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Fornero, Vauro e la Fiat
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Zeus News
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MessaggioInviato: 23 Set 2012 16:43    Oggetto: Fornero, Vauro e la Fiat Rispondi citando

Leggi l'articolo Fornero, Vauro e la Fiat
Il ministro Elsa Fornero si è indignata pubblicamente contro una vignetta di Vauro, apparsa su Il Manifesto, che la ritrae nei panni di una prostituta che attende uno ''squillo'' da Fiat. Secondo te...



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budspanzer
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MessaggioInviato: 25 Set 2012 00:06    Oggetto: Rispondi citando

Ho sempre esclamato "Putt.. Eva", ma da un po' di tempo a questa parte i miei sentimenti sono cambiati...

CON RISPETTO PARLANDO PER UNA COSì ALTA CARICA DELLO STATO Idea Arrow Rolling Eyes Twisted Evil Evil or Very Mad Weeps

Comunque un saggio ha detto:
"solo se è una vera tragedia possiamo riderci sopra".
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dany88
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MessaggioInviato: 25 Set 2012 07:56    Oggetto: Rispondi citando

"Fornero ha ragione: per i musulmani Maometto è sacro e così deve essere per noi la Fornero."

Ma chi lo ha scritto lol?!
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{ice}
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MessaggioInviato: 25 Set 2012 10:04    Oggetto: Rispondi citando

@ Pier Luigi
manca un opzione:
Vauro ha regione: il governo si è messo a 90° alle richieste di Marchionne che prima ha chiesto una modifica del contratto dei lavoratori per avere piu capacità produttiva, poi ha chiuso gli stabilimenti perchè le auto non le compra nessuno
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Zorro
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MessaggioInviato: 25 Set 2012 14:04    Oggetto: Rispondi citando

al momento (417 voti) sono nel 5 e rotti per cento che ha votato "Elsa Fornero ha ragione", però è un po' come dire "Nichi Vendola è un culattone" certo fa ridere però è "politicamente scorretta"




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splarz
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MessaggioInviato: 25 Set 2012 14:19    Oggetto: Rispondi citando

La Fornero non è una prostituta, la vignetta non è uno sfottò (Vendola culattone è solo un'offesa) ma una critica (politica) all'atteggiamento del ministro nei confronti di Marchionne.
La sintesi è efficace, la vignetta è divertente ed io che lo sto qui a spiegare sono incredibilmente triste.
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Zorro
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MessaggioInviato: 25 Set 2012 14:26    Oggetto: Rispondi citando

@splarz mi sfuggono le sottili motivazioni in base alle quali non si può dire culattone a Nichi Vendola, mentre si può dire puttana a Elsa Fornero.

In linea generale le barzellette, battute, ironie che necessitano di spiegazione sono malriuscite.

Questa è una di quelle malriuscite.

O forse vuoi sostenere che culattone è un giudizio offensivo mentre puttana è la constatazione di uno stato di fatto?



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whitesquall
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MessaggioInviato: 25 Set 2012 14:32    Oggetto: Rispondi citando

La satira, perché sia tale, deve contenere un messaggio.

La Fornero non ha mai adottato comportamenti che giustificassero la vignetta, che quindi non è satira ma offesa gratuita.

Un esempio: è satira ridere della statura di Berlusconi? Se fosse questa la sua unica caratteristica la risposta è no (a prescindere di quanto detestabile lo si possa ritenere).
Ma se consideriamo la vanità del personaggio, l'uso dei tacchi, allora l'accenno alla sua statura assume un significato che va oltre l'insulto gratuito.

In questo caso la vignetta non ha senso, non fa ridere ed è offensiva nei confronti della donna: il messaggio che trasmette è "Se un politico donna mi sta antipatica posso chiamarla squillo".

Ora, siccome è da secoli che non appena una donna fa qualcosa che ci disturba noi maschietti ci sentiamo in diritto di denigrarla (perché è quello che facciamo: una donna che non ci garba è automaticamente una "puttana", a prescindere dai suoi costumi sessuali), direi che la critica che la Fornero muove alla vignetta è più che motivata.

Vauro ha mostrato che sotto sotto non rispetta le donne.

Ah, e ci tengo a sottolineare che io non sono per il "politically correct", anzi, la ritengo ipocrisia. Ma si può essere politicamente scorretti senza scivolare nel becero.
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splarz
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MessaggioInviato: 25 Set 2012 18:22    Oggetto: Rispondi citando

Zorro ha scritto:
O forse vuoi sostenere che culattone è un giudizio offensivo mentre puttana è la constatazione di uno stato di fatto?

