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Zeus News Ospite
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Inviato: 18 Gen 2013 13:43 Oggetto: Sito condannato per vecchia notizia in archivio |
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Leggi l'articolo Sito condannato per vecchia notizia in archivio
Per il tribunale di Ortona il diritto all'oblio prevale sul diritto di cronaca. Ma una legge chiara ancora non c'è.
Foto via Fotolia
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{Remo Mori} Ospite
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Inviato: 20 Gen 2013 02:47 Oggetto: |
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Dovremmo allora cancellare tutta la storia in quanto danneggia l'immagine di chi la vissuta e vìola la privacy di tutti noi... che cosa assurda. Secondo me dopo un po' di tempo si può chiedere l'anonimizzazione dei nomi delle persone, non cancellare quello che è stato. |
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vac Comune mortale *

Registrato: 25/09/09 12:37 Messaggi: 324
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Inviato: 20 Gen 2013 10:48 Oggetto: |
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Quoto: Canelliamo dalla storia guerre schiavitu, soprusi, violenze, ... |
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mda Dio maturo


Registrato: 01/11/06 10:39 Messaggi: 6648 Residenza: Figonia
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Inviato: 20 Gen 2013 13:44 Oggetto: |
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{Remo Mori} ha scritto: | Dovremmo allora cancellare tutta la storia in quanto danneggia l'immagine di chi la vissuta e vìola la privacy di tutti noi... che cosa assurda. Secondo me dopo un po' di tempo si può chiedere l'anonimizzazione dei nomi delle persone, non cancellare quello che è stato. |
Neanche quello per me! basterebbe un link per l'aggiornamento dei dati se proprio vogliamo essere pignoli.
Se sono stati riconosciuti innocenti come avrebbe potuto ledere la loro personalità? Per un fatto di superstizione o malcostume? Allora lo Stato non deve agevolare questo malcostume con l'oblio!
Qui la cosa puzza! Se uno vuole l'oblio vuol dire che si vergogna di questa "innocenza", dunque non è vera innocenza.
Ciao |
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Kalandra Dio minore


Registrato: 17/10/05 10:58 Messaggi: 777
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Inviato: 20 Gen 2013 15:01 Oggetto: |
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mda ha scritto: | Neanche quello per me! basterebbe un link per l'aggiornamento dei dati se proprio vogliamo essere pignoli. |
sì, risolverebbe parecchio.
sempre che la pigrizia (di chi lo dovrebbe mettere e di chi lo dovrebbe aprire) non abbia il sopravvento.
quindi meglio ancora sarebbe un aggiornamento in testa alla vecchia notizia, corredato di link per l'eventuale approfondimento.
mda ha scritto: | Se sono stati riconosciuti innocenti come avrebbe potuto ledere la loro personalità? |
in effetti può se non sono immediatamente visibili gli sviluppi successivi. |
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Gladiator Dio maturo


Registrato: 05/12/10 21:32 Messaggi: 14238 Residenza: Purtroppo o per fortuna Italia
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Inviato: 20 Gen 2013 20:26 Oggetto: |
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Leggendo l'articolo mi pare che le due condanne siano state comminate per ragioni diverse:
La prima per una notizia di un coinvolgimento giudiziaro di persone poi risultate innocenti ed in questo caso l'abbinamento immediato ed univoco della notizia originale con un altro articolo riportante l'esito del procedimento dovrebbe essere adeguato a mantenere diritto di cronaca e diritti degli interessati (se ciò non era stato fatto nemmeno dopo esplicita richiesta, ritengo la condanna adeguata)
La seconda pare soltanto per una mera ragione di "scadenza" di un articolo riportante fatti veri, non smentiti e senza ulteriori sviluppi della vicenda degni di precisazioni successive, in quest'ultimo caso mi sembra veramente assurdo pretendere la rimozione dell'articolo dopo un certo periodo di tempo - peraltro stabilito da chi e perchè? - sarebbe come pretendere che tutti i giornali venissero distrutti dopo un certo periodo di tempo e anche i libri???
Se ho capito bene, mi sembra veramente una sentenza da far accapponare la pelle!!! |
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Kalandra Dio minore


