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Caso intercettazioni: Scalfaro e Napolitano, quali differenz
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Zeus News
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MessaggioInviato: 16 Lug 2012 18:24    Oggetto: Caso intercettazioni: Scalfaro e Napolitano, quali differenz Rispondi citando

Commenti all'articolo Caso intercettazioni: Scalfaro e Napolitano, quali differenze?
Giorgio Napolitano solleva il problema delle intercettazioni giudiziarie sulla linea del Presidente. Scalfaro lasciò correre.
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{ictuscano}
Ospite





MessaggioInviato: 17 Lug 2012 08:31    Oggetto: Rispondi citando

L'articolo mi sembra un po' troppo semplicistico, ma comunque credo ormai di conoscere il "retropensiero" di Tolardo, il taglio dei suoi commenti. Sono opinioni, vanno rispettate.
Occorrerebbe approfondire la questione, un buon punto di partenza potrebbero essere gli articoli de La Stampa in prima pagina di oggi, e su Il Messaggero ce n'è uno che si intitola "Ristabilire il rispetto della legge": di entrambi non conosco al momento il contenuto, ma immagino possano essere utili. In ogni caso, liquidare la questione col fatto che Scalfaro "era buono" e Napolitano no, pare parecchio sbrigativo.
In genere io sto dalla parte dei magistrati, ma il "problema intercettazioni" a mio parere esiste. Siamo al punto che nessuno più può dire niente al telefono in piena libertà (per dire: esprimere opinioni "senza filtro" o usare parolacce) avendo la assoluta sicurezza che le sue parole non vadano a finire su di un giornale anche quando non siano reati. Siamo al punto che quando un politico (ma anche un allenatore di calcio) parla al telefono di questioni "riservate" (può succedere, succede, è normale) deve mettersi una mano davanti alla bocca per evitare che videocamere 300x lo riprendano e gli si legga il labiale... (a proposito: ma dei bei microfononi 1000x che permettano dal GRA di Roma di sentire Napolitano quando parla da dentro il bagno del Quirinale?...).
Vedremo cosa deciderà la Consulta. In ogni caso sarà bene ricordarsi: nemmeno i magistrati sono al di sopra della legge...
ps - io sono assolutamente a favore delle intercettazioni, ed anche per "videosorveglianza selvaggia", però secondo le dovute regole: se una telefonata o un video non hanno elementi, non devono finire in pasto a tutti. E occhio, perché oggi a me, domani a te: Robespierre perì di ghigliottina, se ricordo bene
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{ictuscano}
Ospite





MessaggioInviato: 17 Lug 2012 11:18    Oggetto: Rispondi citando

Come scritto nel mio precedente post, oggi sui giornali ci sono parecchi interventi. Per esempio, qui: link
o questa intervista ad Anna Finocchiaro: link
o quest'altra a Luciano Violante: link
Direi che in generale il giudizio è univoco... ma viene anche segnalata "l'opportunità" dell'iniziativa di Napolitano, non tanto in quanto a sua difesa, ma in funzione di un "chiarimento" definitivo sulla questione, che abbia quindi valenza "per il futuro, e per i suoi successori". Cioè, se la legge è "bucata" o "non chiara", lo si sappia e la Consulta provveda a "chiarirla" o a segnalare l'opportunità di un intervento legislativo che la chiarisca. Così che le parti in causa sappiano con certezza come interpretare.
Non andrei quindi troppo sull'idea di un conflitto istituzionale, anche se pare noto che Napolitano sia rimasto "irritato" dalla questione, ma solo per il motivo per cui per lui la norma era "chiara".
Devo aggiungere, con dispiacere, come nota politica, la posizione invece "totalitaria" espressa da Di Pietro in difesa dei magistrati senza se e senza ma. Bene, visto che dai nostri politici reclamiamo "verità", è bene sapere come la pensa davvero, anche se non mi è parsa una posizione di grande intelligenza. Opinione mia. Saluti
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merlin
Dio maturo
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Registrato: 16/03/07 00:32
Messaggi: 2421
Residenza: Kingdom of Camelot

MessaggioInviato: 17 Lug 2012 13:22    Oggetto: Rispondi citando

Beh, anche Napolitano non ha banfato per intercettazioni in dubbio di legittimità; ma erano quelle del Berlusca. Quindi... allespalle
ballo
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{ictuscano}
Ospite





