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Bloccati gli sconti sui libri: è la legge anti-Amazon
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Zeus News
Ospite





MessaggioInviato: 01 Ago 2011 11:04    Oggetto: Bloccati gli sconti sui libri: è la legge anti-Amazon Rispondi citando

Commenti all'articolo Bloccati gli sconti sui libri: è la legge anti-Amazon
La norma impone un tetto massimo agli sconti sui libri: non potranno superare il 15% (in casi eccezionali il 25%). Proteste in rete.


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etabeta
Dio maturo
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MessaggioInviato: 01 Ago 2011 12:17    Oggetto: Rispondi citando

La legge danneggia solo chi quella legge l'ha voluta.
I piccoli editori possono proporre in partenza prezzi più bassi e anche se lo sconto è poco... venderebbero lo stesso.
Abbassare il prezzo di partenza, questa è l'unica soluzione.
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ZaZa1210
Eroe in grazia degli dei
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Messaggi: 144

MessaggioInviato: 01 Ago 2011 12:17    Oggetto: Rispondi citando

Forse sono io, ma chi mi sa spiegare l'obiettivo di questa legge? A cosa può giovare?
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{Alex}
Ospite





MessaggioInviato: 01 Ago 2011 12:48    Oggetto: Rispondi citando

Vedo un po' di confusione anche tra i commenti, il che spiega perché in italia si possano fare leggi come questa.
La questione è che il prezzo lo dovrebbe poter decidere il rivenditore (la libreria, online o meno), e NON essere vincolato dall'editore. Parlare di piccoli o grandi editori non c'azzecca nulla...
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Ahriman80
Eroe in grazia degli dei
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MessaggioInviato: 01 Ago 2011 12:51    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
A cosa può giovare?

All'aumento della pirateria anche sul fronte editoriale...
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{Osvaldo}
Ospite





MessaggioInviato: 01 Ago 2011 14:03    Oggetto: Rispondi citando

per Ahriman80:
secondo me l'eventuale aumento della pirateria sul fronte libri, può essere semmai legato alle versioni "e-book" (o comunque elettronici in senso lato) dei libri, per loro natura facilmente duplicabili. Non vedo proprio che come effetto della riduzione di uno sconto dal 40% al 15% la gente si mette a fotocopiare romanzi cartacei da 300 pagine e più...
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aldorote
Eroe in grazia degli dei
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MessaggioInviato: 01 Ago 2011 14:12    Oggetto: Rispondi citando

ZaZa1210 ha scritto:
Forse sono io, ma chi mi sa spiegare l'obiettivo di questa legge? A cosa può giovare?


l'obiettivo è l'eliminazione di quel po' di concorrenza che c'è ancora ed un ulteriore passo verso il ripristino delle corporazioni medievali.
Adesso manca solo una bella leggina della lega per il ripristino dei dazi comunali, poi siamo a cavallo
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{Diego}
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MessaggioInviato: 01 Ago 2011 15:04    Oggetto: Rispondi citando

La mia interpretazione nasce dal fatto che che la cultura e' sempre stata in mano alla sinistra in Italia.
Le librerie piu' importanti, almeno nella mia citta', appartengono a persone che orbitano nell'area del PD, partito dell'Onorevole Levi che ha ideato questa legge. Che sia forse stata fatta per proteggere gli interessi di un gruppo molto influente nell'orientamento culturale degli italiani?
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Ermengarda Categna
Dio maturo
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Residenza: torino

MessaggioInviato: 01 Ago 2011 15:12    Oggetto: Rispondi citando

Se gli editori o i distributori di libri decidessero di comune accordo di non praticare mai sconti superiori a una data cifra, si griderebbe al cartello. In questo caso, la decisione e` legale perche` contenuta in una norma di legge. Ma io, che come tutte le Ermengarde sono maligna, mi chiedo come si sia arrivati a questa norma e persino al dettaglio, una chicca, di non ammettere promozioni eccezionali nel mese di dicembre... per caso, ci sara` stata qualche pressione sul legislatore per arrivare a questo brillante risultato? Mah... chi puo` dirlo...
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Silent Runner
Supervisor sezione Chiacchiere a 360°
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Registrato: 16/05/05 09:17
Messaggi: 23478
Residenza: Pianeta Terra

MessaggioInviato: 01 Ago 2011 17:22    Oggetto: Rispondi citando

Evidentemente le persone che formulano leggi come questa provengono da qui.
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miko52
Comune mortale
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Residenza: Rende

MessaggioInviato: 01 Ago 2011 20:19    Oggetto: E si chiamano LIBERALI !!! Rispondi citando

