Precedente :: Successivo |
Autore |
Messaggio |
paolodegregorio Dio minore

Registrato: 13/07/07 13:00 Messaggi: 979
|
Inviato: 08 Mag 2010 19:45 Oggetto: Grecia: patriottismo capitalista |
|
|
- patriottismo capitalista -
di Paolo De Gregorio, 4 maggio 2010
In Grecia, alle prime voci di una possibile bancarotta, i patrioti con i soldi, quelli che stavano con i colonnelli e professavano il più spinto nazionalismo, sono stati notati mentre trasferivano soldi e residenza a Londra, affidandosi alla nazione che guida la speculazione sul fallimento della Grecia, in sinergia con gli USA che desiderano sopra ogni cosa l’indebolimento dell’euro che seguirebbe, inevitabilmente, al collasso greco.
A dimostrazione che le parole “democrazia” e ”socialista”, sono solo parole vuote, ecco il premier greco, “socialista”, che non ha alzato un dito per fermare la prevedibilissima fuga di capitali, si affretta, a redigere un piano di lacrime e sangue, tagliando tredicesima e quattordicesima bloccando salari e pensioni, aumentando le tariffe, socializzando gli errori politici e i trucchi contabili fatti dal precedente governo delle destre, in combutta con la banca d’affari “Goldman Sachs”.
Le “democrazie”, spesso proprio quelle guidate da socialisti (vedi Craxi), lasciano mano libera ai capitalisti, si lasciano irretire e anche corrompere da banche che organizzano flussi di capitali, che scommettono contro la propria nazione e, invece di rigettare con repulsione questi dirigenti, li lasciano al potere con il compito di fare pagare il conto ai poveracci.
Chi ha ridotto la Grecia in questo stato, come minimo, andrebbe cacciato con i forconi.
Purtroppo, dietro questo fenomeno deteriore, vi è una inconsistenza del progetto europeo, che tra, le sue innumerevoli mancanze ed omissioni, non è stato in grado di liberarsi di una nazione come l’Inghilterra che da 50 anni boicotta ogni tentativo di integrazione e finalmente oggi raccoglie i frutti del fallimento europeo, brindando insieme ad USA e banche sioniste.
L’Europa è ad un bivio: o è in grado di svincolarsi dalla sudditanza anglofona e costruire, magari insieme alla Russia, il 4° polo mondiale (USA-CINA-EUROPA-INDIA), liberandosi dalla Nato e da tutte le basi USA, costruendo vere politiche economiche integrate con decisioni politiche centrali e vincolanti, oppure è meglio che si dissolva. |
|
Top |
|
 |
ioSOLOio Amministratore


Registrato: 12/09/03 19:01 Messaggi: 16342 Residenza: in un sacco di...acqua
|
Inviato: 09 Mag 2010 11:17 Oggetto: |
|
|
Che l'europa economica al momento sia un gigante di argilla è un dato di fatto. Troppe diversità sociali, economiche, politiche....
Difficile fare una "cosa sola" quando tra stato e stato vi sono differenze salariali, competitive, economiche e così via abissali.
Al primo inghippo si litiga e ognuno per se.
Salvo che si sia costretti a intervenire per salvare prima di tutto se stessi.
Che la politica sia sempre più ostaggio dell'economia finanziaria è un fatto evidente.
Così come il fatto che finanza e impresa siano sempre più assolutamente scollegate.
Adesso si parla di Grecia e dei problemi derivanti.
Ma a livello finanziario globale è fondamentalmente un pretesto.
Nella settimana passata si è assistito ad un buon tavolo di poker con bluff dichiarati (vedi agenzie di rating) e montagne russe che sarebbero il sogno di ogni luna park (vedi manovre senza pari nella storia della borsa)
E gli interventi economici che l'Europa si appresta a fare per salvaguardare l'euro sanno tanto gesto televisivo viste le cifre in gioco.
La politica non può giocare a armi pari con la finanza. |
|
Top |
|
 |
|
|
Non puoi inserire nuovi argomenti Non puoi rispondere a nessun argomento Non puoi modificare i tuoi messaggi Non puoi cancellare i tuoi messaggi Non puoi votare nei sondaggi
|
|