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La sinistra, il miglior alleato di Berlusconi
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bdoriano
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MessaggioInviato: 16 Feb 2010 22:22    Oggetto: La sinistra, il miglior alleato di Berlusconi Rispondi

El Mercurio (Cile) ha scritto:
La izquierda italiana, el mejor aliado de Berlusconi

Con una oposición dividida y débil, el Premier ha logrado consolidarse como la alternativa preferida para los italianos.

Makarena Kröger F.

Cuando a los italianos se les pregunta por qué siguen apoyando a su actual Primer Ministro, Silvio Berlusconi, la repuesta más común es otra pregunta: "¿Conoces alguna otra alternativa?". Así explicó The Economist una de las principales razones que mantienen a Il Cavaliere en el poder, y con nada menos que un 48% de aprobación.

La coalición de derecha, El Pueblo de la Libertad, que lidera Berlusconi, aparece como una formación sólida y unida. No así la izquierda, que ha protagonizado quiebres internos y escándalos que la muestran como una coalición poco estable.

Esta fragilidad se debe, principalmente, a la cantidad y movilidad de las formaciones que integran esta fuerza, lo que refleja una "incapacidad de adquirir compromisos y le resta credibilidad", comenta a "El Mercurio" Stephen Hellman, profesor de la Universidad de Canadá y experto en política y gobierno italiano.

La principal colectividad de izquierda, el Partido Demócrata (PD), se alza como el gran referente opositor, "pero con grandes divisiones internas y sin ideas nuevas", dice Gianfranco Pasquino, profesor de Ciencia Política de la Universidad de Bologna.

El PD ha tenido tres presidentes en sólo dos años y a la hora de elegir candidatos para las elecciones regionales han estallado intensas luchas de poder internas.

Poder mediático

El poder mediático de Berlusconi -dueño de canales de TV y algunos diarios- es un elemento no menor a la hora de analizar el equilibrio

Esto podría explicar porqué la polémica de su divorcio a raíz de fiestas con prostitutas de lujo o los juicios que enfrenta por corrupción, muy difundidos fuera de Italia, no parecen haber tenido gran repercusión en el país. En cambio, los escándalos protagonizados por los miembros de la opositora PD han llenado los tabloides romanos.

En julio de 2009, un dirigente del Partido Demócrata, Luca Bianchini, fue arrestado luego de ser identificado como el violador en serie que durante meses aterrorizó a varios barrios romanos.

Más tarde, en octubre, los italianos se conmocionaron cuando Piero Marrazzo, gobernador de la región del Lazio, renunció luego que se revelara la existencia de un video en el que aparecía en actitud comprometedora con un transexual brasileño y por el que fue chantajeado por cuatro carabineros.

El más reciente escándalo fue el del acalde de la ciudad de Bologna, Flavio Delbono, quien dimitió tras ser acusado de corrupción por usar fondos públicos para financiar viajes al extranjero con su ex novia y secretaria.

Estos casos fueron ampliamente cubiertos por la prensa local, que minimizó lo que ocurría con Il Cavaliere , afirma Alexander Stille, periodista y autor de "Sack of Rome: How a Beautiful European Country with a Fabled History and a Storied Culture Was Taken Over by a Man Named Silvio Berlusconi".

La constante descalificación del Premier a las instituciones y sus intentos por mostrarse sobre la ley refuerzan una imagen de poder y liderazgo, a juicio de los expertos.

Para Stephen Hellman, se trata de una estrategia populista que apela directo a la gente, algo que la izquierda ha olvidado.

"La oposición se centra en ser más rigurosa con las instituciones y los impuestos; nada de eso es inspirador", afirma Stille.

En cambio, agrega, en un país con contribuciones muy altas, el Premier legitima la evasión de impuestos, con la excusa de que un cobro tan elevado es "inmoral". Finalmente, se da un "trato" entre Berlusconi y el pueblo: si pasan por alto sus polémicas, él ignora las ilegalidades.

Ya sea porque el oficialismo ha sabido conciliar sus diferencias, o porque "son más astutos y han decidido aferrarse al poder, en lugar de defender su identidad", como asegura Hellman, lo cierto es que la estrategia de Berlusconi sigue siendo la preferida por los italianos y está lejos de ceder terreno a la oposición.

Futuro incierto

De cara a las elecciones regionales de marzo, y con sondeos nada favorecedores, la izquierda italiana intenta una estrategia con un panorama sombrío. A pesar de que la oposición gobierna en once de las trece regiones que estarán en disputa en los comicios, los analistas creen que Berlusconi puede lograr una victoria holgada, reduciendo a la oposición a sólo tres o cuatro regiones en el centro de Italia.

Traduzione a cura di Italia dall'estero:
Citazione:
La sinistra italiana, il migliore alleato di Berlusconi

Con un’opposizione divisa e debole, il Premier è riuscito ad affermarsi come l’alternativa preferita dagli Italiani.