Squall ha scritto:
La Fornero non ha mai adottato comportamenti che giustificassero la vignetta, che quindi non è satira ma offesa gratuita.
Invece sì: è stata lei a dire che aspettava una chiamata da Marchionne, il messaggio satirico è che (secondo Vauro) il ministro Fornero si sta comportando da prostituta al servizio (politico) di Marchionne. Conoscendo l'attualità politica non si pensa nemmeno un secondo che Fornero sia una prostituta nel senso letterale del termine, non avrebbe alcun senso e non farebbe ridere.

Dare del culattone a Vendola non fa ridere, attacca la sfera sessuale di una persona e non nasconde alcun recondito messaggio satirico.
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Zorro
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MessaggioInviato: 26 Set 2012 09:30    Oggetto: Rispondi citando

@splarz

prendo atto ma non capisco e quindi non posso condividere la tua opinione


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{ictuscano}
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MessaggioInviato: 26 Set 2012 10:01    Oggetto: Rispondi citando

Diciamo che (mia opinione) non è una delle migliori vignette di Vauro (ma ne fa tante, può succedere), manca di "buongusto"? volgarotta, anche se capisco il messaggio "politico" che gli sottostà
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MessaggioInviato: 26 Set 2012 10:12    Oggetto: Rispondi citando

splarz ha scritto:
La Fornero non è una prostituta, la vignetta non è uno sfottò (Vendola culattone è solo un'offesa) ma una critica (politica) all'atteggiamento del ministro nei confronti di Marchionne.
La sintesi è efficace, la vignetta è divertente ed io che lo sto qui a spiegare sono incredibilmente triste.
Quoto la tristezza! CinCin
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MessaggioInviato: 26 Set 2012 11:25    Oggetto: Rispondi citando

Squall ha scritto:
La satira, perché sia tale, deve contenere un messaggio.

La Fornero non ha mai adottato comportamenti che giustificassero la vignetta, che quindi non è satira ma offesa gratuita.

Un esempio: è satira ridere della statura di Berlusconi? Se fosse questa la sua unica caratteristica la risposta è no (a prescindere di quanto detestabile lo si possa ritenere).
Ma se consideriamo la vanità del personaggio, l'uso dei tacchi, allora l'accenno alla sua statura assume un significato che va oltre l'insulto gratuito.

In questo caso la vignetta non ha senso, non fa ridere ed è offensiva nei confronti della donna: il messaggio che trasmette è "Se un politico donna mi sta antipatica posso chiamarla squillo".

Ora, siccome è da secoli che non appena una donna fa qualcosa che ci disturba noi maschietti ci sentiamo in diritto di denigrarla (perché è quello che facciamo: una donna che non ci garba è automaticamente una "puttana", a prescindere dai suoi costumi sessuali), direi che la critica che la Fornero muove alla vignetta è più che motivata.

Vauro ha mostrato che sotto sotto non rispetta le donne.

Ah, e ci tengo a sottolineare che io non sono per il "politically correct", anzi, la ritengo ipocrisia. Ma si può essere politicamente scorretti senza scivolare nel becero.
Caro Squall, sono totalmente in disaccordo. E sono anche un po' sorpreso che persone di grande intelligenza e sensibilità (non parlo di te, ovviamente, tu hai un'intelligenza inferiore alla media per cui questa mia frase ti dovrebbe risultare offensiva ancorché satirica! * ... attenzione, segue in calce al commento Razz ) si accodino a questa visione politicamente corretta e perciò sostanzialmente ipocrita e perbenista, di quel che è la satira, fenomeno nient'affatto recente, fenomeno che non è costume ma analisi dei fenomeni e dei costumi, sostanzialmente d'attualità. E questo mi rattrista non poco.
Mi rattrista che, nascondendosi dietro eleganti argomentazioni sull'opportunità o meno di un titolo, un disegno, un accostamento, una metafora, si contribuisca a distogliere l'attenzione dal significato principale di quella che è la critica espressa.
Critica che non solo è legittima ma è anche auspicabile, quali che siano i modi e le forme nelle quali viene espressa. Perché qui non si tratta di diffamazione ma solo di uso pesante delle metafore per evidenziare ciò che pesante è. La contraddizione, il paradosso di un ruolo di un governo, di un ministro che qui pare succube, asservito allo strapotere di un Ente esterno quale è Marchionne, Ente che per ragioni che qui non sto a ipotizzare, pare collocarsi al di sopra non solo della FIAT ma anche al di sopra del Paese.
Perché era questo il punto, lo scopo della satira di Vauro.