Dopo averci seppelliti di leggi ad personam ecco che Destra e Sinistra si coalizzano per sfornare una legge insulsa e assolutamente incostituzionale. Ma non meraviglia più di tanto visti i precedenti. Con tantissimi problemi che abbiamo l'unica cosa che sanno fare questi politici inutili ma strapagati, è solo tirare leggi che servono solo a qualcuno. Mi auguro che Amazon e IBS facciano ricorso alla Corte Europea. Ormai destra e sinistra in Italia sono solo due indicazioni stradali. Basti vedere quanti e quali proposte politiche alternative ha saputo presentare la sinistra in questi ultimi tre anni di governo "ILLIBERALE" della destra.
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ingegnerino
Eroe
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Registrato: 11/10/05 10:49
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MessaggioInviato: 01 Ago 2011 22:11    Oggetto: E la libera concorrenzaq? Rispondi citando

Non sono certo che a Bruxelles piacerà molto. Va contro le regole della libera concorrenza edi fatto impedisce ai più virtuosi di concquistare nuovi clienti.
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{ken}
Ospite





MessaggioInviato: 01 Ago 2011 22:35    Oggetto: Rispondi citando

Giusto cosi'. Finalmente la smetteremo di leggere libri inutili, e avremo piu' tempo per la tv, con tutti i suoi programmi di qualita'.
Grazie stimati leaders politici, rischiavo di perdere del tempo con Goethe e Dostoevskij.
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Cybion
Dio maturo
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Residenza: vagabonda senza fissa dimora

MessaggioInviato: 02 Ago 2011 00:44    Oggetto: Rispondi citando

La premessa fondamentale al mio intervento è che sono un redattore freelance, per cui nell'editoria ci lavoro. Nella piccola-media editoria, tengo a sottolineare. Della quale conosco la fatica di continuare a pubblicare giorno per giorno, nonostante tutto.

Ciò detto, vengo al dunque.
La legge - ne ho letto il testo - non è la migliore che si potesse ideare, ma non nasce - imho, of course - da un principio del tutto sbagliato.
In effetti, non è nata dal parto della mente malata di qualche legislatore, ma dalla richiesta di editori e librai (è possibile vederne l'elenco qui).
E questa richiesta, a sua volta, non nasce dai pensieri inquieti di editori e librai in bancarotta, poiché segue - a grandi linee e con criteri in taluni casi meno restrittivi - leggi analoghe nate in Francia, Germania, Svizzera, Spagna.
All’approvazione della legge, le associazioni di categoria - di nuovo, editori e librai - hanno gioito.
Come si legge in questo articolo il cui cuore - a mio avviso - è la proposta di Giuseppe Laterza: «Non basta difendere i librai e i libri, bisogna difendere i lettori, puntando al rafforzamento delle biblioteche, che sono centri di aggregazione sociale e culturale, non solo commerciale. Qui avvieremo una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare - ha aggiunto - che rimetta al centro della politica e delle risorse pubbliche la lettura e i suoi luoghi naturali».
Ecco un nodo da non trascurare.
Ci si lamenta per l’eccessivo prezzo dei libri, per la sperequazione tra chi può e chi non può acquistare.
Ma la cultura non è un bene di cui essere proprietari fisicamente.
Acquistare libri è sacrosanto, non sia mai.
Se la riduzione degli sconti ci permetterà di comprare 2 libri anziché 5, i 3 rimanenti potremo sempre andare a prenderli in biblioteca.
Perché altrettanto sacrosanto è sostenere le biblioteche pubbliche, colonna portante della diffusione culturale. A costo zero per il cittadino.

Ciò detto, non credo che ci sia una lobby paneuropea con l’infame desiderio di colpire Amazon.
Credo invece che gli sconti eccessivi - al di là di Amazon - siano un mezzo per far alzare i prezzi dei libri. E che limitarli possa portare a un loro abbassamento dall'origine, cioè dal momento in cui escono dalla casa editrice.
Trovo illuminante a questo proposito l’articolo di Sandro Ferri, delle edizioni e/o, che si può leggere qui.
Finalmente un po’ di chiarezza sulla costituzione del prezzo del libro.
Che male non fa, nel chiarirsi le idee su questa legge tanto discussa.
A chi chiede che non sia l'editore ma il libraio/rivenditore a decidere il prezzo, vorrei ricordare che qualsiasi prodotto ha un prezzo di massima deciso dal produttore, sul quale il venditore può speculare fino a un certo punto: mai visti i controllori dei prezzi che girano per le corsie dei centri commerciali?

