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Anche la Sielte lascia il contratto dei metalmeccanici
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Autore Messaggio
Zeus News
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MessaggioInviato: 17 Gen 2011 20:44    Oggetto: Anche la Sielte lascia il contratto dei metalmeccanici Rispondi citando

Commenti all'articolo Anche la Sielte lascia il contratto dei metalmeccanici
Una delle più importanti aziende del settore delle installazioni telefoniche annuncia l'uscita dal contratto dei metalmeccanici.



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ioSOLOio
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Residenza: in un sacco di...acqua

MessaggioInviato: 17 Gen 2011 20:59    Oggetto: Re: Anche la Sielte lascia il contratto dei metalmeccanici Rispondi citando

Commenti ha scritto:
annuncia che intende applicare ai suoi dipendenti il contratto nazionale delle telecomunicazioni e non più quello dell'industria metalmeccanica.


non conosco il contratto delle telecomunicazioni, ma il contratto dei metalmeccanici non è certo uno dei migliori...
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Gringo
Eroe in grazia degli dei
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Messaggi: 87

MessaggioInviato: 17 Gen 2011 23:15    Oggetto: Rispondi citando

Ormai si è dato inizio ad una cascata, che non avrà fine.
prepariamoci alla CINA
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longinous
Eroe in grazia degli dei
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Residenza: la grande rete è la mia casa

MessaggioInviato: 18 Gen 2011 09:30    Oggetto: Rispondi citando

Gringo ha scritto:
Ormai si è dato inizio ad una cascata, che non avrà fine.
prepariamoci alla CINA

Bla-bla-bla... ma quante cazzate.
Ricordo che se avesse vinto il no Marchionne avrebbe delocalizzato in Canada.
Ok, che iniziano entrambe con la C, ma confondersi è da indottrinati Fiom Twisted Evil
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TeoMan
Eroe in grazia degli dei
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MessaggioInviato: 18 Gen 2011 10:13    Oggetto: Rispondi citando

Ma una domanda mi sorge spontanea:

Che ha di METALMECCANICO una societa' che cura installazioni e assistenze telefoniche?????
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superfrankie
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Registrato: 26/05/10 08:46
Messaggi: 33

MessaggioInviato: 18 Gen 2011 10:31    Oggetto: Rispondi citando

longinous ha scritto:

Bla-bla-bla... ma quante cazzate.
Ricordo che se avesse vinto il no Marchionne avrebbe delocalizzato in Canada.
Ok, che iniziano entrambe con la C, ma confondersi è da indottrinati Fiom Twisted Evil


No infatti la Cina la vogliono portare qua, tramite una progressiva riduzione di diritti e salari, aumento della disoccupazione e relativa concorrenza tra lavoratori disposti a lavorare per poco. Marchionne se ne andrà comunque dove vorrà, il referendum è servito solo a posticipare un pò la cosa, anche perchè la Fiat Auto è morta, si chiamerà Chrysler.
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OXO
Dio maturo
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Registrato: 10/05/05 17:30
Messaggi: 1942
Residenza: Scandicci

MessaggioInviato: 18 Gen 2011 10:34    Oggetto: Rispondi citando

Sinceramente neanche io conosco con esattezza i termini contrattuali del settore telecomunicazioni, ma credo che la differenza sostanziale sia relativa ai giorni lavorativi (possibilità di lavorare il sabato e la domenica) e alla turnazione.

Detto questo, resta un dato fondamentale: nel Paese dei furbetti pagano tutti per il comportamento di pochi. Si marcia sui giorni di malattia, sui permessi e quant'altro, e questo è ovviamente più facile nelle grandi aziende (com'è il caso della Fiat, ma anche dell'azienda per la quale lavoro, in cui ci sono delle situazioni che a raccontarle non ci credereste nemmeno).

