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lo sport nazionale: depredare la cosa pubblica
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Autore Messaggio
paolodegregorio
Dio minore
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Registrato: 13/07/07 13:00
Messaggi: 979

MessaggioInviato: 27 Lug 2012 17:51    Oggetto: lo sport nazionale: depredare la cosa pubblica Rispondi citando

- lo Sport nazionale: depredare la cosa pubblica -
di Paolo De Gregorio, 27 luglio 2012

Ci ricorda Travaglio nel suo editoriale di oggi, 27 luglio, su “il Fatto Quotidiano” che il succo della vicenda Formigoni è che la sua giunta regionale ha fatto arrivare alla “Fondazione Maugeri” (che si occupa di Sanità) 200 milioni di euro grazie a: “delibere discrezionali sulle prestazioni non tariffabili” e di questi milioni 70 sono arrivati all’amico di Formigoni, Daccò, quel signore che provvedeva alla bella vita del presidente della Regione Lombardia, una specie di Minetti al maschile.

Questo sistema, molto diffuso in Italia, che consente ai privati di spolpare la Sanità Pubblica, ha un nome preciso: CONVENZIONI tra pubblico e privato, tra cui corre un fiume di denaro e di interessi criminali sempre in piena, e con l’esposizione della politica ad affondare le mani nella marmellata.

Spesso Travaglio suggerisce soluzioni ai problemi e l’ha fatto in particolare sul suo giornale a proposito di giustizia con dettagliati suggerimenti per nuove regole di legge.
Oggi, con il caso Formigoni, siamo di fronte a una tale entità di ruberie alla cosa pubblica che si potrebbe pensare anche alla soluzione del problema, visto che tutti i partiti tacciono perché a vari livelli tutti amano la marmellata.

La soluzione è semplicissima: il privato fa il privato, sta sul mercato e si fa pagare il servizio sanitario direttamente dai suoi utenti, senza avere alcun rapporto finanziario con lo Stato, e tutte le convenzioni vengono abolite.

Al di fuori di questo drastico provvedimento le ruberie continueranno, perché oggi gli imprenditori privati e l’attuale classe politica sono senza etica e senza vergogna e la loro missione è quella di arricchirsi spolpando la cosa pubblica.

La stessa abolizione dovrebbe riguardare l’8 per mille al Vaticano, che con lo Stato laico non dovrebbe avere nessun tipo di rapporto finanziario. Si lascino liberi i cattolici di finanziare in modo diretto la propria Chiesa, magari offrendolo alle parrocchie sul territorio, mentre oggi l’8 per mille va alla Curia che lo utilizza per i suoi lussi e le sue speculazioni.
Paolo De Gregorio
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paolodegregorio
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MessaggioInviato: 08 Ago 2012 16:01    Oggetto: Rispondi citando

- esemplari umani osservabili in Parlamento -
di Paolo De Gregorio, 7 agosto 2012
Sostiene Giuseppe Astore (senatore ex IDV passato al gruppo misto), profondamente angosciato per la perdurante crisi economica: “io ho diritto al ristorante, si deve pagare il giusto, non così tanto”.
Quando, soltanto poche settimane fa, il ristorante del Senato offriva piatti sontuosi a prezzi ridicoli e i parlamentari si abbuffavano a spese dei contribuenti (i costi del servizio si accollavano al bilancio del Senato) tutto andava bene, nessuna protesta e il ristorante del Senato era sempre pieno.
Bisogna capirli! I nostri politicanti sono così abituati ai privilegi che vogliono risparmiare sui pasti, visto la misera paghetta che ricevono ogni mese per il loro defatigante impegno.
Il suddetto onorevole Astore si lamenta anche con il presidente Schifani perché: “i parlamentari vengono chiamati anche di lunedì come fossimo bestie che devono essere tirate per dimostrare alla opinione pubblica che lavoriamo”.
I milioni di “bestie”, precari o meno, che per mille euro al mese rischiano la vita e la salute, e che di fatto tengono in piedi questo sistema e questi parassiti, è ora che escano dalla rassegnazione e dallo scetticismo, che nulla si può cambiare e tanto è andata sempre così.
Tirino fuori l’arma assoluta che oggi c’è a disposizione: ripetere alle prossime politiche il fenomeno del 57% ai Referendum che ha battuto il governo Berlusconi, votando per la eliminazione di tutta la attuale classe politica, dando la maggioranza assoluta a chi chiede una legge (retroattiva) che limita a due le legislature oltre le quali vi è solo l’ineleggibilità. Il 90% degli attuali senatori e deputati sarebbe messo a riposo forzato, pena più dolorosa della galera che peraltro molti meriterebbero.
Oggi vi è una sola organizzazione politica che ha messo nero su bianco nel suo programma votato dai cittadini su internet, che se avesse i numeri, promulgherebbe una legge del genere, regola di salute pubblica capace di indurre un forte ricambio generazionale e di diminuire il rischio di logge e cricche.
E se la CASTA politica fa quadrato e accusa di “populismo” chi vuole queste nuove regole, allora diventiamo tutti populisti e cerchiamo di ricordare che destra e pseudo sinistra, quelli che oggi appoggiano i professori, sono pienamente responsabili della crisi economica. Sono loro responsabili del gigantesco debito pubblico, sono loro che hanno scaricato sui lavoratori dipendenti e i pensionati il maggior peso delle misure anti-crisi.
Il loro disegno è quello di far finta di litigare fino alle elezioni e poi ricompattarsi come oggi per “senso di responsabilità” o perché “ce lo chiede l’Europa” o perché la crisi morderà ancora e nessuno sa cosa fare.
Possiamo cacciarli tutti e per sempre, siamo la maggioranza del popolo a patire le conseguenze del malgoverno e del non-governo, diamogli il benservito, senza appello, né decorrenza termini, né Cassazione.
Paolo De Gregorio
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paolodegregorio
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MessaggioInviato: 12 Ago 2012 19:03    Oggetto: Rispondi

