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Il gelato fatto col latte materno
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Zeus News
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MessaggioInviato: 03 Mar 2011 15:48    Oggetto: Il gelato fatto col latte materno Rispondi citando

Commenti all'articolo Il gelato fatto col latte materno
Un locale di Londra serve gelato preparato con latte umano.



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Stx
Dio minore
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MessaggioInviato: 03 Mar 2011 16:24    Oggetto: Rispondi citando

Han fatto bene! Idea abbastanza raccapricciante, no? E perche' non fare anche il gorgonzola a base di latte umano? Sbav!

Diverso sarebbe servire nel locale latte umano.. alla spina! Fresco (anzi, caldino) ma con tutt'altro effetto!! Angel

A proposito, complimembri alla fornitrice, 850ml in una botta! Piu' il latte per il figlio -che non sara' rimasto a bocca asciutta quel giorno poveretto... Ma che supera il litro e mezzo di latte al giorno?!? Fanno 750ml per tetta.. Cow
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-unknown
Eroe in grazia degli dei
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MessaggioInviato: 03 Mar 2011 16:57    Oggetto: Rispondi citando

Bah, sarò io di mente chiusa e ristretta, ma anche alla sola idea di mangiarmi un gelato proveniente da latte umano (e di persone random per giunta) ( volendo anche tralasciare il prezzo assurdo peraltro) vomito pensantemente...
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whitesquall
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MessaggioInviato: 03 Mar 2011 17:06    Oggetto: Rispondi citando

sì, crea un certo ribrezzo la cosa...
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dagda
Dio minore
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MessaggioInviato: 04 Mar 2011 01:27    Oggetto: che schifo! Rispondi citando

Shocked Shocked Shocked Shocked
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merlin
Dio maturo
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MessaggioInviato: 04 Mar 2011 09:12    Oggetto: roba da inglesi... Rispondi citando

Pare impossibille, ma appena al di là di uno stretto braccio di mare la mentalità "continentale" diventa un optional Rolling Eyes
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{silvia}
Ospite





MessaggioInviato: 04 Mar 2011 13:16    Oggetto: ci sarebbero usi migliori Rispondi citando

ma non sarebbe meglio destinare tali sovra-produzioni di latte materno alle "banche del latte", in modo che possano beneficiarne i neonati, che sono gli "utilizzatori" più naturali di questo bene?
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freemind
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MessaggioInviato: 04 Mar 2011 15:42    Oggetto: Rispondi citando

E brava Silvia!
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freemind
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MessaggioInviato: 04 Mar 2011 15:42    Oggetto: Rispondi citando

Comunque era peggio se il gelato fosse stato fatto con il latte di toro...
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Danielix
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MessaggioInviato: 04 Mar 2011 23:53    Oggetto: Rispondi citando

Stx ha scritto:
Idea abbastanza raccapricciante, no?

-unknown ha scritto:
anche alla sola idea di mangiarmi un gelato proveniente da latte umano [...] vomito pensantemente...

Squall ha scritto:
sì, crea un certo ribrezzo la cosa...

Perdonatemi, ma siete fuori di testa????

"Raccapricciante"? "Ribrezzo"? "Vomito"? Shocked
Ma che cazzo mangiavate quando eravate piccoli, che vi ha fatto diventare oggi così grandi e grossi???? Latte di lumaca???

L'umano ha davvero così distorto con tale cieco antropocentrismo la propria natura da dimenticarsi pure qual'è il suo alimento essenziale per la crescita e lo sviluppo determinato da Madre Natura per ogni specie mammifera??


Perdonatemi di nuovo:
bevete il latte di un mammifero (la mucca) che con voi c'entra come un ornitorinco sta a un'ameba , e provate 'schifo' per il latte del mammifero che siete???

Sono confuso e non comprendo... Think



Quando la mia attuale moglie ha partorito il primo figlio aveva così tanto latte che doveva vuotare quello in eccesso con l'apposita pompetta tiralatte (operazione estremamente lunga, noiosa e a volte un po' dolorosa) , e io mi ci facevo dei caffellatte che erano una cosa indescrivibile...
Ma il massimo dell'indescrivibilità è il mix che avevamo inventato: una parte di latte suo e due di Baileys: non ho mai buttato giù nel gargarozzo in vita mia qualcosa di alcolico che fosse più... paradisiaco.

