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Hacker, cracker o grissino
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mda
Dio maturo
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Residenza: Figonia

MessaggioInviato: 14 Dic 2006 02:40    Oggetto: Rispondi citando

Rozzemilio ha scritto:
p.s. Secondo il Concise Oxford Paravia English-Italian (mica cazzi), alla voce hacker si legge:

Citazione:
hacker
/'hækə(r)/
noun
inform. colloq. hacker m. e f., pirata m. informatico.


In quello INGLESE dice PIRATA nel senso bonario del termine. Infatti si dice colloq. ovvero colloquiale.

In quelli italiani, se leggi attentamente, non dice Hacker = malfattore, ma dice che più PRECISAMENTE che il malfattore è il cracker ...

Infatti superare sicurezze informatiche è la pratica usata per testare le sicurezze del sistema contro i cracker.

L'Italia è il Paese in cui i giornalisti hanno fatto più danni all'Inglese di altri ! Infatti puoi leggere moltissimi termini inglesi e soprattutto informatici che non corrisponderanno alla verità.

Guarda anche qui:


Rolling Eyes

Bye
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Rozzemilio
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MessaggioInviato: 14 Dic 2006 08:39    Oggetto: Rispondi citando

Buona questa Smile
il senso bonario del termine Smile Smile Smile

Che senso ha mandarmi al forum di Hackerjournal? Mica fanno testo.

Puoi dire quel che ti pare, ma quel che conta è l'uso comune... Se chiedi al primo che incontri in strada chi sono gli hacker, stai tranquillo che NON ti parla di integerrimi curiosi Wink
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Smjert
Dio maturo
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MessaggioInviato: 14 Dic 2006 12:04    Oggetto: Rispondi citando

Rozzemilio ha scritto:
Sui dizionari inglesi puo' esserci scritto quello che ti pare, qui siamo in Italia e la lingua italiana è quella che parla il popolo. Non puoi riscrivere a tuo piacimento il dizionario.

Sì però quelle non sono parole italiane, sono inglesi... se attribuiamo loro un significato diverso siamo noi che sbagliamo... (e cmq anche nei dizionari di italiano che hai mostrato tu, quando si parla di Hacker, si dice che è un qualcuno che aggira/supera protezioni e restrizioni, ma non fa niente di illegale, mentre il Cracker (che viene da Crack, rompere/spezzare ecc.. non il biscotto)aggira/supera le restrizioni per fare poi danno).
Ora si può dire che tutte due compiano atti illegali (superare delle protezioni, entrare in pc altrui) ma l'Hacker una volta entrato si ferma lì.. perchè il suo scopo era quello di testare, mettere alla prova se stesso e le protezioni che si trova davanti.
L'intenzione del Cracker invece è quella di danneggiare chi sta dietro alle protezioni.
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mda
Dio maturo
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Residenza: Figonia

MessaggioInviato: 14 Dic 2006 17:06    Oggetto: Rispondi citando

Rozzemilio ha scritto:
Buona questa Smile
il senso bonario del termine Smile Smile Smile


Infatti dice Pirata non malfattore, ma per una persona che non capisce nemmeno "senso bonario del termine" cosa potevo aspettarmi ?
Shocked

Rozzemilio ha scritto:

Che senso ha mandarmi al forum di Hackerjournal? Mica fanno testo.


Per farti capire molte cosa ... Tra cui fare l'Hacker NON è illegale. Tanto che esistono organizzazioni, GIORNALI, ecc. .
Wink

Per illuminarti posso dire che molti Hacker (conoscenze personali) fanno parte della Guardia di finanza e SISMI o importanti ditte di sicurezza.
Razz

l'Hacker di solito è definito un birichino, un anarchico, un trasgressivo .. Ma mai un furfante !
Evil or Very Mad

Rozzemilio ha scritto:

Puoi dire quel che ti pare, ma quel che conta è l'uso comune... Se chiedi al primo che incontri in strada chi sono gli hacker, stai tranquillo che NON ti parla di integerrimi curiosi Wink


Se passo per la strada è domando :
"Cosa è per te la CPU"
Sicuramente mi risponderanno che è POLITICA
Laughing Laughing

Inoltre il termine è INGLESE non Italiano.