La critica è una forma di pensiero universale e necessario, è utile, la sua funzione di contropotere e controinformazione è, non solo auspicabile ma necessaria. E se il suo bisturi affonda in profondità, e taglia e asporta, e mutila per la salute del paziente, trovo non coerente che si voglia salva la vita o l'altro incancrenito senza incorrere nell'incisione del bisturi. Sottrarre il bisturi ai chirurghi perché qualche incisione è stata troppo profonda è un controsenso ed è irragionevole. Si vuole la salvezza ma si sta a fare i puntigliosi sullo screening necessario per individuare il cancro e curare la malattia. E la Satira, attraverso le sue metafore estreme, si comporta come una tomografia assiale computerizzata che sì, ti spara addosso radiazioni ionizzanti, ma può permettere di trovare il punto dove la malattia si annida.
Questo governo e i suoi ministri, non sono, come vogliono farci credere, esclusivamente tecnici. La componente politica è evidentissima e le incongruenze, le fragilità, i cedimenti sono più che evidenti. Siamo arrivati ad un punto della nostra storia di sudditanza (quanti di noi, anche i più istruiti, hanno un quadro preciso della storia millenaria di questo paese? E sanno sovrapporla a quanto accade oggi?) da irritarci con il fanciullo che grida che il Re è nudo? Allora, caro Squall, siamo, anzi, siete fottuti! Dico "siete" perché voi, a causa della vostra giovane età, vivrete più a lungo di me e avrete davanti a voi un futuro assai più cupo e ristretto a imbuto di quanto ne abbia attraversato e raggiunto io.

Vauro, nella sua irritante irriverenza si comporta come un fanciullo incazzato, una sorta di Candide Volteriano con le palle arroventate, un Chisciotte in sedicesimo che usa la volgarità altrui estrapolandola e facendone oggetto di osservazione attraverso l'arma del paraosso, della sovrapposizione e del mascheramento.
La vignetta sulla Fornero è una macchietta, non una diffamazione, non è una falsa notizia! La metafora della squillo (e non della puttana, termine assai più ingiurioso che Vauro non ha utilizzato) è usata, analizzandone le correlazioni evidenti (come autore satirico conosco assai bene, causa mestiere, i meccanismi logico-semantici dei quali la satira si serve per la propria struttura formale), per porre attenzione da una "qualità intrinseca o valore" terzi alla persona e alla personalità: La vignetta dichiara "qualcosa" che non è né la trasfigurazione macchiettistica né la meta-figura usata (la squillo) qui assimilabile ad altre figure meno discusse sul piano della possibile offesa quali le "olgettine" o il più antico modello sociale delle "cortigiane", termini del resto indicanti figure assai diverse, accomunabili solo nello sfruttamento del desiderio maschile che qui davvero fa una figuruccia assai patetica, costretto cioè alla benevolenza (ben retribuita) di donne, alcune delle quali di qualche misura superiori agli uomini ai quali si accostavano. La vignetta di Vauro dichiarava e denunciava un atteggiamento di sudditanza qui espresso con feroce ironia, giocando sul significato di squillo (della telefonata di Marchionne attesa con un atteggiamento di sudditanza da parte del ministro) e della "squillo" cioè della persona dedita al mercimonio sessuale qui intesa (con una forzatura evidente) come figura minore, resa inferiore dall'atteggiamento di sudditanza al desiderio e al volere altrui.

Applicare alla Fornero, in via di metafora evidentissima, l'etichetta della squillo, è talmente evidente come paradosso che, cadere in una simile trappola. è davvero da distratti o da ingenui. Sia nel suo aspetto, che nella sua carriera professionale, niente e nessuno potrebbe trovare credibile la "notizia" che il ministro Fornero sia un in realtà una squillo. Sempre che , con una incredibile forzatura non si voglia confondere la satira come una "notizia" in tutto e per tutto.
Perché la satira non è notizia in sé anche se tratta di notizie di piccola o grande attualità come la questione FIAT.

In sintesi: La vignetta di Vauro era ed è metafora! A nessuno (salvo che non abbia bisogno di cambiare pusher o sia stordito da qualche Tiggì di troppo) verrebbe in mente di pensare che la fiaba metaforica (ne prendo una a caso) de "La volpe e l'uva", sia una critica alla volpe o all'uva. Se ci si vuole accodare alle voci scandalizzate si faccia pure. ma io ritengo che un piccolo sforzo di analisi dovrebbe mostrare quanto queste alzate di scudi siano in realtà altro fumo negli occhi per distrarci da ciò che davvero è evidente e perfino evitabile.

A me non interessa se la persona alla quale rivolgo una critica non se ne compiace ma anzi si offende. Se dovessi trattenere il mio pensiero critico solo per non irritare i potenti che fanno e disfano tutto a scapito della qualità della mia vita e della qualità della vita nel mio Paese, ebbene, non mi dovrò nemmeno rammaricare dentro di me.