E... devo proprio aggiungerlo? Quando non aveva comprensibilmente voglia di usare il malefico tiralatte e chiedeva a me il "sacrificio", addormentarmi come quand'ero bimbo vuotando "in presa diretta" l'eccesso, era un'esperienza sublime che non ha eguali nell'intera esistenza di un adulto!!
(Per tacer del gusto, incomparabile, giacché parte della mia natura che, credo d'esser certo, non è bovina...)


E non comprendo neppure l'obiezione che, nel caso in questione, il latte provenga da una "sconosciuta": cos'è, quello Parmalat che avete bevuto stamattina proveniva invece da una mucca zia vostra??? Shocked


"Raccapricciante"... Cristo... Sol perché umano... Siete impazziti? Cioè... rifiutate ciò che siete???

Sintomatico... "Interessantemente" sintomatico...

Siamo alla frutta, se gli esseri umani ci fanno così schifo da preferire con tanta ovvietà suggere mucche, pecore e capre...



Moooolto sintomatico, e davvero interessante...
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Luko
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MessaggioInviato: 05 Mar 2011 10:08    Oggetto: Rispondi citando

L' articolo mi fa venire in mente una battuta del film Borat... Very Happy
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Roberto1960
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MessaggioInviato: 05 Mar 2011 12:00    Oggetto: Rispondi citando

Beh sì insomma, forse le espressioni vomito, ribrezzo, raccapricciante, per un alimento che in fondo è il più "naturale" possibile sono un po' esagerate, forse giustificate da questo suo utilizzo decisamente "atipico"...

Però come si fa a non dare ragione a Silvia?
Moralmente l'idea che del latte materno, così fondamentale per la crescita dei bimbi, sia utilizzato invece per tutt'altro, in nome di questa nostra ansia di novità e di superfluo, così futile, così cretina, non mi pare proprio ineccepibile.

Ma siamo in paesi liberi, quindi tocca tollerare anche questi tipi di commercio...
Personalmente tollererei volentieri solo se al consumo di tale gelato fosse imposta una salatissima tassa (ma veramente spropositata!)
Che so, diciamo un'IVA al 300%: insomma, una vera e propria tassa sulla stupidità.
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whitesquall
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MessaggioInviato: 05 Mar 2011 14:32    Oggetto: Rispondi citando

Dan, tu dai per scontato che le reazioni sconcertate e schifate di tutti derivino dall'idea che venga usato latte materno, mentre invece come Roberto fa notare:

Roberto1960 ha scritto:
Beh sì insomma, forse le espressioni vomito, ribrezzo, raccapricciante, per un alimento che in fondo è il più "naturale" possibile sono un po' esagerate, forse giustificate da questo suo utilizzo decisamente "atipico"...

Però come si fa a non dare ragione a Silvia?
Moralmente l'idea che del latte materno, così fondamentale per la crescita dei bimbi, sia utilizzato invece per tutt'altro, in nome di questa nostra ansia di novità e di superfluo, così futile, così cretina, non mi pare proprio ineccepibile.


Fra ciò che racconti nel tuo post e la vicenda dell'articolo c'è una bella differenza...
E comunque a me personalmente l'idea di bere il latte materno di una sconosciuta non mi mette particolarmente a mio agio (se fossi a cena da amici e la padrona di casa mi offrisse un assaggino dal biberon del pargolo, declinerei cortesemente )
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MessaggioInviato: 05 Mar 2011 15:54    Oggetto: Rispondi citando

Interessante! Dico sul serio. Molto coinvolgente!
Ringrazio tutti quanti, mi avete fatto riflettere su qualcosa che stavo per dimenticare.

