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paolodegregorio Dio minore

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Inviato: 02 Mar 2012 17:42 Oggetto: Bersani: dead man walking |
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- Bersani: dead man walking -
di Paolo De Gregorio, 2 marzo 2012
Da Santoro ieri sera agonizzava tristemente un vecchio disincantato, con la faccia scolpita dalle rughe che hanno somatizzato rinuncia e rassegnazione, che biascicava quattro frasi in politichese, totalmente inadeguato di fronte a Travaglio e Landini, ben informati e lucidi sul problema che si dibatteva, la TAV, espressione piena del partito che rappresenta, diviso in 21 correnti praticamente ingovernabile.
Eppure con questa immagine cimiteriale, di uno che aveva scelto Penati come segretario particolare, di uno che con Prodi aveva promesso la TAV, collaterale alla cooperativa che ha vinto appalti per l’ampliamento della base militare americana di Vicenza e per lavori in Val di Susa, massima espressione dei professionisti a vita della politica, sodale del vice conte vaticano Massimo D’Alema, ebbene con questa figura si vuole rappresentare la “sinistra” alle prossime elezioni, con Di Pietro e Vendola che sgomitano per una alleanza strategica con il segretario di questo pseudo partito: il PD.
Ieri sera Santoro ha officiato le esequie del PD, pubblicamente, mentre da parecchio tempo il solo Grillo aveva diagnosticato la inevitabile scomparsa dei partiti, ormai senza più contatti con le masse, senza strategia e senza identità, scavalcati dai poteri forti finanziari e industriali, sostituiti in un batter d’occhio da “tecnici” (miliardari), in quanto bloccati da reciproci voti, screditati agli occhi di tutti, ricettacolo di ladri, pregiudicati, mafiosi.
Tutti i vecchi partiti, compresi quelli di Vendola e Di Pietro, non si risolleveranno più dal generale discredito in cui è precipitata la classe politica e ciò è chiaro e dimostrato dal fatto che Berlusconi auspica che i “tecnici” continuino a governare anche oltre il 2013, appoggiati dai cadaveri dei vecchi partiti e dai sindacati venduti.
Se è vero che solo l’8% degli italiani ha fiducia nei vecchi partiti, se è vero che il 57% degli italiani ha votato contro il nucleare, per l’acqua pubblica, contro il “legittimo impedimento”, misure sostenute trasversalmente da destra e sinistra, è impossibile non occupare questo spazio con criteri e regole completamente nuovi.
Buona parte di queste regole sono già nel “movimento 5 stelle” di Grillo, che già opera rifiutando il finanziamento pubblico dei partiti (come fa il Fatto Quotidiano con i finanziamenti pubblici all’editoria), imponendo a tutti due legislature e poi a casa, l’essere incensurati, elezioni primarie per i candidati, profili personali su internet, votazioni continue su internet per qualunque scelta importante del partito, impegno d’onore a far campagna elettorale solo con i comizi, il porta a porta, la Rete.
Seppelliamo per sempre la Casta e soprattutto usiamo regole nuove affinché il fenomeno non si ripeta.
Paolo De Gregorio |
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paolodegregorio Dio minore

