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Facebook in ufficio? Si rischia la prigione
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Zorro
Dio maturo
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MessaggioInviato: 05 Mag 2011 11:23    Oggetto: esageruma nen Rispondi citando

Il reato di peculato esiste ed è facilmente controllabile dai responsabili, però ci va senso della misura, esageruma nen Rolling Eyes secondo il compianto professor Bobbio è un motto che andrebbe riportato sullo stemma della regione Piemonte in quanto contraddistingue il senso della misura che è proprio delle popolazioni piemontesi.

Infatti il Comune di Torino per controllare l'uso del PC da parte dei dipendenti ha messo in black list FB e tutto l'elenco di siti da cazzeggiamento, salvo una finestra corrispondente alla pausa pranzo durante la quale l'accesso è consentito.

Comunque trovo vieppiù conferma che il concetto di privacy non riesce proprio ad essere capito in questo sgangherato paese. Che c'azzecca la privacy con l'uso del PC ai fini lavorativi e/o d'ufficio? Question Question Question

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thecumo
Mortale pio
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MessaggioInviato: 05 Mag 2011 13:08    Oggetto: ma vale anche per i politici? Rispondi citando

Dovrebbero essere pure loro dipendenti pubblici, quindi dovrebbe valere anche per loro, che durante le sedute di Camera e Senato fanno largo uso privat degli strumenti messi a loro disposizione Smile
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antoniopippa
Cavallo di Troia *
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MessaggioInviato: 05 Mag 2011 14:25    Oggetto: Rispondi citando

che utilizzare facebook durante le ore di lavoro sia decisamente una cosa da non fare credo che sia decisamente scontato ma arrivare a mettere in galea le persone solo per quello mi sembra veramente una cosa da pazzi, si potrebbero inventare provvedimenti piu' intelligenti, tipo bloccare facebook e i siti di comunity senza fare tutto sto casino.
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Ermengarda Categna
Dio maturo
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MessaggioInviato: 05 Mag 2011 15:59    Oggetto: Rispondi citando

antoniopippa ha scritto:
che utilizzare facebook durante le ore di lavoro sia decisamente una cosa da non fare credo che sia decisamente scontato ma arrivare a mettere in galea le persone solo per quello mi sembra veramente una cosa da pazzi, si potrebbero inventare provvedimenti piu' intelligenti, tipo bloccare facebook e i siti di comunity senza fare tutto sto casino.
E` infatti la scelta di aziende private che ho ben presenti, che bloccano in black list tutta una serie di siti, a partire da quelli pornografici e di videogiochi, fino a fb e simili (non zeus, per fortuna, anche eprche` sarebbe facile dimostrare che e` un ottimo strumento anche di aggiornamento). Ogni tanto si verifica qualche problema, ad esempio mi son trovata chiusa fuori da un sito serissimo perche` il linguaggio real time (oggetto della mia ricerca su quel sito) e` usato anche per programmare videogiochi, e tanto basta per metterlo al bando. E viceversa non tutti i siti sconvenienti vengono intercettati. Esistono pero` anche settaggi piu` raffinati e, col tempo, la lista nera e` diventata sempre piu` ragionevole.
Il punto forse e` un altro: periodicamente si cerca di misurare l'efficienza aziendale e di ridurre gli sprechi, ma i parametri utilizzati sono a dire poco discutibili. E` facile verificare per quante ore si usa la rete e la percentuale di siti visitati non professionali, mentre altri parametri sono praticamente impossibili da determinare (se vado in rete su un sito di moda lo si puo` notare, se guardo nel vuoto e compongo poesie tra me e me lo so solo io). E su molti altri sprechi, dalle consulenze miliardarie a certi benefit esagerati per i top manager, non si vuole intervenire, l'efficientamento si rivolge sempre e inevitabilmente contro la truppa, mai contro gli alti ufficiali.
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mda
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MessaggioInviato: 05 Mag 2011 20:39    Oggetto: Rispondi citando

toto200 ha scritto:
Spero che subiscano la stessa punizione che verrà comminata ai loro capi. Se sono le forze dell'ordine che hanno scoperto la marachella, e non i loro capi, significa che questi ultimi non facevano quello per cui erano pagati, cioè chiedere al proprio personale il massimo in funzione delle rispettive capacità e degli obiettivi aziendali.
Anzi, tali capi andrebbero puniti più severamente perchè, avendo maggiori responsabilità dei propri sottoposti, sono sicuramente remunerati meglio di essi. Quindi il danno procurato all'azienda (rubare lo stipendio) è maggiore.