Ciao
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chemicalbit
Dio maturo
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MessaggioInviato: 14 Dic 2006 23:57    Oggetto: Rispondi citando

mda ha scritto:
Però già un hacker che viola un router è già un cracker ! Chi impara non è hacker !
Scusa, ma dove si sta parlando di violazioni di router?

Smjert ha scritto:
Hacker è colui che aggira/supera le barriere che si trova davanti (per lui è una sfida),
Barriere non necesasriemtne ilelgali.
anche chi fa "accrocchi strani" per far convivere due programmi sul proprio pc,
ha sfidato sé stesso a sueprare la baiera dell'incompatibilità e c'è riuscito.


Ciò non tolgie che in Italia (e anche nei paesi anglofoni) la parola hacker ieen usata (anche) per indicare i "pirati" informatici.
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axlman
Dio minore
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Residenza: l'Universo più scalcinato del Multiverso

MessaggioInviato: 16 Dic 2006 14:18    Oggetto: Rispondi citando

A Rozzemilio potrei rispondere che, il fatto che lui voglia usare in modo arbitrario e scorretto i termini, non fa testo e nemmeno fa testo che a farlo siano milioni di persone.

Io uso dire "utensìle", quando trattasi di sostantivo; la maggior parte, per non dire tutti, di quelli che mi è capitato ascoltare usano "utènsile", che è corretto solo come aggettivo.
Sono ignorante io che rispetto la regola in un mondo dove la regola è sovvertita dall'uso comune, o sono uno dei pochi responsabili che fa attenzione a ciò che dice (anche per far aderire al massimo possibile le proprie parole al proprio pensiero) in un mondo di ignoranti, tanto ignoranti che ignorano anche di esserlo?

Non c'è niente di male nel fatto che le lingue, almeno se non vogliono morire, si evolvano e cambino significati e/o parole in uso, ma è grave che non ci si metta d'accordo sul significato preciso che si intende dare alle parole prima di iniziare una discussione, che rischia di diventare sterile e non portare da nessuna parte proprio perchè tutti dicono "mele" ma mentre lo dicono, certi pensano alle "pere", altri alle "arance" e altri ancora alle "fragole".
La precisione di linguaggio e la condivisione di tale precisione sono tutto se si vuole argomentare con cognizione di causa di un qualsiasi tema: se non si è disposti a fare la fatica di informarsi accuratamente prima di parlare, meglio si farebbe a tacere e passare per fessi che aprir bocca e togliere ogni dubbio.

Tornando a bomba: hacker o cracker?
La distinzione esiste già, è netta e precisa, non vedo perché dover inventare termini nuovi per la faciloneria con cui certi danno fiato alle trombe.
Ma se proprio Rozzemilio vuole chiamare hacker i cracker, che proponga una nuova parola per definire gli hacker, che esistono e sono ben diversi dai cracker, quindi qualche termine per definirli è necessario.
Altrimenti sarebbe come usare in modo intercambiabile "italiano" e "mafioso" (Putin docet), due concetti in realtà ben distinti, la cui confusione a me fa incavolare non poco.
Ma forse a Rozzemilio no, ed è contento di essere definito "mafioso" da alcuni cretini, solo perché è nato in Italia.

8)
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noa
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MessaggioInviato: 17 Dic 2006 00:23    Oggetto: Rispondi citando

bene.
bella discussione Smile
io sono una che, come axlman, presta attenzione all'uso della lingua italiana... non ho una formazione di tipo umanistico, ma quelle quattro regole che ricordo cerco di rispettarle.
non amo chi non distigue l'accento delle è/perché, o chi scrive qual'è invece di qual è.
insomma, sono una ex profia noiosa e attempata.
ah, e non amo neppure quelli che sui forum scrivono farcendo il topic di k, diciamo che personalmente mi concedo (come quasi tutti i vecchi della rete) alcuni vezzi, come il non utilizzare maiuscole Smile

però sono una che, tempo fa, giusto per citare l'esempio di chemicabit, ha convinto il sistem 7.5 (mac) di essere un 8.1, al solo scopo di poter far girare un programma che sul vecchio sistema non poteva essere installato (e la macchina era troppo obsoleta per il sistema nuovo).
ma non mi è mai passato per la testa di essere un hacker...
e questo proprio per le ragioni che sostiene rozzemilio: ci sono parole che hanno acquisito, nella lingua italiana, una connotazione diversa da quella che hanno nella lingua originale.
quindi io sono la prima a sostenere una diversità di approccio tra un hacker e un cracker, sono la prima a subire una suggestione diversa dai due termini, ma non me la giocherei in un contesto "italiano".