P.s.
Scusami ma davvero riesci a stabilire che Vauro non rispetti le donne solo perché ne ha ritratta una in modo pesantemente ironico e al contempo talmente paradossale da porre in evidenza in modo inequivocabile che si macchietta si tratta? E se si vuole rappresentare una macchietta è necessario discostarsi dalla realtà oggettiva e utilizzare stereotipi comprensibili oltre che paradossali e di facile veicolazione?

* Squall tu sai quanto io ti stimi come persona, il mio esempio non ha niente a che vedere con la mia valutazione della tua intelligenza, era solo uno sberleffo esemplificativo di una tesi.
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splarz
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MessaggioInviato: 26 Set 2012 12:42    Oggetto: Rispondi citando

@ Silent CinCin

@ Zorro:
1) fornero-ministro aspetta uno squillo da marchionne imprenditore: è prostituzione politica --> vigna con la fornero-squillo-alserviziodi --> ha ha ha

2) vendola è un politico omosessuale --> do del culattone a vendola --> Neutral Neutral Neutral (no critica, no risata)

la vigna di vauro coglie un aspetto che non tutti notano leggendo le notizie, cioè il rovesciamento delle parti che fa ben capire chi comanda.

il buon gusto non c'entra nulla, è satira Wink
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Zorro
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MessaggioInviato: 26 Set 2012 14:11    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Applicare alla Fornero, in via di metafora evidentissima, l'etichetta della squillo, è talmente evidente come paradosso che, cadere in una simile trappola. è davvero da distratti o da ingenui. Sia nel suo aspetto, che nella sua carriera professionale, niente e nessuno potrebbe trovare credibile la "notizia" che il ministro Fornero sia un in realtà una squillo. Sempre che , con una incredibile forzatura non si voglia confondere la satira come una "notizia" in tutto e per tutto.
Perché la satira non è notizia in sé anche se tratta di notizie di piccola o grande attualità come la questione FIAT.


Io sono nato e cresciuto, figlio di operaio Fiat e morto per la Fiat, in una città nella quale non si poteva dichiarare un pezzo di via isola pedonale, perchè limitare la circolazione dell'automobile era consideratio sputare nel piatto dove si mangiava. Quindi figurati se non so riconoscere "persino da lontano" gli atteggiamenti di sudditanza verso la Fiat.

Quindi di fronte alla vignetta di Vauro mi dico: e allora? ando' sta la novità? Forse che Elsa Fornero è il primo tra i ministri che ha comportamenti di sudditanza verso la Fiat?

Citazione:
In sintesi: La vignetta di Vauro era ed è metafora! A nessuno (salvo che non abbia bisogno di cambiare pusher o sia stordito da qualche Tiggì di troppo) verrebbe in mente di pensare che la fiaba metaforica (ne prendo una a caso) de "La volpe e l'uva", sia una critica alla volpe o all'uva. Se ci si vuole accodare alle voci scandalizzate si faccia pure. ma io ritengo che un piccolo sforzo di analisi dovrebbe mostrare quanto queste alzate di scudi siano in realtà altro fumo negli occhi per distrarci da ciò che davvero è evidente e perfino evitabile.


So riconoscere anch'io le metafore e ho studiato abbastanza da piccolo le fiabe di Fedro. La volpe in questo caso è per essere precisi un exemplum talmente abusato da divenire un'antonomasia
Elsa Fornero però non è una metafora è una persona in carne ed ossa ed è di lei che stiamo parlando ... Io non abuso di sostanze, non guardo i TG e non faccio levate di scudi nè lancio fumo negli occhi a chicchessia dico solo che Elsa Fornero ha tutto il diritto di chiedere solidarietà se si sente offesa dalla vignetta del piccolo Candide o Don Quijote in sedicesimo.

Citazione:
A me non interessa se la persona alla quale rivolgo una critica non se ne compiace ma anzi si offende.


In questo non ti seguo io sono abbastanza sensibile al fatto che uno si offenda e non uso l'offesa come stile di argomentazione se proprio non è assolutamente indispensabile. In questo caso mi pare non lo fosse.

Se prorio devo fare dell'ironia su questo governo preferisco quella più becera e caciarona tipo "Profumo di Passera" Laughing

PS tutte queste argomantazioni che sanno di "politically correct" ovviamente non valgono una cippa se il thread riguarda Sallusti (altra discussione in corso su post di PLT) http://forum.zeusnews.com/viewtopic.php?p=579642#579642
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splarz
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MessaggioInviato: 26 Set 2012 19:58    Oggetto: Rispondi citando

Zorro ha scritto:
Se prorio devo fare dell'ironia su questo governo preferisco quella più becera e caciarona tipo "Profumo di Passera"
che è proprio l'esempio di uno sfottò fine a sè stesso, questo sì può essere offensivo.