Da "capo" devo darti ragione!

Un capo controlla il rendimento lavorativo non quante ore lavori! Se un incarico (esempio) presume 4 ore di lavoro e finisci prima in 3ore e un benefit che lasci per la sua celerità. Se lo finisce in 5 ore quel dipendente deve dare spiegazioni.

Il lavoro del capo RESPONSABILE (guarda caso è un sinonimo) è organizzare, distribuire incarichi, controllare le fasi, il rendimento, qualità e altro ancora.

Qui i capi non faceva una S. (IRRESPONSABILI) e quindi i dipendenti si trovavano con il tempo libero da incarichi e si intrattenevano.

Già nel militare le colpe dei soldati sono doppie per chi lo comanda. La stessa logica si applica anche nelle aziende, ma guarda caso la colpa di un capo e anche la doppia colpa del capo del capo e cosi' via.

Ciao
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madvero
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MessaggioInviato: 05 Mag 2011 21:32    Oggetto: Rispondi citando

bella mda !!!
hai espresso esattamente il mio pensiero.
mi son resa conto che col mio precedente post non sono stata sufficientemente chiara...

il peculato è un reato pensato per tempi diversi da quelli odierni.
era ancora valido un po' di anni addietro...
quando la connessione internet aveva un costo a tempo e connettersi per fini non lavorativi causava un danno economico. idem dicasi per le telefonate (che nelle aziende serie viaggiano via ip e tre minuti di chiamata a casa sono gratis)...

ogni volta si parla di aggiornare le leggi anzichè applicare il buon senso.
non siamo robot, io stessa che mi ci avvicino parecchio Mr. Green sul lavoro mi concedo qualche minuto di svago.
per inciso, sarebbe previsto per legge: un quarto d'ora di allontamento dall'ufficio, a sgranchirsi gambe/schiena/occhi etc ogni due ore davanti al monitor.

ma spesso uno, se ha tanto lavoro, si concede cinque minuti a guardarsi la posta. o facebook. o quel che l'è.

il punto è che se uno non rende sul lavoro, perchè tutto il giorno cazzeggia, è sacrosanto che lo licenzino. ma invocare il peculato, che ai sensi di legge comunque ci sta, per qualche telefonata o cinque minuti in rete a fini privati è assolutamente da idioti.
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Ermengarda Categna
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MessaggioInviato: 05 Mag 2011 22:51    Oggetto: Rispondi citando

Attenzione. A volte, l'accanimento su violazioni sostanzialmente piccole nasconde altro. Ricordo casi, usciti anni fa sui giornali, di dipendenti licenziati per aver fotocopiato 2 (due) pagine di una rivista non professionale o per aver portato a casa un pennarello delle forniture dell'ufficio. Veniva poi fuori che le intenzioni dell'azienda, a ragione o a torto, erano appunto di colpire il singolo e si era attaccata al primo pretesto. Se poi sia sostenibile un licenziamento con giusta causa per 2 fotocopie o un pennarello é opinabile, e, se non ricordo male, nei due casi i dipendenti erano stati reintegrati. Non ricordo (scusate, é l'età) le motivazioni per volercolpire quelle persone, se nobili o ignobili. Rimane il fatto che si dovrebbe commisurare la pena alla gravità della violazione, nellopirito e non nella lettera della normativa, ma questa é un'altra storia e meriterebbe una discussione apposta.
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madvero
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MessaggioInviato: 05 Mag 2011 23:12    Oggetto: Rispondi citando

me lo ricordo io, tranqui: ridimensionamento aziendale.
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Gladiator
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MessaggioInviato: 07 Mag 2011 14:05    Oggetto: Re: esageruma nen Rispondi citando