poi, se devo essere io a utilizzare il termine, di solito insulto -nel senso che lo ritengo un insulto- chi se lo merita definendolo cracker, lamer ecc..
ma non mi verrebbe mai in mente di dire di un amico (che quindi stimo e rispetto) che è un hacker, anche se risponde alla descrizione da hackmanifesto.
questo perché la lingua è un codice, chi riceve il messaggio deve poterlo "decodificare", e per farlo deve avere gli stessi strumenti lingustici di chi trasmette.
in qualche modo, axlman, pur essendo assolutamente in sintonia con quello che scrivi, lo rigiro contro di te: ci si deve mettere daccordo sul significato preciso che si intende dare alle parole, e la maggior parte degli italiani, alla parola hacker, chiama i carabinieri Wink
in definitiva la differenza tra denotazione e connotazione la fa il contesto.
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longinous
Eroe in grazia degli dei
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MessaggioInviato: 29 Dic 2006 11:20    Oggetto: Le parole hanno un significato preciso Rispondi citando

Citazione:
però sono una che, tempo fa, giusto per citare l'esempio di chemicabit, ha convinto il sistem 7.5 (mac) di essere un 8.1, al solo scopo di poter far girare un programma che sul vecchio sistema non poteva essere installato (e la macchina era troppo obsoleta per il sistema nuovo).
ma non mi è mai passato per la testa di essere un hacker...


In effetti, mi spiace per te, ma lo sei eccome.
Infatti Hacker non è il termine con cui si definiscono gli smanettoni del computer e basta, ma più allargato comprende tutte quelle persone che, per vezzo o per bisogno, utilizzano/scoprono metodi alternativi per utilizzare le conoscenze che già hanno.
Per fare un esempio: quello che ha inventato il gorgonzola era un hacker. Chiunque, probabilmente, vedendo la muffa sulk formaggio, avrebbe buttato via la forma.
Lui l'ha impacchettata e venduta e ora è uno dei formaggi più prelibati che si conoscano.
Tu avevi un mezzo (il 7.5) che non era adatto allo scopo, ma l'hai adattato, in un modo o nell'altro, anche con metodi poco ortodossi, suppongo, perchè fosse utile.
Questo, mi spiace ma ti rende un hacker.

Citazione:
e questo proprio per le ragioni che sostiene rozzemilio: ci sono parole che hanno acquisito, nella lingua italiana, una connotazione diversa da quella che hanno nella lingua originale.
quindi io sono la prima a sostenere una diversità di approccio tra un hacker e un cracker, sono la prima a subire una suggestione diversa dai due termini, ma non me la giocherei in un contesto "italiano".


Solo perchè la gente è stata resa ignorante da altri ignoranti che riescono a urlare più forte di chi le cose le sa, non vuol dire che una cosa sbagliata diventi giusta.
Partiamo dall'esempio che ti ho fatto prima e allarghiamo il discorso ermetizzandolo:
Hacker --> uno che cerca soluzioni "alternative" a un problema (di qualunque tipo e natura, sia essa informatica o agricola) e che si diverte mentre lo fa.
Cracker --> uno che si infiltra nelle apparecchiature informatiche e ruba e/o distrugge.

Quindi direi che di differenza ce n'è eccome.
Sarebbe come dire che un Jedi e un Sith sono la stessa cosa perchè tutti e due usano il laser al posto delle lame normali!

Citazione:
poi, se devo essere io a utilizzare il termine, di solito insulto -nel senso che lo ritengo un insulto- chi se lo merita definendolo cracker, lamer ecc..
ma non mi verrebbe mai in mente di dire di un amico (che quindi stimo e rispetto) che è un hacker, anche se risponde alla descrizione da hackmanifesto.


Occhio che cracker e lamer sono due cose distinte, ma a parte questo, non credere che quel tuo amico si offenderebbe, perchè un offesa basata su un concetto errato è solo sintomo di ignoranza. Pertanto è sufficiente eliminare l'ignoranza e l'insulto si trasforma d'incanto in un complimento.

Codice:
questo perché la lingua è un codice, chi riceve il messaggio deve poterlo "decodificare", e per farlo deve avere gli stessi strumenti lingustici di chi trasmette.


