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Suicidio: un consiglio...
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Autore Messaggio
Eagle-One
Eroe in grazia degli dei
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MessaggioInviato: 09 Lug 2005 04:26    Oggetto: Suicidio: un consiglio... Rispondi citando

Salve a tutti, vorrei porre un quesito su un argomento a mio parere delicato, il "Suicidio". Che ne pensate voi a riguardo?
Per favore, cerchiamo di non generalizzare con frasi del tipo... "chi lo fa è un imbecille", "chi si suicida non ha capito niente dalla vita" ecc. ecc. O meglio se volete dire così, almeno cercate di motivare la risposta! Comunque, come la penso io, ognuno è libero di fare ciò che vuole, però quello che voglio sapere è: come reagireste, se una persona, magari anche a voi vicina, vi dice che si vuole suicidare?
Avvolte le parole non sono sufficienti per dissuadere quest'ultimo dal fare il gesto compiuto, ci sono casi in cui una persona è spinta a volerlo per un motivo preciso, perchè magari la ragazza lo ha mollato, perchè magari ha perso il lavoro, perchè ha perso una persona cara o magari perchè ha una malattia debilitante ecc. ecc. Su questo punto, secondo me anche con le sole parole si può fare molto Ma quando una persona ti dice che si vuole suicidare, perchè non ha alcun interesse a vivere, per lui morire ora, a l'età di 20 anni o morire a 80 non gli fa alcuna differenza, è una persona che non ha un lavoro, perchè dice che non ha interesse nel fare un lavoro qualunque, non studia perchè non c'è niente che lo appassioni, non ha una ragazza e non gli interessa neppure averla (per la cronaca non ce l'ha avuta mai!), non pratica sport e non ha nessun hobby in particolare passa le giornate rinchiuso in casa perchè non vuole uscire, che dice di stare bene da solo in casa, che vuole farla finita perchè dice che è saturato e nauseato dalle persone che ha intorno e dalla vita stessa, anche se ha una famiglia che gli vuole bene e si prende cura di lui... insomma che cosa direste ad un individuo del genere? Quali parole usereste?
Non è per voler fare il cinico, ma a questo punto credo che faccia bene, o forse sbaglio, ma la situazione non è delle migliori... Comunque, voi come cerchereste di convincerlo del contrario?

ps grazie in anticipo e... No, non sono io quello di cui si parla, ma un mio amico! Ciao
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GrayWolf
Dio maturo
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MessaggioInviato: 09 Lug 2005 10:33    Oggetto: Rispondi citando

Prima di tutto: benvenuto.

Certo che il questito posto non è dei più facili da affrontare.

Sono perfettamente d'accordo su qualsiasi tipo di categorizzazione del tipo che indicavi:
"è un imbecillle" o "non ha capito niente"
denotano solo una superficialità ed un'egocentrismo notevoli (chi siamo noi per giudicare???).

Non mi sono mai trovato al cospetto di una persona che abbia dichiarato il suo intento a togliersi la vita.
Questo rende chiaramente relativa e teorica, qualsiasi opinione o pensiero io abbia al riguardo.

La difficoltà più grande, secondo me, è quella di stabilire quale sia la soglia di sopportazione del dolore di una persona che manifesti simili intenti.
(Ciò che fa soffrire me per qualcun altro è solo un fastidio).

La cosa importante da capire è che ognuno di noi vive costantemente nel confronto.
Ci confrontiamo con tutto: persone, ambiente che ci circonda e perchè no anche con i nostri retaggi.
Ora, se pensiamo di uscire "sconfitti" (non so bene a quale titolo) da tale confronto, risulta chiaro che qualsiasi tipo di speranza è persa.

a questo proposito vorrei allegare un brano, scritto da un anomimo, letto, non so bene dove ma che che mi ha colpito tanto da copiarlo:

Citazione:
NON RINUNCIARE

Quando le cose vanno male, come spesso accade,
quando la tua strada sembra tutta in salita,
quando i fondi sono pochi e i debiti molti,
e volevi sorridere, ma hai dovuto sospirare,
quando le responsabilità ti opprimono:fermati un attimo, se devi,
ma NON RINUNCIARE.
La vita è strana, con i suoi cambiamenti e le sue svolte,
come ognuno di noi ha dovuto imparare,
e spesso si ha un fallimento,
quando sarebbe bastato avere costanza per vincere.
NON RINUNCIARE,
anche se sembra che tutto sia fermo,
potresti vincere al prossimo colpo.
Spesso la meta è più vicina
di quanto non sembri ad un uomo che lotta.
Spesso il lottatore si è arreso
quando avrebbe potuto ottenere la coppa del vincitore.
E troppo tardi si è accorto, al calare della notte,
quanto era vicino alla corona d'oro.
Il successo è l'insuccesso rovesciato,
con la tenda argentea delle nubi del dubbio,
non puoi mai accorgerti di quanto sia vicino,
potrebbe esserlo proprio quando sembra tanto lontano.
Quindi continua a lottare quando sei colpito più duramente:
è quando tutto sembra perduto che
NON DEVI RINUNCIARE.