Zorro ha scritto:
(...)
Infatti il Comune di Torino per controllare l'uso del PC da parte dei dipendenti ha messo in black list FB e tutto l'elenco di siti da cazzeggiamento, salvo una finestra corrispondente alla pausa pranzo durante la quale l'accesso è consentito.

Comunque trovo vieppiù conferma che il concetto di privacy non riesce proprio ad essere capito in questo sgangherato paese. Che c'azzecca la privacy con l'uso del PC ai fini lavorativi e/o d'ufficio? Question Question Question

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Sul primo punto concordo in pieno, infatti anche tutte le aziende private in cui ho lavorato, molto semplicemente, filtrano gli accessi ed informano che il tal sito o il tal altro - FB è ovviamente tra questi - non sono accessibili dalla rete aziendale. Anche durante l'ora di pranzo, mentre non non ho mai trovato nessuno che filtri, ad esempio, gmail quindi non ti tagliano proprio fuori dal mondo...Wink
Sul secondo punto non posso poi che straquotare. Applause Applause Applause
La privacy è sacrosanta, ma al lavoro ragazzi bisogna lavorare e non cazzeggiare e se ti beccano è giusto che ti puniscano in modo adeguato ovviamente e non terroristico, ad esempio un congruo numero di ore di multa sulla busta paga!!!
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toto200
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MessaggioInviato: 09 Mag 2011 14:22    Oggetto: Rispondi citando

madvero ha scritto:
il punto è che se uno non rende sul lavoro, perchè tutto il giorno cazzeggia, è sacrosanto che lo licenzino.

Gladiator ha scritto:
al lavoro ragazzi bisogna lavorare e non cazzeggiare e se ti beccano è giusto che ti puniscano in modo adeguato ovviamente e non terroristico, ad esempio un congruo numero di ore di multa sulla busta paga!!!

Scusate entrambi, la mia indole di vergine precisino e meticoloso (o scassambrella, a seconda ...) viene fuori anche se tento di reprimerla. Non molto, in verità ... Smile

Se posso permettermi, premettendo che - spero sia chiaro - non intendo offendere nessuno, secondo me, estremizzando, le due affermazioni di cui sopra non sono giuste o sbagliate: semplicemente non hanno senso.

Vorrei evitare che passassero messaggi strani. Magari nella testa di chi legge distrattamente.
Le due frasi estratte da ragionamenti più estesi potrebbero far nascere idee che, secondo me, sono sbagliate. Provo ad estremizzare per rendere chiaro ciò che voglio dire. Nel senso che vorrei evitare di considerare l'etica, la proattività, l'attaccamento all'azienda e così via, e focalizzarmi solo sul rispetto delle regole. Che, fra parentesi, sarebbe già tanto Smile

Secondo me, ciò che nella testa di ciascuno è "il cazzeggio" sul lavoro, non è assolutamente una marachella da nascondere da parte del cazzeggiante. Perchè dico ciò?
perchè se il mio capo mi dice che entro stasera io devo avere predisposto una presentazione fatta così e così, ed io a mezzogiorno l'ho finita, io potrei benissimo andare a pranzo e passare tutto il pomeriggio a cazzeggiare (donne nude, eBay, facebook, google news, ...).

E' il mio capo che si deve sentire, eventualmente, in fallo se qualcuno mi accusa di non essere produttivo per l'azienda. Perchè dico ciò?
perchè, quando ho accettato il compito che il mio capo mi ha affidato, lui ed io abbiamo stipulato un contratto: lui (cliente) mi garantiva di essere contento se entro le 17 aveva la presentazione fatta così e così, io (fornitore) mi impegnavo a fargli avere entro le 17 una presentazione fatta così e così.

