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Riforma del lavoro e articolo 18
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Sopravvivere alla new economy
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Autore Messaggio
Zievatron
Dio maturo
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MessaggioInviato: 26 Mar 2012 14:09    Oggetto: Rispondi citando

Ma bisogna capirli!
Stanno lì, sulle poltrone, e si annoiano. Qualcosa devono fare. Così, inventano qualche riforma.

Furibondo Basta assault
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Roberto1960
Dio maturo
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Registrato: 21/01/08 00:39
Messaggi: 1168
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MessaggioInviato: 26 Mar 2012 14:43    Oggetto: Rispondi citando

Sono tre mesi che il Governo va cianciando sulla benedetta fase 2, quella in cui si sarebbe parlato di sviluppo e crescita, mentre non si è invece fatto altro che attaccare l'articolo 18, che, come è comprensibile anche ad un bambino, con crescita e sviluppo economico non ha nulla a che spartire.

Il motivo è semplice, a mio avviso.

Nell'ottica del grande capitalismo mondiale l'eclissi economica dell'Italia e dell'Europa non è semplicemente un problema da affrontare.
E' una SCELTA.
Ovvero il Grande Capitale, la Plutocrazia mondiale, hanno deciso di puntare per la loro crescita su altre zone del mondo, visto che l'Europa, in quanto civiltà già ben sviluppata e ad alto tasso di benessere, non può più offrire elevati incrementi di crescita economica.

Il Capitalismo classico, per capirci quello che si ispira alla dottrina neoliberista, funziona molto bene in società arretrate con bassi costi del lavoro e bassi livelli di benessere, perché in queste condizioni i margini di incremento dei consumi e quindi dei capitali è molto elevato (leggi Cina e India).

Dal punto di vista delle elité finanziario-economiche mondiali noi europei siamo ormai poco più che un impiccio, un agnello sacrificale sull'altare del profitto.
L'idea è quindi quella di riportare l'Europa alla povertà diffusa, in una sorta di "cinesizzazione", di modo che tra 4 o 5 generazioni sia di nuovo pronta ad un ciclo di ricrescita, possibilmente dopo qualche evento sufficientemente catastrofico che la riporti ancora più in basso, così da renderla di nuovo appetibile per il Grande Capitale (questo è più difficile, perché le armi atomiche hanno reso inattuabili le guerre globali, da sempre un ottimo e comodo strumento di distruzione).

Il problema è che gli europei votano e hanno pure un livello minimo ma non nullo di cultura, quindi il processo di "povertificazione" deve essere molto lento e ben dissimulato, in modo da non essere chiaramente percepibile (a questo servono ad esempio il Trattato di Stabilità e il Fiscal Compact).
E soprattutto questa "povertificazione" deve essere imposta con diverse forme di ricatto sociale, perché altrimenti non sarebbero mai accettate.

E il miglior ricatto possibile è proprio la perdita del lavoro.
Quindi ci stanno gradualmente facendo perdere i diritti legati al lavoro proprio per farci piegare la testa, renderci più supini e arrendevoli e pronti ad accettare i prossimi passi verso la povertà.

Questi prossimi passi saranno proprio la sempre maggiore delocalizzazione delle aziende verso altre parti di mondo, con conseguente crescita della disoccupazione e perdita di posti di lavoro.

La cosa buffa è che la storiella palesamente assurda che raccontano è proprio il contrario: meno diritti per avere in cambio più lavoro.
Ma certo, come no?
E poi arriva il Principe Azzurro col suo bianco destriero...

Voglio proprio vedere fino a quali livelli di ulteriore impoverimento dobbiamo spingerci per avere una reazione "fattiva" dei popoli.

