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con questa opposizione Berlusconi se la ride
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paolodegregorio
Dio minore
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MessaggioInviato: 31 Mar 2010 18:55    Oggetto: con questa opposizione Berlusconi se la ride Rispondi citando

-con questa opposizione Berlusconi se la ride -
di Paolo De Gregorio, 30 marzo 2010

Una cosa è certa: la classe dirigente della opposizione non è all’altezza di contrastare il blocco storico della destra, costituito dalla Confindustria, dalla Lega, dal Vaticano, con coordinatore Berlusconi, perché abbiamo visto che in Puglia il vincitore Vendola era stato osteggiato dallo stato maggiore del PD (leggi D’Alema) e a Roma è passato sotto silenzio il pesantissimo intervento del Vaticano che si è permesso il lusso di invitare i cattolici a non votare la Bonino, rea di aver risparmiato a molte donne la morte per aborto clandestino.
L’astuto Bersani ha addirittura affermato che la santa sede aveva le sue buone ragioni, e ora non rassegna le dimissioni nonostante la sconfitta del Pd che perde ben quattro regioni.
Il prode Di Pietro non è stato in grado di valutare la sicura sconfitta in Campania e si è sputtanato definitivamente appoggiando l’inquisito De Luca, in nome di una santa alleanza con il PD che è un partito bollito, bocciato sul campo, senza identità e senza futuro.
Un altro regalo alla destra è stato fatto da quelle sigle verdi e di estrema sinistra che hanno buttato al vento il 7-8% dell’elettorato, incapaci di sciogliersi, di vedere il proprio fallimento, e lasciare il campo libero a nuovi movimenti e a nuove strategie.
Anche Grillo con la sua lista a 5 stelle appare velleitario e non all’altezza di contrastare il potere della destra, anche se il 30% dei voti in Val di Susa testimoniano quanto sia importante stare dalla parte della popolazione che subisce scelte scellerate.
E tutti, a parte l’esperienza positiva di Vendola, hanno evitato di far partecipare la base alla scelta dei candidati, attraverso le primarie, che dovrebbero essere la regola ferrea e basilare della democrazia e non l’eccezione.

E’ evidente che manca una qualsiasi coesione per costruire una forza di sinistra antagonista, capace di parlare a quella classe operaia imbrogliata dalla Lega, e a tutte quelle persone che vogliono vivere in un paese dove venga rispettata la legalità e la Costituzione.
Siamo all’”anno zero”, la sinistra è caduta nel ridicolo nella irrilevanza, nella assenza dal territorio, le denunce non servono a nulla contro chi possiede un apparato mediatico capace di contrastare qualsiasi iniziativa e riescono a trasformare le denunce in campagne di vittimismo a loro favore.
In Parlamento la destra ha numeri per fare qualsiasi porcata. L’unica possibilità è trovare un obiettivo comune, qualcosa che intacchi il potere reale del monopolio mediatico, che quasi tutti pensano sia all’origine del potere della destra piduista e clericale.

Ragionando in concreto, come è mio costume, senza nessun cedimento a sogni o chimere, e dovendo partire da zero e non da gruppi strutturati, penso alla grande potenzialità di quei 3 milioni di persone che hanno seguito Santoro nella sua trasmissione televisiva autogestita, di cui cinquantamila hanno versato soldi necessari a pagare le spese. Questo significa che vi è una “massa critica”, sociale, capace di trasferire l’importo del canone pagato alla RAI, passandolo ad una “public company”, da costituirsi con garanti come Santoro e Travaglio, per fare a livello televisivo, subito, ciò che hanno fatto i giornalisti fondatori del “Fatto quotidiano”, fondando un giornale quotidiano con le quote dei loro abbonati, di cui si era preventivamente raccolta la disponibilità.
Tre milioni di persone, che esistono e desiderano una comunicazione televisiva alternativa ed autogestita, devono essere esaudite in questa esigenza. Basterebbe solo che venisse fatto un appello nei toni giusti e si chiedesse l’impegno di tutti coloro che vogliono ridimensionare il potere mediatico della destra.
Una battaglia civile che può far nascere nuovi valori e una classe dirigente senza padrini né padroni, con la cultura politica che le cose si conquistano dal basso con l’impegno personale, la militanza, la tenacia, l’autotassazione, le iniziative.
Paolo De Gregorio
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MessaggioInviato: 31 Mar 2010 21:17    Oggetto: Rispondi citando

Shocked Shocked Shocked

quale opposizione?
ma dove la vedi l'opposizione?

(beato te che la vedi)
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paolodegregorio
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MessaggioInviato: 01 Apr 2010 18:58    Oggetto: Rispondi citando

- a sinistra, poche idee, ma confuse -
di Paolo De Gregorio, 1 aprile 2010

Di Pietro sostiene che il centro sinistra ha bisogno di un leader e che bisogna trovarlo entro l’anno.
Nonostante l’origine contadina, mette il carro davanti ai buoi. Infatti, un vero leader non si inventa, ma emerge chiaramente solo dall’impegno politico o civile, attraverso gli anni, misurabile solo con il consenso popolare.
Un leader è lui, Di Pietro, passato dall’impegno civile, come magistrato alla politica, contro tutto e contro tutti, con una notevole prospettiva se non avesse fatto la sciocchezza di appoggiare in Campania lo sputtanato, inquisito e perdente candidato De Luca.
Un altro leader è Vendola, egli è radicato tra la popolazione pugliese, ha imposto il giusto metodo delle primarie per scegliere il candidato, e ha vinto contro l’apparato e il diktat di D’Alema.
Grillo è sceso in politica, dice parecchie cose giuste e sensate, ottiene qualche risultato alle regionali ma oggi non sembra voler andare oltre.
Un altro personaggio nato su un percorso simile a quello di Di Pietro è De Magistris. Oggi in una lunga intervista sul “Fatto quotidiano” (a cura di Marco Lillo), parla di una ammucchiata già vista, e vuole indire a maggio una grande adunata per mettere insieme movimenti e partiti per dare vita ad un nuovo soggetto politico.