Ora, entro le 17 lui aveva la sua presentazione, quindi io ho rispettato il contratto. Le regole, i patti e gli impegni assunti sono state onorati. Non capisco che cos'altro ci sia da recriminare se io vado su facebook: consumo i tasti del PC?

Se il mio capo invece avesse stipulato un patto con il suo cliente (il suo capo) nel quale si è impegnato a far fare a me tutto quello che posso fare (di utile per l'azienda, compatibilmente con i miei diritti) nelle 8 ore che io sono in azienda è lui che non ha rispettato i patti. Non io!!!

Se il mio capo mi dicesse: quando hai finito vieni da me che dobbiamo fare altro sarebbe un altro conto (ma in questo caso il contratto è diverso), altrimenti spero che non passi l'idea "tutti quelli che vanno su facebook al lavoro sono in fallo, stanno rubando lo stipendio, sono da punire".

Vorrei tentare di slegare l'idea del cazzeggio dall'idea del dipendente che ruba lo stipendio. E lo trasformerei in questo secondo assunto: "se uno non rispetta il contratto che lo impegna nei confronti del suo capo deve renderne conto".

Ma il cazzeggio (come ognuno di noi ce l'ha in testa) e la colpa dell'attore dello stesso non hanno semplicemente relazione.

Sto estremizzando, ovviamente. Nel senso che non esiste solo il bianco ed il nero. Ma estremizzando è più semplice capire di che si sta parlando.

Scendo dal pulpito Smile
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Gladiator
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MessaggioInviato: 09 Mag 2011 18:34    Oggetto: Rispondi citando

toto200 ha scritto:
(...)
Le due frasi estratte da ragionamenti più estesi potrebbero far nascere idee che, secondo me, sono sbagliate. Provo ad estremizzare per rendere chiaro ciò che voglio dire. Nel senso che vorrei evitare di considerare l'etica, la proattività, l'attaccamento all'azienda e così via, e focalizzarmi solo sul rispetto delle regole. Che, fra parentesi, sarebbe già tanto Smile

Secondo me, ciò che nella testa di ciascuno è "il cazzeggio" sul lavoro, non è assolutamente una marachella da nascondere da parte del cazzeggiante. Perchè dico ciò?
perchè se il mio capo mi dice che entro stasera io devo avere predisposto una presentazione fatta così e così, ed io a mezzogiorno l'ho finita, io potrei benissimo andare a pranzo e passare tutto il pomeriggio a cazzeggiare (donne nude, eBay, facebook, google news, ...).

E' il mio capo che si deve sentire, eventualmente, in fallo se qualcuno mi accusa di non essere produttivo per l'azienda. Perchè dico ciò?
perchè, quando ho accettato il compito che il mio capo mi ha affidato, lui ed io abbiamo stipulato un contratto: lui (cliente) mi garantiva di essere contento se entro le 17 aveva la presentazione fatta così e così, io (fornitore) mi impegnavo a fargli avere entro le 17 una presentazione fatta così e così.

Ora, entro le 17 lui aveva la sua presentazione, quindi io ho rispettato il contratto. Le regole, i patti e gli impegni assunti sono state onorati. Non capisco che cos'altro ci sia da recriminare se io vado su facebook: consumo i tasti del PC?

Se il mio capo invece avesse stipulato un patto con il suo cliente (il suo capo) nel quale si è impegnato a far fare a me tutto quello che posso fare (di utile per l'azienda, compatibilmente con i miei diritti) nelle 8 ore che io sono in azienda è lui che non ha rispettato i patti. Non io!!!

Se il mio capo mi dicesse: quando hai finito vieni da me che dobbiamo fare altro sarebbe un altro conto (ma in questo caso il contratto è diverso), altrimenti spero che non passi l'idea "tutti quelli che vanno su facebook al lavoro sono in fallo, stanno rubando lo stipendio, sono da punire".