Penso che questo breve scritto sintetizzi a sufficienza che intendevo per confronto.
Certo, non avere fiducia in se stessi è un deterrente terribile, ma fermiamoci un momento a pensare
da cosa derivi la sensazione di essere inadeguati.
Scopriremo che è perchè ci paragoniamo a qualcuno o a qualcosa (peggio se un'immagine).
Ognuno di noi è una singola entità non individuale perchè facciamo parte di un gruppo,
questo però non vuol dire che debba essere il gruppo a vivere noi, bensì il contrario: noi a vivere il gruppo.
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rebelia
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MessaggioInviato: 09 Lug 2005 10:46    Oggetto: Rispondi citando

mi accodo al benvenuto Smile

le persone che scelgono la via del suicidio mi fanno una gran pena, perche' penso che per compiere un simile gesto devono avere dentro di se una disperazione immensa e inimmaginabile

di sicuro non mi permetto di giudicarle!


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ZapoTeX
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MessaggioInviato: 09 Lug 2005 10:46    Oggetto: Rispondi citando

C'era un 3d suio suicidi di gruppo in giappone, molto interssante a mio avviso.

http://forum.zeusnews.com/viewtopic.php?t=4115&highlight=suicidio+giappone
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GrayWolf
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MessaggioInviato: 09 Lug 2005 11:04    Oggetto: Rispondi citando

@Rebelia

certo la pena è grande.....
nessuno si può o deve permettere di giudicare.

Un essere umano che si vuole togliere la vita crea sempre una grande tristezza.
La tristezza più grande però è quella di non poter fare niente a riguardo.
Parlare è l'unica "arma" a nostra disposizione, non per fargli cambiare idea
ma per esprimere il vuoto che lascerebbe (non importa se si conosce o meno quella persona).
Essendo unici, quel vuoto diventa incolmabile e questo secondo me, è la responsabilità che ciascuno di noi ha nei confronti degli altri.
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Eagle-One
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MessaggioInviato: 09 Lug 2005 12:04    Oggetto: Rispondi citando

Voi avete ragione, ma quello che vi posso dire è che questa persona la conosco da ormai 10 anni, e negli ultimi 2 o 3 anni ha maturato un comportamento a dir poco strano, prima usciva poco, e quando usciva stava sempre da solo, come se si volesse nascondere, non parlava quasi mai, e adesso da quasi 2 mesi non esce di casa, esce solo per comprare le sigarette e nient'altro, stà a casa, guarda film e gioca con i videogiochi in multiplayer, dice che è quello il suo mondo, quello vero gli fa pena, non gli piace e non ci vuole convivere, mi ha detto che pittosto che stare qui, preferisce morire, ha detto che non sa bene quando, ma è solo questione di tempo! Un'altra cosa importante, mi ha fatto un discorso, che non sto qui ha riportare perchè troppo lungo, ma devo dire che ha "minato" il mio essere, e quasi che ha convinto anche me!
Forse quando ho detto che se lo faceva, avrebbe fatto bene ho detto una cavolata, ma le sue parole erano così cariche come di verità, che non ho potuto dirgli più di tanto, perchè come vi ho detto, quasi che era riuscito a convincermi!

ciao
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rebelia
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MessaggioInviato: 09 Lug 2005 12:15    Oggetto: Rispondi citando

GrayWolf ha scritto:

Parlare è l'unica "arma" a nostra disposizione


hai ragione e forse direi ancor piu' ascoltarle e far loro compagnia quando si e' abbastanza in confidenza per farlo (direi che e' questo il caso di eagle) Smile


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GrayWolf
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MessaggioInviato: 09 Lug 2005 12:49    Oggetto: Rispondi citando

@Rebelia

sono perfettamente d'accordo con te...

@eagle

Immagino la difficoltà di parlare con una persona rinunciataria.....
Mi sembra però un po' troppo generico dire che il mondo è deludente.
La prova che non è vero è proprio il fatto che noi, emeriti sconosciuti,
siamo qui a parlarne e se non a trovare una soluzione almeno ci sforziamo
di individuare una strada che lo conduca fuori dalla depressione.
La verità è in ognuno di noi e purtroppo non si adatta a nessun altro.
Il cuore non segue mai la via della ragione, se ha deciso di far smettere
il suo cuore di battere, l'unica via da percorrere è la stessa intrapresa da lui,
questo per impedire che attui la sua decisione,
l'amicizia è un valore enorme, forse l'unica a pari merito con l'amore.

