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SuperMario premier
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Zeus News
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MessaggioInviato: 11 Nov 2011 09:33    Oggetto: SuperMario premier Rispondi citando

Commenti all'articolo SuperMario premier
Hai fiducia in un governo di Mario Monti, l'uomo che fece condannare Microsoft dall'antitrust?



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etabeta
Dio maturo
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MessaggioInviato: 11 Nov 2011 12:11    Oggetto: Rispondi citando

Onestamente non mi fido di nessuno.
Mario Monti è il braccio di una classe politica che ha dimostrato solo inettitudine e tutela dei propri privilegi a discapito dell'interesse generale.
Ci vorrebbero elezioni ma con politici con la P maiuscola che purtroppo attualmente non esistono da nessuna parte ne a destra ne a sinistra.
Rolling Eyes
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eri75
Eroe
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MessaggioInviato: 11 Nov 2011 12:16    Oggetto: Rispondi citando

Se ha fatto condannare Microsoft mi sta già più simpatico... Very Happy
Seriamente: in questo momento c'è bisogno di rimetterci in sesto e un governo tecnico e "trasversale" ci può stare.
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etabeta
Dio maturo
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Registrato: 06/04/06 10:02
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MessaggioInviato: 11 Nov 2011 12:21    Oggetto: Rispondi citando

eri75 ha scritto:

in questo momento c'è bisogno di rimetterci in sesto e un governo tecnico e "trasversale" ci può stare.

Trasversale?
L'unica cosa che si può definire trasversale è l'inettitudine dell'attuale classe politica.
Finiamola con i brontosauri che non ci porteranno da nessuna parte.
Twisted Evil
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.miriam.
Ospite





MessaggioInviato: 12 Nov 2011 12:20    Oggetto: Rispondi citando

vorrei segnalarvi che non solo Monti ha fatto condannare la Microsoft, ma anche detto:
“In Italia, data la maggiore influenza avuta dalla cultura marxista e la quasi assenza di una cultura liberale, si è protratta più a lungo, in una parte dell’ opinione pubblica e della classe dirigente, la priorità data alla rivendicazione ideale, su basi di istanze etiche, rispetto alla rivendicazione pragmatica, fondata su ciò che può essere ottenuto, anche con durezza ma in modo sostenibile, cioè nel vincolo della competitività. Questo arcaico stile di rivendicazione, che finisce spesso per fare il danno degli interessi tutelati, è un grosso ostacolo alle riforme. Ma può venire superato. L’abbiamo visto di recente con le due importanti riforme dovute a Mariastella Gelmini e a Sergio Marchionne. Grazie alla loro determinazione, verrà un po’ ridotto l’handicap dell’Italia nel formare studenti, nel fare ricerca, nel fabbricare automobili.”
link

e voi potete solo immaginare quali conseguenze potrebbe avere questa politica sullo sviluppo del nostro paese, nuove tecnologie incluse!
Vi sarei grata se queste informazioni potessero circolare anche nei vostri circuiti.
Grazie
Miriam
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{Donalduck}
Ospite





MessaggioInviato: 12 Nov 2011 12:27    Oggetto: Rispondi citando

Chiunque sia riuscito a far pagare MicroSoft merita la mia piena fiducia.
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{Andrea Da Fino}
Ospite





MessaggioInviato: 12 Nov 2011 13:11    Oggetto: Rispondi citando

Monti avrà carta bianca?
Perchè è l'unico modo in cui potrà davvero cambiare le cose. A meno che non intenda scaricare le colpe dei politici e del settore pubblico sui cittadini, nel qual caso basta che faccia quello che hanno fatto gli altri prima di lui. E poi Monti risponderà ai cittadini italiani o alle banche e all'Europa? Di chi farà gli interessi? Inoltre dove è scritto nella Costituzione che il Capo dello Stato ha i poteri per nominare un Presidente del Consiglio senza libere elezioni? Dove è scritto, sempre nella Costituzione, che si può creare un governo tecnico senza tornare alle urne? Io la Costituzione l'ho letta ma non ho trovato nessun riferimento a un governo che non sia stato votato dai cittadini. Mah!
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Rozzemilio
Dio maturo
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Residenza: Rozz(|)... a sud di Mil(|)

MessaggioInviato: 12 Nov 2011 13:26    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Io la Costituzione l'ho letta ma non ho trovato nessun riferimento a un governo che non sia stato votato dai cittadini.