Vorrei tentare di slegare l'idea del cazzeggio dall'idea del dipendente che ruba lo stipendio. E lo trasformerei in questo secondo assunto: "se uno non rispetta il contratto che lo impegna nei confronti del suo capo deve renderne conto".

Ma il cazzeggio (come ognuno di noi ce l'ha in testa) e la colpa dell'attore dello stesso non hanno semplicemente relazione.

Sto estremizzando, ovviamente. Nel senso che non esiste solo il bianco ed il nero. Ma estremizzando è più semplice capire di che si sta parlando.

Scendo dal pulpito Smile

In base alla mia esperienza lavorativa, che peraltro si avvicina molto ai trent'anni, francamente condivido assai poco le tue considerazioni.
Mi spiego meglio.

Qualche volto mi capita, ma non è la norma nel mio lavoro, che mi venga richiesto di terminare un dato lavoro entro una scadenza concordata, normalmente la richiesta è di consegnare il lavoro in un quinto del tempo necessario a farlo e, dopo abbondanti patteggiamenti, ci si accorda per la metà del tempo necessario e ci provo, il più delle volte ci vado vicino ma il tempo per il cazzeggio non mi rimane.

Nella maggior parte del mio tempo lavorativo mi dedico a progetti vari a lunga scadenza e a attività ordinario di vario tipo, tutte queste attività se ben svolte occupano interamente la mia giornata e ne avanza regolarmente per il giorno dopo - di lavoro e non di tempo - da sommare alle nuove attività ordinarie che si aggiungeranno.
Per fare un breve riassunto in una giornata lavorativa di 10 ore medie ho lavoro per, mediamente , 11 ore circa per cui, ribadisco, tempo di cazzeggio non me ne rimane, se non 5 minuti per un rapido sguardo alla mia mail personale durante la pausa pranzo.

Personalmente non credo di essere così scarso nella rapidità ed efficacia nello svolgere i compiti affidatimi, semmai ho potuto notare che, siccome sono ritenuto in gamba, il lavoro viene affidato a me piuttosto che ad un altro più lento o meno efficace.

Quindi, premesso che comprendo la tua necessità di estremizzare per ragioni di migliore comprensione, ma ritornando al mondo reale, delle due l'una o il capo di queste persone, come pure quelli di altri che si possono permettere cazzeggiamenti analoghi, sono dei completi sprovveduti e quindi hai ragione tu o peggio ancora sono conniventi, oppure, come invece credo io, questi dipendenti che occupano il loro tempo in attività non consone e non previste dal loro lavoro sottragono tempo ai compiti assegnati e pagati dal datore di lavoro.
Inoltre essendo così inefficaci determinano, in base alla mia esperienza riportata sopra, un sovraccarico degli elementi più affidabili della struttura provocando una inefficacia più spinta del servizio.

In definitiva sono sempre convinto che questi atteggiamenti debbano essere vigilati e opportunamente sanzionati.

Ovviamente questa è la mia opinione personale che, come ho detto, ho maturato in anni di lavore e in molte aziende diverse - tutte operanti nel settore privato (anche multinazionali), con varie sfumature ma sostanzialmente in modo simile.

Ora scendo dal pulpito anch'io. Smile

Ciao.
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toto200
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MessaggioInviato: 10 Mag 2011 11:17    Oggetto: Rispondi citando

Gladiator ha scritto:
normalmente la richiesta è di consegnare il lavoro in un quinto del tempo necessario a farlo e, dopo abbondanti patteggiamenti, ci si accorda per la metà del tempo necessario

Concordo che:
1. questa sia la norma nella catena cliente-fornitore interna all'azienda;
2. sia la norma anche nei confronti del cliente esterno;
3. che il contratto venga stipulato senza il minimo riesame (verifica sia della presenza di requisiti necessari quantomeno al collaudo, sia della capacità del fornitore a soddisfarli) da parte del fornitore;
4. quando la scadenza si avvicina e tutti si rendono conto che (parte dei) requisiti non possono essere soddisfatti, oltre ad impoverire il prodotto decidendo che alcuni dei requisiti non saranno consegnati, le fasi operative di realizzazione dei superstiti vengono compresse ogni limite e quelle di verifica vengono sacrificate. A scapito della qualità attesa. E quindi della soddisfazione del cliente.

