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Quella Telecom di mezzo fra Grillo e Bersani
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Zeus News
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MessaggioInviato: 23 Mag 2012 10:30    Oggetto: Quella Telecom di mezzo fra Grillo e Bersani Rispondi citando

Commenti all'articolo Quella Telecom di mezzo fra Grillo e Bersani
Telecom Italia ha sempre diviso Bersani, che favorì l'OPA di Colaninno, e Grillo, implacabile accusatore di Agnes e Tronchetti Provera.


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Ramon
Semidio
Semidio


Registrato: 07/07/06 00:50
Messaggi: 342

MessaggioInviato: 23 Mag 2012 17:14    Oggetto: Rispondi citando

Non capisco dove voglia andare a parare l'articolo; la realtà è ben diversa: in un perfetto sistema di scatole cinesi, dietro Grillo c'è Casaleggio e dietro Casaleggio c'è proprio Telecom Italia.
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cojossi
Comune mortale
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Registrato: 23/05/12 18:11
Messaggi: 2

MessaggioInviato: 23 Mag 2012 18:17    Oggetto: Rispondi citando

Invece è facile capirlo l'articolo ma per aggiungere informazioni utili dico solo che il titolo telecom nel '99 ai tempi dell'opa a debito (cioè con i soldi della stessa telecom) valeva 11.5 euro e oggi ne vale 0.70.
Quindi si deduce che anche io con gli inciuci politici giusti posso guidare telecom anche da sbronzo.
Aggiungo un interessante lettera vecchiotta ma utile a capire: link

Gentile ministro Massimo D’Alema,

mentre impazzano le bufere giudiziarie, vorrei porle una questione squisitamente politica e finanziaria.
Non riguarda fondi neri o conti all’estero, ai quali non crediamo.
Riguarda la Telecom, cioè la prima azienda del Paese. Nel ‘99 il suo governo decide di privatizzarla totalmente.
Un ragioniere di Mantova, Roberto Colaninno, un piccolo finanziere di Brescia, Emilio Gnutti, e Giovanni Consorte, patron di Unipol, con 180 piccoli imprenditori padani lanciano l'assalto tramite una misteriosa società lussemburghese: la Bell. Chi mette i soldi?
Pochissimi gli imprenditori, moltissimi le banche: la sola Chase Manhattan presta 50 mila miliardi di lire. L’opa viene lanciata il 20 febbraio: 24 ore prima lei, presidente del Consiglio,
scende in campo in favore degli scalatori, col celebre elogio dei «capitani coraggiosi».
Probabilmente pensava che fosse un bene l’affacciarsi sulla scena di una nuova generazione di imprenditori. Tant’è che non fece esercitare dal Tesoro la famosa “golden share”, cioè l’azione
di veto detenuta dal governo. Non solo: il 10 aprile ‘99 l’amministratore delegato di Telecom Franco Bernabè organizza la difesa: convoca l’assemblea straordinaria per deliberare un’opa di
Telecom sulla controllata Tim; una mossa che manderebbe alle stelle il prezzo di Telecom, rendendo impossibile la scalata dei “capitani coraggiosi”.
Ma perché l’assemblea sia valida devono essere presenti i titolari di almeno il 30% del capitale. Alla vigilia sono registrati azionisti per il 28%. Chi manca all’appello? Il Tesoro e Bankitalia: i due azionisti istituzionali.
Con i loro pacchetti il quorum sarebbe agevolmente superato, la straordinaria andrebbe a buon fine e l’opa della razza padana fallirebbe. Ma né Tesoro né Bankitalia si presentano. Perché?

Il direttore generale del Tesoro è Mario Draghi: vorrebbe partecipare all'assemblea Telecom, ma lei, D’Alema, gli ordina di astenersi. Draghi chiede un ordine scritto e lei glielo scrive. La lettera
poi sparisce: mai più trovata. Pure Fazio non partecipa e manda a monte la resistenza di Bernabè: anche il governatore, come il governo, sta coi «capitani coraggiosi».