Infatti il governo NON è votato dai cittadini
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{kiriosomega}
Ospite





MessaggioInviato: 12 Nov 2011 13:35    Oggetto: Rispondi citando

LA SINARCHIA BANCARIA E' ARRIVATA. IL RIBALTONE STRISCIANTE E' FATTO! TU FUORI NON SEI PREMIER A VITA. TU DENTRO SEI SENATORE A VITA, DA ORA SEI NELLA CASTA! I TUOI MERITI? ESSERE BUROCRATE, EUROCRATE, TECNOCRATE E, OVVIAMENTE, AMICO DI BANCHIERI E BANCHE. LA DITTATURA DI SINISTRA E' GIUNTA CAMUFFATA DA CAPITALE. DALLA GENTE "DEL TUTTO MIO" L'ITALIA E' COMMISSARIATA, E DEVE ESSERE LIVELLATA SECONDO CONCETTI E VOLONTA' ESTRANEE AL PAESE. OGNI GRANDE IDEA SOCIALE DEVE ESSERE CANCELLATA. LA GUERRA DELLE IDEE LA STIAMO PERDENDO IN QUESTI GIORNI IN CUI CI STANNO RUBANDO L'IDENTITÀ E LA SOVRANITÀ DEL PAESE.
Ora capisco perché il sig Napolitano controfirmava certe leggi strampalate e ad personam del sig Berlusconi,. Con accordi sotterranei preparava il golpe aiutato dalla Sinistra internazionalista.
DIES IRAE DIES ILLA SOLVET SAECLUM IN FAVILLA... QUANTUS TREMOR EST FUTURUS.
kiriosomega
qui una vignetta: link
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superfrankie
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MessaggioInviato: 12 Nov 2011 13:38    Oggetto: Rispondi citando

.miriam. ha scritto:


e voi potete solo immaginare quali conseguenze potrebbe avere questa politica sullo sviluppo del nostro paese, nuove tecnologie incluse!
Vi sarei grata se queste informazioni potessero circolare anche nei vostri circuiti.
Grazie
Miriam


Si posso immaginare le conseguenze... perdita dei diritti dei lavoratori, acquisiti in decenni di lotte sindacali, abbassamento di salari e stipendi. Questo è quello che farà Monti. Aumento della competitivitò certo, rispetto ai cinesi, diverremo competitivi come loro. Monti è un uomo di Goldman Sachs, il presidente del gruppo massonico Bilderberg e della commissione trilaterale, un uomo che affermò anche come ci sia troppa democrazia nei Paesi, la gente è troppo libera. Un teorico del neoliberismo, tanto per pochi eletti e tutti gli altri alla fame.

Questo è Monti, fate girare.
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ZapoTeX
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MessaggioInviato: 12 Nov 2011 18:00    Oggetto: Rispondi citando

Monti non avrà carta bianca, si chiama democrazia Smile

In ogni caso:
Citazione:
Aumento della competitivitò certo, rispetto ai cinesi, diverremo competitivi come loro.

Ma PERCHE' tutte le volte che qualcuno propone di liberalizzare e deregolamentare le professioni tutti tirano fuori sta storia della Cina? Perché non gli Stati Uniti, che hanno fatto la fortuna del loro paese (la ricchezza pro capite in USA è quasi il doppio che in Italia) grazie alla meritocrazia, a un mercato del lavoro flessibile e ad una società più liberale?

Andiamo parola per parola:
Citazione:
“In Italia, data la maggiore influenza avuta dalla cultura marxista e la quasi assenza di una cultura liberale, si è protratta più a lungo, in una parte dell’ opinione pubblica e della classe dirigente, la priorità data alla rivendicazione ideale

E' assolutamente vero! Ma è anche normale, dopo una dittatura di destra come il fascismo, è giusto e comprensibile sovracompensare per un po' di tempo con una cultura in cui i valori del marxismo giocano un grosso ruolo. E' stata cosa sana fare così. Ma adesso sono passati 65 anni! E' arrivato il momento di crearla questa cultura liberale! Basta aspettare che lo stato ci faccia piovere dal cielo una casa, un lavoro e una vacanza organizzata! Muoviamo il c**o e dimostriamo un po' di spirito di iniziativa! Gli immigranti egiziani (tanto per fare un esempio) che vengono in Italia spesso aprono delle deliziose pizzerie, pagano le tasse e si comprano la mercedes. Noi dobbiamo fare lo stesso!
La classe dirigente di destra non ha fatto granché negli ultimi anni per sviluppare l'imprenditorialità italiana... speriamo che migliori un po' in futuro.
Citazione:
, su basi di istanze etiche, rispetto alla rivendicazione pragmatica, fondata su ciò che può essere ottenuto, anche con durezza ma in modo sostenibile, cioè nel vincolo della competitività. Questo arcaico stile di rivendicazione, che finisce spesso per fare il danno degli interessi tutelati, è un grosso ostacolo alle riforme.