Sarò mica troppo catastrofista?!?
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Zorro
Dio maturo
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Registrato: 23/08/05 08:56
Messaggi: 1111
Residenza: Torino

MessaggioInviato: 26 Mar 2012 15:39    Oggetto: Rispondi citando

Silent Runner ha scritto:
Già i risultati del sondaggio parlano chiaro.
Quello che però mi disturba di più è questo accanimento mediatico che la politica e la stampa ha messo in atto intorno all'articolo 18. Come se tutti problemi del paese passassero di lì.
Quando avremo finalmente una classe dirigente all'altezza delle nostre necessità? Ma solo di quelle, perché una classe dirigente all'altezza del Paese, ce l'abbiamo già, visto come ci siamo ridotti in questi ultimi vent'anni nei quali la popolazione italica ha largamente contribuito allo sfacelo accettando e contribuendo al consolidamento di un modello culturale da dittatura sudamericana, rafforzando quel familismo amorale che adesso stiamo pagando tutti quanti, onesti e disonesti, corrotti e corruttori. Incupito


Io sono nato professionalmente 6 mesi dopo l'articolo 18 ... e sono ancora al lavoro Twisted Evil Evil or Very Mad cambio volentieri l'art. 18 con il sistema di ammortizzatori sociali della danimarca:

primo anno di disoccupazione 90% ultimo stipendio
secondo anno di disoccupazione 80% ultimo stipendio
terzo anno di disoccupazione 70% ultimo stipendio
quarto anno di disoccupazione 60% ultimo stipendio

dicono che la disoccupazione sia crollata verticalmente ...

Old
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Roberto1960
Dio maturo
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Registrato: 21/01/08 00:39
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Residenza: Roma

MessaggioInviato: 26 Mar 2012 16:12    Oggetto: Rispondi citando

Zorro ha scritto:
... cambio volentieri l'art. 18 con il sistema di ammortizzatori sociali della danimarca ...


I "Signori" hanno detto che sono spiacenti ma per gli ammortizzatori sociali non ci sono soldi.

A loro piace il lavoro flessibile, non garantito, non tutelato.
Gli piace così tanto che, caso strano, lo pagano circa il 15-20% in meno del lavoro a tempo indeterminato (stando alle statistiche).

Quindi l'idea è questa: noi perdiamo i diritti connessi al lavoro (pur essendo talmente sacrosanti da essere scritti persino nella Costituzione) e in cambio non riceviamo né nuovi ammortizzatori né flessibilità meglio retribuita.
Cioè perdiamo l'articolo 18 per avere in cambio un bel niente.

Poi si stupiscono che i lavoratori italiani siano così attaccati al "posto fisso" che tra l'altro - ulteriore beffa dopo il danno - è pure assai noioso!
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{ranx}
Ospite





MessaggioInviato: 26 Mar 2012 16:22    Oggetto: Rispondi citando

cambiare tutto perché nulla cambi... questa è la sostanza di tutte le cosidette riforme all'italiana, con una vena francese, un sentore tedesco, una nota inglese e una fragranza americana...
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{Rowl}
Ospite





MessaggioInviato: 26 Mar 2012 16:36    Oggetto: Rispondi citando

L'articolo 18 andava completamente abolito.
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robpaso
Mortale devoto
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Registrato: 20/12/09 17:12
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MessaggioInviato: 26 Mar 2012 17:03    Oggetto: Rispondi citando

Fa paura vedere che razza di pusillamini, e con che razza di ragionamenti servono le nobiltà degli anni 2000.

Stiamo tornando al tempo degli schiavi e dei Principi.

Unica soddisfazione, pensare che alla fine i servi pagheranno prima dei Principi.
Quello che non soddisfa per niente, che i Re normalmente muoiono per conto loro.
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Edoa
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Registrato: 26/03/12 16:46
Messaggi: 1

MessaggioInviato: 26 Mar 2012 17:08    Oggetto: SI all'ABOLIZIONE dell'art.18 Rispondi citando

Come mai si è sempre detto che in Italia assumere significa sposare il dipendente? forse questo detto è un pò riduttivo ma spiega bene il concetto - Come può una persona sana di mente, con un'azienda che ha già 15 dipendenti, che ha già un sacco di problemi tra fiscalità aggressiva, giustizia lenta, difficoltà a riscuotere e quindi a pagare, etc, ad assumere se crede che questo modo di pensare corrisponda al vero? Forse l'abnormr percentuale di piccole aziende che abbiamo rispetto agli altri paesi dipende anche da questo capestro -
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toto200
Dio minore
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Registrato: 28/11/05 16:43
Messaggi: 664
Residenza: europa

MessaggioInviato: 26 Mar 2012 17:19    Oggetto: Rispondi citando

Roberto1960 ha scritto:
Quindi ci stanno gradualmente facendo perdere i diritti legati al lavoro proprio per farci piegare la testa, renderci più supini e arrendevoli e pronti ad accettare i prossimi passi verso la povertà.
Sono d'accord'issimo. Issimo issimo issimo.

