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Zeus News Ospite
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Inviato: 24 Giu 2010 20:07 Oggetto: Con Netsukuku la Rete può sfuggire alla censura |
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Commenti all'articolo Con Netsukuku la Rete può sfuggire alla censura
I governi si interessano sempre più alla Rete e alle informazioni la attraversano. Normale attenzione o possibile censura? Ecco come reagire attivamente.
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_L_ Semidio


Registrato: 28/12/06 00:47 Messaggi: 215 Residenza: Brugherio (MI)
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Inviato: 24 Giu 2010 22:03 Oggetto: |
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ficata! forse ho trovato l'argomento della tesi xD (se trovo un relatore ) |
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Emmett Brown Dio maturo

Registrato: 28/09/05 01:41 Messaggi: 1295
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Inviato: 25 Giu 2010 01:14 Oggetto: |
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Principio e teoria molto interessanti.
La rete senza provider è davvero libera, libera quanto può essere una ricetrasmissione radio almeno finchè qualcuno non la renda inutilizzabile ad esempio con disturbi.
Tuttavia non immagino come si potrebbero coprire distanze notevoli, vista la portata limitata tipica dei sistemi wireless, con le piccole potenze in gioco pur se con l'aiuto determinante di sistemi di modulazione sofisticati.
Sarebbe un sistema ideale in aggomerati urbani compatti con tanti utenti a breve distanza tra loro, ma per collegare uno o più utenti lontani dall'agglomerato bisognerebbe ricorrere a trasmissioni punto-punto radio possibili solo con installazioni fisse fatte da volontari.
Si realizzerebbe così una rete non strutturata di dimensioni indefinite e illimitate, basata su stazioni radio, ovvero una rete di stazioni radioamatoriali delle più varie caratteristiche, tutte intercambiabili e ridondanti, dedicate al traffico condiviso di questa 'nuova internet'.
Volendo, sempre su base volontaria e condivisa, parti di questa rete potrebbero anche essere costituite da cavi. |
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{Antonio} Ospite
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Inviato: 25 Giu 2010 09:59 Oggetto: |
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Come dice giustamente 'Emmett Brown', pure riconoscendo l'idea brillante, c'è il vincolo di coprire lunghe distanze; immaginate il collegamento fra due citta che dovrebbe passare attraverso tratte 'vuote', ovvero prive di utenti.
Un altro problema si pone nell tipo di utilizzo di una rete siffatta, la quale mi fa pensare adatta a scambiare file fra gli utenti (peer), proprio come una rete p2p. Sarebbe difficile pensare di poter avere siti web, server di posta elettronica, messaggistica e tutti gli altri servizi che offre la rete Internet senza il bisogno di avere macchine server atte a questo scopo.
Spero però che il progetto Netsukuku possa evolversi (e già leggendone un articolo su Zeusnews penso che ne abbia fatti di passi avanti da quando la sentii per la prima volta nella mia facolta diversi anni fa) e diventare una realtà alternativa all'attuale Internet. |
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Silent Runner Supervisor sezione Chiacchiere a 360°


Registrato: 16/05/05 10:17 Messaggi: 24079 Residenza: Pianeta Terra
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Inviato: 25 Giu 2010 10:09 Oggetto: |
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Emmett Brown ha scritto: | Principio e teoria molto interessanti.
La rete senza provider è davvero libera, libera quanto può essere una ricetrasmissione radio almeno finchè qualcuno non la renda inutilizzabile ad esempio con disturbi.
Tuttavia non immagino come si potrebbero coprire distanze notevoli, vista la portata limitata tipica dei sistemi wireless, con le piccole potenze in gioco pur se con l'aiuto determinante di sistemi di modulazione sofisticati.
Sarebbe un sistema ideale in agglomerati urbani compatti con tanti utenti a breve distanza tra loro, ma per collegare uno o più utenti lontani dall'agglomerato bisognerebbe ricorrere a trasmissioni punto-punto radio possibili solo con installazioni fisse fatte da volontari.
Si realizzerebbe così una rete non strutturata di dimensioni indefinite e illimitate, basata su stazioni radio, ovvero una rete di stazioni radioamatoriali delle più varie caratteristiche, tutte intercambiabili e ridondanti, dedicate al traffico condiviso di questa 'nuova internet'.
Volendo, sempre su base volontaria e condivisa, parti di questa rete potrebbero anche essere costituite da cavi. |
Interessanti osservazioni, direi più che plausibili.
Mi verrebbe da aggiungere che il rischio di censura persisterebbe se le autorità preposte proibissero questo uso della tecnologia o del suddetto protocollo con una legge specifica. Cosa peraltro, neanche del tutto impossibile vista l'attuale disattenzione nei confronti della libertà di informazione che la maggior parte dei miei concittadini sembra praticare.
L'alternativa potrebbe a quel punto essere quella di creare una rete clandestina ma anche questo comporterebbe dei grossi rischi per i singoli utenti, la maggior parte dei quali non sarebbe equipaggiata né psicologicamente né giuridicamente per reggere la violenza sottile, permeante e invisibile dei regimi semitotalitari come il nostro, grazie anche al consenso disinformato della maggior parte dei miei compatrioti. |
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{leBANCHE sonoLADRE} Ospite
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Inviato: 25 Giu 2010 11:22 Oggetto: ottima informazione |
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grazie, ora però vedrò di saperne di più. |
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.Pierluigi. Ospite
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Inviato: 25 Giu 2010 11:30 Oggetto: |
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Ciao ho letto l'articolo sulla rete senza censura utilizzando Netsukuku. Si può utilizzare solo tramite wifi o anche da pc con collegamenti via cavo? |
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cisco Dio minore