Citazione:
Forse che Elsa Fornero è il primo tra i ministri che ha comportamenti di sudditanza verso la Fiat?
no, ma che vuol dire? siccome ha avuto indegni predecessori il ministro Fornero non è criticabile?

Citazione:
Elsa Fornero ha tutto il diritto di chiedere solidarietà se si sente offesa dalla vignetta del piccolo Candide o Don Quijote in sedicesimo.
va bene, ma che c'entra? Silent ti diceva un'altra cosa.
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MessaggioInviato: 26 Set 2012 20:16    Oggetto: Rispondi citando

MI trovo completamente d'accordo con Splarz!

A priva vista può sembrare una vignetta volgare ma invece ha un significato conciso che salta subito all'occhio (il mitico stile di Vauro) Mi spiace che la Fornero si sia offesa invece che capire come tanti in Italia considerano il suo operato e magari correggere il tiro!
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Zorro
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MessaggioInviato: 27 Set 2012 11:16    Oggetto: Rispondi citando

splarz ha scritto:

Citazione:
Elsa Fornero ha tutto il diritto di chiedere solidarietà se si sente offesa dalla vignetta del piccolo Candide o Don Quijote in sedicesimo.
va bene, ma che c'entra? Silent ti diceva un'altra cosa.


Nonostante l'età che avanza credo di essere ancora in grado di leggere e capire che cosa c'è scritto. Che cos'è che diceva Silent?

Io leggo
Citazione:

La vignetta di Vauro dichiarava e denunciava un atteggiamento di sudditanza qui espresso con feroce ironia, giocando sul significato di squillo (della telefonata di Marchionne attesa con un atteggiamento di sudditanza da parte del ministro) e della "squillo" cioè della persona dedita al mercimonio sessuale qui intesa (con una forzatura evidente) come figura minore, resa inferiore dall'atteggiamento di sudditanza al desiderio e al volere altrui.


Tutto vero! Vauro usa una metafora. Ed è proprio qui il punto.
Se Vauro avesse prosaicamente detto "Elsa Fornero è succube della Fiat" credo proprio che non ci sarebbe stata nessuna offesa! Alla signora ministra sono state urlate cose ben peggiori quando ha visitato l'Ufficio per l'Impiego di Torino e lei ha tranquillamente interloquito con chi l'insultava, (oltretutto un bel cafone che non ha nemmeno avuto il buon gusto di alzarsi in piedi per parlare con una signora che era in piedi di fronte a lui).
Ma Vauro usa una metafora (meglio! Un paradosso) dove per dire "Elsa Fornero è succube della Fiat" opera una sostituzione esagerata: "succube" con "squillo/puttana".

Bene questa operazione può contenere un'offesa! Ti riporto una sentenza di Cassazione (poi tu puoi dirmi che della Cassazione te ne sbatti le balle, ma questo è un altro discorso).
La satira costituisce una modalità corrosiva e spesso impietosa del diritto di critica è può realizzarsi anche tramite l’utilizzo dell’immagine artistica come accade per la vignetta o la caricatura, consistenti nella consapevole ed accentuata alterazione dei tratti somatici, morali e comportamentali delle persone ritratte. Diversamente dalla cronaca la satira è sottratta al parametro della verità in quanto esprime mediante il paradosso e la metafora surreale un giudizio ironico su un fatto ma rimane assoggettata al limite della continenza e della funzionalità delle espressioni o delle immagini rispetto allo scopo di denuncia sociale o politica perseguito. Conseguentemente, nella formulazione del giudizio critico, possono essere usate espressioni di qualsiasi tipo, anche lesive della reputazione altrui, purchè siano strumentalmente collegate alla manifestazione di un dissenso ragionato dell’opinione o comportamento preso di mira e non si risolvono in un’aggressione gratuita e distruttiva dell’onore e della reputazione del soggetto interessato. Non può, invece, eseere riconosciuta la scriminante di cui all’art 51 codice penale nei casi di attribuzione di condotte illecite o moralmente disonorevoli, di accostamenti volgari o ripugnanti,di deformazione dell’immagine in modo da suscitare disprezzo della persona e ludibrio della sua immagine pubblica. Cosa dice l'art. 51 del codice penale? ecco: L'esercizio di un diritto o l'adempimento di un dovere imposto da una norma giuridica o da un ordine legittimo della pubblica autorità, esclude la punibilità.