Quando si domanda agli Italiani perché continuano ad appoggiare il loro attuale Primo Ministro Silvio Berlusconi, la risposta più comune è un’altra domanda: “Esiste un’alternativa?”. Così The Economist ha spiegato una delle principali ragioni che mantengono il Cavaliere al potere con niente meno che il 48% di sostegno.

La coalizione di destra, Il Popolo della Libertà, di cui Berlusconi è il leader, sembra una formazione solida e unita. La stessa cosa non si può dire per la sinistra, che ha mostrato spaccature interne e scandali che la fanno sembrare una coalizione poco stabile.

Questa fragilità è dovuta principalmente alla quantità e alla mobilità dei partiti che ne fanno parte, il che riflette una “incapacità di giungere a compromessi e le toglie credibilità”, ha commentato a “El Mercurio” il professor Stephen Hellman dell’Università del Canada ed esperto di politica e governo italiani.

Il principale soggetto politico della sinistra, il Partito Democratico (PD), si presenta come il maggiore partito d’opposizione, “ma con profonde divisioni interne e senza nuove idee”, ha detto Gianfranco Pasquino, professore di Scienze Politiche all’Università di Bologna.

Il PD ha avuto ben tre segretari in soli due anni e al momento di proporre i candidati per le elezioni regionali sono iniziate furiose lotte di potere interne.

Potere mediatico

Il potere mediatico di Berlusconi – proprietario di reti televisive e di alcuni quotidiani – è un elemento di non minore importanza per analizzare gli equilibri.

Ciò potrebbe spiegare perché la polemica sul suo divorzio che ha radici nei festini con prostitute di lusso o i processi per corruzione che deve affrontare, assai diffusi fuori dall’italia, non sembrano aver sortito grandi ripercussioni nel Paese. Per contro, gli scandali che riguardano i membri del partito d’opposizione PD hanno riempito i giornali romani.

A luglio del 2009, un dirigente del Partito Democratico, Luca Bianchini, è stato arrestato subito dopo essere stato identificato come lo stupratore seriale che per mesi aveva seminato terrore in vari quartieri romani.

Successivamente, ad ottobre, gli Italiani si sono commossi quando Piero Marrazzo, governatore della Regione Lazio, ha rinunciato al posto dopo che è stata rivelata l’esistenza di un video in cui appariva in atteggiamenti compromettenti con un transessuale brasiliano e per essere stato vittima di estorsione da parte di quattro carabinieri.

Lo scandalo più recente è stato quello del sindaco di Bologna, Flavio Delbono, che si è dimesso dopo essere stato accusato di corruzione per aver utilizzato fondi pubblici per finanziare dei viaggi all’estero con la sua ex fidanzata e segretaria.

Tutti questi casi sono stati ampiamente nascosti dalla stampa locale, che ha minimizzato ciò che è accaduto al Cavaliere, ha affermato Alexander Stille, giornalista e autore di “Il sacco di Roma: come un bellissimo Paese europeo con una storia meravigliosa e una cultura che ha fatto storia viene guidato da un uomo chiamato Silvio Berlusconi”.

A giudizio degli esperti la costante incapacità del Premier nel gestire le istituzioni e i suoi tentativi di mostrarsi al di sopra della legge rafforzano un’immagine di potere e capacità di comando.

Per Stephen Hellman si tratta di una strategia populista che punta dritto al popolo, qualcosa che la sinistra ha dimenticato.

“L’opposizione si concentra nell’essere più rigorosa verso le istituzioni e le tasse; niente di ciò risulta stimolante”, ha affermato Stille.

In cambio, ha aggiunto, in un Paese con tasse molto alte, il Premier legittima l’evasione fiscale, con la scusa che un carico fiscale così elevato risulta “immorale”. Infine, si stabilisce un “patto” tra Berlusconi e il popolo: se è vero che le sue polemiche passano sotto gli occhi di tutti, è anche vero che il popolo ignora le illegalità.

Che sia perché la burocrazia ha saputo conciliare le loro differenze, o perché “sono più astuti e hanno deciso di attaccarsi al potere, invece che difendere la sua identità”, come ha assicurato Hellman, è certo che la strategia di Berlusconi continua a essere la preferita dagli Italiani ed è lungi dal cedere terreno all’opposizione.

Futuro incerto

Con le elezioni regionali di marzo ormai alle porte, e con sondaggi per nulla favorevoli, la sinistra italiana abbozza una strategia in una difficile prospettiva. Nonostante l’opposizione governi in undici delle tredici regioni dove si andrà a votare, gli analisti credono che Berlusconi possa ottenere una vittoria facile, lasciando all’opposizione solo tre o quattro regioni nel centro Italia.
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