L’unico di questi soggetti, a parte Grillo, che considera defunti i vecchi partiti, ed in particolare il PD è Vendola, ma contraddittoriamente parla di eventuali alleanze con questo partito, come del resto fanno Di Pietro e De Magistris.
La verità di cui nessuno sembra tenere conto, anche se chiaramente evidente, è che il partito democratico e tutti i partitini alla sua sinistra, sono in mano a vecchie nomenklature che nemmeno le sconfitte più evidenti hanno spazzato via, e ciò impedisce qualsiasi rinnovamento e cambiamento di rotta.
Il principale impedimento alla elaborazione di un programma e di un partito unico della sinistra sono i dirigenti di questi partiti, dove il PD è un partito di centro, Rifondazione e PDCI, Ecologia e Libertà, sono entità che vivono di nostalgia e ideologia e lasciano senza rappresentanza parlamentare l’8-10% dell’elettorato.
Siccome è inutile chiedere a questi partiti di sciogliersi e lasciare finalmente libero il campo al formarsi di una entità politica antagonista, l’unico serio appello da fare è quello agli elettori, e proporre a loro, e non ai dirigenti del passato, un eventuale programma ed un eventuale leader.

Ma i partiti nuovi, i leader, la classe politica dirigente, possono nascere solo nel vivo delle lotte sociali: nel portare avanti la battaglia per il “salario sociale” per tutti i disoccupati, nella organizzazione dei referendum (contro il nucleare e la privatizzazione dell’acqua), nella battaglia sulla informazione per fare della RAI un vero servizio pubblico (con il direttore generale eletto dai cittadini-abbonati), abolendo le concentrazioni mediatiche (né la Rai, né un privato può possedere più di una rete nazionale), nel sostenere una nuova legge elettorale che preveda non solo il ripristino delle preferenze, ma anche la durata massima di due legislature del mandato parlamentare.

Dalla messa in cantiere di queste iniziative e dalle vittorie che si devono ottenere, si può realizzare una coesione politica, una nuova classe dirigente, e un partito veramente nuovo che valorizzi chi queste lotte ha guidato e vinto.
Questo è il metodo giusto.
Quanto alla sua applicazione, vi è la difficoltà della scarsa propensione, tutta italiana, a collaborare, e i capi facilmente si trasformano in galletti inamovibili e autoritari.
Purtroppo credo che la strada per battere la destra sia più ardua ed in salita di quanto molti pensino, perché siamo all’anno zero, e ci vogliono una nuova cultura e nuove regole, tutte da scrivere ed applicare.
Paolo De Gregorio
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MessaggioInviato: 01 Apr 2010 19:27    Oggetto: Rispondi citando

se mi è concesso azzardare un'analisi poltica, credo che il problema sia unirsi per vincere le elezioni politiche e governare. la qual cosa si può fare, basta mettere assieme gente onesta e cooperativa, senza avere tra le balle mezzi mascalzoni come mastella (ricordiamolo: è lui che ha fatto cadere prodi).
alla fin della fiera m5s, popolo viola, idv-ala-sinistra, di pietro, vendola son tutti bravi ma singolarmente non si combina una mazza.
aggiungo che la nascita di tutti questi movimenti è stata causata dall'incosistenza politica e dal marciume che alberga nel PD, che resta così il più grosso problema all'interno della sinistra italiana.
come se ne esce? non ne ho idea. la via di grillo par buona, ma vuol dire stare sotto sultanati di varia natura per i prossimi 50 anni.
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MessaggioInviato: 02 Apr 2010 00:25    Oggetto: Rispondi citando

sultanati in che senso?
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MessaggioInviato: 02 Apr 2010 08:31    Oggetto: Rispondi citando

nel senso: immagino che dopo berlusconi arriverà un altro berluschino. il problema sono i berlusconiani: quelli non ce li leviamo con la dipartita di silvio.
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MessaggioInviato: 02 Apr 2010 19:45    Oggetto: Rispondi citando

allora avevo capito bene...
la pensiamo allo stesso modo CinCin
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MessaggioInviato: 06 Apr 2010 13:58    Oggetto: Rispondi

splarz ha scritto:
... immagino che dopo berlusconi arriverà un altro berluschino. il problema sono i berlusconiani: quelli non ce li leviamo con la dipartita di silvio.


Scommetto che sparito Berlusconi si faranno di nebbia. Come i fascisti dopo l' 8 Settembre.
Verrà, presto, un giorno che rideremo di questo regime da operetta. E i nostri figli faranno fatica a credere che siamo potuti scendere così in basso. Manca oramai poco.
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