Certo. Un esempio su tutti: i sindacati difendono a spada tratta i diritti di chi il lavoro ce l'ha, peccato che ci sono anche un sacco di persone che non ce l'hanno e più si rende il mercato del lavoro inflessibile, più disoccupati ci sono.
Citazione:
Ma può venire superato. L’abbiamo visto di recente con le due importanti riforme dovute a Mariastella Gelmini e a Sergio Marchionne. Grazie alla loro determinazione, verrà un po’ ridotto l’handicap dell’Italia nel formare studenti, nel fare ricerca, nel fabbricare automobili.”

Della riforma Gelmini non parlo (so di essere in minoranza su questo forum), ma il contratto di Marchionne (indipendentemente da tutto il teatrino che c'è stato, Italia non Italia, Canada non Canada, etc...) contiene alcuni elementi di innovazione da cui tutti dovrebbero prendere esempio, ad esempio il punto sull'assenteismo (controlli progressivamente rigidi se il numero di giorni malattia diventa più alto della media nazionale).
Citazione:
Monti è un uomo di Goldman Sachs

Lo dici come fosse un insulto. Hai un'idea di quali test bisogna superare per essere presi in Goldman? Lui è un adviser esterno e non un impiegato/partner di Goldman, ma credimi che Goldman Sachs non paga deficienti per farsi spiegare le cose.
In ogni caso, una domanda a chi critica Mario Monti: chi avreste messo al posto suo?

Come sempre, MVHO. Ciao!
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etabeta
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MessaggioInviato: 12 Nov 2011 18:57    Oggetto: Rispondi citando

ZapoTex ha scritto:


Ma PERCHE' tutte le volte che qualcuno propone di liberalizzare e deregolamentare le professioni tutti tirano fuori sta storia della Cina



Di che "professioni" parli?
Di operai già sottopagati?
Guarda caso Bersani aveva tolto l'obbligo di applicazione delle tariffife minime per le libere professioni ed era un vantaggio reale per il cittadino.
E' stata la prima cosa che il governo Berlusconi ha cancellato.
E ti posso garantire che non sono certo un bersaniano, per me di qualsiasi colore siano sono tutti uguali ci sono persone che fanno cose giuste nell'interesse generale e altre sbagliate di qualsiasi colore.
Bersani aveva tolto le tariffe minime, Berlusconi ha tolto l'ICI sulla prima casa per ora siamo 1 a 1 ma non venirmi a dire che sottopagare gente già sottopagata va' nell'interesse della nazione.
Chi non ha soldi non compra e l'economia andrà comunque a rotoli con i suoi politici collusi e i suoi industrialotti.
Evil or Very Mad
Quasi dimenticavo, per loro non cambierà niente tanto i soldi già li hanno fatti e magari depositati al sicuro in qualche paradiso fiscale.
Ma pensa a quello che dici.
La Marcegaglia tanto per non fare nomi ha aperto stabilimenti faraonici in Polonia in cui produce gli stessi prodotti che produceva a Gazoldo degli Ippoliti sede storica del gruppo e poi ha messo in cassa integrazione gli operai italiani a spese della collettività.
E mi vieni a parlare di deregolamentazione?
Gli industriali fanno già quello che gli pare non c'è bisogno di liberalizzare.
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ZapoTeX
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MessaggioInviato: 14 Nov 2011 10:46    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Di che "professioni" parli?
Di operai già sottopagati?

No, parlo per esempio della casta dei notai. In Gran Bretagna fare le pratiche di una casa costa 60 sterline, in Italia costa svariate migliaia di euro.
Per quel che riguarda il sottopagare gli operai, dipende da cosa intendi sottopagare. A parte quelli in nero, l'Italia è uno dei paesi dove, rispetto alla produttività, gli operai sono più pagati. Mi spiego:
In Italia un operaio produce 100 e viene pagato 80.
In Germania un operaio produce 200 e viene pagato 120.
Questo vuol dire che per un'azienda è più facile essere competitiva in Germania, dove il margine è (200-120)/200 = 40%, mentre in Italia è (100-80)/100=20%
Attenzione, non sto dicendo che gli operai tedeschi sono più intelligenti o più determinati, è il sistema impresa che li mette in condizione di produrre di più, con macchinari più adeguati, processi produttivi pensati meglio, etc... Ma rimane il fatto che il parametro ULC (unit labor cost, è uno dei parametri statistici misurati nei vari paesi, che sta a indicare quando si spende in manodopera per avere un euro di valore prodotto) in Italia è esploso negli ultimi anni, mentre in Germania è rimasto pressoché costante (fonte: OECD Statistics).
Di nuovo, non sto dicendo che è colpa degli operai, né che pagarli poco sia moralmente giusto. Sto solo dicendo che dal punto di vista macroeconomico, sono pagati proporzionalmente di più che in altri paesi.
Citazione:
Guarda caso Bersani aveva tolto l'obbligo di applicazione delle tariffife minime per le libere professioni ed era un vantaggio reale per il cittadino.
E' stata la prima cosa che il governo Berlusconi ha cancellato.