Vero, ma se il codice è stato sporcato da degli idioti che dovevano dare aria ai denti, non vedo perchè gli altri non possano cercare di porvi rimedio.

Citazione:
in qualche modo, axlman, pur essendo assolutamente in sintonia con quello che scrivi, lo rigiro contro di te: ci si deve mettere daccordo sul significato preciso che si intende dare alle parole, e la maggior parte degli italiani, alla parola hacker, chiama i carabinieri Wink


Devi però tenere conto anche del fatto che stiamo parlando di una parola estera, senza traduzione da noi.
Quindi non è possibile dare a una parola estera un significato diverso da quello originale, altrimenti stiamo violando le regole basilari della comunicazione.
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chemicalbit
Dio maturo
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MessaggioInviato: 29 Dic 2006 11:48    Oggetto: Rispondi citando

Uhm .. vedaimo di uscirne fuori .... cerco un altro esempio.

<<Attento a quello, è un "furbo">>.

Si usa per dire che è uno che fa imbrogliucci, se non peggio, che pensa solo a se e a come guadagnarci lui (magari con metodi non troppo puliti e corretti), ecc. ecc.

Ciò non toglie che anche tutti gli altri furbi del mondo (magari persone correttissime, onestisisme e magari persino altruiste) non possano e non debbano essere definite furbe.
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longinous
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MessaggioInviato: 29 Dic 2006 13:31    Oggetto: Rispondi citando

chemicalbit ha scritto:
Uhm .. vedaimo di uscirne fuori .... cerco un altro esempio.

<<Attento a quello, è un "furbo">>.

Si usa per dire che è uno che fa imbrogliucci, se non peggio, che pensa solo a se e a come guadagnarci lui (magari con metodi non troppo puliti e corretti), ecc. ecc.

Ciò non toglie che anche tutti gli altri furbi del mondo (magari persone correttissime, onestisisme e magari persino altruiste) non possano e non debbano essere definite furbe.


In effetti l'utilizzo di "furbo" può essere doppio, ma se intendi un furbo "che fa imbrogliucci" non dici "è un furbo", ma "fa il furbo", dando così ad intendere che è uno che sta facendo il furbo con quell'accezione del termine.
Se invece intendi dire a qualcuno che è furbo usi la frase proposta nell'esempio: "è furbo" o "è uno furbo".
La differenza di accezione salta fuori dal verbo utilzzato:
essere --> significato standard
fare --> significato alterato
Quindi non c'entra molto col discorso, poiché qua si parla di due parole con significati ben diversi che vogliono essere fatte passare per sinonimi, non di una parola con un doppio significato. Wink
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chemicalbit
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MessaggioInviato: 29 Dic 2006 14:58    Oggetto: Rispondi citando

Certo si può dire "fa il furbo", ma anche "atento a quello, è un furbo ..."
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longinous
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MessaggioInviato: 29 Dic 2006 17:52    Oggetto: Rispondi citando

Bho, può essere.
Probabilmente è un modo di dire più in voga dalle tue parti che dalle mie Wink
Fatto sta che non c'entra col discorso di prima, quindi... siamo OT
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papalla
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MessaggioInviato: 29 Dic 2006 20:59    Oggetto: Rispondi citando

Rozzemilio ha scritto:

Puoi dire quel che ti pare, ma quel che conta è l'uso comune... Se chiedi al primo che incontri in strada chi sono gli hacker, stai tranquillo che NON ti parla di integerrimi curiosi Wink


perchè, se gli chiedi cosa è linux secondo te ti rispondono?

guarda che pretendere che i giornalisti (qualcuno ricorderà il caso Panerai) si documentino prima di scrivere su cose che non conoscono
è non solo lecito, ma sacrosanto e sicuramente positivo!

Perchè se, è vero, al 99% della popolazione sfugge la differenza tra hacker e biscottino salato, è altrettanto vero che al 98% sfugge tra TAV e TFR, al 97% tra DPF e DDT e così via, parlando di politica, economia, istruzione ecc.

Siccome sono sicuro di appartenere a parecchi 9x% relativi a vari aspetti del mondo che mi circonda, pretendere di ricevere informazione da qualcuno che ne sappia un pò più di me, mi pare sacrosanto.
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yayo75
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MessaggioInviato: 30 Dic 2006 00:16    Oggetto: Rispondi citando

hmm... dunque, vediamo un po'.