E' vero che l'art. 18, per quello che copre percentualmente, potrebbe anche non esserci. Che chi lo difende lo fa in base a presupposti di principio. Secondo me è proprio così.
Ma proprio perchè è proprio così dal lato dei lavoratori, anche dall'altra parte è così: lo si vuole togliere perchè rappresenta un principio. Ed i lavoratori non devono avere principi: devono essere schiavi e basta. Devono lavorare ed essere contenti di farlo anche per un tozzo di pane. Anzi, deve esserci una guerra tra poveri per strapparsi l'un l'altro le poche briciole di pane derivanti del lavoro che il datore magnanimamente concede.

Inoltre, togliendo tale articolo, il lavoratore è sempre meno invogliato a pretendere il rispetto dei propri diritti:
* mi diminuiscono lo stipendio? non banfo e continuo a lavorare;
* mi tolgono le ferie? non banfo e continuo a lavorare;
* mi aumentano il tempo che devo lavorare prima di andare in pensione? non banfo e continuo a lavorare;
* mi mettono a fare un lavoro che mi dequalifica? non banfo e continuo a lavorare;
se banfassi mi darebbero un calcio nel culo (tanto la schiera dei poveracci disoccupati pronti a tutto pur di avere un posto è infinita) e con qualche mensilità (che non pagherebbe nemmeno perchè io ingoierei tutto pur di conservare il posto) il padrone si è comperato i miei diritti.

L'art. 18 è un principio che mi consente di chiedere l'intervento di un giudice se i miei diritti vengono lesi, per ottenere il reintegro. Ed è proprio questo principio che il capitalista vuole che il lavoratore non abbia: deve tenere la testa nella polvere sotto la suola dello stivale e non si deve lamentare. Deve essere contento del poco che ha.

E non deve pensare che sta contribuendo a pagare i 180 miliardi di euro che corruzione ed evasione italiana ci costano. Tanto per dirne una ...

Questo è il motivo per cui occorre fare tutto il possibile per mantenere tale diritto. Ad esempio, se non si hanno altre idee, scendere in piazza e manifestare a fianco di chi lo difende. L'opinione pubblica ha un gran peso: sono voti.
Non è più il momento di tergiversare o di pensare che qualcun altro faccia anche la nostra parte.
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janez
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MessaggioInviato: 26 Mar 2012 18:14    Oggetto: Rispondi citando

L'articolo 18 protegge il lavoratore dal licenziamento per giusta causa, il che vuol dire che abolendolo si decide PER LEGGE che si può licenziare per INGIUSTA CAUSA.
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Gladiator
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MessaggioInviato: 26 Mar 2012 18:33    Oggetto: Rispondi citando

Bastardone ha scritto:
«Non ho mai trovato un ventenne che mi chiedesse la conservazione dell’articolo 18»
Matteo Renzi sindaco di Firenze

Questo dovrebbe essere il futuro della sinistra.
Poveri i nostri padri che hanno lottato per le riforme sociali, stiamo regredendo economicamente, moralmente e socialmente.


Straquoto! Applause Applause Applause Applause

"Per fortuna" che mio padre è morto e si è risparmiato questa cocente delusione ma ora, certamente, si rivolterà nella tomba. Crying or Very sad
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Zievatron
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MessaggioInviato: 26 Mar 2012 22:57    Oggetto: Rispondi citando

robpaso ha scritto:
...Quello che non soddisfa per niente, che i Re normalmente muoiono per conto loro.


Su, su. Non ti scoraggiare. Pensa a Luigi XV. Very Happy
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madvero
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MessaggioInviato: 27 Mar 2012 01:16    Oggetto: Rispondi citando

janez ha scritto:
L'articolo 18 protegge il lavoratore dal licenziamento per giusta causa, il che vuol dire che abolendolo si decide PER LEGGE che si può licenziare per INGIUSTA CAUSA.