Registrato: 25/09/08 19:41 Messaggi: 779
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Inviato: 25 Giu 2010 12:59 Oggetto: |
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Bah, sogni ad occhi aperti.
Basterà disturbare questi connessioni, oltre a metterle "pesantemente" fuori legge, et voilà.
Bei sogni, ma purtroppo la realtà è un'altra.  |
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{Michael} Ospite
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Inviato: 25 Giu 2010 15:05 Oggetto: guardia e ladri....... |
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Tanti anni fa ad un simposio sulla TV satellitare, chiacchierando con un guru NOKIA della criptazione commerciale dei programmi TV satellitari, che vantava l'inattacabilità della sua codifica.io gli risposi che in meno di 6 mesi il suo algoritmo sarebbe stato cracckato, e così fu.
Il concetto dello studioso catanese è estremamente interessante e dimostra che a quella massa amorfa ed ignorante di censori si oppone una quantità di ricercatori o cracker ben strutturata capace di reagire, non sempre limpidamente..., per evitare un mondo orwelliano. |
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{HS} Ospite
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Inviato: 25 Giu 2010 17:44 Oggetto: Utilizzabile in Italia, con le leggi che ci sono? |
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Ma in Italia si può usare?
E' "compatibile" con la legge Pisanu che impone l'identificazione con documento di chi accede ad Internet, e con le norme che regolano il poter diventare e il poter operare come internet provider? |
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zero Dio maturo

Registrato: 22/03/08 18:34 Messaggi: 2153
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Inviato: 25 Giu 2010 18:54 Oggetto: |
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Secondo me e' illegale, almeno in italia.
Se non mi sbaglio, se tu fai un contratto adsl (o simili) non puoi condividere la tua connessione con il vicino di casa (per esempio per dividere le spese).
Se invece la intendiamo come una rete internet parallela, e NON collegata, a quella ufficiale, allora la vedo come un utopia. Voglio vedere chi si prende la briga di attraversare gli oceani! |
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Silent Runner Supervisor sezione Chiacchiere a 360°


Registrato: 16/05/05 10:17 Messaggi: 24079 Residenza: Pianeta Terra
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Inviato: 25 Giu 2010 20:11 Oggetto: |
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zero ha scritto: | Secondo me e' illegale, almeno in italia.
Se non mi sbaglio, se tu fai un contratto adsl (o simili) non puoi condividere la tua connessione con il vicino di casa (per esempio per dividere le spese).
Se invece la intendiamo come una rete internet parallela, e NON collegata, a quella ufficiale, allora la vedo come un utopia. Voglio vedere chi si prende la briga di attraversare gli oceani! |
Ah no? E se uno ha più PC connessi via wireless allo stesso router e magari uno di questi PC è al piano di sopra questo non è legale? Ma da quando?
Mi pare assai strano.  |
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cisco Dio minore


Registrato: 25/09/08 19:41 Messaggi: 779
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Inviato: 25 Giu 2010 22:14 Oggetto: |
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zero ha scritto: | Secondo me e' illegale, almeno in italia. |
A mio parere, che sia illegale o no in questo momento, è di scarsa rilevanza.
Con i tempi (e i politici) che corrono, ci metterebbero pochi mesi per fare una bella leggina ad hoc, sempre in nome della privacy, s'intende.  |
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{HS} Ospite
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Inviato: 26 Giu 2010 09:04 Oggetto: |
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Silent Runner, se tu hai più PC sei comunque sempre tu ad usufruire del servizio (connessione ad Internet).
Se invece rendi disponibile il servizio a terzi, fai in modo che altri "scrocchino" il servizio senza pagare, ed è perlomeno vietato dalle regole contrattuali della fornitura del servizio (e magari è anche illegale) |
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Emmett Brown Dio maturo