L’Italia scopre le scalate “a debito”, fatte all’inizio coi prestiti delle banche: i debiti subito dopo vengono “girati” alla stessa società scalata, che viene così caricata di una mole enorme di debiti
“impropri” difficili da digerire. Un bel giochetto. Come l’albero degli zecchini d’oro di Pinocchio.
Solo che il campo dei miracoli è in Lussemburgo:
la Bell. La Telecom diventa un castello di scatole cinesi. Al vertice c’è Hopa, la finanziaria di Gnutti in cui siedono Fininvest, Unipol e Montepaschi: una specie di Bicamerale della finanza, col Cavaliere alleato dei “rossi”.
Hopa controlla Bell, che controlla Olivetti, che controlla Tecnost, che ha la maggioranza di Telecom. A render ancora meno limpida la faccenda è la scarsa chiarezza sui veri soci di Bell.

Il presidente è Raffaello Lupi, fiscalista collaboratore del ministro Visco. Guido Rossi commenta: “Palazzo Chigi è l’unica merchant bank dove non si parla inglese”. Come dire: il
governo D’Alema non è neutrale.

Ma il regno di Colaninno dura poco. Nel 2001 torna Berlusconi, le sinistre sono allo sbando. E così pure Telecom: ancor più carica di debiti, cambia di nuovo padrone. Arriva Tronchetti.
Gnutti e Consorte mollano Colaninno. Si scopre che non sono né capitani, né coraggiosi. Sono finanzieri, non imprenditori. Raider “mordi e fuggi”. E preferiscono vendere. Colaninno è
costretto a seguirli: da solo non può reggere. È il luglio 2001: Colaninno, Gnutti e Consorte vendono a Tronchetti il 23% di Olivetti-Telecom posseduto da Bell, intascando una plusvalenza
di 1,5 miliardi di euro (3 mila miliardi di lire). Alla faccia dei tanti piccoli azionisti che restano a bocca asciutta. Per i magistrati di Milano, Bell sottrae al fisco 680 milioni. I giudici li imputano a
Gnutti e soci. Intanto Consorte e il braccio destro Sacchetti intascano da Gnutti & C una buonuscita di 43 milioni per fantomatiche “consulenze”. Quasi 90 miliardi di lire.

Berlusconi dà la benedizione a Tronchetti. Tronchetti gli compra un buco nero come Pagine Utili (per 138 milioni di euro) e gli sponsorizza il Milan con le Pagine gialle (24 milioni l’anno): lui
che è il vicepresidente dell’Inter! Poi soffoca nella culla La7, che minacciava di rubare ascolti a Mediaset con Fabio Fazio e Gad Lerner.
Ecco, ministro D’Alema: il punto è tutto politico. Qual è il suo bilancio delle due privatizzazioni Telecom? Quello dei numeri è impietoso. Nel 1999 Telecom aveva 984 milioni di euro di debiti
coi risparmiatori e 9 miliardi con le banche. Ora ne ha 12 con le banche e 34 coi risparmiatori.
La capogruppo Telecom Italia distribuisce dal ‘99 al 2006 dividendi per 18 miliardi, mentre ha prodotto utili netti per 16,4, attingendo alle riserve. Intanto i dipendenti sono passati dai 122 mila
a 83 mila. La vacca è stata munta dalla catena di controllo, altro castello di scatole cinesi tra Pirelli e Olimpia. E i piccoli soci? Oggi le azioni valgono un terzo di 8 anni fa. Nel ‘99 Telecom
capitalizzava in borsa 114 miliardi di euro. Ora meno di 40. Ha bruciato valore per 70 miliardi in 8 anni. Più di due finanziarie. E in più ha allevato al suo interno una rete spionistica da far paura,
che ha spiato pure voi Ds.