son tutte interpretazioni...
è sempre GIUSTA CAUSA, solo è riferito alle tasche del datore di lavoro anzichè ai diritti del lavoratore.
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robpaso
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MessaggioInviato: 27 Mar 2012 08:54    Oggetto: Rispondi citando

normalmente..i re hanno goduto dei loro privilegi..prima di togliere il disturbo (così anche Luigi XV) , quindi, il loro scopo è stato raggiunto! Poi, che l'abbiano fatto per un minuto o di più poco cambia, nel contesto di una vita o dell'eternità!
I servi, invece, a che scopo hanno tradito la loro ..classe?
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MessaggioInviato: 27 Mar 2012 12:00    Oggetto: Re: SI all'ABOLIZIONE dell'art.18 Rispondi citando

Edoa ha scritto:
Come mai si è sempre detto che in Italia assumere significa sposare il dipendente? forse questo detto è un pò riduttivo ma spiega bene il concetto - Come può una persona sana di mente, con un'azienda che ha già 15 dipendenti, che ha già un sacco di problemi tra fiscalità aggressiva, giustizia lenta, difficoltà a riscuotere e quindi a pagare, etc, ad assumere se crede che questo modo di pensare corrisponda al vero? Forse l'abnormr percentuale di piccole aziende che abbiamo rispetto agli altri paesi dipende anche da questo capestro -


Eh tu vuoi fare il furbazzo da strapazzo, ma se vuoi riversare la tua incapacità imprenditoriale sui tuoi dipendenti, allora caro mio mi devi dare come minimo il 25% in più sullo stipendio di un dipendente fisso. Perché il destino dell'imprenditore che per sua natura deve saper correre dei rischi e pagare quando sbaglia vale meno di zero se messo a confronto del destino del dipendente (o almeno così dovrebbe essere in una società sana e giusta)...
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Zievatron
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MessaggioInviato: 27 Mar 2012 13:36    Oggetto: Rispondi citando

Io non sono un "difensore" dell'articolo 18.
Ma che ce ne facciamo di una società che, mentre affonda nella sua... immondizia, si divide in discussioni sull'articolo 18?
Abolire l'art.18 non può salvarci dalla rovina, conservarlo nemmeno. Shocked Confused

Piuttosto, ghigliottiniamo un po' di banchieri, politici ed altri affaristi legati.
Facciamo pagare la passata evasione fiscale a chi più ne ha approfittato.
Stataliziamo le banche. Dematerializziamo la moneta. Se ogni centesimo è tracciato per tutta la sua esstenza, dal momento che può solo girare tra conti correnti di banca di stato, come la fanno più l'evasione fiscale?
Poi, togliamo pure l'art.18 ed introduciamo altri ammortizzatori sociali. Oppure, chissà? Ci si può inventare qualcos'altro.
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MessaggioInviato: 27 Mar 2012 23:50    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
come la fanno più l'evasione fiscale?


inventando delle associazioni non profit che percepiscono tante donazioni?

comunque concordo sul fatto che discutere di articolo 18 come parte della soluzione della mancanza di lavoro per i giovani sia una boiata.
dicono che vogliono risolvere il problema dell'occupazione interinale/a progetto/varie ed eventuali...

eh, ma è facilissimo.
prendi e fai un decreto attuativo che dica "tutti quelli he hanno lavorato presso lo stesso sostituto di imposta per 10 mesi su 12 nel precedente esercizio finanziario, sono assunti a tempo indeterminato (con tre anni in prova) a partire dal 1° gennaio 2012."

risolto.
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Zievatron
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MessaggioInviato: 28 Mar 2012 00:50    Oggetto: Rispondi citando

@madvero
Citazione:
inventando delle associazioni non profit che percepiscono tante donazioni?


Dovrebbe comunque presentare delle complicazioni ed una smascherabilità che porterebbe in ogni caso ad una forte riduzione del fenomeno e, di conseguenza, ad una più ristretta categoria di soggetti economici aventi la opportunità dell'evasione fiscale e quindi ad una molto più facile lotta all'evasione fiscale.
Non dimenticare che ho ipotizzato un tale sistema in un dopo rivoluzione, quindi non nello stesso "clima" odierno.
Per cui, alla fine, il risultato sarebbe di quasi estinzione del fenomeno.