E' sacrosanto garantire e difendere i diritti dei lavoratori ma è anche vero che bisogna dare alle aziende la possibilità di ottenere la massima efficienza produttiva, in particolare in un momento di crisi come quello attuale: è un obbiettivo difficile, non certo perseguibile attraverso virate autoritarie à la Marchionne, ma è la sfida da vincere a tutti i costi per dare nuove regole certe e condivise al mondo del lavoro nel terzo millennio.
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toto200
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Registrato: 28/11/05 16:43
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Residenza: europa

MessaggioInviato: 18 Gen 2011 15:56    Oggetto: Re: Anche la Sielte lascia il contratto dei metalmeccanici Rispondi citando

Commenti ha scritto:
Commenti all'articolo Anche la Sielte lascia il contratto dei metalmeccanici
Una delle più importanti aziende del settore delle installazioni telefoniche annuncia l'uscita dal contratto dei metalmeccanici.




Sicuramente l'azienda l'ha fatto nell'interesse dei lavoratori. Che ne avranno benefici inimmaginabili.

Mi chiedo quando Confindustria dirà qualcosa: tra poco i contratti collettivi nazionali, firmati immagino con lei, spariranno. Non si può certo dire che il suo potere aumenterà: fino a quando subirà? o non conta già più niente?
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Ermengarda Categna
Dio maturo
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Registrato: 31/03/08 15:20
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MessaggioInviato: 18 Gen 2011 17:03    Oggetto: Rispondi citando

Il caso SIELTE non si puo` paragonare a quello FIAT. SIELTE vuole uscire da una forma di contratto collettivo per entrare in un'altra; e` un po' come dire che non vuole piu` considerarsi parte del comparto metlmeccanico, ma rimanendo pur sempre nella logica dei contratti collettivi, sceglie di appartenere ad un comparto diverso. Se questo abbia vantaggi o svantaggi per i lavoratori e per l'azienda, si potrebbe capire conoscendo a fondo i due tipi di contratto (e non pretendo di avere tanta competenza, perdonatemi). Marchionne invece ha fatto un'operazione ben diversa: ha abbandonato il contratto collettivo tout court, uscendo da Confindustria e rifiutando di fatto le relazioni sindacali come si erano impostate finora.

La ragione fondamentale del NO al referendum (sostenuto fermamente da FIOM e COBAS) a Mirafiori sta proprio nel rifiuto dell'imposizione unilaterale del nuovo modello, che si potrebbe definire una deregulation sindacale. In nome di principi che, al limite, si potrebbero trovare anche parzialmente condivisibili, o che comunque potrebbero essere oggetto di discussione e mediazione, i dipendenti veranno organizzati in una nuova societa`, autonoma da Confindustria, e saranno chiamati individualmente a firmare ciascuno il proprio contratto di lavoro. Che c'e` di male? In questo modo il rapporto di forze azienda/dipendente ne esce totlmente sbilanciato a favore del piu` forte, cioe` (lo immaginereste?) dell'azienda, mentre il dipendente rimarrebbe solo e privo della tutela delle organizzazioni sindacali e dell'appartenenza al gruppo. In questo modo, il singolo e` piu` facilmente ricattabile e puo` essere indotto, in futuro, ad accettare sempre nuove misure contro i propri diritti, con il timore di ritorsioni che di volta in volta potrebbero essere ammonizioni, sanzioni, perdita del posto di lavoro, chiusura dello stabilimento; senza un'organizzazione forte al suo fianco, al singolo non resterebbe che accettare ogni volta un'imposizione peggiore. Come ci raccontava un sindacalista di Pomigliano, Marchionne ha preteso il consenso senza peraltro palesare fino in fondo i suoi piani: chi, magari obtorto collo, ha votato si` a Pomigliano, non sapeva che il modello sarebbe stao esportato agli altri stabilimenti e che un insieme di misure apparentemente eccezionali sarebbero diventate la norma.