MessaggioInviato: 17 Lug 2012 14:54    Oggetto: Rispondi citando

Qui c'è l'articolo del Messaggero intitolato "Ristabilire il rispetto della legge" e la sua opinione non è certo equivocabile...: link
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gomez
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Registrato: 28/06/05 11:26
Messaggi: 2112
Residenza: Provincia di Torino

MessaggioInviato: 17 Lug 2012 21:04    Oggetto: Rispondi citando

merlin ha scritto:
Beh, anche Napolitano non ha banfato per intercettazioni in dubbio di legittimità; ma erano quelle del Berlusca. Quindi...

la questione delle intercettazioni andrebbe affrontata seriamente e regolamentata non "all'italiana" ma con precisi limiti e pene severe per i trasgressori, in un paese civile non e' accettabile di dover pesare ogni singola parola ogni volta che si telefona, che ci si chiami Berlusconi o Pincopallino Evil or Very Mad

Mauro
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phpwriter
Mortale pio
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Registrato: 07/05/12 12:31
Messaggi: 18
Residenza: Torino

MessaggioInviato: 17 Lug 2012 21:20    Oggetto: Rispondi citando

Nessuno può essere escluso dalle indagini
Il fatto che in Italia sia prevista una cosa del genere è la motivazione principale per la quale siamo in questa situazione ed è il perché i criminali ora vogliono diventare politici...
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Zievatron
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Registrato: 23/12/10 00:36
Messaggi: 3240

MessaggioInviato: 17 Lug 2012 22:14    Oggetto: Rispondi citando

@ phpwriter

Ora? Come ora?!
Lo sono già! Evil or Very Mad
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{Carlo}
Ospite





MessaggioInviato: 18 Lug 2012 09:23    Oggetto: Rispondi citando

Qualcuno, un'ottantina di anni fa, ci definì un popolo di cialtroni. Forse, la cosa più intelligente che abbia mai pensato. Perché nel nome dell'ideologia siamo disposti a schierarci su qualunque fronte. O almeno, a far finta di farlo. Infatti, lui riuscì a portarci entusiasti in Africa, in Spagna ed in Russia, alla conquista dell'Impero. Poi si è ritrovato a testa in giù per quattro lingotti d'oro: sempre nel nome dell'ideologia (rubare oro nel nome dell'ideologia è e rimane una nobile causa in Italia). Appunto: se viene intercettato un di destra è giusto, uno di sinistra è sbagliato. Questo è una tipologia di schieramenti. Poi ci sono quelli per i quali ogni intrusione è giusta, e quelli secondo i quali la tecnologia è di tutti e nessuno può permettersi di regolamentarla, tipo Tolardo. Mi piacerebbe se Tolardo si esprimesse in merito all'energia nucleare a fini bellici: anche qui la tecnologia è di tutti. Cosa ne pensi?
Venendo a questioni più serie, è chiaro che nel terzo millennio lo sviluppo tecnologico è tale per cui la privacy non esiste più. Chiunque può controllare ogni nostro gesto o parola. Spetta a noi prendere atto di questa totale mancanza di privacy e comportaci di conseguenza.
Il problema è: spionaggio libero e gratuito? Oppure, sono necessarie delle regole?
Un confine è già stato da tempo individuato: partendo dal presupposto che è impossibile definire e limitare i metodi di intercettazione e spionaggio, forse è opportuno concentrarsi sull'utilizzo che è possibile (oppure illecito) fare degli atti di spionaggio della nostra privacy.
Quindi, diamo per scontato che qualcuno possa spiare il nostro Presidente (o il Papa...): che cosa è possibile far con questi spionaggi? Dove arriva la libertà del giudice? Dove arriva la libertà del giornalista? Giusto per entrare nel merito di due soggetti (il giudice e il giornalista) che mediamente utilizzano l'intercettazione.
Mettere un limite al giudice? Mettere un limite al giornalista?
No, spiino pure quanto vogliono. Ma se una sola parola di quanto spiato finisce indebitametne in pasto al pubblico, sarebbe doveroso intervenire.
Paradossalmente, fin qui sono tutti d'accordo.
Quale è allora il problema sul quale gli italiani fingono di arrovellarsi da almeno un quinquennio, senza però sapere entrare nel merito?
Siamo tutti d'accordo: è giusto utilizzare uno spionaggio a fini giuridici, non è giusto utilizzarlo per sputtanare pubblicamente una persona sui giornali.
E allora? Ecco: qualcuno vuole provare a dire ad un giudice italiano "non dovevi dare quel dossier ad un giornalista" (se le notizie escono, è perché il giudice le ha passate ad un giornalista: perché????) , oppure ad un giornalista "non dovevi pubblicare quelle notizie che nulla hanno a che vedere con le indagini"?
Qui ci sono due caste, quella dei giornalisti e quella dei giudici, che si ritengono intoccabili. Questo è il problema! O siamo tutti intoccabili o nessuno è intoccabile. Compresi giudici e giornalisti.
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{ictuscano}
Ospite





