Inviato: 17 Mar 2010 11:52 Oggetto: Trani e il vero nodo della comunicazione
Commenti all'articolo Trani e il vero nodo della comunicazione
Al di là del problema Berlusconi, il vero tema sono le presunte pressioni dell'American Express sull'Authority per le comunicazioni.
Sulle intercettazioni: se si intercettano altri che parlano con B., si spegne tutto solo perché parlano con lui? Ci sono dei casi in cui si intercetta anche chi non c'entra nulla, ad esempio i familiari nei casi di rapimento. Quanto alla questione della competenza: se io sono a conoscenza di un crimine che sarà compiuto altrove, smetto di ascoltare, oppure prima agisco e solo dopo mi preoccupo della competenza?
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Inviato: 17 Mar 2010 15:50 Oggetto:
{Alberto M} ha scritto:
Sulle intercettazioni: se si intercettano altri che parlano con B., si spegne tutto solo perché parlano con lui? Ci sono dei casi in cui si intercetta anche chi non c'entra nulla, ad esempio i familiari nei casi di rapimento. Quanto alla questione della competenza: se io sono a conoscenza di un crimine che sarà compiuto altrove, smetto di ascoltare, oppure prima agisco e
solo dopo mi preoccupo della competenza?[...]]
Ovviamente agisci subito se si tratta di prevenire il reato; se invece questo è già stato commesso, passi la notizia a chi è competente a costruire l'impianto accusatorio.
Ma questo avviene soltanto nei paesi normali, mica in quelli dove vorrebbero comandare quelli che ancora rimpiangono il potere che avevano al tempo di tangentopoli.
Meno che mai quelli che battono i piedi (o convocano le piazze) se il mondo non cammina a modo loro.
Purtroppo i paesi delle banane esistono non solo dove le banane crescono spontanee ma anche dove ci sono quelli che di banane si nutrono. Specialmente se sono gratis, hanno il colore giusto e magari c'è anche qualcuno che li imbocchi.
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Inviato: 17 Mar 2010 17:47 Oggetto: Re: Trani e il vero nodo della comunicazione
Commenti ha scritto:
il vero tema sono le presunte pressioni dell'American Express sull'Authority per le comunicazioni.
Ma l’articolo 338 del Codice penale: “Chiunque usa violenza o minaccia ad un Corpo politico, amministrativo o giudiziario o ad una rappresentanza di esso, o ad una qualsiasi pubblica Autorità costituita in collegio, per impedirne in tutto o in parte, anche temporaneamente o per turbarne comunque l’attività, è punito con la reclusione da 1 a 7 anni” vale anche se il Chiunque è American Express. Mica solo se si chiama Silvio.
Quindi, se A.E. ha fatto delle pressioni indebite è perseguibile al pari di Silvio. Se non le ha fatte è giusto che non lo sia.
Non vedo il motivo dello scandalo ...
probabilmente Berlusconi ha ragione, sul piano giuridico-formale, quando lamenta che i magistrati di Trani non sono competenti dal punto di vista territoriale e che un parlamentare come Berlusconi non poteva essere legittimamente intercettato
non è vero: se, mentre intercetti qualcuno per qualcosa, scopri altri reati che si stanno consumando sotto i tuoi occhi (cioè: le tue orecchie) è normalissimo intercettare anche quel reato. poi, e solo poi, raccolte le prove, spedisci l'incartamento alla procura competente che deciderà il da farsi.
Citazione:
Sul merito emerge uno stile del premier che, anche se fosse penalmente irrilevante, è di una personalità autoritaria e irrispettosa del diritto degli altri di esprimere critiche nei suoi confronti, fino ad abusare del proprio potere, ma anche questa non è una novità.
il che è, appunto, penalmente rilevante. non mi piace molto questo far finta che le cose non esistano: il signor berlusconi ha compiuto e compie reati pensando di essere impunito. se vogliamo metterla sul "piano autoritario" sarà il caso di dare un'occhiata a quel che racconta eugenio scalfari a proposito dei rapporti tra berlusconi e ciampi (un link a caso e, per i pigri, il riassunto di telese). quello sì che è un comportamento autoritario ed arrogante non penalmente rilevante.