Registrato: 28/09/05 01:41 Messaggi: 1295
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Inviato: 26 Giu 2010 09:11 Oggetto: |
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Silent Runner ha scritto: | zero ha scritto: | Secondo me e' illegale, almeno in italia.
Se non mi sbaglio, se tu fai un contratto adsl (o simili) non puoi condividere la tua connessione con il vicino di casa (per esempio per dividere le spese).
Se invece la intendiamo come una rete internet parallela, e NON collegata, a quella ufficiale, allora la vedo come un utopia. Voglio vedere chi si prende la briga di attraversare gli oceani! |
Ah no? E se uno ha più PC connessi via wireless allo stesso router e magari uno di questi PC è al piano di sopra questo non è legale? Ma da quando?
Mi pare assai strano.  |
@zero: l'articolo non parla di 'condivisione di banda' nel senso di 'banda comprata dalla rete del provider' (il principio illegale e implausibile anche tecnicamente ma che ha affascinato molti sprovveduti qualche anno fa con l'iniziativa denominata FON, leggetevi qualcosa sull'ideatore Martin Varsawsky, ah ah ah, anzi no, c'è poco da ridere) ma di formazione spontanea, dl basso, di una rete ex novo fatta di interconnessioni da un computer all'altro (corretto concetto di rete libera, di fatto un'utopia).
@silent runner: se il piano di sopra è casa tua e -bada bene- fa parte della stessa unità immobiliare, sei nella legge. Se il piano di sopra invece-non importa se di tua proprietà o no- pur se magari confinante e di fatto comunicante costituisce una diversa unità immobiliare, ciò configura una cessione dell'oggetto del contratto la quale -non importa se a titolo oneroso o gratuito- è vietata dal contratto che hai sottoscritto col provider e anche da qualche articolo del codice civile!
Quanto al collegamento via wireless tra due punti, la legge dice che è possibile liberamente se nello stesso fondo, ossia nella stessa proprietà. Se io sono un latifondista e sono proprietario di un campo con un lato di venti chilometri, posso interconnettere due case site agli estremi del campo liberamente, e non importa se lo faccio tirando un cavo o via radio o m'invento un altro sistema per farlo; sono a casa mia.
Se però ci sono due appartamenti siti dieci metri uno di fronte all'altro in città, con in mezzo la via pubblica (o qualche proprietà di terzi), allora anche se gli appartamenti sono tutti e due miei io non posso connetterli via radio, perchè la trasmissione passerebbe su proprietà di un terzo, il quale terzo -attenzione, questo è molto importante!- non è previsto che possa consentire o no il passaggio delle mie onde radio sulla sua proprietà.
Semplicemente, io ho il divieto di far passare liberamente le mie onde radio sull'altrui proprietà, non importa se costui è consenziente o no, e basta!
Però il terzo può consentire il passaggio di un cavo, salvo che ciò non vada contro regolamenti vari (ad esempio, il divieto di attraversamento della pubblica via con linee aeree imposto dal comune)
Tutto ciò secondo l'interpretazione letterale delle leggi vigenti, e si badi bene che sto parlando solo dell'hardware delle trasmissioni, ovvero della struttura della rete, fili e onde radio, non di quello che ci passa dentro e tantomeno di chi ce lo fa passare... A vigilare sul chi e sul cosa ci pensa Pisanu!!! |
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Silent Runner Supervisor sezione Chiacchiere a 360°


Registrato: 16/05/05 10:17 Messaggi: 24079 Residenza: Pianeta Terra
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Inviato: 26 Giu 2010 13:11 Oggetto: |
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Grazie, molto chiaro.
Non condivido la mia connessione con nessuno ma era solo per capire. |
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merlin Dio maturo


Registrato: 16/03/07 00:32 Messaggi: 2421 Residenza: Kingdom of Camelot
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Inviato: 27 Giu 2010 12:54 Oggetto: Una possibile soluzione? |
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Emmett Brown ha scritto: | Principio e teoria molto interessanti.
La rete senza provider è davvero libera, libera quanto può essere una ricetrasmissione radio almeno finchè qualcuno non la renda inutilizzabile ad esempio con disturbi.
Tuttavia non immagino come si potrebbero coprire distanze notevoli, vista la portata limitata tipica dei sistemi wireless, con le piccole potenze in gioco pur se con l'aiuto determinante di sistemi di modulazione sofisticati.
Sarebbe un sistema ideale in aggomerati urbani compatti con tanti utenti a breve distanza tra loro, ma per collegare uno o più utenti lontani dall'agglomerato bisognerebbe ricorrere a trasmissioni punto-punto radio possibili solo con installazioni fisse fatte da volontari.
Si realizzerebbe così una rete non strutturata di dimensioni indefinite e illimitate, basata su stazioni radio, ovvero una rete di stazioni radioamatoriali delle più varie caratteristiche, tutte intercambiabili e ridondanti, dedicate al traffico condiviso di questa 'nuova internet'.
Volendo, sempre su base volontaria e condivisa, parti di questa rete potrebbero anche essere costituite da cavi. |
Per i tecnici:
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=8410 |
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