MessaggioInviato: 18 Lug 2012 09:35    Oggetto: Rispondi citando

Per completezza ed imparzialità... può interessare questo articolo de Il Fatto Quotidiano, che invece è totalmente a favore dei magistrati di Palermo: link
Mi sembra francamente molto pesante... Voglio essere chiaro: io non credo che Napolitano sia intervenuto perché in quella telefonata ha detto cose che non doveva dire. Penso che lo abbia fatto, come ho già scritto, lo ripeto, a tutela "futura" della istituzione che rappresenta, come nel caso di Einaudi. Questa mia "presunzione" è dovuta all'immagine che ho del nostro Presidente: a me pare una persona con "senso delle istituzioni" al di sopra di ogni sospetto.
Tanto non ci vorrà molto, penso che presto sapremo il contenuto di quelle telefonate...
ps - "interessante" nella vicenda il silenzio finora della Associazione Nazionale Magistrati..
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stringa
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Messaggi: 1

MessaggioInviato: 18 Lug 2012 12:04    Oggetto: Rispondi citando

Mi pare che i c.d. "politici", compreso Napolitano, abbiano superato ogni limite di decenza. Le leggi le hanno fatte loro, loro sono i primi a doverla rispettare, e se la legge dice che l'interessato (Napolitano) deve chiedere al PM la distruzione della telefonata e che è il giudice (giudicante) a decidere se la telefonata vada distrutta o meno, compatibilmente con le esigenze della difesa, non vedo perchè Napolitano debba sfuggire a tale norma, in ipotetico danno della difesa.
Napolitano sarà anche una bravissima e serissima persona, ma non vedo perchè non debba rispettare la legge.
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Zievatron
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Messaggi: 3240

MessaggioInviato: 18 Lug 2012 12:32    Oggetto: Rispondi citando

{Carlo} ha scritto:
Qualcuno, un'ottantina di anni fa, ci definì un popolo di cialtroni. ...


Per sicurezza, ho controllato il significato di "cialtrone" su Wikidizionario:
1) individuo spregevole, volgare negli atti e nelle parole, buffone, briccone, manigoldo, mascalzone, pagliaccio.
2) persona pigra, sciatta, approssimativa e trasandata senza voglia di lavorare.

ed anche sul Dizionario del Corriere della sera:
Persona sciatta, trasandata; estens. chi lavora poco e male o ricorre a trucchi scoperti per giustificarsi.

Magari avesse sbagliato! Sad
Purtroppo, è innegabile che in Italia ce ne sono tanti? Sad
Ma vogliamo fargliene una colpa? Confused
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{ictuscano}
Ospite





MessaggioInviato: 18 Lug 2012 14:08    Oggetto: Rispondi citando

@stringa
Forse perché un sacco di altre persone dicono che invece la legge non dice quello che scrivi tu?...
Hai provato a leggere qualche articolo, così per sport, di quelli che ho segnalato io? (Finocchiaro > magistrato, Violante > magistrato, Capotosti > (a memoria) ex Presidente della Corte Costituzionale)
Forse non è tutto "così chiaro" come pare a te... sta a vedere che alla fine la Consulta dà ragione a Napolitano.
Noi arriviamo troppo presto alle conclusioni: ieri, dopo 10 anni, hanno assolto l'ex ministro Romano dall'accusa di "concorso esterno ad associazione mafiosa" perché "il fatto non sussiste": chi glieli rende adesso quei 10 anni?
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Zorro
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MessaggioInviato: 18 Lug 2012 15:19    Oggetto: Rispondi citando

merlin ha scritto:
Beh, anche Napolitano non ha banfato per intercettazioni in dubbio di legittimità; ma erano quelle del Berlusca. Quindi... allespalle
ballo


Il Berlusca quale Presidente del Consiglio dei Ministri, non era, non è e spero non sarà mai Presidente della Repubblica e non ha le stesse prerogative del Capo dello Stato.