Ripeto: la legge bella non è e poteva essere fatta meglio, molto meglio.
Ma una regolamentazione ci voleva. A tutela della cosiddetta «bibliodiversità», a tutela delle voci fuori dai grandi circuiti, a nostra tutela.
Anche se sembra il contrario. I super sconti non ci stanno facendo fare l'affare d'oro della nostra vita, e in tutti i settori: dal centro commerciale alla libreria di periferia, sia che il prodotto sia un libro sia che si tratti di una tv full hd, ci stanno facendo pagare l'oggetto (mi duole assai definire così il libro, ridotto a merce) esattamente al suo prezzo, facendoci però credere che costasse molto di più.
Ridotti gli sconti, è molto probabile che il prezzo dei libri scenda.
Anche se per realizzare questa riduzione gli sconti dovrebbero essere ancora inferiori, sul tipo del 5% europeo.

Vorrei infine ricordare che il limite agli sconti è imposto solo sulle novità uscite da meno di 20 mesi, dunque in realtà si parla di nuove uscite, non di tutti i libri in assoluto.

Che poi la legge abbia un effetto rilevante sulla sopravvivenza di editori e librai, questo è un altro discorso. Probabilmente no. Forse sì.
Indubbiamente, nel breve periodo inciderà negativamente sul nostro portafoglio, se vorremo mantenere invariate le nostre abitudini di acquisto.
Ma quello che auspico è che a lungo andare potremo essere arricchiti dalla diversificazione dell'offerta sia di servizi (dalla piccola libreria al rivenditore on-line) sia di produzione editoriale.

p.s.
@Silent: non dire così, se i marziani sentono che li paragoni ai nostri politici potrebbe essere la volta buona che comincia la guerra dei mondi!!!
Wink
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{Antonio}
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MessaggioInviato: 02 Ago 2011 08:41    Oggetto: Rispondi citando

@Cybion: quando sei dentro qualcosa, hai un'idea abbastanza chiara dell'interno di questa cosa ma perdi la visione globale del luogo in cui questa cosa è posta.
Io sono fuori, e guardando la foresta noto che si vuole sempre di più regolamentare la crescita e la posizione di ogni singolo albero, per il bene della foresta, naturalmente.
Giustificare l'ingiustificabile perché conviene nel breve periodo e nel ristretto settore che si analizza, può portare nefaste conseguenze nel lungo periodo e nell'insieme della società.
In più siamo in Italia: davvero credi che tolti gli sconti, i prezzi dei libri smetteranno di crescere?
Queste sono solo manovre economiche mosse da lobby che incessantemente premono sui nostri fragili politicanti (definirli "politici" mi pare eccessivo) affinché portino acqua al mulino di turno.
E noi siamo in mezzo, usati come cassa di risonanza da chiunque sappia come usare le masse stolide e addormentate.
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Kalandra
Dio minore
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Registrato: 17/10/05 09:58
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MessaggioInviato: 02 Ago 2011 08:54    Oggetto: Rispondi citando

Cybion ha scritto:

Silent Runner ha scritto:
Evidentemente le persone che formulano leggi come questa provengono da qui.


p.s.
@Silent: non dire così, se i marziani sentono che li paragoni ai nostri politici potrebbe essere la volta buona che comincia la guerra dei mondi!!!
Wink



ho avuto lo stesso pensiero.
anche perché è qualcosa già in atto, fra e-book (gestiti per lo più dagli editori o da grandi distributori) e librerie.
per esempio, anche i libri di testo - fonte di sostentamento alquanto certa per i librai - stanno velocemente viaggiando (ipotesi di legge almeno per i libri in comodato, dove esistono) nella "direzione e-book", forti fra l'altro di un finalmente minor peso dello zaino.
e alcuni siti (tipo "scuolabook") già li propongono.
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{Osvaldo}
Ospite