Curiosamente, proprio stamani riflettevo, chissà perché, sulle stagioni dell'uomo. Gli scarsi ricordi fumosi della primissima infanzia sono stati graziosamente rimossi dalla crescita dell'encefalo che, fortunatamente, si è dedicato a raccogliere altri dati dall'ambiente nel quale orbitavo.
Non c'è infatti niente di più tolemaico di un lattante.

Non ho mai avuto una grande memoria, ne' a breve ne' a lungo termine. Perciò non ricordo il sapore del colostro ne' quello del latte della ragazza che a quel tempo era mia madre ma ricordo, anni dopo, d'aver sentito dire da una donna che aveva partorito da poco, che il sapore del latte, il suo, era lievemente mandorlato.
Sì, ragazzi, ma senza canditi!

Tornando alla ragazza con la quale feci l'esperienza del nutrirmi di latte umano, mia madre, posso solo dire che oggi, essendo molto più vecchio di quanto non fosse lei al momento dell'allattamento, ho ben poco da riferire.
Perciò non potrei oggi fare alcun raffronto perché le due cose, il mio allattamento al seno e il suo invecchiamento (quest'ultimo sempre perfettamente in sincrono con il mio), rende impossibile qualsiasi verifica o riscontro.
Cosa comunque difficile per molti, ad ogni età, a causa di sopravvenute o recuperate stratificazioni psico-antropologico-culturali che comunemente chiamiamo tabù.
Riscontro nelle vostre reazioni di disgusto, lo stesso colore del tabù che circonda l'antropofagia. Non c'è forse qualcosa di terribilmente antropofago nel nutrirsi alla (della) propria madre?
Eppure il latte non è solo cibo liquido, il latte, come il sangue, non è un fluido corporeo ma è paragonabile a un tessuto.

E qui si è scatenato Danielix.
Con una furia anti-iconoclasta da sollevare onde altre 9 metri.
Direi anzi che si sono sollevate nubi ardenti e piroclasti, tsunami si sono abbattuti sui vostri commenti, uragani d'aria e scintille dall'Averno in fiamme, fiumi di lava e bestemmie agli Dei silenziosi, chiusi nei loro pantheon dimenticati e dormienti.

Che avete dunque fatto? Avete distrutto, spezzato, frantumato le statue del Tempio? Lo sapevate che la Via Lattea, secondo una delle molte leggende, ebbe origine dal latte sfuggito dal seno di Era, mentre questa allattava l'irrequieto Eracle? Ed ecco che l'irrequieto Danielix sventaglia di nuovo in giro latte di donna, restituendogli il suo valore escatologico e significato arcaico di "sperma femminile", seme che nutre il già generato e il generante.
Se non erro e se non ricordo male (questo è assai facile), fra gli Inuit era usanza per le donne che allattavano, offrire il proprio latte agli uomini che tornavano sfiniti dalla caccia e dalla pesca.
Perciò trovo utilissima la furia di Danielix: un uomo abituato al mare può parlare come una tempesta e nel frastuono le parole che spiegano il dimenticato possono andare perdute o sembrare mera furia riparatrice. ...O è forse il mare che si è abituato a Danielix, condividendo con lui la forza creatrice e la lama sottile della parola, delegandogli il compito di difesa dei miti arcaici, gli unici che ci possono ricondurre al Tempio delle nostre origini dove, all'uscita da questo, solo il Nettare degli Dei, il latte scaturito dalla sommità del tempio, ci ha brevemente resi immortali, giusto il tempo di una vita confusa nel frastornante dialogo fra ragione e istinto dove le simbologie talvolta prevaricano la verità dei fatti, chiudendoci in gabbie ideologiche con i tabù a guardia delle nostre personali vie da percorrere.