Citazione:
Questo illumina il rapporto tra informazione e grandi imprese in Italia sotto una luce che può interessare veramente la maggior parte dei cittadini, ma che non emerge a causa del "caso Berlusconi". Berlusconi prima o poi potrebbe passare la mano, volontariamente o per decisione delle urne, mentre American Express no.
a parte il fatto che sarà molto difficile una svolta democratica nelle condizioni in cui versiamo, tutto ciò mi ricorda quel che si legge nei libri di scuola a proposito della situazione politica italiana di inizio '900: gente incazzata, sinistra incapace, destra fascista (nascente) e borghesia accondiscendente.
ah no: per la situazione odierna bisogna togliere il "nascente".
Ovviamente agisci subito se si tratta di prevenire il reato
o di raccoglierne le prove: non basta dire "toh, 'scolta quelli là", bisogna inviare carte su carte, che i magistrati dovranno leggere, per decidere che fare. è ovvio che non lo puoi fare mentre il reato si sta compiendo.
Registrato: 15/03/07 23:32 Messaggi: 2421 Residenza: Kingdom of Camelot
Inviato: 18 Mar 2010 10:41 Oggetto:
splarz ha scritto:
Citazione:
Ovviamente agisci subito se si tratta di prevenire il reato
o di raccoglierne le prove: non basta dire "toh, 'scolta quelli là", bisogna inviare carte su carte, che i magistrati dovranno leggere, per decidere che fare. è ovvio che non lo puoi fare mentre il reato si sta compiendo.
Giustissimo; peccato che poi ci stiano seduti sopra, ai fascicoli, e rifiutino di adempiere a quanto stabilito dalla legge. E magari rifiutano le ispezioni per chisà quali arcani motivi.
Perché sarebbe oltremodo democratico riuscire finalmente a scoprie come e perché certe notizie (di supposti reati, visto che i fascicoli sono segretati dall'istruttoria) sono "uscite". Ma forse la risposta risiede proprio nelle pieghe dei fascicoli democraticamente sottratti agli ispettori ministeriali (che sono comunque magistrati e tenuti al segreto per almeno due distinti motivi giuridici) e divulgato invece ai soliti noti editori di carta igienica.
L'assenza di vera, libera e indipendente informazione in itaGlia è comunque una vergogna, preoccupante e gravissima.
Ogni persona influente e "importante", ogni azienda in questo paese delle banane, si sente in dovere di imbavagliare l'informazione, se sospetta che questa possa danneggiarla nei propri comportamenti truffaldini!
Dalla più grande casa auto-mobilistica itaGliana che ha sempre tenuto "sotto controllo" il "controllore" il famoso "quattro"....
del resto basta vedere chi sono i proprietari, diretti o indiretti dei quotidiani, per avere un'idea!
Registrato: 21/01/08 00:39 Messaggi: 1168 Residenza: Roma
Inviato: 18 Mar 2010 11:24 Oggetto:
merlin ha scritto:
...Giustissimo; peccato che poi ci stiano seduti sopra, ai fascicoli, e rifiutino di adempiere a quanto stabilito dalla legge. E magari rifiutano le ispezioni per chisà quali arcani motivi...
Non c'è proprio niente di "arcano" nel perché la giustizia italiana non funziona, caro Merlin.
Non funziona perché il potere politico la aggredisce e la boicotta da decenni, sistematicamente. Chiedersi il perché è abbastanza ozioso, non trovi?
Così come ozioso per non dire paradossale quel tuo passaggio "vorrebbero comandare quelli che ancora rimpiangono il potere che avevano al tempo di tangentopoli". Mirabolante esempio di ribaltamento dell'interpretazione dei fatti!
Tangentopoli è nata non dall'ansia di potere di alcuni magistrati (naturalmente "comunisti"), ma dal fatto che è emersa una corruzione diffusa e larghissima all'interno della classe politica italiana.
Non so se alcuni magistrati implicati rimpiangano il potere che avevano allora (poi magari mi spiegherai quale sarebbe questo potere, non mi è chiaro granché...).
So invece per certo, che la corruzione nella classe politica italiana da tangentopoli ad oggi non solo non è affatto diminuita ma è addirittura MOLTO aumentata.
Quindi non trovo niente di strano che dei magistrati continuino a tirare fuori del marcio.
Invece devo dire che sono molto d'accordo con te su quella tua annotazione a proposito del paese delle banane e su quel "qualcuno che imbocca". Ho il sospetto che non siamo molto d'accordo su CHI sia quel qualcuno...
Chiudo con una domanda che ti ho già posto in un'altra occasione, a cui non hai risposto: hai mai sentito parlare di "obbligatorietà dell'azione penale" per i magistrati?