Non ha il diritto di lasciarti senza la sua amicizia.
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ioSOLOio
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MessaggioInviato: 09 Lug 2005 13:43    Oggetto: Rispondi citando

se è un amico ovviamente provero' a parlargli e a parlargli e a parlargli ancora..
se ha una famiglia ovviamente proverò a parlare con loro..
se ci sono azioni che si possono intraprendere, certo vanno esaminate...

ma tenendo sempre presente che...

non puoi parlare a chi non ti vuole ascoltare

non puoi curare chi non vuole essere curato


per me manifestare l'idea del suicidio [è suicidio anche la "morte assistita" in caso di gravi malattie strazianti...ma è molto molto differente] perchè la propria vita non ha attrattive è sintomo di un disagio interiore, psicologico e mentale grave..
per cui a serie intenzioni dichiarate credo che occorrano serie azioni di risposta...
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MessaggioInviato: 09 Lug 2005 15:13    Oggetto: Rispondi citando

Se è annoiato, se intorno a lui non c'è nulla che lo stimoli, forse gli converrebbe cambiare aria, provare altre cose, visitare altri luoghi in compagnia degli amici più cari.

Non credo che sia sempre vissuto in questo limbo: cosa lo divertiva un tempo? Cos'è che ha perso?

Io tenterei di scoprire queste cose e, magari, di realizzarle. Proverei anche a fargli cambiare completamente ambiente, non solo a farlo uscire di casa: i soliti luoghi li ha già vissuti.




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MessaggioInviato: 09 Lug 2005 15:22    Oggetto: Rispondi citando

Il problema è farlo uscire....

Se non vuole farlo è molto dura trovare qualcosa lo appassioni.

Occorrerebbe entrare nel suo ambiente e utilizzare il suo linguaggio.

Non so se qualcuno ha visto il film "Dietro la maschera"

Un ragazzo con la faccia deforme ma estremamente sensibile
riesce a spiegare ad una ragazza cieca dalla nascita, i colori,
utilizzando ciò le è più congeniale: il tatto
le fa toccare degli oggetti e li collega alla percezione del colore.
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MessaggioInviato: 09 Lug 2005 17:29    Oggetto: Rispondi citando

GrayWolf ha scritto:
Il problema è farlo uscire....

Se non vuole farlo è molto dura trovare qualcosa lo appassioni.

Occorrerebbe entrare nel suo ambiente e utilizzare il suo linguaggio.

Non so se qualcuno ha visto il film "Dietro la maschera"

Un ragazzo con la faccia deforme ma estremamente sensibile
riesce a spiegare ad una ragazza cieca dalla nascita, i colori,
utilizzando ciò le è più congeniale: il tatto
le fa toccare degli oggetti e li collega alla percezione del colore.


si..i colori spiegati attraverso una patata bollente, un batuffolo di cotone, ecc...
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MessaggioInviato: 09 Lug 2005 17:44    Oggetto: Rispondi citando

Sberle, in quantita` direttamente proporzionale a quanto si tiene alla persona in questione. Funziona.
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MessaggioInviato: 09 Lug 2005 20:46    Oggetto: Rispondi citando

Eagle-One ha scritto:
questa persona la conosco da ormai 10 anni, e negli ultimi 2 o 3 anni ha maturato un comportamento a dir poco strano, prima usciva poco, e quando usciva stava sempre da solo, come se si volesse nascondere, non parlava quasi mai, e adesso da quasi 2 mesi non esce di casa


Hmmm... mi sa di depressione. Quella vera. Posso dire di conoscerla: ne ho avuto un esempio molto vicino. In questo caso c'è voluta una terapia psicologica e medicinali. Ma, appunto, è un caso, ognuno di noi è diverso, e soprattutto la persona alla fine voleva guarire. Questa è la cosa essenziale.

cià
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MessaggioInviato: 09 Lug 2005 20:58    Oggetto: Rispondi citando

immagino tu abbia già provato, ma provare a cercare un aiuto psicologico o contattare un centro specializzato?
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GrayWolf
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MessaggioInviato: 09 Lug 2005 22:15    Oggetto: Rispondi citando

Certo un centro specializzato o un aiuto psicologico gioverebbero...... e parecchio, penso.