Come vedi il confine tra critica ammessa e critica non ammessa è molto sottile: bisogna stabilire se l’immagine “Elsa Fornero è una squillo” scredita il personaggio pubblico non per ciò che ha fatto o detto ma per caratteristiche e qualità personali. Ma qui entriamo nel campo delle opinioni.

Elsa Fornero ha ritenuto di essere stata screditata - è l’aspetto soggettivo della vicenda - non ha intrapreso azione legale ma richiesto solidarietà femminile in quanto nessun ministro maschio, succube Fiat come lei, è mai stato in precedenza paragonato ad uno gigolò. Mi sembra un comportamento ammissibile.

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MessaggioInviato: 27 Set 2012 23:56    Oggetto: Rispondi citando

splarz ha scritto:
Invece sì: è stata lei a dire che aspettava una chiamata da Marchionne, il messaggio satirico è che (secondo Vauro) il ministro Fornero si sta comportando da prostituta al servizio (politico) di Marchionne. Conoscendo l'attualità politica non si pensa nemmeno un secondo che Fornero sia una prostituta nel senso letterale del termine, non avrebbe alcun senso e non farebbe ridere.

Infatti, non aspettano una nostra telefonata per prendere decisioni insensate o comunque deleterie per la gente italiana, mentre aspettano che un industriale telefoni, a suo comodo. Altri statisti avrebbero alzato il telefono e detto all'industriale quali condizioni c'erano.
Certo, una donna rischia in un mondo di uomini, di essere presa per il culo in modo poco gentile e banale. Ma ribadisco, ha due pesi e due misure, una per noi gente comune esodata, una per l'industriale. Si tratterebbe di una prostituzione nel caso Monti o altri, l'avessero spinta o costretta a fornire attenzioni telefoniche per trovare una via con l'industriale.
Sarebbe meretrice, in caso lei traesse guadagno dal trovare un accordo a favore dell'industriale. Temo comunque che a causa della scarsa avvenenza della Ministra oltre che della sua incredibile sensibilità (ricordate quanto ha pianto per noi?) la telefonata non abbia potuto avere un rimando sessuale, pur restando vera la possibile allusione data la classica disposizione di soggetti: Uomo ricco, donna di classe che si è resa disponibile ad un appuntamento previo squillo del telefono, il telefono stesso!
Quindi è satira.

splarz ha scritto:
Dare del culattone a Vendola non fa ridere, attacca la sfera sessuale di una persona e non nasconde alcun recondito messaggio satirico.

Mentre gli italiani sbadilano merda, si ha l'impressione che questi "presunti ciarlatani" si preoccupino più di trovare il modo per fare approvare leggi per il matrimonio tra gay o lesbiche che di evitare il collasso del paese.
Tra l'altro in un paese sodomizzato dal Vaticano...
Nello stesso momento i giornalisti "bontà loro" riportano un po' delle malefatte nelle amministrazioni regionali. Parlano quando gli ordini gli arrivano, lo sappiamo bene.
In una simile situazione, quando si ha il sospetto che pure Vendola voglia partecipare alla sodomia degli italiani, è facile cadere nella tentazione di appellarlo come "frocio", "culattone", "pederasta", "invertito" o lasciare intendere che sia affetto da un vizietto. Ma qui ci si sbaglia: lui, pur partecipando alla sodomia degli italiani (se per caso fosse vero), non si comporterebbe da omosessuale, perchè in tal caso se li fotterebbe tutti indistintamente, uomini, donne e perfino bambini col loro innocente futuro.
Quindi su Vendola che si preoccupa della sua vita matrimoniale con suo marito, non si può fare satira semplicemente appiccandogli la targhetta "rott'in culo", no. Quindi quoto e dico: volgare e non satirico. Vendola non fa ridere.
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MessaggioInviato: 28 Set 2012 09:24    Oggetto: Rispondi

Zorro ha scritto:
splarz ha scritto:

Citazione:
Elsa Fornero ha tutto il diritto di chiedere solidarietà se si sente offesa dalla vignetta del piccolo Candide o Don Quijote in sedicesimo.
va bene, ma che c'entra? Silent ti diceva un'altra cosa.


Nonostante l'età che avanza credo di essere ancora in grado di leggere e capire che cosa c'è scritto. Che cos'è che diceva Silent?

Io leggo
Citazione:

La vignetta di Vauro dichiarava e denunciava un atteggiamento di sudditanza qui espresso con feroce ironia, giocando sul significato di squillo (della telefonata di Marchionne attesa con un atteggiamento di sudditanza da parte del ministro) e della "squillo" cioè della persona dedita al mercimonio sessuale qui intesa (con una forzatura evidente) come figura minore, resa inferiore dall'atteggiamento di sudditanza al desiderio e al volere altrui.