Evidentemente aveva amici notai...
Citazione:
non venirmi a dire che sottopagare gente già sottopagata va' nell'interesse della nazione.

Assolutamente no, ma per quello ci sono anche i sindacati. E' compito anche loro stabilire dei salari minimi
Citazione:
paradisi fiscali

Sia Svizzera che Lichtenstein ormai non hanno più il segreto fiscale. Tra poco lo stesso succederà a Bahamas. Non vedo l'ora che vengano presi, messi dentro e buttata via la chiave.
Citazione:
La Marcegaglia tanto per non fare nomi ha aperto stabilimenti faraonici in Polonia in cui produce gli stessi prodotti che produceva a Gazoldo degli Ippoliti sede storica del gruppo e poi ha messo in cassa integrazione gli operai italiani a spese della collettività.
E mi vieni a parlare di deregolamentazione?
Gli industriali fanno già quello che gli pare non c'è bisogno di liberalizzare.

E' proprio perché ci sono troppe regole che gli industriali scappano in Polonia! In Polonia molti operai parlano l'Italiano, hanno una formaziona tecnica di base e costano un terzo di quello che costano gli operai italiani. Se tu avessi un'azienda non andresti in Polonia? Ora, io vedo due casi:
1) Prodotti di alta tecnologia e/o di design: questi dovrebbero rimanere in Italia. Se non succede è perché mancano le competenze, la volontà e uan regolamentazione idonea (vedi sotto)
2) Prodotti di bassa tecnologia, a basso margine: qui è una guerra per ridurre i costi, produrre in Italia non ha senso. Nonostante le cose non vadano bene, l'Italia rimane un paese ricco. Pagare degli operai Italiani per fare cose di basso valore non ha senso. La manodopera italiana costa parecchio. Se l'Italia vuole restare un paese ricco invece che diventare come la Cina, deve formare la classe industriale (sia dirigenti che operai) a operare in settori dove ci sono abbastanza margini da giustificare il fatto che la manodopera costa più che in Polonia. Servizi, settore high tech, etc... Questa formazione si fa in due modi: uno con una maggiore integrazione di scuola e industria, due togliendo i tanti paletti che le aziende hanno per crescere (se un'azienda è grossa può permettersi di investire in ricerca e sviluppo, se è piccola no): oggi appena si superano i 15 dipendenti scoppia l'inferno! Quindi un sacco di aziende che potrebbero crescere restano piccole per paura delle regolamentazioni per aziende con più di 15 dipendenti.
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etabeta
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MessaggioInviato: 14 Nov 2011 13:19    Oggetto: Rispondi citando

ZapoTex ha scritto:

No, parlo per esempio della casta dei notai. In Gran Bretagna fare le pratiche di una casa costa 60 sterline, in Italia costa svariate migliaia di euro.

Ringrazia Angelino Alfano che ha demolito la "deregolamentazione" che aveva posto in essere Bersani e non riguardava solo i notai ma in specie tutte le libere professioni ed era una cosa realmente positiva, come tu giustamente dici per l'interesse generale.

ZapoTex ha scritto:

In Germania un operaio produce 200 e viene pagato 120.
Questo vuol dire che per un'azienda è più facile essere competitiva in Germania, dove il margine è (200-120)/200 = 40%, mentre in Italia è (100-80)/100=20%

Scusa ma mi sento di "dissentire" i miei colleghi tedeschi il venerdì alle 12,30 sono già a casa io che ho la sfortuna di lavorare nella filiale italiana di una casa madre tedesca il venerdì alle 18 sono ancora in ufficio e molte volte non riesco a fare il mio lavoro proprio perchè a causa di quanto sopra non ho risposte da girare ai clienti.
Per quanto riguarda la produttività.... se veramente fosse come dici tu produrrebbero tutto in Germania anzichè far produrre a noi per tutte le filiali del gruppo, in tutto il mondo invece è solo un problema di costo, produrre in Italia gli costa meno e gli rende di più se no ci avrebbero già chiuso anche se anche in Germania gli stipendi per chi entra nel mercato del lavoro oggi sono nettamente inferiori ad un tempo.
Anche se anche "noi" abbiamo già aperto in cina e non venirmi a dire che li sono più produttivi, costano semplicemente molto meno e i costi legati alla sicurezza, stante l'inesistenza della considerazione per la sicurezza sui luoghi di lavoro, sono molto inferiori.