Anche alla luce di questi problemi, che si presentano puntualmente, la prassi è quella che tu hai riportato. Concordo.
E rari sono i capi che insegnano ai propri riporti ad evitare questi problemi misurando, stipulando contratti realistici, a non tirarsi giù le braghe nei confronti del cliente (interno od esterno che sia), cioè facendo tutto il possibile per cercare di fare contento il cliente attraverso la strada più semplice ed efficace: patti chiari, amicizia lunga.
La norma è che tutti sono manager, tutti hanno intuito, tutti conoscono la scorciatoia per arrivare al dunque, tutti sono convinti che quello che dicono loro è giusto perchè lo dicono loro. Gli altri non sono persone, ma solo scalini su cui salire per fare carriera.

Gladiator ha scritto:
il tempo per il cazzeggio non mi rimane.

Concordo anche su questo punto

Gladiator ha scritto:
Nella maggior parte del mio tempo lavorativo mi dedico a progetti vari a lunga scadenza e a attività ordinario di vario tipo, tutte queste attività se ben svolte occupano interamente la mia giornata e ne avanza regolarmente per il giorno dopo - di lavoro e non di tempo - da sommare alle nuove attività ordinarie che si aggiungeranno.
Per fare un breve riassunto in una giornata lavorativa di 10 ore medie ho lavoro per, mediamente , 11 ore circa per cui, ribadisco, tempo di cazzeggio non me ne rimane, se non 5 minuti per un rapido sguardo alla mia mail personale durante la pausa pranzo.

Non faccio fatica a crederti.

Gladiator ha scritto:
Personalmente non credo di essere così scarso nella rapidità ed efficacia nello svolgere i compiti affidatimi, semmai ho potuto notare che, siccome sono ritenuto in gamba, il lavoro viene affidato a me piuttosto che ad un altro più lento o meno efficace.

E questa è una gratificazione non da poco. In questo caso il cazzeggio degli altri ti assicura il lavoro, quindi dal letame nasce un fiore Smile

Gladiator ha scritto:
Quindi, premesso che comprendo la tua necessità di estremizzare per ragioni di migliore comprensione, ma ritornando al mondo reale, delle due l'una o il capo di queste persone, come pure quelli di altri che si possono permettere cazzeggiamenti analoghi, sono dei completi sprovveduti e quindi hai ragione tu

Semplicemente non hanno capito quali sono le cose che si chiedono ad un capo. Credono che il loro mestiere si esaurisca nel far filtrare ai loro riporti, senza aggiungere valore, ciò che il loro capo chiede ad essi. Sono semplicemente dei passacarte: valore aggiunto zero!
Non hanno capito che, compito principale di un capo, è insegnare a lavorare avendo in testa la soddisfazione del cliente. Ma, non avendo capacità, non possono insegnare niente.

Gladiator ha scritto:
oppure, come invece credo io, questi dipendenti che occupano il loro tempo in attività non consone e non previste dal loro lavoro sottragono tempo ai compiti assegnati e pagati dal datore di lavoro.

E vedi che sei addirittura arrivato a scriverlo, seppur senza volerlo, anche tu. Tra i dipendenti ed il datore di lavoro (che citi) c'è un capo (che dimentichi). Ed è questo capo che non sta facendo il suo mestiere di regolatore, che è inutile (e quindi dannoso). E' questo capo che non sta insegnando il mestiere, che non sta allineando la sua struttura sul cliente, che non controlla quello che succede, che se ne sbatte di ciò perchè solo lui ha capito che cos'è importante, che non fa crescere le proprie risorse attraverso il lavoro, l'orgoglio di partecipare ad un progetto che farà contenta della gente, la soddisfazione di essere utili a qualcun altro. E questo è il solo motivo per cui lui è lì ed è pagato più dei suoi riporti. E lui se ne fotte di tutti gli altri: clienti, capi e riporti. Per adoperare il tuo termine: cazzeggia.