Tutto vero! Vauro usa una metafora. Ed è proprio qui il punto.
Se Vauro avesse prosaicamente detto "Elsa Fornero è succube della Fiat" credo proprio che non ci sarebbe stata nessuna offesa! Alla signora ministra sono state urlate cose ben peggiori quando ha visitato l'Ufficio per l'Impiego di Torino e lei ha tranquillamente interloquito con chi l'insultava, (oltretutto un bel cafone che non ha nemmeno avuto il buon gusto di alzarsi in piedi per parlare con una signora che era in piedi di fronte a lui).
Ma Vauro usa una metafora (meglio! Un paradosso) dove per dire "Elsa Fornero è succube della Fiat" opera una sostituzione esagerata: "succube" con "squillo/puttana".

Bene questa operazione può contenere un'offesa! Ti riporto una sentenza di Cassazione (poi tu puoi dirmi che della Cassazione te ne sbatti le balle, ma questo è un altro discorso).
La satira costituisce una modalità corrosiva e spesso impietosa del diritto di critica è può realizzarsi anche tramite l’utilizzo dell’immagine artistica come accade per la vignetta o la caricatura, consistenti nella consapevole ed accentuata alterazione dei tratti somatici, morali e comportamentali delle persone ritratte. Diversamente dalla cronaca la satira è sottratta al parametro della verità in quanto esprime mediante il paradosso e la metafora surreale un giudizio ironico su un fatto ma rimane assoggettata al limite della continenza e della funzionalità delle espressioni o delle immagini rispetto allo scopo di denuncia sociale o politica perseguito. Conseguentemente, nella formulazione del giudizio critico, possono essere usate espressioni di qualsiasi tipo, anche lesive della reputazione altrui, purchè siano strumentalmente collegate alla manifestazione di un dissenso ragionato dell’opinione o comportamento preso di mira e non si risolvono in un’aggressione gratuita e distruttiva dell’onore e della reputazione del soggetto interessato. Non può, invece, eseere riconosciuta la scriminante di cui all’art 51 codice penale nei casi di attribuzione di condotte illecite o moralmente disonorevoli, di accostamenti volgari o ripugnanti,di deformazione dell’immagine in modo da suscitare disprezzo della persona e ludibrio della sua immagine pubblica. Cosa dice l'art. 51 del codice penale? ecco: L'esercizio di un diritto o l'adempimento di un dovere imposto da una norma giuridica o da un ordine legittimo della pubblica autorità, esclude la punibilità.

Come vedi il confine tra critica ammessa e critica non ammessa è molto sottile: bisogna stabilire se l’immagine “Elsa Fornero è una squillo” scredita il personaggio pubblico non per ciò che ha fatto o detto ma per caratteristiche e qualità personali. Ma qui entriamo nel campo delle opinioni.

Elsa Fornero ha ritenuto di essere stata screditata - è l’aspetto soggettivo della vicenda - non ha intrapreso azione legale ma richiesto solidarietà femminile in quanto nessun ministro maschio, succube Fiat come lei, è mai stato in precedenza paragonato ad uno gigolò. Mi sembra un comportamento ammissibile.

Tutto qui!

Old
Mi pare, che qui, caro Zorro (uso il termine "caro" non in senso sarcastico ma affettuoso, anche se i miei sentimenti amichevoli sono qui irrilevanti e, questo inciso, non vuole essere una parodia delle argomentazioni della Cassazione da usarsi in modo ironico, a negare suggerendo il contrario di ciò che si afferma) ...dicevo? (ammazza che inciso lungo... ) Ah sì! Mi pare che qui, e tu lo hai evidenziato correttamente, la questione posta dalla sentenza della Cassazione, si risolva in modo pilatesco. Vale cioè il principio del senso comune al momento dell'atto satirico, vale il comune senso del pudore e della sensibilità sui temi dell'immagine di sé e questo rende irrisolvibile la questione.
Con quali formule certe è possibile definire
Citazione:
Non può, invece, essere riconosciuta la scriminante di cui all’art 51 codice penale nei casi di attribuzione di condotte illecite o moralmente disonorevoli, di accostamenti volgari o ripugnanti, di deformazione dell’immagine in modo da suscitare disprezzo della persona e ludibrio della sua immagine pubblica.
E chi stabilisce con esattezza questa attribuzione di condotte illecite o moralmente disonorevoli? L'offeso? La società civile? I Militari? I vegetariani? Il Papa? Mastro Don Gesualdo? Pablo Picasso? Pinocchio?