ZapoTex ha scritto:

Assolutamente no, ma per quello ci sono anche i sindacati. E' compito anche loro stabilire dei salari minimi

I sindacati in Italia contano ormai come il due di coppe quando briscola è bastoni e lo dimostra la vicenda fiat.
Cisl e Uil a leccare il c...o a Marchionne e permettergli di demolire lo stato sociale.
I sindacati piuttosto dovrebbero aiutare i dipendenti a "cooperativizzarsi" (leggi il NIENTE SPAM! - mangio ergo consumo) e fare concorrenza all'imprenditore.
Gruppi come Marcegaglia e Fiat smetterebbero presto di fare il bello e il cattivo tempo e ci sarebbe un tessuto imprenditoriale molto più solidale.

ZapoTex ha scritto:

E' proprio perché ci sono troppe regole che gli industriali scappano in Polonia! In Polonia molti operai parlano l'Italiano, hanno una formaziona tecnica di base e costano un terzo di quello che costano gli operai italiani. Se tu avessi un'azienda non andresti in Polonia?

No io in Polonia se avessi un'azienda non ci andrei. Sono Italiano!
Comunque gli operai polacchi costano la metà (400€ contro 800€ salari base) e hanno notevoli problemi di mobilità visto che i trasporti pubblici sono carenti e di macchine a famiglia di grazia se ne hanno una.
E non sto inventando niente, ho lavorato per una azienda della Baviera che produceva anche in Polonia e i titolari si lamentavano spesso dell'assenteismo polacco.
Se hai coscienza la regolamentazione non ti fa' paura invece gli industriali non hanno coscienza e pensano solo al loro portafoglio assumendo quando va' bene e facendo pagare alla collettività la cassa integrazione quando va' male.
Di industriali così e dei loro prodotti se ne può anche fare a meno!
Io rifiuto scientemente di comprare robaccia made in china se l'imprenditore (tipo Benetton ed è solo un esempio) è italiano.
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PCMaster
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MessaggioInviato: 14 Nov 2011 19:10    Oggetto: Rispondi citando

{Andrea Da Fino} ha scritto:
Monti avrà carta bianca?
Perchè è l'unico modo in cui potrà davvero cambiare le cose. A meno che non intenda scaricare le colpe dei politici e del settore pubblico sui cittadini, nel qual caso basta che faccia quello che hanno fatto gli altri prima di lui. E poi Monti risponderà ai cittadini italiani o alle banche e all'Europa? Di chi farà gli interessi? Inoltre dove è scritto nella Costituzione che il Capo dello Stato ha i poteri per nominare un Presidente del Consiglio senza libere elezioni? Dove è scritto, sempre nella Costituzione, che si può creare un governo tecnico senza tornare alle urne? Io la Costituzione l'ho letta ma non ho trovato nessun riferimento a un governo che non sia stato votato dai cittadini. Mah!
Veramente tutti i presidenti del Consiglio vengono nominati dal Presidente della Repubblica in seguito ad una fase di consultazione in cui sonda l'orientamento del parlamento.
Infatti noi votiamo il partito, non il Presidente del Consiglio.
Questo si che è parlare terra terra!

Per fortuna un pò di diritto me lo ricordo ancora. Very Happy
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etabeta
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MessaggioInviato: 14 Nov 2011 21:25    Oggetto: Rispondi citando

PCMaster ha scritto:

Per fortuna un pò di diritto me lo ricordo ancora. Very Happy

Meno male che non sono l'unico "dirittomane" nel forum!
Wink
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ZapoTeX
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MessaggioInviato: 15 Nov 2011 14:54    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Scusa ma mi sento di "dissentire" i miei colleghi tedeschi il venerdì alle 12,30 sono già a casa io che ho la sfortuna di lavorare nella filiale italiana di una casa madre tedesca il venerdì alle 18 sono ancora in ufficio e molte volte non riesco a fare il mio lavoro proprio perchè a causa di quanto sopra non ho risposte da girare ai clienti.
Per quanto riguarda la produttività.... se veramente fosse come dici tu produrrebbero tutto in Germania anzichè far produrre a noi per tutte le filiali del gruppo, in tutto il mondo invece è solo un problema di costo, produrre in Italia gli costa meno e gli rende di più se no ci avrebbero già chiuso anche se anche in Germania gli stipendi per chi entra nel mercato del lavoro oggi sono nettamente inferiori ad un tempo.

