Inviato: 03 Feb 2011 19:35 Oggetto: Paolo Romani censura Agenda Digitale
Commenti all'articolo Paolo Romani censura Agenda Digitale
Il Ministro delle Comunicazioni fa sapere di non aver gradito le critiche sul digital divide.
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Inviato: 04 Feb 2011 09:26 Oggetto: Stima di durata del governo.
I garbatissimi ukase di Agenda Digitale.
Con diffida ad adempiere entro 100 giorni. Anche perché poi si andrà a elezioni?
Si vede che A.D. ha anche una sfera digitale.
Inviato: 06 Feb 2011 16:05 Oggetto: nemmeno a me piace romani, ma ci tocca tenercelo
come ho appena detto, le sue considerazioni, fanno acqua da tutte le parti, come lui non gradisce le critiche sul digital divide, anche a me non piace romani, ma non per questo vieto alle persone di non poter esprimere la propria opinione, e meno male che sta al ministero delle comunicazioni, se stava al posto di berlusconi faceva il dittatore !
comunque visto che a romani non piacciono le considerazioni sul digital divide, dopo questo, credo che a molti non piacerà più romani:
Citazione:
La sua attività da sottosegretario e viceministro è stata costellata da polemiche per la presunta collateralità rispetto a Mediaset. Tra le azioni contestate:
* il lobbying (concertato con quella del presidente di Mediaset Fedele Confalonieri) per impedire a Sky di ottenere dalla Commissione Europea e dal suo commissario Joaquín Almunia una deroga per partecipare all'asta sulle frequenze per il digitale terrestre. L'intervento di Romani e Confalonieri ha causato l'irritazione di Almunia. Il "Financial Times" scrisse «il governo italiano usa trucchi per condizionare la Ue».Il canale Cielo di Sky ha dovuto rimandare l'avvio delle trasmissioni, previsto per il 1º dicembre 2009, a causa della mancanza di autorizzazione a trasmettere sul digitale terrestre da parte di Romani.
* il progetto di una nuova rete telefonica superveloce, lanciata assieme a Vodafone e Wind e rimasto al palo. Secondo La Repubblica, l'obiettivo sarebbe dotare Mediaset di una rete propria, scorporando ed acquisendo la proprietà della rete Telecom. Romani avrebbe manovrato, senza successo, per sostituire Franco Bernabè con l'amico Stefano Parisi di Fastweb; quindi, avrebbe richiesto una consulenza a Francesco Caio, che concludeva con la raccomandazione di scorporare la rete e suddividerla tra tutti gli operatori. Romani avrebbe quindi pianificato l'azione assieme a Caio e Confalonieri, all'oscuro di Telecom, ma l'operazione venne bloccata.
* l'autorizzazione a Mediaset ad occupare il canale 58 per il digitale ad alta definizione(agosto 2010), considerata un regalo ad un privato per permettergli di sperimentare l'alta definizione prima del beauty contest, modalità alternativa e meno concorrenziale rispetto alla gara d'asta.
* la mancata definizione di una gara d'asta per passare alla banda larga le frequenze televisive liberate col passaggio al digitale terrestre. Nonostante la raccomandazione dell'AgCom (piano frequenze di luglio 2010) e la prospettiva di un introito di 2-4 miliardi di euro, il Ministero non ha ancora indetto la gara d'asta. Secondo l'Espresso, la prospettiva è che le frequenze restino alle televisioni.
io al posto suo starei zitto e non esprimerei pareri visto che gli scheletri nell'armadio ce ne ha abbastanza.
siamo tutti grandi grossi e vaccinati, dunque non meraviglierà che Colpo Grosso di Umberto Smaila, andava in onda su Italia 7 Lomabrdia di Paolo Romani.
no, non sto facendo il moralista, dico solo che su lui ha da ridire sul digital divide, allora è meglio che si sta zitto, visto che la sua emittente mandava in onda Colpo Grosso.
spero che gli fischino le orecchie, quando rivedrà i suoi programmi televisivi, mica penserà che la gente non ha memoria ?
vi ricordo che il Corriere non è un giornale di destra, (tanto che ci ha lavorato Indro Montanelli e Marco Travaglio), ma è il giornale del Presidente del Consiglio:
ci metto le mie palle, quelle che non hanno questi signori !
La sensibilità governativa al digitale ha sempre scarseggiato, in un Paese che snobba la scienza e subisce la tecnologia.
Ma, a fronte del prossimo naufragio, l'Agenda potrebbe almeno fungere da messaggio in bottiglia, per i superstiti, che avranno capito la lezione.
E' semplicemente disgustoso dover leggere certe affermazioni provenire dalla bocca di uno dei Ministri più disastrosi della storia repubblicana italiana, oltre che rappresentante al massimo livello del conflitto di interessi: un'accoppiata che farebbe inorridire la più giovane e malsana neo-democrazia africana (con tutto il rispetto per quelle popolazioni, beninteso), figuriamoci cosa dovrebbe accadere in un Paese sedicente civile come il nostro...
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