Caro Zorro, nemmeno io sono di primo pelo, gli anni avanzano e hai voglia di metterli da parte per la cena. E ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi... Partiti da combattimento in fiamme al largo dei Bastioni della Costituzione, e ho visto i paggi di B(erlusconi) balenare nel buio delle danze di (villa) Certoshäuer.. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia (Vale il "piove governo ladro").
È tempo di ridere.

Delle nostre idiosincrasie, dei nostri distinguo, aggrovigliati intorno ad opinioni legittime come endo-parassiti saprofiti e simbiotici ma altrettanto devianti dalla realtà delle intenzioni e perciò del progetto dichiarato.

Io non posso credere che intelligenze sensibili come le vostre possano davvero pensare che una vignetta possa ledere la credibilità morale di chicchessia. Non posso crederlo e se ciò avviene, mi sento in imbarazzo a contestare la cosa, a farla notare a chi reputa offensivo l'atto.
Provo imbarazzo perché l'evidenza è così palese che quasi mi pare di offendere le persone a farlo notare. Perché ciascuno è libero (ma è libertà questa?) di pensare ciò che meglio crede. E con "meglio" intendo il percorrere la via più facile evitando quelle contointuitive, quelle che portano a scontrarsi con il senso comune, causa di piaghe da decubito mentali di difficile guarigione.

Oh, sì, il mio pensare è facile altrettanto. E poi ho il mio conflitto d'interessi, sebbene non abbia mai operato per offendere chicchessia con la mia satira e assai poco avrei da scusare a Vauro, per alcune sue crudeltà spietatissime ma tanto in voga fra le genti, nelle chiacchiere da bar o fra amici. E quante ne ho sentite di battute ben peggiori? E quante ne leggo quotidianamente sui network?
Ma Vauro è uno scarnificatore di idee, di immagini, di fatti, è un fustigatore di professione. Si vorrebbe che le frustate posero gentili? Che i fautori del "Castigat ridendo mori" fossero asserviti ai gusti e alle sensibilità dei loro bersagli? Si vorrebbe che i gatti anestetizzassero i topi prima di divorarli? O aspettassero che morissero di morte naturale? Perché è così che dovrebbero fare anche gli autori satirici: attendere che le loro "vittime" ammettessero da sé le proprie incongruenze.
Un po' paradossale oltre che inutile.

Caro Zorro, questo non è un dialogo amichevole e ragionato fra me e te, nell'affrontare questo argomento e nel risponderti ho cercato di rispondere anche a me stesso, Usando le tue stesse obiezioni. Non ho voluto difendere le mie ma solo passarle al vaglio.
Se non le ho cambiate non è perché ho voluto imitare Galileo con il suo (apocrifo) "Eppur si muove" bensì ho solo voluto evocare il "ma Bruto è un uomo onesto" di Shakesperiana memoria, dove un Giulio Cesare ormai sconfitto, passa di mano ad uso "resa dei conti", così, tanto per godere del piacere sottile dell'ironia e del voler sott'intendere il contrario di quanto si afferma, non per un banale gioco di rovesciamenti di senso, quanto per passare il messaggio che è e dichiara il suo contrario. Un messaggio in codice, così come lo è sempre la satira.
E la Fornero, donna di elevate qualità tecniche e umane, ha qui dimostrato la permalosità di un tredicenne, ferito dagli sberleffi, talvolta più feroci, dei compagni di scuola delle medie.
E me ne dispiaccio per lei, che si è sentita offesa. Ma gli altri? Che c'entrano gli altri e le loro alzate di scudi? Perché mi viene alla memoria la folla urlante e irosa, assetata di chissà quale personale vendetta indifferenziata, folla che, davanti a Pilato, gridò il nome dell'innocente pervertitore della regola precedente, della legge precedente. Perché fosse appeso a un legno.
Intendiamoci, non sto accostando Vauro al misterioso Esseno (che ancora oggi vediamo appeso, ben imbullettato ad una croce, chissà, forse perché non scenda). Nessuno s'offenda. Siamo in odor di metafora fin dall'inizio della discussione. E a me, con tutte queste metafore viene da allargare gli accostamenti e le riflessioni.

E' in momenti come questi che comprendo come poemi universali quali l'Odissea, contengano tante inutili e stupide tragedie, partite spesso da semplici offese, ripicche, capricci e altre banalità ridicole o inoffensive. Perché questa è la storia dell'uomo che sempre si ripete. E a niente vale ricordare che infinite solo le bilance e infiniti i pesi e infinite le misure che usiamo per giudicare fatti, eventi, persone, parole, idee.
E la storia si ripete.
Forse perché è stata bocciata in geografia.
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