Non conosco il caso specifico della tua azienda, ma i dati delle fonti ufficiali (Eurostat, OECD, etc...) dicono quanto ho scritto.
Citazione:
Anche se anche "noi" abbiamo già aperto in cina e non venirmi a dire che li sono più produttivi, costano semplicemente molto meno e i costi legati alla sicurezza, stante l'inesistenza della considerazione per la sicurezza sui luoghi di lavoro, sono molto inferiori.

Sul fatto che escano alle 12:30: assolutamente, in Germania si lavora meno ore che in Italia. Il problema è che in un'ora si produce il doppio (in alcuni settori anche di più), perché ci sono macchinari adeguati, processi meglio pensati, etc... Non ho detto che gli Italiani sono lazzaroni, anzi.
Citazione:
No io in Polonia se avessi un'azienda non ci andrei. Sono Italiano!

Puirtroppo questo ragionamento non è sostenibile. Mi rendo conto che è un concetto doloroso, cinico e opportunista, ma l'Italia non sarebbe un paese ricco senza l'esistenza dei paesi poveri. Andare a produrre in paesi a basso costo è una cosa che aiuta sia noi che loro.

Esempio: fare le magliette di cotone richiede parecchia manodopera non qualificata. I casi sono due: le facciamo in Italia e costano 100 euro, oppure le facciamo in Cina e costano 10 euro.

Supponiamo che un imprenditore Italiano decida di farle in Italia, perché è Italiano. Mette sul mercato delle magliette a 100 euro. Ora, un'azienda cinese arriva in Italia con magliette a 10 euro. L'imprenditore italiano fallisce. Oppure, altro scenario: mettiamo una tariffa di importazione sulle magliette cinesi, in modo da favorire le magliette prodotte in Italia. Oops! Adesso in Italia le magliette per meno di 50 euro non si trovano, quindi il potere d'acquisto degli Italiani è diminuito, perché prima un operaio poteva comprarsi 200 magliette al mese, ora solo 20.

Quale è la soluzione? Le cose che richiedono manodopera non qualificata, lasciamo che siano prodotte in paesi a basso costo e focalizziamoci su cose che richiedono competenze, ad esempio LE MACCHINE PER FARE LE MAGLIETTE (a parte gli scherzi, l'Italia è uno dei pochissimi paesi al Mondo, insieme alla germania, che esporta parecchio verso la Cina: la meccanica è il nostro forte, in particolare le macchine per il confezionamento).

In questo modo noi diamo ai cinesi le macchine per fare le magliette, che loro da soli non saprebbero costruire, quindi hanno valore elevato per loro. Lasciamo che siano loro a fare le magliette. In questo modo, i Cinesi usano le nostre macchine e producono più magliette di quanto farebbero a mano, quindi gli operai cinesi sono più ricchi che senza le macchine italiane. Gli operai italiani, che costano troppo per fare magliette, vengono messi a fare macchine che richiedono competenze che ci sono solo in Italia (è così davvero) e l'Italia resta un paese ricco.

Citazione:
Se hai coscienza la regolamentazione non ti fa' paura invece gli industriali non hanno coscienza e pensano solo al loro portafoglio assumendo quando va' bene e facendo pagare alla collettività la cassa integrazione quando va' male.

Se parli di regolamentazione di sicurezza sono d'accordo con te, ma ce ne sono tante altre che rendono il lavoro inflessibile e assurdamente regolato (orari di lavoro, etc...)

Ciao!
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MessaggioInviato: 15 Nov 2011 19:11    Oggetto: Rispondi citando

ZapoTex ha scritto:

etabeta ha scritto:

No io in Polonia se avessi un'azienda non ci andrei. Sono Italiano!

Puirtroppo questo ragionamento non è sostenibile. Mi rendo conto che è un concetto doloroso, cinico e opportunista, ma l'Italia non sarebbe un paese ricco senza l'esistenza dei paesi poveri. Andare a produrre in paesi a basso costo è una cosa che aiuta sia noi che loro.

Esempio: fare le magliette di cotone richiede parecchia manodopera non qualificata. I casi sono due: le facciamo in Italia e costano 100 euro, oppure le facciamo in Cina e costano 10 euro.


Il mio ragionamento è sostenibilissimo.
Sono italiano quindi se posso do lavoro in Italia.
Vedi anche se un imprenditore mettesse in vendita magliette bianche a 50 euro se fossi sicuro che, logicamente a parte il cotone grezzo, è tutto fatto in Italia dalla filatura all'imballaggio... non ci penserei due volte.
Invece di comprare 3 maglie magari ne compro solo una ma italiana.