- cari cittadini di Pantelleria….. –
di Paolo De Gregorio, 12 agosto 2012

L’isola di Pantelleria è un esempio di come si continua a sgovernare contro i veri interessi dei cittadini e senza chiedere preventivamente loro il consenso.

Ieri è stato inaugurato (si fa per dire, visto che manca ancora la sede per i vigili del fuoco), l’aeroporto di Pantelleria, costato finora la cifra spropositata di 41 milioni di euro, per una prevista utilizzazione da parte dei soli Vip, se si tiene conto dell’alto costo dei biglietti.

Alla pseudo-inaugurazione era presente una delegazione di cittadini accompagnata dal parroco, don Salvatore Cipri, per protestare per i veri problemi dell’isola, che sono la mancanza di elettricità e di acqua dolce, l’ospedale che rischia di chiudere, i collegamenti navali con la Sicilia in difficoltà perché la Regione si è mangiata tutti i soldi.

Cari cittadini di Pantelleria, se non sarete capaci di smettere di fare i sudditi e continuare a delegare ai vecchi politicanti le decisioni da prendere, non otterrete mai nulla, tanto meno la soluzione definitiva dei problemi.

Per ciò che riguarda il fabbisogno energetico, bisogna pretendere un radicale cambio di strategia e puntare alla autosufficienza energetica dell’isola tramite l’installazione diffusa del fotovoltaico, operazione che doveva e poteva essere compiuta a costo zero per gli isolani se si fossero utilizzati quei 41 milioni di euro buttati per l’aeroporto.

Gli attuali amministratori non sono nemmeno in grado di far funzionare a pieno regime il dissalatore di acqua marina, che dovrebbe pompare acqua dolce a sufficienza per le esigenze dei cittadini e della principale fonte di reddito che è il turismo.

Per le cose essenziali i soldi non si trovano, per le comodità dei Vip i milioni di euro saltano fuori.

C’è bisogno di gente nuova in politica, gente che non sia stata nominata dai partiti, gente con fedina penale pulita, espressione della società civile, che lasci fuori ideologia e appartenenza religiosa, che si occupi delle esigenze primarie dei cittadini e li coinvolga costantemente nelle decisioni più importanti.

Di questo abbiamo tutti bisogno, e Pantelleria come il resto del paese, è questa la politica che fa paura ai partiti, alle cricche, alle mafie, alle massoneria, e perciò le appiccicano l’etichetta denigratoria di “antipolitica”.

Ma non si salveranno! Perché il discredito etico e morale si somma ad una crisi economica senza via di uscita, di cui la vecchia classe dirigente è pienamente responsabile, che deve essere affrontata con strategia totalmente nuova, con nuovo personale politico, con la partecipazione e il controllo dei cittadini. Ci vediamo in Parlamento!
Paolo De Gregorio
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