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Alcatel-Lucent chiude la ricerca in Italia
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Zeus News
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MessaggioInviato: 25 Feb 2011 17:17    Oggetto: Alcatel-Lucent chiude la ricerca in Italia Rispondi citando

Commenti all'articolo Alcatel-Lucent chiude la ricerca in Italia
Il polo di ricerca a Bari chiude e parte delle attività si trasferiscono in Romania. I lavoratori protestano.


Foto via Fotolia
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zeross
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MessaggioInviato: 27 Feb 2011 14:04    Oggetto: Rispondi citando

Normale quando una multinazionale, guidata da persone (cd Manager) i cui stipendi e bonus sono legati esclusivamente ai rendimenti finanziari delle aziende in oggetto, deida di spostare le sue unità produttivie, sia manifatturiere sia di ricerca in paesi con costi minori o con incentivi.

Prendiamo ad esempio il caso fiat, emblematico di azienda che guida le sue scelte esclusivamente sui sussidi statali e sugli incentivi al lavoro, per cui sposta una produzione in serbia perche otterrà 80% delle spese sotto forma di contributi, idem in brasile, oppure decida di importare a mirafiori parti di jeep da assemblare in italia e riesportare negli USA solo per ottenere 500 milioni di dollai di sussidi destinati a chi esporta produzione made in USA!

Ecco che comportamenti antieconomici diventano ragionevoli poichè producono profitti a breve termini e premi per gli amministratori.
E le proprietà, spesso frammentate in mano o a piccoli azionisti o fondi di investimento non sono in grado di proporre ragionevoli alternative.

Alcatel lucent non è più una azienda francese o americana.
E solo una Firm( società) che và amministrata in modo da produrre per ogni trimestre un profitto, non importa come, e chi promette di essere in grado di farlo viene messo al timone.

Come dire che al timone della nave metto quello che grida più forte invece di quello più esperto.
Il buon senso dice che la nave cosi affonderà, ma come si e visto il buon senso non sembra albergare nelle menti degli azionisti.

Non importa quindi per i manager di Alcatel lucent che tutto quello fatto fino ad adesso presso la ex telettra di bari andrà perso visto che i dirigenti hanno un orizzonte limitato al trimestre, e daltronde come dagli torto, visto che vengono premiati per questo.
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sormariano
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MessaggioInviato: 27 Feb 2011 19:36    Oggetto: Rispondi citando

Hai citato Marchionne. Io la vedo così. Io sono in Alcatel Lucent da quando era Telettra. Il cambio della nazionalità dei vertici mondiali si è sentito eccome. Quando si lavorava come Telettra c'erano progetti sani e di qualità. Il management era italiano. Poi lo scettro è passato ai francesi. Noi italiani abbiamo cominciato ad essere lentamente la periferia dell'impero, ma ci difendevamo ancora con dignità. Oggi le leve del comando si sono spostate oltreoceano. E cominciano i primi tagli senza alcuna logica. Senza attenzione per le ricadute sociali. Se Marchionne farà ciò che minaccia, cioè portare il quartier generale FIAT oltreoceano, e soprattutto se il nostro grande governo glielo lascerà fare, i lavoratori FIAT saranno nei guai fino al collo. Comincieranni i licenziamenti all'americana: "da domani non mi servi più, arrivederci e grazie". Le fabbriche FIAT italiane diventeranno la periferia della periferia dell' impero. La nostra Italia lo sta diventando. Perchè ALU taglia qui in Italia e non in Germania od in Francia ? Perchè quei governi hanno messo le palle sul tavolo! Il nostro le palle le usa per altre faccende!
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OXO
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MessaggioInviato: 28 Feb 2011 13:56    Oggetto: Rispondi citando

In un Paese dove a Prato (tanto per citare uno degli innumerevoli esempi) un notissimo imprenditore vince le elezioni per il centrodestra grazie ad una campagna oscurantista incentrata all'odio contro "i cinesi che ci rubano il lavoro" mentre manda a casa quasi 1000 persone per la chiusura degli stabilimenti italiani, ricollocati in Cina, cosa potremmo mai aspettarci...? Rolling Eyes
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Stx
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MessaggioInviato: 28 Feb 2011 15:52    Oggetto: 21 anni.. Rispondi citando

sormariano ha scritto:
Hai citato Marchionne. Io la vedo così. Io sono in Alcatel Lucent da quando era Telettra. Il cambio della nazionalità dei vertici mondiali si è sentito eccome. Quando si lavorava come Telettra c'erano progetti sani e di qualità. Il management era italiano


Caro mio l’acquisizione di Telettra da parte di Alcatel e’ del 1990 e il merge con Lucent Technologies e’ del 2006. Stai parlando di scenari aziendali vecchi di 5 e 21 anni rispettivamente! Sono ere geologiche in termini di mondo del lavoro..

Le leve del potere stanno ancora a Parigi, anche se le aziona un management diverso dal passato (fortunatamente). Cosa e’ cambiato? Che i cinesi stanno facendo una concorrenza spietata e la realta’ ALU in Italia e’ vecchia molto migliorabile in termini di efficienza. Non c’entra nulla il governo, e non c’entra nemmeno il discorso delle trimestrali che citava zeross, e’ cosi’ per tutte le aziende quotate in borsa.

Hai passato 21 anni in azienda, almeno, dovresti accettare che le cose possano cambiare. Ostinarsi a pensare che nulla cambi mai e maledire gli americani non serve a nulla. E’ meglio anticipare il cambiamento piuttosto che far finta che non ci sia.