Allora, se l'ultima foglia dell'organigramma cazzeggia (provocando un danno pari a 1), la colpa del cazzeggio del suo capo quanto volte 1 vale? 5? 10? 100?

Se io dico "i giudici sono dei bastardi" io faccio un danno alla società pari ad 1. Se lo dice un'istituzione (che, nella società, è uno dei miei capi) che mi deve insegnare con l'esempio il rispetto verso le istituzioni, che danno fa? quante volte 1 vale il danno che fa? quale delle due IDENTICHE affermazioni provoca più danno, e quindi è più grave?
Questo è più chiaro? è la stessa cosa ...

Quindi, se punisco il dipendente che cazzeggia (dato che gli ordini li prende dal suo capo, dovrebbe però essere il suo capo che si muove in tal senso. Non tu. Tu hai diritto, se sei - con rispetto - un camallo, solo al mugugno), il suo capo - che provoca più danno - dovrebbe essere punito più severamente. Possiamo parlarne ...

Gladiator ha scritto:
Inoltre essendo così inefficaci determinano, in base alla mia esperienza riportata sopra, un sovraccarico degli elementi più affidabili della struttura provocando una inefficacia più spinta del servizio.

Certo. Perchè tu devi lavorare per bilanciare i costi della struttura (affitto, gas, luce, acqua, telefono), del tuo salario, della quota parte del salario del dipendente mentre cazzeggia, e dell'intero salario del suo capo (e del capo del suo capo, e del capo ...) che cazzeggiano. E non capisco perchè te la prendi, innanzitutto e solamente, con quello che ha una colpa minima. Il pesce puzza dalla testa ...

Gladiator ha scritto:
In definitiva sono sempre convinto che questi atteggiamenti debbano essere vigilati e opportunamente sanzionati.

Anch'io: quelli dei capi, beninteso Smile

Gladiator ha scritto:
Ovviamente questa è la mia opinione personale che, come ho detto, ho maturato in anni di lavore e in molte aziende diverse - tutte operanti nel settore privato (anche multinazionali), con varie sfumature ma sostanzialmente in modo simile.

Non ho dubbi che sia la norma in molti ambienti lavorativi. Ma ciò non significa che sia il modo migliore di agire: un delitto non viene giustificato dal suo perpetrarsi.
Senza contare che abbiamo anche buoni esempi. Adriano Olivetti, tanto per andare sempre sul trito e ritrito, ha tirato su un'azienda invidiabile sotto questo punto di vista. Ma non voglio aprire un tema nuovo Smile
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madvero
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MessaggioInviato: 10 Mag 2011 23:50    Oggetto: Rispondi

io son più del parere di toto: il mansionario rispettato giustifica un po' di sano relax, che si tratti di un caffè e una sigaretta come della sgooglazzata momentanea.

a che ci sono, esplico meglio il mio concetto di cazzeggio:
Citazione:
avere una settimana di tempo per svolgere un lavoro che richiede due giorni massimo ivi incluse eventuali revisioni. passare una settimana in rete senza manco provare a capire quale sia il lavoro a cui dedicarsi, e a scadenza scaduta lamentarsi perchè si ha troppo da fare.


faccio un esempio pratico.
vado in posta: devo spedire una raccomandata e spedire due bollettini.
mi fanno comunque prendere due bigliettini.
ho 62 persone davanti.
il tabellone dei numeri non scatta, e le impiegate chiacchierano allegramente del più e del meno per cinque minuti buoni.
finchè non mi avvicino e bestemmio.
e giustamente loro mi fanno fare, per vendetta, la fila doppia.

quoto comunque il discorso che il mansionario pro capite, di questi tempi, richiederebbe 26 ore lavorative quotidiane per rispettare le scadenze.
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