Lei Tronchetti lo frequenta da anni. Nel 2005 ha fatto persino il commentatore dell’America’s Cup per La7, insieme al ministro Castelli; e ancora l’altro giorno, mentre il governo si scannava
su Visco, era in barca con lui alla Luis Vuitton Cup. Avete mai parlato di com’è finita la Telecom?

Post scriptum. Nel 2005 Consorte e Sacchetti si danno a un’altra scalata: quella alla Bnl. Li aiutano il solito Gnutti, il solito Fazio e un’imbarcata di furbetti del quartierino che lei e Fassino
difendete pubblicamente. Forse sperate nell’arrivo di forze fresche nell’asfittico capitalismo italiano. Ma forse sbagliate cavalli. Ora, a giorni, arriveranno alla Camera le vostre telefonate
intercettate con Consorte. C’è chi insinua che non vi siate limitati a fare il tifo per le coop, ma che abbiate dato una mano alla scalata Bnl.
Voi dite di no. Ma allora, perché non giocate
d’anticipo e chiedete l’immediata pubblicazione delle telefonate? La Cdl accusa Visco di aver chiesto al gen. Speciale di trasferire i capi della Gdf di Milano perché si occupavano di Unipol o
perché c’entravano con la fuga di notizie della telefonata Consorte-Fassino. Ma, se non avete nulla da nascondere, perché non dite subito cosa c’è in quelle telefonate, prima di ritrovarvele su
qualche giornale di Berlusconi? Se la bomba è una bufala, perché non disinnescarla subito prima che qualcuno ci metta il detonatore?

In attesa di un cortese riscontro, porgo distinti saluti.
07 / 06 / 2007

MARCO TRAVAGLIO


cordialmente
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Ramon
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MessaggioInviato: 23 Mag 2012 20:43    Oggetto: Rispondi citando

@cojossi, tutta una valanga di congetture, oltretutto, senza alcuna valenza giudiziaria.
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mda
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MessaggioInviato: 24 Mag 2012 04:39    Oggetto: Rispondi citando

Vogliamo dire che fine fece quella cablatura ottica che fece la Telecom?????
Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing

Anche oggi Grillo si scaglierebbe contro visto che fine fece! Memoria corta vedo...

Ciao
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Zorro
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MessaggioInviato: 24 Mag 2012 09:53    Oggetto: Rispondi citando

Ramon ha scritto:
@cojossi, tutta una valanga di congetture, oltretutto, senza alcuna valenza giudiziaria.


Ma quali congetture? I bilanci di Telecom e i valori di borsa sono congetture?

Che D'Alema non abbia esercitato la golden share è una congettura?

Ma ma faccia il piacere!



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Zorro
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MessaggioInviato: 24 Mag 2012 11:14    Oggetto: Rispondi citando

Ramon ha scritto:
Non capisco dove voglia andare a parare l'articolo; la realtà è ben diversa: in un perfetto sistema di scatole cinesi, dietro Grillo c'è Casaleggio e dietro Casaleggio c'è proprio Telecom Italia.


Sin'ora non avevo mai approfondito le informazioni circa Grillo e il suo blog, M5S eccetera, perchè lui mi urta in maniera viscerale e non lo sopporto. Però il tuo post ha suscitato la mia curiosità e sono andato a sfangarmi tutta la pagina di Wikipedia più tutta la pagina di dibattito e qualche articolo su Casaleggio e Associati.

Ne emerge un quadro molto contradditorio, secondo alcuni dietro Casaleggio c'è JP Morgan. Da dove viene la tua affermazione che c'è Telecom? (tra parentesi Casaleggio viene qualificato come distributore per l'italia di Second Life. Vi torna?)

Come impressione generale resto della mia opinione che il tanto strombazzato blog della democrazia in rete vede in realtà le continue cancellazioni e censure da parte di chi lo gestisce e una partecipazione praticamente nulla del proprietario del franchising al dibattito.



