Inviato: 07 Set 2012 20:31 Oggetto: Grillo: regole per il miracolo
- Grillo: regole per il miracolo -
di Paolo De Gregorio, 7 settembre 2012
Abbandonata per manifesta indecenza l’etichettatura di “antipolitica” affibbiata al movimento 5 stelle, ecco che i principali antagonisti di Grillo, PD e il suo “house organ” Repubblica, le entità politiche che più temono di perdere adepti e lettori, improvvisamente trovano indispensabile occuparsi della democrazia interna al M5S, che mostra “pericolosi segni di autoritarismo”, naturalmente di matrice fascista e populista.
Trattasi di un caso conclamato di “trave nell’occhio” da parte di organizzazioni che vanno a cercare il pelo nell’uovo a casa d’altri, e non si accorgono che il loro partito da decenni è bloccato e diviso dal protagonismo personale di una decina di dirigenti, tutti ultrasessantenni, che impediscono qualsiasi rinnovamento. Hanno portato la sinistra a perdere la sua identità e rappresentatività, sono diventati un partito di centro che vota insieme alla destra la fiducia al governo Monti il cui orizzonte politico è quello di continuare in questa “grande coalizione”, guidato e incoraggiato da Napolitano.
I piccoli partiti di sinistra e lo stesso M5S nascono dalla sparizione della opposizione in Italia e dalla necessità di fronteggiare crisi, corruzione, mafie, sprechi, ruberie, assenza di futuro, tentando strade nuove: democrazia diretta, ineleggibilità dopo due legislature, fuori i condannati dal Parlamento, referendum propositivo, RAI dei cittadini che eleggono il direttore generale con tutti i poteri, partecipazione dei cittadini alla stesura del programma politico con votazione in Rete.
L’attuale programma del M5S è già stato elaborato con questo metodo, è nero su bianco, e prima di criticarlo sarebbe meglio dargli una occhiata, è facilmente rintracciabile sul blog di Beppe Grillo.
E’ ovvio che in questa fase preelettorale i partiti che più temono un successo del M5S si scatenino in calunnie, insulti, organizzino infiltrazioni, tentino di comprare qualche militante, per gettare discredito e scetticismo, nel tentativo di riuscire a sopravvivere.
Se gli italiani vogliono cambiare veramente qualcosa e azzerare una classe politica indecente, oggi, per la prima volta, possono farlo. Infatti basterebbe dare a Grillo il 40% dei voti e con il premio di maggioranza della attuale legge elettorale si avrebbero i voti sufficienti per approvare la legge delle due legislature (retroattiva) e mandare a casa per sempre il 90% degli attuali deputati e senatori con le loro cricche e logge al seguito. Un vero miracolo!
Diamo fiducia a chi chiede la fine del finanziamento pubblico ai partiti e ai giornali, la fine delle auto blu, la fine dei superstipendi per gli eletti (anche del parlamenti regionali), la fine dei vitalizi dopo una legislatura.
Non sono regole di destra né di sinistra, ma di salute pubblica, che tutti i vecchi partiti si guardano bene dal commentare, meglio parlare di populismo e sperare nella passività dei sudditi.
Paolo De Gregorio
Registrato: 31/10/07 16:30 Messaggi: 9743 Residenza: All'inferno. Con Jimi Hendrix. E con gusto.
Inviato: 07 Set 2012 23:32 Oggetto:
Citazione:
meglio parlare di populismo e sperare nella passività dei sudditi.
...e le speranze son ben riposte!
Questo è un popolo di beoti passivi la cui massima aspirazione è che a pranzo vi sia la pasta a tavola, possibilmente non scotta, e che la Juve (o l'Inter o... metti una squadra a scelta) vinca lo scudetto.
Nulla di più.
Il potere ce l'avrà sempre chi ha ben compreso questo, quindi ammirane con obiettività 'almeno' la furbizia...
Quella che manca - ahimé - al M5S...
- Grillo se ci sei, batti un colpo -
di Paolo De Gregorio, 9 agosto 2012
Dopo il primo, prevedibile, attacco mediatico al M5S, condotto probabilmente dallo stesso Mentana, per conto e in comparaggio col PD, che è il partito la cui base è più sensibile e più attratta dal programma di democrazia diretta di Grillo, non è certo il caso di minimizzare, né di opporre uno sdegnato silenzio.
E’ una buona occasione per far contare la base e chiedere a tutti i militanti, dopo una discussione in Rete, di votare a favore o contro l’allontanamento di Favia che si è prestato alla sceneggiata della confessione, registrazione tenuta in frigorifero per mesi e scongelata per la fine delle ferie e con il ritorno del grande pubblico.
Un movimento organizzato, se non vuole cadere nella anarchia, deve allontanare le persone che non si riconoscono nel suo programma e Favia già parlava contro la regola più importante che è quella della ineleggibilità dopo due legislature.
E’ legittimo anche pensare che in Emilia-Romagna non sia mai morta la cultura del vecchio PCI, che sapeva a memoria come infiltrare con i suoi militanti i movimenti, tenerli in sonno, e poi attivarli al momento giusto, per rompere e creare delusione e scetticismo.
Personalmente non sono iscritto al M5S, ma mi basta averne letto il programma, sapere che è stato elaborato e votato dalla base e dai cittadini, e che non bisogna dare grande importanza al fenomeno subdolo degli infiltrati, che però bisogna smascherare e buttare fuori.
Alle prossime elezioni, se ci sarà fermezza con gli infiltrati (mascherati da dissidenti e autentici democratici), il mio voto per il M5S ci sarà.
Paolo De Gregorio
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