Andare a produrre in paesi poveri non aiuta ne noi, che perdendo il lavoro diventiamo a nostra volta poveri ne il paese povero perchè vengono sfruttati e sottopagati.
Gli unici che ci guadagnano sono gli imprenditori perchè producono a bassissimo costo ma continuano a vendere ai prezzi cacolati considerando i costi che avrebbero producendo in Italia e il loro conto in banca è l'unica cosa che trae beneficio da questa situazione.
ZapoTex ha scritto:

l'Italia è uno dei pochissimi paesi al Mondo, insieme alla germania, che esporta parecchio verso la Cina: la meccanica è il nostro forte, in particolare le macchine per il confezionamento

Vuoi che te lo dica uno del settore?
Il confezionamento è uno dei settori più poveri della meccanica.
Noi che siamo il secondo produttore mondiale di azionamenti elettromeccanici il confezionamento non lo consideriamo neanche.
Si guadagna molto di più con il sollevamento o l'antideflagrante per impianti petrolchimici, e addirittura anche con il trattamento acque (la depurazione).
L'Italia non è neanche paragonabile alla Germania nel confezionamento.
In Italia avremo si è no 4/5 "grandi" aziende (che sarebbero medio piccole se paragonate alle industrie tedesche) tutte il resto sono microimprese poco più che artigianali.
Se questo è il settore ricco siamo a posto!
L'unica cosa è che le persone inizino a fare come me.
Un giorno sono entrato in un negozio di Benetton, ho letto made in china sull'etichetta e così sono uscito senza comprare niente e da Benetton non ci metto più piede.
L'unica cosa sarebbe che la politica, perchè la politica purtroppo c'è sempre in mezzo, facesse dei regolamenti seri a garanzia dei prodotti realmente italiani.
Preferisco comprare uno anzichè dieci ma comprare realmente italiano!

Furibondo
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ZapoTeX
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MessaggioInviato: 15 Nov 2011 19:26    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Invece di comprare 3 maglie magari ne compro solo una ma italiana.

Preferisco comprare uno anzichè dieci ma comprare realmente italiano!

Mi spiace ma non ci credo. Il computer da cui stai postando ha componenti fatti a Taiwan, le memorie ram sono fatte in Corea (leader mondiale, ne fa tipo il 70%) altri in Cina, altri probabilmente in Tailandia e il processore forse viene dagli Stati Uniti.
Se tu trovassi in un negozio un computer da 10,000 euro fatto in Italia ed un altro uguale da 1,000 fatto assemblando componenti da tutto il mondo, davvero prenderesti quello da 10,000??
E non vale solo per le magliette e i computer, ma per mille altre cose. Senza il commercio globale saremmo tutti tremendamente poveri.
Citazione:
Gli unici che ci guadagnano sono gli imprenditori perchè producono a bassissimo costo ma continuano a vendere ai prezzi cacolati considerando i costi che avrebbero producendo in Italia e il loro conto in banca è l'unica cosa che trae beneficio da questa situazione.

Possono riuscirci per qualche mese. Poi arriva un concorrente cinese e mette prezzi ragionevoli e sono tutti costretti ad abbassare le pretese. A meno che... non sia una cosa brevettata e/o difficile da fare. In quel caso è giusto che l'imprenditore faccia soldi a palate, perché deve essere compensato per avere sviluppato competenze e aver inventato e prodotto qualcosa che altri non sanno fare.

Citazione:
Andare a produrre in paesi poveri non aiuta ne noi, che perdendo il lavoro diventiamo a nostra volta poveri ne il paese povero perchè vengono sfruttati e sottopagati.

In che modo avere 10 magliette e un computer invece che una maglietta e una calcolatrice ci rende poveri? E in che cosa avere uno stipendio da una multinazionale rende più povero un cinese?

Per il resto: la Germania è leader nel confezionamento, ma l'Italia è al secondo posto.

Vogliamo parlare di aziende come Fassi o CIFA allora? (CIFA tra l'altro è stata comprata dai Cinesi) Quelli sono i casi di successo, fare cose che gli altri non sanno fare. Farci da soli le magliette "solo per averle made in italy" ci condanna a un'economia stagnante, ci fa tornare indietro.