(non a caso la sua abolizione è uno dei principali obiettivi delle riforme del sistema penale che i nostri politici si prefiggono da sempre...)
Ultima parte dell`articolo:Berlusconi prima o poi potrebbe passare la mano, volontariamente o per decisione delle urne, mentre American Express no.
Ma potrebbe anche accadere(anzi accadra di certo)che passi la mano per volonta divina:Grazie signore per sorella morte che tutto appiana.
Da giornalista e direttore responsabile di (purtroppo...) lungo corso devo dire che le "pressioni" su un giornalista o su un direttore sono la cosa più normale del mondo. Certo, se le pressioni fossero tali da ricadere in qualche altro reato (violenza, ricatto, eccetera) probabilmente l'intevento di un magistrato sarebbe necessario. Ma al momento, sul caso seguito dalla procura di Trani, non è dato di sapere...
Dicevo che la figura del direttore è per definizione deputata a gestire le pressioni esterne! E' addirittura previsto dal contratto di lavoro e dalla legge: il direttore è "garante" dei lettori. Garante di cosa? Appunto: di saper gestire tutte le pressioni che vengono fatte al mezzo di comunicazione da lui diretto.
Ovviamente, esistono giornalisti e direttori più o meno capaci di saper gestire queste pressioni. Dipende dalle qualità personali e dalla propria storia professionale. In particolare, fra i giornalisti Rai esistono ben pochi verginelli e verginelle...
L'altra sera al TG3 Campania ho ascoltato una deputata del PD secondo la quale il tg regionale campano sarebbe un "perfetto esempio di equilibrio e pluralismo". Secondo me,invece, si tratta semplicemente del più tipico esempio di tgRai sputtanato: è un dato acquisito che ogni politico di rilievo debba avere all'interno di una redazione regionale il proprio giornalista "di riferimento". Per questo motivo i tg regionali non sono altro che una serie di veline (cioé comunicati stampa) sotto forma di interviste rilasciate dai soliti quattro gatti che contano al microfono del loro giornalista di riferimento (vi risparmio come si chiamano in gergo questo tipo di interviste, ma il riferimento fallico al microfono è esplicito...). In tutto questo, dicevo,una deputata del PD ha l'ardire di definire "pluralista ed equilibrato" un tg dove vengono letti tutti i comunicati stampa, ad uso e consumo delle varie parti politiche in causa.
L'interesse dei cittadini che fine ha fatto? La ricerca delle notizie? Le inchieste? NOSSIGNORI: scondo i nostri politici, di destra e di sinistra, un telegiornale e un giornale hanno solamente lo scopo di permettere ad ogni politico di recitare il suo slogan.
Di fronte a questa generale interpretazione politica del ruolo dell'informazione, di fronte a questa assoluta desolazione, io arrossisco quando qualcuno si pone il problema delle pressioni vere o presunte che qualche giornalista potrebbe avere subito... I GIORNALISTI RAI NON SUBISCONO NESSUNA PRESSIONE: SONO STRUTTURALMENTE ASSERVITI, A DESTRA E A SINSITRA, AL LOROO POLITICO DI RIFERIMENTO. Salvo qualche eccezione, che vive di solito earginata rispetto ai centri decisionali.
I GIORNALISTI RAI NON SUBISCONO NESSUNA PRESSIONE: SONO STRUTTURALMENTE ASSERVITI, A DESTRA E A SINSITRA, AL LOROO POLITICO DI RIFERIMENTO. Salvo qualche eccezione, che vive di solito earginata rispetto ai centri decisionali.
mi ricordo che Vespa disse qualcosa del genere, forse più velato, ai tempi di "mani pulite", a proposito "dell'editore di riferimento".
suscitando scandalo.
mi associo all'applauso per Roberto
la faccenda è così: si tengono occupati un sacco di dipendenti statali per ascoltare TUTTO ciò che dice il personaggio X, per fare copia-incolla della conversazione QUANDO SERVE e DOVE SERVE a scopi politici
E' una vergogna...
Un applauso di gratitudine a quei magistrati che nonostante tutte le pressioni, minacce, degli indagati e bastoni tra le ruote e non gratitudine della maggior parte della classe politica (chissà perché) fanno ancora il proprio lavoro sacrificando spesso molto della propria vita (se non addirittura la stessa come in qualche caso famoso e non succede).
Al loro lavoro di cercare di portare giustizia. A tutti loro.
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