Registrato: 17/10/05 10:58 Messaggi: 777
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Inviato: 20 Gen 2013 21:25 Oggetto: |
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infatti le notizie in tempi diversi (nel caso, apparente coinvolgimento e successiva assoluzione) dovrebbero avere un collegamento ben visibile, cosa che online non è certo difficile.
quindi se è stata riportata la prima notizia ma non i successivi sviluppi (o non sono facilmente reperibili) la lesione della persona c'è, soprattutto online.
anche perché tanti ci possono capitare per caso o per omonimia e non scorrono altre voci su una paginata di google ma lì si fermano e magari riportano "il verbo" come inconfutabile.
quindi o si aggiorna il testo, per esempio con il successivo proscioglimento, o sì, la notizia "scade" per quanto fosse vera, magari quindici anni fa. |
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Molok Eroe in grazia degli dei

Registrato: 19/04/05 02:21 Messaggi: 178 Residenza: Lodi
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Inviato: 21 Gen 2013 13:13 Oggetto: |
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Il diritto all'oblio, in senso assoluto, è una cagata!
come altri hanno scritto e ho visto con piacere.
Se Tizio compie un reato (soprattutto amministrativo, premeditato, voluto!) deve averlo stampato in fronte e vivere per redimersi dal proprio errore, deve portarne la RESPONSABILITA' (che non è una questione intima e personale, come alcuni pensano)
E' corretto invece che scompaiano i nomi ed i riferimenti da notizie false e tendenziose, non accertate, non supportate dai fatti.
Anche perchè, mi pare, quando Vespa o Montanelli o chi altri pubblica un libro di storia, con NOMI e COGNOMI, non sono obbligati a mettere una data di scadenza.
Certo! se scrivono bestialità rischiano querele e anche il ritiro della pubblicazione, ma se scrivono di fatti reali e documentati il libro resta!
Altro caso, da distinguere, è il diritto all'oblio per le vittime, che MERITANO di non vedersi riapparire con foto, nome e cognome negli articoli che li riguardano... ma in questo caso azzardo ad affermare che non dovrebbero nemmeno apparire il giorno dopo in cronaca!
Questione di rispetto, no?
Che dite? |
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Kalandra Dio minore


Registrato: 17/10/05 10:58 Messaggi: 777
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Inviato: 21 Gen 2013 16:52 Oggetto: |
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@ Molok
no e sì.
se Molok viene inquisito per qualsiasi cosa, ok alla notizia.
(naturalmente farà notizia in base all'avvenimento e a quanto già fa di per sé notizia Molok)
se è solo su un quotidiano cartaceo, farà parlare per qualche giorno e finirà presto nel dimenticatoio;
anche gli sviluppi verranno letti (e ne verrà parlato) suppergiù dalle stesse persone.
online è diverso perché la prima notizia (Molok è stato inquisito) finisce nel calderone e può venir ripescata a distanza di decenni nonché superficialmente presa e ri-data come attuale mentre gli sviluppi successivi restano sotto.
magari nel frattempo Molok è stato assolto, o il caso archiviato perché ha dimostrato la sua estraneità.. ma queste notizie successive non vengono a galla fra le prime.
per questo, soprattutto nel caso sia stato assolto, sarebbe corretto che la prima notizia venisse aggiornata almeno con la conclusione effettiva.
ovvero quello che un libro - se è di storia - dovrebbe appunto avere.
sulle vittime è più complicato, di solito sono incolpevoli e nominarle può anche essere considerato un modo per ricordarle. |
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Molok Eroe in grazia degli dei

Registrato: 19/04/05 02:21 Messaggi: 178 Residenza: Lodi
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Inviato: 21 Gen 2013 19:29 Oggetto: |
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@Kalandra
Ho scritto il commento un po' di getto, forse poco chiara la mia posizione, ma sono sostanzialmente d'accordo con te.
Riguardo alle vittime, io intendevo vittime che restano in vita, ovviamente,
alle quali si potrebbe anche chiedere se vogliono essere pubblicate.
Riguardo alle pagine di notizie online, a cui fai riferimento parlando di "ripescaggi", sono pienamente d'accordo che non possano essere lasciate indistintamente come alla prima stesura, soprattutto se sono pubbliche e indicizzate dai motori di ricerca!
Quello che NON ammetto è il seguente caso:
- il notiziario (online) pubblica che Molok è stato inquisito,
- un mese dopo Molok viene condannato
- 15 anni dopo non ci sono stati più sviluppi della storia, Molok è ancora colpevole, MA Molok denuncia il notiziario perchè la notizia della sua condanna è ancora reperibile online...
mi domando: perchè non dovrebbe?
intendiamoci: considerate il caso più diligente, in cui il notiziario ha anche modificato la prima notizia indicandone l'esito, ecc.
mi piacerebbe conoscere le vostre posizioni riguardo a questo caso specifico. |
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Kalandra Dio minore


