbraniamoci fra di noi.. Il "nemico" è altrove, non nelle domande che ci poniamo.

[digirun]

non ho sbranato nessuno, solo un linguaggio da bar, un po' colorito e "violento" tipico dei toscani (specie quelli incazzati )

non riesco ad essere sempre DIPLOMATICO, mi spiace