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Zeus News Ospite
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Inviato: 12 Lug 2010 12:51 Oggetto: L'amministrazione digitale e il bug legale |
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Commenti all'articolo L'amministrazione digitale e il bug legale
La digitalizzazione è l'ultima frontiera della pubblica amministrazione in quanto a rapporto col cittadino. Tutto bene, se non fosse che vi è un piccolo problema: il tempo.
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merlin Dio maturo
Registrato: 15/03/07 23:32 Messaggi: 2421 Residenza: Kingdom of Camelot
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Inviato: 12 Lug 2010 17:39 Oggetto: |
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Non credo di essere d'accordo sui ridotti effetti temporali del documento digitalizzato nei rapporti con le PP.AA., specie se come spesso accade si tratta di notifiche.
In quest'ultimo caso, per chi è in possesso del PEC non si tratta tanto di aver certezza del contenuto quanto del momento in cui il destinatario me ha avuto piena e legale conoscenza, indipendentemente dalla circostanza che l'abbia letto o no.
Infatti si realizza una sorta di inversione dell'onere della prova, per cui il contenuto è subordinato all'esistenza; e quest'ultima opera positivamente juris et de jure. Starà quindi a chi vi abbia interesse, se lo può, dimostrare che i contenuti sono diversi da quelli asseriti da chi ha effettuato l'invio della PEC.
Del resto, similmente opera la comune raccomandata cartacea, di cui una volta certificata la consegna sta al consegnatario la dimostrazione che il plico ricevuto è diverso da quello di cui il mittente possiede certificata la spedizione.
Ma sarebbe interessante approfondire l'argomento con qualche giurista, o al limite farsi portoghese in qualche corso serale universitario. |
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Zorro Dio maturo
Registrato: 23/08/05 08:56 Messaggi: 1111 Residenza: Torino
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Inviato: 14 Lug 2010 13:56 Oggetto: |
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merlin ha scritto: | Non credo di essere d'accordo sui ridotti effetti temporali del documento digitalizzato nei rapporti con le PP.AA., specie se come spesso accade si tratta di notifiche.
In quest'ultimo caso, per chi è in possesso del PEC non si tratta tanto di aver certezza del contenuto quanto del momento in cui il destinatario me ha avuto piena e legale conoscenza, indipendentemente dalla circostanza che l'abbia letto o no.
Infatti si realizza una sorta di inversione dell'onere della prova, per cui il contenuto è subordinato all'esistenza; e quest'ultima opera positivamente juris et de jure. Starà quindi a chi vi abbia interesse, se lo può, dimostrare che i contenuti sono diversi da quelli asseriti da chi ha effettuato l'invio della PEC.
Del resto, similmente opera la comune raccomandata cartacea, di cui una volta certificata la consegna sta al consegnatario la dimostrazione che il plico ricevuto è diverso da quello di cui il mittente possiede certificata la spedizione.
Ma sarebbe interessante approfondire l'argomento con qualche giurista, o al limite farsi portoghese in qualche corso serale universitario. |
Concordo! In assenza di una norma che preveda esplicitamente la durata limitata nel tempo del certificato associato alla marca temporale questa è da intendersi valida illimitatamente. Anche se gli standard di sicurezza dovessero allungare la lunghezza delle chiavi.
io comunque sono per la soluzione drastica: non munirsi di PEC!
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foliosi Mortale devoto
Registrato: 04/04/06 07:55 Messaggi: 17
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Inviato: 15 Lug 2010 08:31 Oggetto: Tempus regit actum |
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Tutto il nostro sistema giuridico si fonda, quanto ai requisiti formali, sul principio contenuto nel brocardo latino secondo cui "tempus regit actum".
Il che è a dire che ciascun atto di una serie procedimentale deve uniformarsi alla disciplina vigente nel momento in cui esso viene adottato, rimanendo insensibile - salvo deroga legislativa espressa - ai successivi mutamenti della normativa che ne disciplina la forma.
Il problema non è dunque la durata della chiave ma, semmai, la conservazione delle chiavi scadute per i lunghissimi periodi richiesti dai tempi della giustizia, che a volte travalicano i decenni, così da consentirne la verifica - ora per allora - anche a distanza di moltissimi anni.
Federico Oliosi |
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filipporiccio Mortale adepto
Registrato: 29/03/06 09:11 Messaggi: 38
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Inviato: 16 Lug 2010 01:19 Oggetto: Non mi stupisce |
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C'è qualcuno che pensa che la PEC sia utile, se non a moltiplicare indiscriminatamente il numero di comunicazioni "certificate" e le paghe dei burocrati? |
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