Registrato: 17/10/05 10:58 Messaggi: 777
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Inviato: 21 Gen 2013 21:28 Oggetto: |
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@ Molok
il caso che proponi è meno netto, più delicato.
perché se Molok è stato inquisito e poi condannato, dopo 15 anni probabilmente anche ha scontato, quindi NON è più colpevole.
poi dipende da cosa abbia fatto.
ha rubato milioni o ha rubato una mela per fame?
se è un ex politico che ha rubato milioni e vuol tornare in politica, è meglio non venga dimenticato.
se ha rubato una mela, e per questo è stato in galera, per quanti secoli si vorrebbe rinfacciarglielo? fino ai figli dei figli dei figli? |
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Danielix Amministratore


Registrato: 31/10/07 16:30 Messaggi: 9729 Residenza: All'inferno. Con Jimi Hendrix. E con gusto.
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Inviato: 23 Gen 2013 01:26 Oggetto: |
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Kalandra ha scritto: | se Molok è stato inquisito e poi condannato, dopo 15 anni probabilmente anche ha scontato, quindi NON è più colpevole. |
Eeh??! Qui davvero non ti seguo più.
Il fatto d'aver scontato sul mero piano temporale la pena comminata per un reato di cui si è appurata la colpevolezza, non "assolve" il condannato!
Ha solo "pagato il suo debito con la giustizia" (espressione deprimente ma questa è d'uso), non si è "discolpevolizzato"!
Riguardo il reato contestatogli a suo tempo non è che "fosse" (quindi "era") colpevole, bensì "è" e rimarrà sempre colpevole!
Ergo, la notizia non sarà forse attuale, ma è veritiera, e - in quanto tale - è da considerarsi "storica".
Il diritto all'oblio si estende alla cancellazione dai libri di storia della 'notizia' concernente il rogo di Jeanne d'Arc poiché questa, bruciando, "ha pagato il suo debito con la giustizia"? (giustizia che l'ha dichiarata colpevole - e di conseguenza condannata - a prescindere dalle nostre odierne scontate opinioni e inoppugnabili critiche).
E stavolta non credo che ci troviamo su un "campo minato". O sì? |
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mda Dio maturo


Registrato: 01/11/06 10:39 Messaggi: 6648 Residenza: Figonia
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Inviato: 23 Gen 2013 13:04 Oggetto: |
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Vero!
Infatti non è un diritto l'oblio ma solo il perdono di quel reato se non il redimersi. Se uno diventa onesto (con tanto di prove e che non abbia poi fatto altri reati se non lo stesso) l'avvocato può richiedere di cancellare dalla sua fedina penale e che non sia più provata da un eventuale ricordo di altri.
Può richiedere che non sia fatta confusione sulla sua innocenza (che può pensare che sia in realtà colpevole), in questo caso si deve interpretare la sentenza di questo caso.
Se uno commette un reato, ANZI, i precedenti già scontati (galere, multe, ecc..) valgono in tribunale per "l'accusa"!!! Tanto che, al contrario, se è il primo reato grave questo può far scattare le attenuanti.
Ma ultimamente cercano di mettere l'oblio come diritto quando non lo è mai stato considerato in nessun corpus giuridico in nessun Stato o tribù! Anche nel "Digesto". Questo anche in religione sia antica che Cattolica. Anzi nel cattolicesimo esiste "la colpa dei padri ricada sui figli" alla faccia dell'oblio.
Ciao |
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Kalandra Dio minore