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{utente anonimo}
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MessaggioInviato: 24 Mag 2012 15:21    Oggetto: Rispondi citando

Ai tempi dell'Opa lanciata da Colaninno, Telecom era un'azienda privata, il cui capitale era solo in minima parte detenuto dal Tesoro. Si trattò quindi di un'Opa di privati verso un'azienda privata. Si può criticare l'operazione, ma non certo il governo che non la impedì: non aveva titolo per farlo.
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Pier Luigi Tolardo
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MessaggioInviato: 24 Mag 2012 17:21    Oggetto: Rispondi citando

Il Governo avrebbe potuto rimanere veramente neutrale per quanto riguarda l'operazione e non lo fece: Draghi, allora direttore generale del Tesoro, ricevette l'ordine da D'Alema, Premier, (e volle una lettera scritta e la ottenne) di non partecipare alla contro Opa promossa dal vertice di Telecom, che era stato appena nominato, proprio su indicazione del governo stesso, non si raggiunse il 30% degli azionisti previsto così l'Opa di Colaninno riuscì.
Il Governo non si limitò a ciò ma espresse gradimento pubblico alla cosa e ne poteva fare a meno se era neutrale soprattutto viste le conseguenze e, comunque, poteva esercitare il diritto di veto attraverso la "golden share" e non lo fece.
Non solo ma il Governo autorizzzò il trasferimento della licenza di operatore mobile da Omnitel a Vodafone, necessaria per la vendita con cui si reperì una parte dei capitali necessari all'Opa(fatta comunque in gran parte a debito). Così una licenza assegnata per salvare un'azienda italiana, cioè l'Olivetti, che godette di molti aiuti pubblici, passò in mani non italiane.
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Zorro
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MessaggioInviato: 25 Mag 2012 09:36    Oggetto: Rispondi citando

{utente anonimo} ha scritto:
Ai tempi dell'Opa lanciata da Colaninno, Telecom era un'azienda privata, il cui capitale era solo in minima parte detenuto dal Tesoro. Si trattò quindi di un'Opa di privati verso un'azienda privata. Si può criticare l'operazione, ma non certo il governo che non la impedì: non aveva titolo per farlo.


quando non si sa di cosa si parla è meglio tacere ...
mai sentito parlare della golden share?

Old
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Registrato: 22/12/10 23:36
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MessaggioInviato: 21 Giu 2012 01:02    Oggetto: Rispondi citando

mda ha scritto:
Vogliamo dire che fine fece quella cablatura ottica che fece la Telecom?????
Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing

Anche oggi Grillo si scaglierebbe contro visto che fine fece! Memoria corta vedo...

Ciao


Aaaarrrgghhh!!! Shocked Non si fa così!

E dillo!!! Rolling Eyes
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mda
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Registrato: 01/11/06 09:39
Messaggi: 6648
Residenza: Figonia

MessaggioInviato: 23 Giu 2012 12:51    Oggetto: Rispondi citando

Basta vedere i giornali dell'epoca:

Le prime cablature che fecero (pagate da Unione Europea e Stato Italiano) sono rimaste per anni fili inutilizzati malgrado che avevano i clienti che li avevano richiesti. Avevano solo messo i fili!!!
Laughing Laughing Laughing

Alla fine hanno dovuto RIFARLE (vedi esempio Como e provincia) in quanto mal fatte e inutilizzabili anche dal tempo. Alcune avevano guastato altre tubazioni.
Shocked

In altri casi avevano fatto scavi e pose totalmente inutili (vedi casi di cavi verso le campagne) per un reale interlacciamento, ma solo per spendere soldi!
Laughing

Ciao
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Zievatron
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Registrato: 22/12/10 23:36
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MessaggioInviato: 24 Giu 2012 17:52    Oggetto: Rispondi

E poi non li dovremmo fucilare?! Shocked
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