Scalfaro ha fatto male e Napolitano ha fatto bene: i magistrati non possono ignorare le prerogative, previste dalla Costituzione, del Presidente della Repubblica, tra le quali c'è quella di non essere indagato mentre è in carica.

E oggi come oggi per intercettare una comunicazione (di qualsiasi tecnologia) ci vuole un indagine giudiziaria, ergo ... non si intercettano le comunicazioni del Presidente della Repubblica.


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MessaggioInviato: 18 Lug 2012 15:21    Oggetto: Rispondi citando

stringa ha scritto:
Mi pare che i c.d. "politici", compreso Napolitano, abbiano superato ogni limite di decenza. Le leggi le hanno fatte loro, loro sono i primi a doverla rispettare, e se la legge dice che l'interessato (Napolitano) deve chiedere al PM la distruzione della telefonata e che è il giudice (giudicante) a decidere se la telefonata vada distrutta o meno, compatibilmente con le esigenze della difesa, non vedo perchè Napolitano debba sfuggire a tale norma, in ipotetico danno della difesa.
Napolitano sarà anche una bravissima e serissima persona, ma non vedo perchè non debba rispettare la legge.


Non hai capito il succo dell'argomento in discussione, vedi quanto ho già risposto a Merlin

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MessaggioInviato: 18 Lug 2012 15:23    Oggetto: Rispondi citando

phpwriter ha scritto:
Nessuno può essere escluso dalle indagini
Il fatto che in Italia sia prevista una cosa del genere è la motivazione principale per la quale siamo in questa situazione ed è il perché i criminali ora vogliono diventare politici...


Il Presidente della Repubblica non può essere indagato mentre è in carica, non lo dico io, lo dice la Costituzione della Repubblica ... informarsi prima di parlare ...


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Zorro
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MessaggioInviato: 18 Lug 2012 15:32    Oggetto: Rispondi citando

per chi vuole informarsi prima di parlare:

Costituzione della Repubblica Italiana

Art. 90.

Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell'esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione.

In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri.
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Roberto1960
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MessaggioInviato: 18 Lug 2012 16:25    Oggetto: Rispondi citando

{ictuscano} ha scritto:
Qui c'è l'articolo del Messaggero intitolato "Ristabilire il rispetto della legge" e la sua opinione non è certo equivocabile...:
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=1HRKC3


L'articolo che citi è un perfetto esempio di come proceda la mistificazione a mezzo stampa di certo giornalismo italiano.

La questione è certamente complessa, da un punto di vista tecnico, ma si può capire con un certo impegno.
Da un lato esistono le garanzie di irresponsabilità e segretezza riconosciute dalla Costituzione al Capo dello Stato.
Dall'altro ci sono i doveri e le procedure che i procuratori devono seguire nella loro azione investigativa, ovveri leggi e Codice di procedura penale.

Penso che Napolitano abbia anche diritto a chiedere che quelle intercettazioni siano distrutte, visto che la stessa Procura riconosce trattarsi di materiale non penalmente rilevante ed è d'accordo alla sua distruzione.

Purtroppo il Codice prevede si segua una ben precisa procedura per la distruzione di "prove", cioè elementi d'indagine, e i pm di Palermo non fanno altro che seguire questa procedura.
Quindi i pm hanno seguito la legge ALLA LETTERA.

Come si può allora parlare di "rispetto mancato della legge" da parte dei pm in questione, come fa il quotidiano?
Semplicemente o non si è capito di cosa si sta parlando o si vuole mistificare.