Registrato: 17/10/05 10:58 Messaggi: 777
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Inviato: 23 Gen 2013 17:39 Oggetto: |
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Danielix ha scritto: |
Eeh??! Qui davvero non ti seguo più.
Il fatto d'aver scontato sul mero piano temporale la pena comminata per un reato di cui si è appurata la colpevolezza, non "assolve" il condannato!
Ha solo "pagato il suo debito con la giustizia" (espressione deprimente ma questa è d'uso), non si è "discolpevolizzato"!
Riguardo il reato contestatogli a suo tempo non è che "fosse" (quindi "era") colpevole, bensì "è" e rimarrà sempre colpevole!
Ergo, la notizia non sarà forse attuale, ma è veritiera, e - in quanto tale - è da considerarsi "storica".
Il diritto all'oblio si estende alla cancellazione dai libri di storia della 'notizia' concernente il rogo di Jeanne d'Arc poiché questa, bruciando, "ha pagato il suo debito con la giustizia"? (giustizia che l'ha dichiarata colpevole - e di conseguenza condannata - a prescindere dalle nostre odierne scontate opinioni e inoppugnabili critiche).
E stavolta non credo che ci troviamo su un "campo minato". O sì? |
hai ragione, mi son spiegata male!
(ero di fretta e sai che le parole spesso son più lente del pensiero e restano per strada)
non è più colpevole di quel reato per la legge, dato che l'ha "espiato".
meglio, era indubbiamente colpevole, è stato condannato, ha scontato e ora, se non lo reitera, ha diritto alla riabilitazione.
(espiare la colpa.. non ti sembra sia molto religioso come termine?)
intendo che la legge non gli rifà lo stesso processo all'infinito.
ha fatto, ha pagato, viene restituito "mondo" alla società.. resta solo una riga sulla fedina penale.
in teoria, in pratica è diverso perché la gente è sempre in cerca di un capro espiatorio.
quindi è facile che, da chi sappia nelle sue immediate vicinanze, venga guardato con diffidenza finché campa, anche se ha solo rubato una mela e non aspira a incarichi pubblici di sorta.
vent'anni fa è stato dentro, questo basta.
ha peccato e, per il "senso comune", l'espiazione ha da essere eterna.
intendiamoci, è tutto vero, non ci sono errori, non ci sono omissioni e resta storia.
il web però espande tutto ciò, lo esalta e - mentre l'articolo del quotidiano locale può anche venir presto scordato dai più - lo rende sempre attuale, sempre come appena accaduto, qui e ora, rinnovando continuamente il processo.
ma questo esula dal diritto all'oblio così come è stato proposto in questo topic, ovvero quello dell'innocente, riconosciuto tale dopo esser stato inquisito.
notizia, quella dell'inquisizione, che ha avuto grande risalto mentre al successivo scagionamento è stata riservata solo una riga in decima pagina, non ripresa dai motori di ricerca.
aggiornare la prima notizia (sul web archivio) non è alterare o negare la storia, anzi.
che è poi quello che prevede anche la Cassazione :
Citazione: | Solo se un fatto di cronaca assume rilevanza quale fatto storico, ciò può giustificare la permanenza del dato, ma mediante la conservazione in archivi diversi (es., archivio storico) da quello in cui esso è stato originariamente collocato.
Al fine, quindi di tutelare, l'identità sociale del soggetto cui afferisce la notizia di cronaca, bisogna garantire al medesimo l’aggiornamento della stessa notizia e cioè il collegamento ad altre informazioni successivamente pubblicate concernenti l’evoluzione della vicenda, che possano completare o addirittura mutare il quadro sorto a seguito della notizia originaria. |
qui il testo della sentenza, interessante sia per la "responsabilità in ordine ai falsi affidamenti anche solo colposamente ingenerati nei terzi" che per
Citazione: | emerge allora la necessità, a salvaguardia dell'attuale identità sociale del soggetto cui la stessa afferisce, di garantire al medesimo la contestualizzazione e l'aggiornamento della notizia già di cronaca che lo riguarda, e cioè il collegamento della notizia ad altre informazioni successivamente pubblicate concernenti l'evoluzione della vicenda, che possano completare o financo radicalmente mutare il quadro evincentesi dalla notizia originaria, a fortiori se trattasi di fatti oggetto di vicenda giudiziaria, che costituisce anzi emblematico e paradigmatico esempio al riguardo [..] è il titolare del sito (nel caso, la controricorrente società Rcs Quotidiani s.p.a. ), e non già il motore di ricerca (nel caso, Google), a dover provvedere al raggiungimento del suindicato obiettivo. |
ps: campo minato? ma tu guarda che mi fai ricordare!
(girava sui micro parecchi anni fa) |
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Danielix Amministratore


Registrato: 31/10/07 16:30 Messaggi: 9729 Residenza: All'inferno. Con Jimi Hendrix. E con gusto.
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Inviato: 23 Gen 2013 21:51 Oggetto: |
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E allora sì, siamo in campo minato.
Credo che la complessità del tema risieda proprio in questo labile (e interpretativo) confine:
Citazione: | Solo se un fatto di cronaca assume rilevanza quale fatto storico |
Ps: ma è il Campo Minato di Windows, anche se adesso si chiama Prato Fiorito!
Non è mica cosa "antica": chiunque ce l'ha nel parco giochi di Windows! Io ci gioco ogni giorno  |
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Kalandra Dio minore