Dal momento che mi sento di concordare con ciascuno di voi, malgrado l'apparente contraddizione di questa mia affermazione, preferisco restarmene qui ad odorare la terra sconvolta dal temporale, a osservare paziente e ammirato la grandiosità di questo dialogo e bisticcio, così come qualsiasi uomo che abbia almeno per un momento capito che niente è eterno, si sofferma ai margini del temporale per osservarne le pieghe delle nubi e i numerosi serpenti di pioggia che da queste discendono fino al suolo.
E tutta la natura, la circoscritta natura che si alza in urla e schizzi di pioggia che serpeggia in rigagnoli e ribolle in qualcosa che non è ne' terra ne' acqua, lì intorno ai luoghi dove la tempesta si inabissa dal cielo verso il suolo, là dove tutto pare concentrato in un enorme e furioso litigio fra divinità turbolente, mi è grato il pensare a quanto tutto questo metta a tacere ogni mia opinione.
E così ascolto e comprendo o m'illudo di farlo, senza che nessuna successiva parola possa spiegare quanto ho ricordato o capito.
Perché capire, in una tempesta come questa, non è impossibile. E' irrilevante.

Perciò avete tutti ragione e nessuno ha torto.
Sono solo parole che descrivono sgomento, sorpresa, preoccupazione per qualcosa di rimosso o dimenticato, qualcosa la cui matematica ci è talmente remota da essere, oggi, inutilizzabile per muovere le nostre parole, le nostre idee, fuori dal dubbio e dalla necessaria incertezza.
Meglio avere dunque poche idee chiare. Non importa se sbagliate o parziali, purché se ne stiano lì a guardia del sentiero che stiamo percorrendo.
Senza capire o capendo il giusto, non importa.
L'importante è che non ci distrubino mentre ci occupiamo d'altro.
Ecco perché l'Homo Sapiens Sapiens, a tutt'oggi è sconosciuto a se stesso.

Grazie a tutti quanti per i vostri interventi.
E' stata una bellissima occasione per ascoltare in silenzio.
Le parole che leggete le ho scritte tacendo.
Perché di solito, quando scrivo, penso con parole già pronte. Sono più facili da usare e sono di più facile comprensione.

Non ho altro da dire.
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strangedays
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MessaggioInviato: 05 Mar 2011 16:00    Oggetto: Rispondi citando

ma a turno attacarsi direttamente alle boccie della tipa no?
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ioSOLOio
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MessaggioInviato: 05 Mar 2011 16:01    Oggetto: Rispondi citando

Concordo sugli aggettivi usati che sono forse un tantino esagerati.
Ma capisco anche che ogni tanto il peso della parola nel quotidiano parlare viene un po' meno....mi è successa una tragedia non implica quasi mai cose effettivamente tragiche.

Quanto alla tua diretta esperienza, Danielix, non ho motivo di dubitare sia stata piacevole e intensa.
Ma sarebbe stata la stessa cosa con una sconosciusta?
Nel senso..il tuo racconto, il tuo vissuto contiene non solo latte materno ma la tua compagna e l'emozione


Danielix ha scritto:
E non comprendo neppure l'obiezione che, nel caso in questione, il latte provenga da una "sconosciuta": cos'è, quello Parmalat che avete bevuto stamattina proveniva invece da una mucca zia vostra??? Shocked

no, ma -almeno sulla carta- dovrebbe essere sicuro in quanto "sterilizzato"


Ciò detto, la vendita in questione è stata ovviamente una trovata...si chiama marketing...e un tot di clienti hanno provato la cosa diversa.. non penso che la gelateria volesse seriamente mettere su una attività del genere sul lungo periodo.
Invece di questo caso se ne sta parlando.
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Danielix
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MessaggioInviato: 05 Mar 2011 20:03    Oggetto: Rispondi citando

Mah, forse nella foga del mio sincero sbalordimento non sono stato del tutto chiaro...
Il mio sconcerto, per una volta libero da qualsiasi pregiudiziale ideologica, è puramente pragmatico.
Alla luce di quanto scritto da Silent, che nel mio sconcerto genuino non avevo rilevato, non ho nessun bisogno adesso di entrare in epistemologia per vedere con chiarezza i tabù ormai assimilati che pretendono di stabilire "ciò che deve essere" e "ciò che è".

E che "é"?
Latte!
Latte di mammifero.
Latte di mammifero umano, come me.
Mi sforzo di capirvi, ma non vedo altro.

Squall ha scritto:
Fra ciò che racconti nel tuo post e la vicenda dell'articolo c'è una bella differenza...