Innovazioni sinergiche se ne possono fare.
Solo per fare un esempio, andrebbe ufficializzata nella nuova costituzione europea la condanna del "consumismo" come forma di schiavismo. Infatti, il consumismo non sta nel consumo in senso lato, o nella presenza di 100mila articoli al supermercato, ma in una strategia che fa leva sui consumi, manipolandoli ed esasperandoli, allo scopo di sfruttare la popolazione e che si esprime come suo mezzo principale nello straripamento della pubblicità commerciale al di fuori dei suoi canali naturalmente legittimi. Straripamento che è diventato parte integrante dell'ambiente in cui la gente è stata abituata a vivere e sembra una cosa normale, mentre è una forma di abuso che andrebbe vietata. Quindi, la pubblicità commerciale andrebbe confinata, per legge costituzionale, a:
- Insegne e vetrine dei negozi nei quali gli articoli sono in vendita.
- Cataloghi e fiere commerciali.
- Pubblicazioni specializzate che svolgono un ruolo esplicito di estensione del discorso delle fiere e dei cataloghi commerciali.
In questo modo si bonificherebbe un bel po' l'ambiente, riducendo di molto quel particolare inquinamento che è dato dal continuo bombardamento di messaggi pubblicitari.

Associamo anche il passaggio dal diritto al voto elettorale, a quello legislativo e la bomba è moltiplicata. Cioè, i parlamenti provvedono alla elaborazione formale delle proposte di legge, ma il voto finale spetta ai cittadini.

Mettere insieme innovazioni come quelle che ho detto è pensabile solo in un contesto di rivoluzione, perchè esse stesse avrebbero un impatto molto forte. Non si tratta di una trasformazione indolore, anzi, i piedi pestati sarebbero parecchi. Ma in una rivoluzione si ammazza anche e perciò si può anche innovare.
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madvero
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MessaggioInviato: 28 Mar 2012 20:18    Oggetto: Rispondi citando

mah, senti, zievatron...
facciamo una cosa. parlo proprio fuori dai denti.
per stavolta cancella la scritta sotto il nick, togli amministratore e metti troll.
così dico quel che penso preciso preciso.

qua in italia rompon tutti i coglioni che non è il momento di alzar la testa, che bisogna star buoni e far dei sacrifici, che bisogna utilizzare mezzi leciti per esprimere il proprio dissenso... secondo me ancora due mesi e le banlieue di banlieue 13 (il film) sembreranno il sogno americano, al confronto.

lascia perdere la rivoluzione.
qua in italia c'è la chiara volontà di fottersene ampiamente di diritti e doveri costituzionali, civili e morali. sembriamo l'italia nel 1858, migliaia di staterelli pieni di re e la massa che muor di fame per pagare balzelli ai ricchi che ingrassano sempre più. a breve faremo un salto indietro nel tempo nella francia del 1788 e ciao.

io ancora ci arrivo a fine mese. a casa lavoriamo entrambi, e le bocche da sfamare sono appunto due.
praticamente sono una benestante.
ma il 40% degli italiani raschia il barile. per mantenere agli studi figli che comunque entreranno nel mercato del lavoro a trent'anni. per uscirne a cinquanta.
siamo lì lì, eh?

e la pubblicità... via, che te ne frega? quella io la chiamo selezione naturale. se sei così bestia da fare le tue scelte di vita sulla base del martellamento mediatico, sei un minus habens e la società non ha bisogno di te. l'evoluzione naturale e la selezione della specie garantiscono la non continuità del tuo patrimonio genetico.
è giusto.
crepa.

ma gli italiani non sono minus habens.
la maggioranza degli italiani il cervello ce l'ha, e i coglioni sotto pure.
prima o poi, spero in un cambio di rotta.
apro la finestra, e vedo piazzale loreto.
gran bella piazza. sai com'è, abito a milano, mica è colpa mia se la finestra di casa dà su una piazza piena di smog.
tutto sommato, non sto dicendo niente di male, giusto?

beh, se ho detto qualcosa di male me ne scuso.
sono stata mal interpretata.
sarà colpa della stampa comunista.
e poi io non ero nemmeno in casa in questo momento, si vede che qualcuno ha postato a nome mio a mia insaputa. forse per due terzi di quello che scrivo.
d'altra parte io a casa ci resto solo un paio d'ore per dormire, che ne so io di chi c'è in casa mia?
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Zievatron
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MessaggioInviato: 28 Mar 2012 22:14    Oggetto: Rispondi

Madvero!
Se scrivi post così incoerenti cosa posso replicare? Shocked

Posso solo darti un suggerimento.
Fa più attenzione alle cose che fumi o bevi Wink
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