Percio`, scusate, la situazione e` un po' diversa e, se posso permettermi anche con poca familiarita` con i problemi della SIELTE, quelli sfociati nel referendum di Mirafiori sono decisamente piu` allarmanti.
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toto200
Dio minore
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Registrato: 28/11/05 16:43
Messaggi: 664
Residenza: europa

MessaggioInviato: 19 Gen 2011 14:44    Oggetto: Rispondi citando

Ermengarda Categna ha scritto:
chi, magari obtorto collo, ha votato si` a Pomigliano, non sapeva che il modello sarebbe stao esportato agli altri stabilimenti e che un insieme di misure apparentemente eccezionali sarebbero diventate la norma.

Chi ha votato sì lo ha fatto per lo stesso motivo per il quale, chi è precipitato nei debiti, accetta di ripagare gli usurai con interessi astronomici. La possibilità di scelta, la libertà di decidere è la stessa. Quindi non è molto in grado di valutare con raziocinio le conseguenze future del suo gesto. Su di lui e su chi gli sta intorno.
Ma, tra chi ha votato sì, c'erano operai che avevano in tasca la tessera sindacale di organizzazioni che questo sì l'hanno sostenuto.
E questi, dato che svolgono tale attività per mestiere, remunerati da chi ha la loro tessera in tasca, dovevano saperlo. E' il loro mestiere.
Ma non ne ho sentito uno che l'abbia nemmeno accennato.
Salvo, adesso, strillare come vergini verso chi attenta alla loro virtù: hanno scoperto che, quando la volpe entra nel pollaio, non si accontenta di sbranare un pollo.

Chi l'avrebbe mai detto ...
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Ermengarda Categna
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Registrato: 31/03/08 15:20
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MessaggioInviato: 19 Gen 2011 23:15    Oggetto: Rispondi citando

Precisazione di una precisazione. Toto200, hai ragione quando scrivi
Citazione:
tra chi ha votato sì, c'erano operai che avevano in tasca la tessera sindacale di organizzazioni che questo sì l'hanno sostenuto.
E questi, dato che svolgono tale attività per mestiere, remunerati da chi ha la loro tessera in tasca, dovevano saperlo. E' il loro mestiere.
Ma non ne ho sentito uno che l'abbia nemmeno accennato.

Quando ho scritto che
Citazione:
...chi, magari obtorto collo, ha votato si` a Pomigliano, non sapeva ...
riferivo sommariamente un discorso sentito davanti ai cancelli di Mirafiori da un delegato di Pomigliano, venuto per volantinare a favore del NO. Apparteniamo alla stessa confederazione sindacale, anche se ad aziende e realtà lavorative molto diverse, e siamo parte di quelli che hanno sostenuto il NO ad oltranza, sapendo che non sarebbe stata una battaglia vincente sul breve termine; sappiamo benissimo che altre sigle hanno preso altre posizioni, ma non ne condividiamo, oltre alle indicazioni in questo caso specifico, nemmeno e soprattutto la concezione della funzione del sindacato: un centro servizi, per alcuni, per noi un'organizzazione pronta a sostenere i diritti dei lavoratori anche, se necessario, con l'opposizione (e la lotta, se dovesse servire: sia chiaro, nessuno cerca né vuole lo scontro, ma ci si scontra senza paura, se é l'unica via possibile). Non sono più tempi della FLM, che forse qualcuno ricorda ancora, e purtroppo oggi non tutti i sindacati sono graniticamente sulle stesse posizioni. Personalmente, se non lo aveste già capito, io sto con quelli che NON hanno firmato. Se all'inizio potevo essere tiepida, ora ne sono davvero orgogliosa.
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{turi}
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MessaggioInviato: 08 Apr 2011 20:56    Oggetto: Rispondi

sielte olè... appena entrato in vigore il contratto tlc e già hanno deciso che ci sono persone qualificate da mettere nel cestino della spazzatura, Italia allo sbando, sindacati di merda e forse andrà a finire come in libia
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