Il punto è che, come spesso accade, in alcuni casi la carta costituzionale, o meglio il "valore ideale" di certi articoli costituzionali, possono andare in conflitto con la legge ordinaria.
In questi casi, e il nostro ne è un tipico esempio, non si deve scorrettamente dire che i pm "violano la legge", oppure "non rispettano il dettato costituzionale".
Bisogna dire appunto che c'è un conflitto.

Chi, come Scalfari, arriva a prospettare sanzioni disciplinari contro i pm semplicemente fa disinformazione (mi dispiace enormemente dire questo di Scalfari che ho stimato sempre moltissimo).

E il conflitto come si risolve? CHI lo dovrebbe risolvere?
Esiste la via dell'autorità competente, e infatti è stata investita la Consulta.
Ma soprattutto esiste la via normativa, cioè scrivere nuove leggi o migliorare quelle esistenti, cosa che spetterebbe alla classe politica, che naturalmente si guarda bene dal farlo, perché nelle ambiguità e nel torbido legislativo ci sguazzano come pesci nel lago...
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Roberto1960
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MessaggioInviato: 18 Lug 2012 16:49    Oggetto: Rispondi citando

Zorro ha scritto:
(...) Scalfaro ha fatto male e Napolitano ha fatto bene: i magistrati non possono ignorare le prerogative, previste dalla Costituzione, del Presidente della Repubblica, tra le quali c'è quella di non essere indagato mentre è in carica.
E oggi come oggi per intercettare una comunicazione (di qualsiasi tecnologia) ci vuole un indagine giudiziaria, ergo ... non si intercettano le comunicazioni del Presidente della Repubblica.

Guarda che l'articolo 90 (che citi in un altro post) dice altro.

Dice che il Presidente della Repubblica "non è responsabile degli atti compiuti nell'esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione".
Non dice che non può essere indagato, altrimenti non si potrebbe in nessun caso configurare alto tradimento o attentato alla Costituzione per cui invece E' PREVISTA la sua responsabilità, non ti pare?

Tuttavia Napolitano non solo non è mai stato indagato ma non è stato neppure intercettato.
Le intercettazioni in cui appare sono "indirette" perché l'intercettato era Mancino.

E nel caso di intercettazioni indirette come deve comportarsi l'inquirente?
La senatrice Finocchiaro ha la risposta pronta
Citazione:
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/getPDFarticolo.asp?currentArticle=1HRK91

affermando in sostanza che gli inquirenti avrebbero dovuto immediatamente interrompere la registrazione (con ovvie difficoltà tecniche: come fai ad essere sicuro che sitratti proprio del Presidente?) e comunque poi distruggere i nastri, in conflitto, come ho già scritto, col Codice di Procedura Penale.

Questo perché esiste una sentenza della Corte Costituzionale, la 390/2007, che dice che "le cosidette intercettazioni indirette di parlamentari o del Presidente della Repubblica (quando queste persone parlano con altra persona intercettata) sono legittimamente utilizzabili nei confronti della persona intercettata".
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Zorro
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MessaggioInviato: 18 Lug 2012 16:50    Oggetto: Rispondi

@Roberto1960

Poichè la Costituzione non fu scritta da quella banda di mentecatti che ha legiferato negli ultimi 20 anni, ma da STATISTI, coi quali si poteva concordare o non concordare, mai ai quali non si potrà mai rimproverare di non avera avuto un "senso dello stato" che oggi manca non solo a chi sta in Parlamento, ma anche a quelli che vorrebbero entrarci (mi riferisco a Beppe Grillo), il conflitto fra poteri dello stato fu previsto come fu prevista la procedura di soluzione, che Napolitano sta attuando (1).

Quanto ai mentecatti questi non sono mai mancati e non mancano tutt'ora nemmeno in magistratura, anche se volendo misurare il grado di istruzione, competenza, serietà, equanimità, "senso delle istituzioni", metodi di "reclutamento" dei due poteri dello stato direi che la Magistratura sta al Parlamento, come 500 sta ad 1.
______________________________________________
nota (1) Costituzione della Repubblica

La Corte Costituzionale.

Art. 134.

La Corte costituzionale giudica:
sulle controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti, aventi forza di legge, dello Stato e delle Regioni;
sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato e su quelli tra lo Stato e le Regioni, e tra le Regioni;
sulle accuse promosse contro il Presidente della Repubblica, a norma della Costituzione.
________________________________________
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