Olimpo Informatico

[Zeus News]

Commenti all'articolo Il tablet per bambini
Dotato di schermo da 5 pollici e struttura robusta, l'InnoPad di VTech è dedicato ai bambini da 4 a 9 anni.

[carlonove]

Qualcuno si ricorda di Big (1988)? La versione americana di "Da grande" con Renato Pozzetto e al maschile (a posteriori) di "30 anni in un secondo" con la bella Jennifer Garner (Alias).
Dunque, in Big viene spiegato un "giocattolo" che serve solo per... uscire dalle tasche il denaro dei genitori, mentre il cresciuto Josh e "fidanzatona" del reparto creativo... se la spassano (meglio?) come degli autentici bambini.
Lo so che il cinema è pura fantasia, ma a volte è più reale della realtà, e a volte insegna qualcosa.
In questo caso, non insegna nulla? Non vi sembra che ci troviamo nella stessa situazione? 20 anni sono passati per niente?
Non è una vergogna che i bambini dai 4 ai 9 abbiano "diritto"... che venga loro inculcato l'inserimento alla mercificazione e all'appiattimento conformista?
Prendete l'ammonizione come volete, se verso chi ha riportato la notizia (di quelle che non dovrebbero essere divulgate) o verso chi ha confezionato l'argomento, la sostanza di essa (dato poi la colpa della massificazione va agli utenti finali?), ma questa fascia di età non dovrebbe giocare con i colori a matita, i pennarelli, con il pongo, con le costruzioni "open source" e col meccano?

[{Marco}]

carlonove hai perfettamente ragione.

[carlonove]

[Roberto1960]

[OXO]

Credo che il problema non sia tanto l'azienda che propone l'articolo, quanto i genitori che lo compreranno...

[carlonove]

[OXO]

Educare i propri figli non equivale a dire sempre sì, altrimenti è inutile lamentarsi se ci ritroviamo con questa società...

[carlonove]

[OXO]

Su questo non ci piove, però mi pare riduttivo demonizzare le aziende che vendono o fanno pubblicità, in fondo sono fatte anch'esse da uomini e genitori: credo che le responsabilità siano molto più diffuse, un po' di autocritica sarebbe altamente salutare per cercare di migliorare questo pazzo mondo in cui viviamo.

[carlonove]

[OXO]

Non capisco, quali strumenti servirebbero? Un po' di buonsenso ed una sana educazione sono più che sufficienti.

[carlonove]

[OXO]

Sì, ma quello non può e non deve essere uno strumento, quello è il "nemico" da combattere (specie in questo triste Paese...): ci siamo scelti (dicono, io la trovo più un'imposizione) un modello economico e di sviluppo ben preciso, non si può pretendere di godere solo degli effetti positivi delle proprie scelte...

Ripeto, intorno a me vedo molta crisi di valori, un'imperante e volgare maleducazione e la più totale mancanza di rispetto per gli altri e per sè stessi: siamo noi gli artefici del nostro destino, nonostante tutto.

[carlonove]

[zeross]

Il problema della educazione dei più piccoli è qualcosa che in assoluto ricade sui genitori, i quali hanno non solo il diritto, ma anche il DOVERE di selezionare ciò che è meglio per la crescità dei propri figli.
Ebbene sono i genitori che devono avere l'ultima parola, e dire con un si e con un no cosa sia possibile e cosa no.
Se qualcuno non è capace di dire no perche esiste la pubblicità, allora semplicemente non è capace di educare i figli e non dovrebbe avere più la potesta genitoriale.
Usare come scusante il fatto che esista intorno a noi una società consumista che ci invoglia ( ma non ci può obbligare) a spendere risorse per soddisfare i nostri futili capricci è un modo puerile di fuggire dalla realtà delle responsabilità.
Educare vuol dire seguire i propri figli, e se non si ha ne il tempo ne le energie per farlo non si può accusare chi sta intorno a noi perchè non pensa al posoto nostro.
Troppo comodo, troppo egoista e troppo infantile come metodo di lavarsi la coscienza.

[carlonove]

[OXO]

Premesso che non ho figli e quindi non mi permetto di insegnare a nessuno il mestiere, mi pare che questa visione sia un po' fatalista...

[carlonove]

[OXO]

Quindi, in definitiva, cosa proponi, una pulizia etnica di tutti i pubblicitari...?