MessaggioInviato: 02 Ago 2011 09:17    Oggetto: Rispondi citando

per Cybion. Il tuo commento pone degli spunti interessanti. Prendo atto di quando scrivi:
"Come si legge in questo articolo il cui cuore - a mio avviso - è la proposta di Giuseppe Laterza: «Non basta difendere i librai e i libri, bisogna difendere i lettori, puntando al rafforzamento delle biblioteche, che sono centri di aggregazione sociale e culturale, non solo commerciale. Qui avvieremo una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare - ha aggiunto - che rimetta al centro della politica e delle risorse pubbliche la lettura e i suoi luoghi naturali»,
ma mi viene sempre il dubbio quando a "volere bene ai clienti" sono i rivenditori.. ci vedo sempre un secondo fine.. ;-) in ogni caso, potrebbe essere il caso che "la difesa dei lettori" fosse affidata a cosa pensano i lettori stessi, no?... ;-)
I peggiori misfatti partono sempre da ottime intenzioni, non è che zio Adolf volesse peggiorare il mondo, lo voleva migliorare...
quando poi leggo "che rimetta al centro della politica e delle risorse pubbliche", dubito sempre che l'obiettivo sia "dateci i soldi".... ciao
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{Osvaldo}
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MessaggioInviato: 02 Ago 2011 09:58    Oggetto: Rispondi citando

aggiungerei riguardo a "Non basta difendere i librai e i libri", siamo sicuri che questa legge difenderà i librai? Intanto dovendo pagare i libri (forse) di più (forse perché può anche darsi che si abbassino i prezzi di copertina), rimangono meno soldi, quindi ne deduco: la normalità finora era che il pubblico compra "il grosso" dei libri, quelli "in classifica", mentre fa gli acquisti al supermercato, perché se li trova lì ed al prezzo migliore. Poi, se gli avanzano dei soldi, magari può comprare anche un libro "strano" visto nella vetrina del libraio. Se quei soldi non li ha più, i libri "strani" non li comprerà.
Ma posto che la questione sopra sia "falsa", ne pongo un'altra. Giorni addietro ho cercato un libro "strano" dal mio librario, non lo aveva e avrei dovuto attendere sei mesi che passasse il rappresentante... ma mettiamo anche dovessi aspettare 10 giorni. Sono andato su Amazon, c'era, prezzi molto più bassi, CONSEGNA IN DUE GIORNI, e senza spese di invio. Signori, questi CONSEGNANO IN DUE-TRE GIORNI, questo, prezzo a parte, è il vero problema per i librai "tradizionali". ciao
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MessaggioInviato: 02 Ago 2011 11:57    Oggetto: Rispondi citando

{Antonio} ha scritto:
@Cybion: quando sei dentro qualcosa, hai un'idea abbastanza chiara dell'interno di questa cosa ma perdi la visione globale del luogo in cui questa cosa è posta.
Io sono fuori, e guardando la foresta noto che si vuole sempre di più regolamentare la crescita e la posizione di ogni singolo albero, per il bene della foresta, naturalmente.

Però vivere dentro la foresta è l'unico modo per capire il fragile ecosistema che la tiene in vita.
Certo, vivendo su un albero e non uscendone mai non si capirebbe il mondo circostante, ma se si conoscono entrambi i luoghi forse il panorama diventa un po' più chiaro.
Guardare la foresta ai margini, senza penetrare in essa, permettimi di dire che è altrettanto limitato.
Per i pastori e i contadini che vivono al limitare dei boschi il lupo è un nemico, motivo per cui è stato sterminato. Ne sappiamo tutti le tristi conseguenze.

Al di là della metafora, torno in argomento.
{Antonio} ha scritto:
In più siamo in Italia: davvero credi che tolti gli sconti, i prezzi dei libri smetteranno di crescere?

No, non lo so, come ho già scritto nell'intervento precedente.
Ma non ho nemmeno la certezza che la cosa non serva.
Potrebbe essere un «cambiare tutto per non cambiare niente».
Ma potrebbe essere almeno un tentativo di fare qualcosa.
Che poi sia stato fatto anche per motivi lobbystici, è probabile.
Nulla si muove se non dietro interessi calcolati e ben valutati.
Ma bisogna guardare bene dove si celano, questi interessi.
Nei politici - o politicanti, come ben dici - indubbiamente.
Non ho mai creduto in alcun governo, qualsiasi ne fosse lo schieramento, poiché sono fermamente convinta che non farà mai il bene della collettività ma solo quello dei soliti noti.
Non credo però che i giochi di potere si nascondano solo lì.
I politici non sono benefattori dell'umanità, questo è fuor di dubbio.
Ma non lo è nemmeno Amazon, che sta facendo i propri interessi, non quelli dei cittadini.
Come qualsiasi multinazionale, ci sta abbagliando con prezzi bassi.
Crediamo davvero che lo faccia per noi?
Amazon (e non solo) persegue la politica degli alti sconti perché ci sta guadagnando da un'altra parte.
Perché ha il potere (e gli accordi, vedasi quello siglato con Mondandori) per ottenere i libri a sua volta con un forte sconto dai grandi editori, visto che ne acquista in volumi considerevoli.
Ma anche perché strozza i piccoli editori lasciando loro un margine di guadagno minimo, quando non li fa andare in perdita completa: basti leggere, ad esempio, la vicenda di un editore inglese.
Sono pienamente d'accordo con te, quando dici che i cittadini vengono usati come «cassa di risonanza da chiunque sappia come usare le masse stolide e addormentate».
Attenzione però. Le mani che tengono la grancassa sono varie, non vengono tutte dalla stessa parte e spesso sono abili a nascondersi.