Proviamo però ad esaminare la cosa sotto questo punto di vista:

Una persona che rifiuta contatti con il mondo esterno, parla solo con un amico, come si fa a convincerla di rivolgersi ad "un estraneo" che fa parte di quel mondo che lui rifiuta?

Naturalmente, non mi trovo d'accordo con dAb sulla terapia delle sberle, mi sembra abbastanza antiquato ...... a livello di elettroshock
se non mi sbaglio nel frattempo qualche passo avanti (forse) l'abbiamo fatto.

Il termine autostima può essere la chiave??
Questa persona rifiuta il mondo perchè si sente superiore
o perchè si sente inadeguato ad affrontarlo?
Peggio ancora sarebbe se si aspettasse che sia il mondo a risolvere il suo problema
(da ciò potrebbe scaturire un grossa delusione con conseguente rifiuto)

In ogni i caso sta vivendo "un sogno" dal quale è necessario svegliarlo.
Quando ci si sveglia da un incubo è bello vedere un viso amico,
uno che ti dice, "ok per un po' camminiamo insieme, se inciampi e cadi,
non ti preoccupare, capita a tutti e poi ci sono qua io..."
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MessaggioInviato: 09 Lug 2005 22:44    Oggetto: Rispondi citando

Antiquato ma efficace. Nonche` economico.
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MessaggioInviato: 09 Lug 2005 23:11    Oggetto: Rispondi citando

GrayWolf ha scritto:

Naturalmente, non mi trovo d'accordo con dAb sulla terapia delle sberle, mi sembra abbastanza antiquato ...... a livello di elettroshock
se non mi sbaglio nel frattempo qualche passo avanti (forse) l'abbiamo fatto.


quando ho letto dab prima, mi e' venuta voglia di rispondergli con una battutaccia, pero' poi ci ho riflettuto: che succede se prendo a sberle uno che si vuole suicidare? come minimo gli faccio girar le balle e venir voglia di restituirmele, anziche' di buttarsi di sotto

poi di sicuro non e' sufficiente, pero' al momento chissa', potrebbe anche essere la "cura" piu' efficace per distoglierlo da quel che stava facendo Neutral


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GrayWolf
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MessaggioInviato: 10 Lug 2005 00:57    Oggetto: Rispondi citando

Già .... e se invece si deprime ancora di più perchè anche il suo migliore amico lo prende a sberle???

Può anche darsi che funzioni, io ne sono poco convinto perchè, anche se funzionasse, sarebbe solo un momento di reazione.

Potrebbe valere solo se capisse il perchè lo si sta prendendo a sberle
ma se fosse così lucido da capirlo probabilmente lo sarebbe anche per risollevarsi dalla crisi (o qualsivoglia chiamarla).
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MessaggioInviato: 10 Lug 2005 01:12    Oggetto: Rispondi

GrayWolf ha scritto:
Certo un centro specializzato o un aiuto psicologico gioverebbero...... e parecchio, penso.

Proviamo però ad esaminare la cosa sotto questo punto di vista:

Una persona che rifiuta contatti con il mondo esterno, parla solo con un amico, come si fa a convincerla di rivolgersi ad "un estraneo" che fa parte di quel mondo che lui rifiuta?

Naturalmente, non mi trovo d'accordo con dAb sulla terapia delle sberle, mi sembra abbastanza antiquato ...... a livello di elettroshock
se non mi sbaglio nel frattempo qualche passo avanti (forse) l'abbiamo fatto.

Il termine autostima può essere la chiave??
Questa persona rifiuta il mondo perchè si sente superiore
o perchè si sente inadeguato ad affrontarlo?
Peggio ancora sarebbe se si aspettasse che sia il mondo a risolvere il suo problema
(da ciò potrebbe scaturire un grossa delusione con conseguente rifiuto)

In ogni i caso sta vivendo "un sogno" dal quale è necessario svegliarlo.
Quando ci si sveglia da un incubo è bello vedere un viso amico,
uno che ti dice, "ok per un po' camminiamo insieme, se inciampi e cadi,
non ti preoccupare, capita a tutti e poi ci sono qua io..."



Rifiuta il mondo, perchè si sente inadeguato, ma più, direi perchè non gli interessa proprio, da quello che ho capito io è così, lui dice che a vivere non ci i perde e non ci si guadagna nulla, tanto prima o poi finisce per tutti, e non ti porti dietro niente, allora a che serve? più o meno è così, dice anche, se 49 persone si gettano in un pozzo, quello che rimane fuori è l'imbecille? ecco quando ho detto che quasi mi aveva convinto, perchè infondo ha ragione, è solo che bisogna fargli accettare il "falso"!!! Se uno dice la verità, è difficile dirgli che stà mentendo!!!
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