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Tribunale di Roma condanna Yahoo per i link pirata
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Zeus News
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MessaggioInviato: 24 Mar 2011 11:36    Oggetto: Tribunale di Roma condanna Yahoo per i link pirata Rispondi citando

Commenti all'articolo Tribunale di Roma condanna Yahoo per i link pirata
Il motore di ricerca è colpevole di violazione del copyright: fornisce link a siti di streaming illegale. "E adesso tocca a YouTube".



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{Roki Bilboa}
Ospite





MessaggioInviato: 24 Mar 2011 20:36    Oggetto: Rispondi citando

pagliacci... ...in cerca di facile notorietà! Quale sarà la conseguenza di tutto ciò? Che un'altra azienda chiuderà la sede legale italiana. Non è questo il modo di gestire il problema dei diritti d'autore perché non risolve il problema, ma ne crea un altro più grave ovvero l'abbandono dell'italia da parte di aziende potenzialmente disposte a fare business. Devo dire che in Italia il diritto soffre di un anacronismo patologico quando si raffronta alla nuova e mutevole realtà della rete.
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Danielix
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MessaggioInviato: 27 Mar 2011 21:21    Oggetto: Rispondi citando

{Roki Bilboa} ha scritto:
pagliacci... ...in cerca di facile notorietà!

Ah, è così che adesso si chiama il vil denaro, "notorietà"? Smile
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Gladiator
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MessaggioInviato: 28 Mar 2011 19:53    Oggetto: Rispondi citando

E' solo l'ennesimo esempio di sentenza che accontenta le major, e che prepara il terreno ad ulteriori inasprimenti della repressione e restrizioni su internet.
Purtroppo non mi stupisce, questo paese riesce a prendere solo la parte peggiore degli altri paesi - Francia in questo caso - che, a torto o ragione (io penso più a torto), considera suoi pari a livello economico e sociale. Crying or Very sad
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OXO
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MessaggioInviato: 29 Mar 2011 09:28    Oggetto: Rispondi citando

Perdonatemi, ma allora non devono neanche essere perseguiti coloro che vendono le cassette pirata per le strade, giusto?
Sembra quasi che internet debba godere di status speciali, dove la legalità è un mero optional: un conto è garantire la libertà di espressione, tutt'altra cosa garantire l'impunità a chi commette reati.

Curiosa poi la posizione di {Roki Bilboa}: l'integerrima multinazionale Yahoo non può essere svantaggiata dall'anacronistica legge italiana, mentre una piccola casa di produzione cinematografica italiana (realtà che sostiene il cinema indipendente, sinonimo di qualità, e agli esatti antipodi rispetto a ciò che rappresentano le tanto odiate major) deve rischiare di chiudere i battenti. Concetto veramente interessante, non c'è che dire...

Poi ci domandiamo perché in questo Paese va tutto al contrario... Rolling Eyes
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Danielix
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MessaggioInviato: 29 Mar 2011 16:35    Oggetto: Rispondi citando

OXO ha scritto:
Perdonatemi, ma allora non devono neanche essere perseguiti coloro che vendono le cassette pirata per le strade, giusto?

Scusa OXO, come fai a mettere le due cose sullo stesso piano?
Qui si tratta di perseguire la SEAT Pagine Bianche perché nei suoi elenchi trovi nominativo e numero di telefono di coloro che vendono le cassette pirata per le strade, è una bella differenza!
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MessaggioInviato: 29 Mar 2011 17:34    Oggetto: Rispondi citando

OXO ha scritto:
Perdonatemi, ma allora non devono neanche essere perseguiti coloro che vendono le cassette pirata per le strade, giusto?
Sembra quasi che internet debba godere di status speciali, dove la legalità è un mero optional: un conto è garantire la libertà di espressione, tutt'altra cosa garantire l'impunità a chi commette reati.(...)

Scusa OXO, temo di essermi spiegato male, il problema, dal mio punto di vista, è che il giudice ha colpito il tramite - ovvero il motore di ricerca che non ha prontamente rimosso i link contestati - e nessuno, nè il querelante ne il giudice stesso, di conseguenza, ha agito contro l'autore del crimine in quanto tale.
Ritengo sia questa l'aberrazione in tutta la storia, sarebbe sacrosanto condannare chi il crimine l'ha commesso, più opinabile, ma più utile alle major e più facile, l'accanimento contro il motore di ricerca che, andava in ogni caso punito per non aver rimosso un contenuto illecito ma in modo commisurato al reato commesso che non mi sembra proprio riconducibile a:
Citazione:
"responsabile di un concorso nella contraffazione dei diritti di proprietà intellettuale" e di "lesione del diritto patrimoniale di autore"

E, di conseguenza, dare adito a PFA di richiedere un risarcimento che mi sembra francamente astronomico.
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OXO
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Residenza: Scandicci

MessaggioInviato: 29 Mar 2011 22:41    Oggetto: Rispondi

Chiariamo qualche punto.

Le Pagine Bianche non traggono profitto dal pubblicare l'indirizzo ed il telefono degli spacciatori di materiale contraffatto (sempre che essi vi siano e che se ne servano per alimentare il proprio commercio, entrambe cose di cui dubito), il motore di ricerca Yahoo sì.
Il paragone non mi pare quindi così pregnante.

Quindi, non credo che il giudice abbia punito il mero tramite, quanto un cointeressato, o quanto meno un tramite colpevolmente negligente: infatti la sentenza non è basata sul fatto che Yahoo avesse pubblicato i link, quanto che non li abbia prontamente rimossi su segnalazione della PFA.
Infatti, si parla di concorso nella contraffazione: quanto all'entità della richiesta, non entro nel merito, ma mi pare una cifra tutto sommato "abbordabile" per una multinazionale, probabilmente commisurata al suo patrimonio.

Infine, che poi il vero colpevole non sia stato perseguito è una mera ipotesi (chi lo dice che PFA non abbia denunciato l'autore del crimine) e , perdonate l'ignoranza, mi chiedo chi avrebbero dovuto accusare: il proprietario del sito che ospita la lista dei link? Il provider della connessione? I singoli fruitori sparsi per il globo che condividono i file nei loro hdd?
Come ho già avuto modo di ribadire in altre discussioni, a me pare che ci sia un'evidente bisogno di regolamentazione di internet: questo ovviamente non deve tradursi né in maldestri tentativi di controllare la rete, né in qualsivoglia forma di censura, e per questo è altamente auspicabile che non si proceda su base nazionale (specie quando si è in presenza di certi incompetenti, senza fare nomi), ma con norme di diritto internazionale.
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