Concludo, tornando alla metafora iniziale: soltanto chi vive nella foresta conosce il falegname che sega gli alberi e il cacciatore di frodo che penetra in essa celato tra le ombre.
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Cybion
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MessaggioInviato: 02 Ago 2011 12:34    Oggetto: Rispondi

{Osvaldo} ha scritto:
aggiungerei riguardo a "Non basta difendere i librai e i libri", siamo sicuri che questa legge difenderà i librai? Intanto dovendo pagare i libri (forse) di più (forse perché può anche darsi che si abbassino i prezzi di copertina), rimangono meno soldi, quindi ne deduco: la normalità finora era che il pubblico compra "il grosso" dei libri, quelli "in classifica", mentre fa gli acquisti al supermercato, perché se li trova lì ed al prezzo migliore. Poi, se gli avanzano dei soldi, magari può comprare anche un libro "strano" visto nella vetrina del libraio. Se quei soldi non li ha più, i libri "strani" non li comprerà.


Come detto, non sono sicura che la legge riesca a difendere i librai.
Perché gli interessi in campo sono troppo forti, in primis.
Ma mi sembra giusto almeno fare un tentativo, in direzione di quanto è stato fatto nei maggiori paesi europei.

Sul fatto che rimangano meno soldi, può essere vero.
Paradossalmente, solo riducendo ancor più gli sconti diventa più realizzabile una reale diminuzione dei prezzi apposti dall'editore.
Che vengono calcolati in base a quanto sa già che dovrà sottrarre in base agli sconti da fare ai distributori e poi a quelli che applicherà il rivenditore.
Per questo, in breve, i prezzi dei libri sono tanto alti.

{Osvaldo} ha scritto:

Ma posto che la questione sopra sia "falsa", ne pongo un'altra. Giorni addietro ho cercato un libro "strano" dal mio librario, non lo aveva e avrei dovuto attendere sei mesi che passasse il rappresentante... ma mettiamo anche dovessi aspettare 10 giorni. Sono andato su Amazon, c'era, prezzi molto più bassi, CONSEGNA IN DUE GIORNI, e senza spese di invio. Signori, questi CONSEGNANO IN DUE-TRE GIORNI, questo, prezzo a parte, è il vero problema per i librai "tradizionali". ciao

Giusta considerazione.
Dove vivo, c'era fino a un anno fa un'unica libraia, che teneva novità e libri più rari, piccolissimi editori e fuori catalogo.
A richiesta, ti ordinava qualsiasi titolo richiedessi.
Certo, il libro non ti arrivava in due giorni.
Ma lei cercava di offrire il miglior servizio che le fosse possibile.
Oggi quella libraia è chiusa.
La libreria fisica più vicina a me è una Mondadori.
In alternativa, una Feltrinelli, quando (come spesso accade) capito in stazione.
Oggi io compro libri su Amazon. Conviene, è comodo, mi arrivano a casa in breve tempo (ma ti assicuro che solo ieri mi sono imbattuta in un libro con consegna in dieci giorni: non era una rarità editoriale, era La psichiatra di Wulf Dorn, uscito se non erro lo scorso anno, con un buon successo di pubblico).
Certo, Amazon ha una rete distributiva che i librai, soprattutto quelli piccoli, non si possono permettere.

Qui, a mio avviso, dovrebbe entrare in gioco la vera legge di mercato.
Il libraio che si ostina a darti la risposta ottusa in cui si nasconde dietro alla scusa del rappresentante che passerà tra 6 mesi, invece di cercare di contattare i magazzini di distribuzione e fare il possibile per dare un buon servizio al cliente, è un libraio destinato a restare al palo, ed è giusto che sia così.
Ma è anche giusto dare una chance al libraio che si impegna, che si aggiorna, che con dedizione cerca di fare del suo mestiere qualcosa di più di una rivendita di carta stampata.
È a quel libraio che ritengo giusto dare un'opportunità, di fronte allo strapotere economico dei grandi colossi distributivi.
E con lui ai piccoli editori che credono ancora nell'importanza di arricchire il bagaglio culturale dei cittadini.
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