Da quel che ho capito io in questi anni di computer-dipendenza, hacker è uno che modifica qualcosa, dopo averne capito il funzionamento, per ottenerne un vantaggio (che può essere: aggiustare una cosa che non va più; farla funzionare meglio; o farla funzionare diversamente, in accordo con le proprie necessità.)
Personalmente non lo vedo come un termine positivo, né negativo. Descrive una azione, e basta. Bisogna poi vedere qual'é esattamente questa azione e qual'è il risultato che si vuole ottenere. : |

Cracker è invece uno che "cracka" (per così dire), cioè rompe il guscio di protezione di un software (o una password, o qualsiasi barriera che limiti l'accesso), per avere accesso al contenuto.
Anche questo lo vedo come un termine generalmente neutro. Forse un po' più negativo di hacker, ma comunque discutibile.

Quel che riporta il dizionario, secondo me, può essere relativo (diciamo incompleto). Proprio perché la lingua è una cosa in un certo senso viva, che si evolve. (Non è il dizionario che fa la lingua, casomai è il contrario.)
Inoltre il dizionario definisce i termini ma non ti permette di approfondire.

Faccio un esempio: tempo fa mi sono imbattuto nel termine "abulico". Il dizionario me lo riportava (più o meno, non ricordo bene) come "una persona pigra, che non porta a termine un lavoro". In ogni caso mi dava una connotazione piuttosto negativa. Ma dato che il contesto era medico (cioé era "sintomo" di qualche problema di salute) ho dato un'occhiata anche a un dizionario medico, il quale lo spiegava come (semplifico) "l'incapacità di iniziare o portare a termine un lavoro, generalmente sintomo di disturbi dell'umore (depressione, ecc..)".
Il significato è lo stesso, ma cambia la sfumatura: nel primo caso suona come una cosa intenzionale, nel secondo no.
Quale dei due ha ragione?
..forse un po' tutti e due.

Che la maggior parte delle persone ignori il significato del termine e si affidi passivamente a ciò che sente dire o a ciò che legge, identificando l'hacker come un criminale, non toglie che esista una significativa presenza hacker nella rete che professa un'etica assolutamente positiva.
Gli hacker non sono necessariamente criminali perché la gente crede che lo siano. E neanche perché c'è una mela marcia nel cesto. (Quella purtroppo c'è sempre.) : P

y.

p.s.
Strana coincidenza parlare (tra l'altro) di questioni di lingua e leggere dei post pieni zeppi di errori di battitura... : P
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maxismakingwax
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MessaggioInviato: 01 Gen 2007 13:39    Oggetto: Rispondi citando

Tutti ottimi spunti. Ognuno di voi in cuor suo sa di aver ragione.

Peccato stiate dimenticando che il termine "hack", e il suo derivato "hacker", hanno un'origine, una storia e una appartenenza ben precise:

http://catb.org/~esr/faqs/hacker-howto.html

traduco e sintetizzo per i più pigri:

"...
Cos'è un Hacker?

Lo Jargon File(qualcosa di più di un manifesto programmatico, o di un semplice vocabolario, n.d.r.) contiene un serie di definizioni del termine "hacker", la maggior parte delle quali hanno a che fare con abilità tecniche e con il piacere di risolvere problemi e superare i limiti. Se volete diventare un hacker, credo, soltanto due di queste sono rilevanti.

C'è una comunità , una cultura condivisa (shared culture), di esperti programmatori e maghi delle reti la cui storia risale a decadi addietro, ai primi time-sharing minicomputer ed ai primi esperimenti dell'ARPAnet. I membri di questa cultura hanno dato origine al termine hacker. Gli hacker hanno costruito Internet. Gli hacker hanno reso il sitema operativo UNIX quello che è attualmente. Gli hacker frequentano la Usenet. Gli hacker hanno reso funzionante il World Wide Web. Se siete parte di questa cultura, se avete contribuito alla sua crescita e altre persone conivolte sanno chi siete e vi chiamano hacker, allora siete un hacker.