Predico facilmente che nemmeno il sarcofago che sta nel giardino della sede di Vimercate rimarra’ al suo posto ancora a lungo.. Old
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sormariano
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MessaggioInviato: 01 Mar 2011 14:02    Oggetto: Re: 21 anni.. Rispondi citando

Scusami ma non mi è chiaro qualche passaggio del tuo post.

Stx ha scritto:

Le leve del potere stanno ancora a Parigi, anche se le aziona un management diverso dal passato (fortunatamente).


Ovviamente non mi riferivo al luogo fisico ma alla mentalità. Watt, Bucci e la triade che decide di vita morte e miracoli degli stabilimenti produttivi ALU nel mondo sono oggi americani o canadesi. I governi possono fare molto, a cominciare dalle amministrazioni locali che fanno accordi con l'una o l'altra azienda: mi sembra che Formigoni stia prendendo qualche accordo con Huawey, o sbaglio ?
E quando i governi nazionali investono in ricerca, vincolando le multinazionali a rimanere sul territorio, la musica cambia. Ma la ricerca, l'istruzione e la cultura non danno da mangiare, secondo le menti illuminate di chi ci guida.

Stx ha scritto:
Hai passato 21 anni in azienda, almeno, dovresti accettare che le cose possano cambiare.

Qui non capisco. Mi stai dicendo che chi ora è oggetto di tagli deve rassegnarsi perchè il mondo va così e basta ?
Anticipare il cambiamento significa capire qual'è l'andazzo nell'azienda in cui si lavora e scappare via finchè si è intempo? (leggi ex AD - boccaccia mia statti zitta!!!)
Oppure cercare di formarsi una professionalità rivendibile all'esterno quando nel tuo ufficio l'aria si fa irrespirabile? In entrambi i casi non mi sembra che così "anticipi il cambiamento" ma ti crei solo una via di fuga.
O forse ho frainteso il tuo post
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Stx
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MessaggioInviato: 01 Mar 2011 18:52    Oggetto: Re: 21 anni.. Rispondi citando

sormariano ha scritto:

Stx ha scritto:
Hai passato 21 anni in azienda, almeno, dovresti accettare che le cose possano cambiare.

Qui non capisco. Mi stai dicendo che chi ora è oggetto di tagli deve rassegnarsi perchè il mondo va così e basta ?
Anticipare il cambiamento significa capire qual'è l'andazzo nell'azienda in cui si lavora e scappare via finchè si è intempo? (leggi ex AD - boccaccia mia statti zitta!!!)
Oppure cercare di formarsi una professionalità rivendibile all'esterno quando nel tuo ufficio l'aria si fa irrespirabile? In entrambi i casi non mi sembra che così "anticipi il cambiamento" ma ti crei solo una via di fuga.
O forse ho frainteso il tuo post


Diciamo che hai gia’ sentito un vago odore di bruciato.. oltre a cercare di spegnere l’incendio (se e' in tuo potere, o protestare perche' qualcuno lo faccia per te) e’ importante cercare, in contemporanea, una o piu’ vie di fuga. Anche senza cambiare azienda vi possono essere delle interessanti alternative, considerando alla peggio di lasciare l’amata R&D. In particolare (ma tralasciando nomi e cognomi) c’e’ una florida realta’ ALU al di fuori di Optics. Hai controllato il sito dei job posting interni?

Ciao!
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Piffero
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MessaggioInviato: 19 Ott 2011 13:47    Oggetto: Rispondi citando

La florida realtà sarebbe quella dove i dirigenti vengono licenziati su due piedi e gli altri si cuccano la cassa integrazione???


Citazione:
Diciamo che hai gia’ sentito un vago odore di bruciato.. oltre a cercare di spegnere l’incendio (se e' in tuo potere, o protestare perche' qualcuno lo faccia per te) e’ importante cercare, in contemporanea, una o piu’ vie di fuga. Anche senza cambiare azienda vi possono essere delle interessanti alternative, considerando alla peggio di lasciare l’amata R&D. In particolare (ma tralasciando nomi e cognomi) c’e’ una florida realta’ ALU al di fuori di Optics. Hai controllato il sito dei job posting interni?

Ciao!
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MessaggioInviato: 12 Feb 2012 00:22    Oggetto: Rispondi citando

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MessaggioInviato: 13 Feb 2012 01:47    Oggetto: Rispondi

Ora é confermato. Alcatel chiuderà non solo la R&S di Bari, ma tutta la R&S in Italia. E non solo....
Sui giornali si legge che il ministro Passera dovrebbe discutere la questione con i vertici dell'azienda.
Secondo me bisognerebbe fare una class-action per i tanti danni che Alcatel ha procurato a migliaia di cittadini italiani ed al nostro paese intero, da quando ha acquistato Telettra da Fiat nel 1992.
Se Alcatel vuole lasciare l'Italia, é padronissima di farlo; ma prima deve restituire tutti i soldi che si é incamerata in questi anni godendo di commesse privilegiate e soprattutto di fondi di finanziamento della ricerca.
I principali prodotti sviluppati in Italia sono stati sovvenzionati da fondi di finanziamento della ricerca, in parte a fondo perduto. Come ha utlizzato questi soldi Alcatel? I capitolati dei fondi di finanziamento prevedevano che i prodotti progettati restassero di proprietà di un'azienda operante in Italia e che fossero fabbricati in Italia. Di queste regole Alcatel se ne é fatto un baffo. Adesso restituisca i soldi dei contribuenti italiani, con gli interessi, a partire dal 1992 e poi vada dove vuole. Con quei soldi si potrà mettere in piedi un'azienda di telecomunicazioni un po' piu' seria e piu' onesta verso la società civile in cui opera.
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