Squall, la mia esperienza personale avrei benissimo potuto ometterla: era solo un in più, senza alcuna incisività o importanza sul tema in questione.
La questione è questa:
Squall ha scritto:
E comunque a me personalmente l'idea di bere il latte materno di una sconosciuta non mi mette particolarmente a mio agio (se fossi a cena da amici e la padrona di casa mi offrisse un assaggino dal biberon del pargolo, declinerei cortesemente )

Squall, non è chiaro il perché! dal momento che se fossi a cena in campagna, da tuo zio che fa il contadino, e ti venisse offerto un po' di latte fresco appena munto da una lurida mucca che non ti viene parente neppure sul piano della classificazione zoologica, non avresti alcuna ragione per rifiutare!
Mi appello alla tua logica, riflettici.


ioSOLOio ha scritto:
Concordo sugli aggettivi usati che sono forse un tantino esagerati.

Eh... ma sono scaturiti spontanei, istintivi...
Amico mio, qui non si parla di razzismo o di politica: poco importa se gli aggettivi siano esagerati (non "politically correct") o più "misurati", ma solo ciò che nascondono dietro!
Nel caso che stiamo discutendo tu lo capisci che non passa alcuna differenza tra un lieve "bleah, io non lo berrei mai" e un "che orrore! Che schifo!", giacché esprimono la stessa identica posizione (quella per me ancora incomprensibile).

ioSOLOio ha scritto:
Quanto alla tua diretta esperienza, Danielix, non ho motivo di dubitare sia stata piacevole e intensa.
Ma sarebbe stata la stessa cosa con una sconosciuta?
Nel senso..il tuo racconto, il tuo vissuto contiene non solo latte materno ma la tua compagna e l'emozione

No: ti giuro che conteneva solo "latte".
Sì, sarebbe stata la stessa cosa con una sconosciuta, così come non faccio distinzioni tra mucche quando bevo latte fresco.
(ci sarebbe da disquisire anche sul termine "sconosciuta", poiché dal punto di vista genetico anche mia moglie rappresenta per me "una sconosciuta": non mi viene neppure sorella, ma meglio lasciar perdere...)

Ma, come detto, la mia diretta esperienza poco c'entra con il tema: era quasi addirittura una digressione, giusto un'informazione.

Ciò che invece c'entra parecchio è questo:
ioSOLOio ha scritto:
Danielix ha scritto:
E non comprendo neppure l'obiezione che, nel caso in questione, il latte provenga da una "sconosciuta": cos'è, quello Parmalat che avete bevuto stamattina proveniva invece da una mucca zia vostra??? Shocked

no, ma -almeno sulla carta- dovrebbe essere sicuro in quanto "sterilizzato"

Non funziona, ioSOLOio, non funziona... Cerca dentro te un'altra spiegazione (e aiutami a capire), perché in campagna il latte si beve fresco appena munto (per tacer del fatto che una volta era solo così), e proviene da un mammifero "sconosciuto" in tutti i sensi, poiché non solo non è mia mamma né mia moglie, ma appartiene addirittura a un'altra razza animale!
La ricottina fresca fatta dal contadino che munge le sue mucche con le proprie mani è ricercatissima e ambita, e non ha la confezione con il marchio "Parmalat" che "dovrebbe" (ti ringrazio per aver scritto "-almeno sulla carta-") essere sicuro in quanto sterilizzato.

Sterilizzato? E le mamme umane perché non sterilizzano il proprio prima di darlo a un fragilissimo neonato?!
E le balie? Saprai che - specialmente in passato - le mamme che non avevano latte facevano allattare il proprio cucciolo dalla balia, magari la vicina di casa, che ne aveva in abbondanza. E che ce l'avevano UHT?!

Suvvia, non regge... Silent ha colto nel segno ciò che io non avevo visto: emerge una qualche sorta di "tabù" moderno che è sconvolgente e senza alcuna base razionale né culturale...