Ma la forma mentis di un hacker non è confinata alla cultura del software. Ci sono persone che applicano l'attitudine dell'hacker in altri campi, come l'elettronica e la musica - attualmente potete trovarli ai livelli più elevati della scienza o dell'arte. Gli hacker dei software riconoscono questi spiriti affini ovunque e possono chiamare anch'essi hacker - ed alcuni affermano che la natura di un hacker è pressoché indipendente dal particolare media su cui l'hacker lavora. Ma nel resto del documento concentreremo l'attenzione sulle capacità e le attitudini degli hacker dei software, e sulle tradizioni della cultura condivisa che ha dato origine al termine hacker.

C'è poi un altro gruppo di persone che si autodefiniscono hacker ma non lo sono. Persone (principalmente adolescenti di sesso maschile) che provano un gusto matto nel penetrare nei computer e a intasare il sistema telefonico. I veri hacker chiamano queste persone cracker e non hanno nulla a che vedere con loro. I veri hacker pensano principalmente che i cracker siano pigri, irresponsabili e non molto brillanti, ed obiettano che essere in grado di compromettere la sicurezza di un sistema non rende hacker più di quanto manomettere una macchina renda ingegneri automobilistici. Sfortunatamente, molti giornalisti e scrittori sono stati fuorviati e utilizzano spesso il termine hacker per indicare il realtà i cracker, cosa che irrita terribilmente i veri hacker.

La differenza fondamentale è questa: gli hacker costruiscono le cose, i cracker le rompono.
..."


Altro link per ripercorrere un po' la storia del termine e della comunità:
http://www.saltatempo.org/hacker/hacker_history/hacker-history.html


Spero di aver chiarito.

Saluti
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nicola.mondinelli
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MessaggioInviato: 13 Gen 2007 17:37    Oggetto: Rispondi citando

State parlando del SESSO DEGLI ANGELI, vi rendete conto???

ottime ragioni entrambi... ma non c'è soluzione... perchè sprecare tempo?
fossero solo questi i problemi del mondo ci farei la firma...
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topogigio
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MessaggioInviato: 14 Gen 2007 01:01    Oggetto: Rispondi citando

..." visto che si vuol distinguere per forza il <cattivo> e il <buono>. la domanda è: chi viola la nasa per un piacere personale, senza guadagnare un soldo. è un genio oppure un cattivo? invece chi masterizza centinaia di cd per guadagnare soldi senza un minimo di conoscenza informatica.come lo definite? insomma,la fusione nucleare viene usata per dare energia utile, ma viene usata anche per distruggere la vita. quindi la stessa persona puo' essere diavolo\angelo.
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Gateo
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MessaggioInviato: 15 Gen 2007 12:02    Oggetto: Rispondi citando

Io mi chiedo: visto che ormai per i media, i dizionari e le masse con hacker si indica il pirata o comunque il malintenzionato informatico, quale parola possiamo utilizzare per indicare Quelli Che Una Volta Si Identificavano Come Hacher?
QCUVSICH?
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Rozzemilio
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MessaggioInviato: 15 Gen 2007 12:32    Oggetto: Rispondi citando

Gateo ha scritto:
Io mi chiedo: visto che ormai per i media, i dizionari e le masse


aggiungo: anche gli stessi hacker Smile si definiscono tali

alla domanda rispondo: nostalgici? utopisti? illusi?
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cixthemix
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MessaggioInviato: 17 Gen 2007 13:39    Oggetto: Mai sentito Parlare di ETICA HACKER? Rispondi

(edit: le critiche agli articolisti solo nel forum Zeus si'/no, grazie)

Vi consiglierei di Leggere il Libro "Etica Hacker" di Pekka Himmanen.

Allora forse capireste la complessita della Faccenda.

PS. Solitamente un Hacker non si autodefinisce tale MAI!!!! Sono sempre gli altri appartenti alla comunità che lo definiscono così.
Quelli sono gli script-kiddies che non sono hacker perché non sanno come funzionano i sistemi semplicemente usano strumenti messi a disposizione da altri per fare i fighi. Gli Hacker e i Craker sono due faccie della stessa medaglia (il bene e il male) ma entrambi sono persone molto competenti i quali cercano di scovare nuove vulnerabilità per sfruttarle a scopo criminoso (da una parte) o per scopo migliorativo (dall'altra). Entrambi sono cmq hacker ma intesi come spezzettatori (dal verbo Inglese "to Hack").
Certo è che si può spezzettare per rivendersi i pezzi uno alla volta ma si può anche spezzettare per ricostruire più forte e solido di prima.
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