Registrato: 17/10/05 10:58 Messaggi: 777
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Inviato: 23 Gen 2013 22:56 Oggetto: |
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da una parte è vero che se il diritto all'oblio divenisse un assunto "sacrosanto" potremmo anche dire addio alla storia perché non esisterebbe più il passato.
ma al storia è anche piena di cosette considerati reati, anche gravi, su cui è meglio non fare troppe alchimie.
tanto per esempio, Cesare Battisti è stato accusato e condannato per alto tradimento verso lo stato.. poi però la configurazione geopolitica è cambiata e il nostro amico è diventato un eroe nazionale.
quindi, il tradimento è virtù o reato?
ho usato un nome famoso perché se avessi nominato un altro irredentista, pur condannato alla stessa maniera, sarebbe già caduto nell'oblio e nessuno capirebbe di cosa sto parlando.
quindi non sono d'accordo sull'applicazione dell'oblio ai fatti, ma sono per la tutela dei fatti, completi nella loro successione.
e il media che li vuol divulgare deve quindi essere metodicamente presente.
perché chiunque, anche tu, può essere inquisito perché beccato a rubare una mela: "dalla strada, con la scala, allungava la mano su un albero carico di frutti al di là della recinzione"
poi, dovrai dimostrare al giudice che l'albero al di là della rete è sul terreno di tua proprietà ma per chi legge, anche per caso, tu sarai per sempre un ladro se la notizia non viene completata con la verità.
limitarsi a toglierla è una leggerezza perché sarebbe negare un fatto accaduto, potrebbe anzi invogliare a sparar cazzate senza l'onere della prova.
in altre parole, chi vuole divulgare notizie dovrebbe farlo in modo corretto, cosa purtroppo sempre più rara, quasi demodè.
ps: giovanissimo non è, girava già sulla quarta generazione.. se non prima.
in fondo è come il termine "media", tanto moderno quanto antico.
o non ti ricordi quando le notizie viaggiavano via piccione?  |
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Molok Eroe in grazia degli dei

Registrato: 19/04/05 02:21 Messaggi: 178 Residenza: Lodi
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Inviato: 24 Gen 2013 11:08 Oggetto: |
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Alla fine ci siamo trovati d'accordo.
Per puntualizzare il mio pensiero, però, aggiungo che qui il "diritto all'oblio" non centra e non dovrebbe essere preso in considerazione
(o meglio: non deve esistere), mi spiego:
- siamo tutti d'accordo che, se la notizia è vera, è lecito mantenerla pubblica (seppure in un "archivio") comprensiva di nomi e cognomi!!
- siamo pure d'accordo che, se la notizia non è completa (= è falsa) va aggiornata o rimossa (come gli esempi di inquisizioni che finiscono in assoluzioni),
ma questo NON è diritto all'oblio, è diritto alla corretta informazione e divieto di calunnia
(sta poi all'organo mediatico scegliere se gli conviene aggiornare la notizia di Molok beccato a prendere una mela dal suo giardino... o cancellarla del tutto)
Tornando all'articolo, il tutto è condito dal fatto che il "calunniato" deve comunque accorgersi della notizia e chiederne la rimozione, solo se la notizia non viene rimossa può denunciare il fatto.
Trovo che ci sia un velo di ingiustizia in questo... abitando in campagna, mi immagino il povero contadino Pinco che è finito in tribulale per qualcosa, poi scagionato, quando gli passa per la testa di "googolare" per trovare le notizie non aggiornate correttamente?
Sempre riguardo l'articolo, infine, giudico l'avvenimento un errore del giudice.
Nell'articolo infatti si riporta un primo avvenimento, che può essere considerato giudicato correttamente (i soggetti erano stati scagionati e la notizia non era aggiornata), e un secondo avvenimento riguardo un fatto di cronaca per cui la sentenza di colpevolezza è stata confermata!
Come può il giudice ritenere che "Il persistere del trattamento dei dati personali dei titolari del ristorante e il nome dell’esercizio ... si è protratto per un periodo di tempo superiore a quello necessario agli scopi"
??????????
Quali scopi? fare notizia?
Questo è diritto di cronaca! (visto che stiamo parlando di diritti...)
La notizia è vera, come può chiedere che venga rimossa?
Dall'anno prossimo i nostri figli studieranno a "squola" che venne bruciata sul rogo tale G.D.? |
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mda Dio maturo