Una tariffa di importazione (o ancora peggio un sussidio ai produttori locali) sarebbe una rovina. Guarda cosa è successo con i sussidi ai produttori di cotone negli stati uniti: quei sussidi hanno affamato l'Africa e l'India per decenni, solo per far piacere a qualche lobbyista ricco sfondato. Davvero vuoi questo?
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MessaggioInviato: 15 Nov 2011 22:24    Oggetto: Rispondi

@ZapoTex
Io non critico lo stipendio delle multinazionali, il mio è ottimo e me lo paga una multinazionale.
Laughing
Non per questo dimentico chi sta peggio di me.
Io penso agli operai, un giorno un ragazzo che lavorava da noi mi ha detto "10 anni fa' in Sicilia facevo l'apprendista e prendevo un milione e seicentomila lire oggi prendo ottocento euro" come puoi pensare che a questi livelli di retribuzione chi ha un minimo di cervello pensi anche solo lontanamente di comperare se non il minimo indispensabile per sopravvivere?
Lascia stare chi non ha cervello è fa' debiti anche per generi che definire voluttuari (tipo le vacanze) è un eufemismo.
Questo è il progresso a cui ci hanno portato i "tuoi" pseudoindustriali "italiani".
L'azienda per cui lavoro non si sta espandendo solo all'estero ma si sta espandendo, e molto, anche in casa.
Cosa fanno gli industriali italiani?
Aprono all'estero e in Italia aumentano il buco nel bilancio dell'INPS mettendo in cassa integrazione.
Parli di Fassi (se ti ho capito bene intendi la produttrice di gru per autocarri) e Cifa che se non ricordo male produce pompe per calcestruzzo per autocarri e impianti di betonaggi (non è il mio settore comunque) cosa centrano con il confezionamento? E poi dove vendono? All'estero nei mercati in espansione non certo in Italia che è un paese tristemente in recessione anche perchè ormai la gente ha tutto e fa' bene a tenersi le cose che ha già e che ha già pagato finchè durano.

Dici in che modo avere 10 magliette e un computer ci rende poveri?
Dieci magliette e un computer una volta comprati non valgono più niente mentre se comperi una sola maglia e un computer economico, non c'è bisogno di computer spaziali per aprire un Browser e andare su "fessbuk", i soldi risparmiati anche se messi sotto il materasso si svalutano ben meno delle tue dieci maglie e del tuo supercomputer o dello smartphone che costa al più 150 euro alla produzione e te lo fanno pagare 600 e tu sei meno povero perchè i soldi risparmiati ti restano in tasca.
Ti ricorda niente la pubblicità Beghelli con Robert De Niro che diceva "Un soldo risparmiato è un soldo guadagnato"?
L'ha detto anche un economista stamattina alla tv, l'unica cosa buona di questi tempi è avere contanti e ciò, stante la limitatezza delle risorse, si realizza solo attraverso un consumo consapevole che è agli antipodi del consumismo capitalistico.
Io consumo l'indispensabile per sopravvivere anche perchè mi spieghi per che motivo mi devo comprare uno smartphone che per me è inutile o 10 maglie quando me ne basta una ma non danneggio l'economia come voleva far credere il governo Berlusconi che faceva girare una faccia da pirla con le sporte piene e il portafoglio ormai vuoto a cui tutti dicevano grazie, visto che comunque pur anche solo il minimo indispensabile lo spendo??

Smettendo di comprare dai paesi "poveri" (dove in realtà c'è solo un grandissimo divario tra l'estrema ricchezza di pochissimi e la povertà dei più ma ricchezza comunque ce n'è) dici che faremo loro un danno? Faremo un danno ai superricchi di quei paesi ma i poveri resterebbero semplicemente tali.
Il danno lo facciamo a noi stessi perchè chiudendo fabbriche in Italia aumenta la disoccupazione e quindi quella roba non avrebbe mercato lo stesso non servono dazi ma un risveglio delle persone che inizino a sviluppare la loro consapevolezza è invece di farsi trascinare dalle mode pensino a quanto gli è realmente necessario e che se quel minimo necessario è Made in Italy è anche a vantaggio loro.
E serve soprattutto un'economia sociale (è di un mese fa' la notizia che una ceramica in crisi è stata rilevata dai suoi stessi dipendenti che investendo la loro liquidazione non solo hanno continuato a lavorare invece di finire licenziati ma organizzati in forma cooperativa stanno anche creando occupazione. In Italia!
Mi dispiace ma non è un problema di regole, le regole servono e visto che c'è chi ha lottato anche duramente per ottenerle è un insulto pretendere di cancellarle.
Se agli pseudoimprenditori non va' bene se ne vadano subito visto che hanno la fortuna che non sono io al governo se no si vedrebbero espropriati gli stabilimenti per darli in gestione ai dipendenti e non è comunismo, lo permette la nostra Costituzione.
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