Da bambino ho vissuto in un quartiere dove ogni mattina passava "Don Michele", un contadino che faceva il giro di tutte le case con una capra ben "piena": le mamme aprivano la porta con un pentolino in mano e lui mungeva la capra direttamente lì dentro, si pagava e via alla prossima porta.
E ti giuro che la capra non aveva la forma di un brick né aveva stampigliato su un orecchio "UHT"... Mr. Green

Ora, tra un lurido, puzzolente mammifero sconosciuto che è una mucca, che dovrebbe in teoria allattare solo "mucchini", e un mammifero sconosciuto che è un umano, che ha le mammelle proprio per allattare altri umani, a parità di bicchieri colmi davanti al mio naso, di quale mi dovrei eventualmente "schifiàre"? Think

Mi appello al tuo ben noto raziocinio. Qualcosa non torna, e ringrazio Silent per avermelo fatto capire Wink
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MessaggioInviato: 05 Mar 2011 21:09    Oggetto: Rispondi citando

Danielix ha scritto:

Perdonatemi di nuovo:
bevete il latte di un mammifero (la mucca) che con voi c'entra come un ornitorinco sta a un'ameba , e provate 'schifo' per il latte del mammifero che siete???

Sono confuso e non comprendo... Think


Ma al ristorante per te e' lo stesso ordinare un cosciotto di agnello o un cosciotto di bambino??
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MessaggioInviato: 05 Mar 2011 23:02    Oggetto: Rispondi citando

Certo!! E i fascisti facevano arrivare i treni in orario.

(Stazione di arrivo: Reductio ad Hitlerum, indi Legge di Godwin... Peccato...)



(tra l'altro qui la fallacia è doppia, giacché se sono antropofago io lo sono tutti i bimbi del mondo, pensa te...)
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MessaggioInviato: 06 Mar 2011 18:39    Oggetto: Rispondi

Ricordo d'aver scritto nel mio confuso e forse illeggibile intervento qualcosa sul possibile tabù che impone di non nutrirsi dei propri consimili. Ma è un tabù recente e distribuito a macchia di leopardo nel progredire delle culture umane.
L'acquisizione di latte umano è in qualche modo una forma di cannibalismo?
Quante forme di cannibalismo esistono?
Immagino che molti di voi conoscano il cannibalismo alimentare (non quello delle barzellette, con il pentolone, oggi riportato in voga dalla battuta sul bunga-bunga) e quello rituale.
L'incorporazione dell'altro (e dei suoi valori), è presente anche oggi e, vivaddio, non si scandalizzino i credenti, quando si accostano all'Eucaristia se dico loro che compiono un vero e proprio cannibalismo rituale.
Che fanno costoro se non divorare il corpo transustanziato di Cristo?


Perché come dice giustamente Danielix, nessuno di voi si scandalizza o si disgusta al'idea di bere latte da un grosso bovino puzzolente? Malgrado si sia, noi e il supposto sconosciuto bovino di sesso femminile (senza scomodare Hegel convinto che "l'animale fosse pervaso da sentimenti d'incertezza e di ansia, perciò capace d'infelicità", cosa che dovrebbe renderli così simili a noi da produrre, aggiungo io, lo stesso orrore che avete fin qui dichiarato) entrambi mammiferi placentati, animali a sangue caldo dediti alla produzione di siero biologico da ghiandole sudoripare modificate?
Il tema del nutrirsi di un altro animale (a prescindere dalla specie), del suo cadavere o di prodotti del suo corpo vivo è un tema assai complesso e qui non voglio introdurre troppa carne al fuoco. Però è un tema che in qualche modo riporta all'endocannibalismo, oggi più che mai considerato un tabù peggiore dell'incesto.
Perciò, in qualche modo, l'idea del nutrirsi, da adulti, al seno di una donna adulta, può richiamare anche quest'ultimo tabù: l'incesto. Perché associare la donna che allatta al seno, all'idea di bere al seno di una donna adulta, comporta il dover fare i conti con l'idea di aver succhiato il seno alla propria madre. Non importa se in età postatale: la qual cosa, in età adulta, può comportare qualche imbarazzo.

E' chiaro o non mi sono spiegato con semplicità sufficiente?
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