Registrato: 13/07/07 13:00 Messaggi: 979
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Inviato: 24 Mar 2012 12:54 Oggetto: |
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- se la politica non avesse perso il contatto con la realtà? -
di Paolo De Gregorio, 23 marzo 2012
La politica, quella con la P maiuscola, è una cosa con cui tutti dobbiamo fare i conti, se non vogliamo condannarci alla irrilevanza, alla passività, e lasciare il campo libero alle oligarchie finanziarie, industriali, religiose, che la loro politica la fanno tutti i giorni con mezzi enormi e fondamentalmente vogliono che i rapporti tra sfruttatori e struttati rimangano quelli che sono.
La prima verità da gridare, manifesta oggi come mai prima, è che la maggior parte del popolo italiano, quella formata da lavoratori dipendenti, salariati e stipendiati, dai disoccupati, dai pensionati, non ha rappresentanza politica, come dimostra il fatto che il partito che li dovrebbe rappresentare, il PD, appoggia un governo che taglia le pensioni e smantella le tutele degli occupati.
Non è POSSBILE che un partito che abusivamente si definisce di “sinistra” continui ad avere i voti di operai, disoccupati e pensionati, mentre l’unica strada da percorrere è quella in cui queste categorie sociali si organizzino in modo autonomo e facciano eleggere propri rappresentanti.
Lo stesso dicasi per i sindacati (eccetto la Fiom) che non rappresentano i lavoratori, ma gli interessi dei partiti politici e avallano i loro cedimenti e i loro inciuci, da abbandonare immediatamente per costituire il Sindacato Unico dei Lavoratori, autogestito dagli stessi, con regole nuove.
Se è vero che solo l’8% degli italiani ha fiducia nei partiti, l’unica strada percorribile è quella di abbandonare la CASTA, vecchia, sorda, chiusa nei Palazzi, e giocare la carta della autorganizzazione e dell’autogestione da parte delle classi subalterne, su cui si è abbattuta la ferocia padronale di Confindustria e dei suoi impiegati bocconiani.
L’obiettivo chiaro delle classi dominanti è avere oggi una classe lavoratrice intimidita, sottomessa, pronta ad accettare precarietà, licenziamenti, aumenti dei carichi di lavoro, meno stipendio, in nome di una globalizzazione che non dà scampo: o sei competitivo con i cinesi o sarai disoccupato.
Forse sarebbe il caso di ricordare che proprio la “globalizzazione” è all’origine della grave crisi in cui siamo: è un suo frutto avvelenato la speculazione finanziaria sui subprime e derivati venuta dagli USA che ha bloccato l’economia europea, in Italia è stato permesso a decine di migliaia di imprenditori di chiudere fabbriche e delocalizzare dove la manodopera costa di meno, sempre in Italia si è accettato che i capitali fuggissero all’estero ben sapendo che la nostra economia ne avrebbe risentito, non si è più investito nella ricerca ben sapendo che ciò significa veder emigrare i migliori cervelli avviandoci sicuramente sulla strada del declino.
E’ molto probabile che le panzane che il governo dei “professori” ci racconta su una manovra pensata per la “crescita” si rivelino tragicamente false e che la recessione, l’enorme debito pubblico, la fuga di imprese, capitali e cervelli, ci abbiano già condannato ad un declino inesorabile da cui non usciremo. Almeno se continueremo a restare dentro la globalizzazione e le sue regole.
L’unica vera speranza, che riguarda anche il rinnovamento della politica e del sindacato, è quella di individuare una strada alternativa a quella attuale, che punti a creare nuova occupazione in settori innovativi e strategici, come quelli dell’autosufficienza energetica con le rinnovabili (fotovoltaico, eolico, idrogeno per autotrazione, risparmio energetico, biomasse, geotermico, ecc.) e dell’autosufficienza alimentare che significa spostare verso l’agricoltura milioni di addetti.
Naturalmente questi settori produttivi dovrebbero essere protetti da importazioni dall’estero, rivedendo proprio le regole del liberismo che ci ha portato a questa crisi.
Appare tragicomico che in questa situazione, in cui si sacrifica la vita quotidiana di lavoratori e pensionati, si mantengano impegni come quello di acquistare dagli USA 90 cacciabombardieri, si mantengano gli interventi militari nel mondo, si continui a non abolire le province, si mantenga il finanziamento pubblico ai partiti e all’editoria, si continui a pagare deputati, senatori, amministratori regionali con stipendi e vitalizi osceni, si continui ad avere rapporti economici con il Vaticano che riceve denaro pubblico in molte forme, si continui a supportare un’evasione fiscale indecente.
E’ proprio un fatto che la vecchia politica ha perso il contatto con la realtà.
Paolo De Gregorio |
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paolodegregorio Dio minore

Registrato: 13/07/07 13:00 Messaggi: 979
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Inviato: 16 Apr 2012 11:33 Oggetto: |
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- Bersani: voce dal sen fuggita! -
di Paolo De Gregorio, 16 aprile 2012
Dichiara il segretario PD: basta con l’antipolitica o l’antipolitica ci distruggerà tutti.
La cosa più evidente è che il primo partito italiano (almeno nei sondaggi) teme una pattuglia di grillini che sostengono cose politicamente corrette, tipo l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e all’editoria, il limite di due legislature e poi la ineleggibilità, l’esclusione dal Parlamento dei condannati, che in tutta evidenza sono regole che non costano niente e vogliono ridare credibilità alla politica, quindi l’etichetta di antipolitica per Grillo è una calunnia studiata a tavolino.
Al coro contro “l’antipolitica” si è aggiunto inaspettatamente anche il vetero catto-comunista Vendola, che ormai fa parte integrante di quella Casta che sarebbe spazzata via dalle regole di salute pubblica che porterebbero aria nuova in un ambiente pieno di ladri, corrotti, corruttori, mafiosi, in conflitto di interesse, ignoranti, incapaci, nominati dalle segreterie dei partiti e quindi non legittimati dal voto.
Bersani teme più degli altri perché ha la faccia di bronzo di definirsi di sinistra, imbrogliando gli elettori, mentre sostiene un governo anti-popolare, sostenuto da Berlusconi, che fa macelleria sociale e non tocca le classi dominanti, rivelandosi il segretario di un partito centrista con dentro un po’ di tutto, estremamente simile alla vecchia Democrazia Cristiana, al punto che sarebbe più giusto leggere il PD come “Partito democristiano”.
Il segretario del PD è terrorizzato perché sa bene che il discredito calato su tutta la attuale classe politica è profondissimo, e teme che una campagna elettorale in cui si parlasse di fine del finanziamento pubblico ai partiti e della ineleggibilità (retroattiva) di chi ha fatto due legislature, potrebbe coagulare una percentuale di elettori a due cifre, smuovere coloro che avevano deciso di astenersi e celebrare così il funerale della vecchia politica.
Siamo in una fase molto critica. Al discredito della politica si somma una crisi del neo-liberismo e del capitalismo che se ne frega dei lavoratori italiani e delocalizza all’estero (ultima la STOK 84 che da Trieste va nella repubblica Ceca), le banche non danno più crediti all’economia, e in questo contesto parlare, come fanno i professori bocconiani, di “crescita” è un cinico inganno.
Bisogna voltare pagina e la prima cosa da fare è quella di sbarazzarsi di tutto quel personale politico che ci ha messo in questa situazione e una volta fatta pulizia qualche cambiamento sarà possibile.
Paolo De Gregorio |
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