Registrato: 01/11/06 10:39 Messaggi: 6648 Residenza: Figonia
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Inviato: 24 Gen 2013 12:23 Oggetto: |
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Sempre per il diritto all'Oblio ecco uno dei motivi dei propugnatori...
Il nero del Vaticano con i soldi di Mussolini
Citazione: | UAAR Notizie (copyright CC)
Posted: 23 Jan 2013 06:44 AM PST
Il nero del Vaticano con i soldi di Mussolini
Ci voleva un’inchiesta del Guardian per far luce sulla storia di parte dell’immenso patrimonio immobiliare del Vaticano. E per svelarne le imbarazzanti quanto oscure origini. Tutto è partito da alcuni edifici nelle zone più in di Londra, come la sede dell’Altium Capital tra Pall Mall e St. James Square e la gioielleria Bulgari a Bond Street. I reporter del quotidiano britannico hanno scoperto, scontrandosi con il muro di gomma del Vaticano, che questi due immobili fanno capo proprio alla Santa Sede. Come anche altri a Coventry, a Parigi e in Svizzera.
Formalmente la proprietà è di una società offshore, la British Grolux Investment Ltd, che vede come azionisti due giganti della finanza iglese, entrambi cattolici: John Varley, amministratore delegato della Barclays Bank, e Robin Herbert, ex responsabile della banca d’affari Leopold Joseph. La società ha un patrimonio di 500 milioni di sterline, cioè circa 650 milioni di euro.
I responsabili si sono chiusi nel silenzio, senza rilasciare indiscrezioni. Ma da ricerche d’archivio emerge che la società è nata dalla fusione di altre due, le cui azioni erano detenute da una compagnia svizzera: la Profima Sa, registrata presso la banca JP Morgan di New York. Viene fuori che la Profima era proprio una holding del Vaticano, come emergerebbe da documenti risalenti alla Seconda guerra mondiale. L’intelligence britannica, invischiata nel conflitto contro Hitler e Mussolini, accusava la Profima di “impegnarsi in attività contrarie agli interessi degli Alleati”.
L’allora ministro della Guerra criticava inoltre Bernardino Nogara, l’avvocato romano che teneva le fila delle finanze papali. Nel 1945 dispacci dei servizi dal Vaticano a Ginevra parlavano di “attività losche” di Nogara. E per questo la Profima venne inserita nella blacklist finanziaria. Ma già nel 1943 sempre gli inglesi ritenevano che Nogara facesse del “lavoro sporco”: in pratica far accaparrare a Profima quote azionarie di banche italiane per riciclare denaro e far credere che così la banca fosse gestita dagli svizzeri, notoriamente neutrali durante il conflitto.
Da dove venivano i soldi della Profima che gestiva in maniera così disinvolta Nogara, proprio negli anni terribili della Seconda guerra mondiale? La questione è spinosissima, perché rivela gli intrecci profondi tra Santa Sede e regime fascista: si tratta di un capitale in contanti che oggi varrebbe ben 65 milioni di euro, elargito da Benito Mussolini al Vaticano nel 1929.
Al tempo della stipula dei Patti Lateranensi il regime si accordò quindi con la Chiesa per ottenerne il consenso e per risarcire gli espropri subiti dallo stato pontificio. Fu proprio il fascismo, con questo denaro, a stabilizzare le finanze del Vaticano e a permetterne il rilancio, il consolidamento delle sue ricchezze e massicci investimenti. Non è azzardato ritenere che nel cambio il Vaticano ci abbia notevolmente guadagnato, ben oltre il formale risarcimento. Lo stato unitario l’ha infatti paradossalmente liberato degli asset vecchi e poco redditizi (immobili storici e proprietà terriere per la maggior parte improduttive) in cambio dei titoli e del denaro sonante necessari per proiettarsi nelle praterie inesplorate della speculazione finanziaria. Grazie a questa liquidità ha potuto facilmente riconquistare nel giro di pochi decenni sconfinate proprietà immobiliari. Si stima infatti che la Chiesa detenga oggi circa il 20% del valore immobiliare in Italia.
Pio XI, Mussolini
Non è un caso che Nogara già nel 1931 avesse fondato una compagnia offshore in Lussemburgo, dal 1929 paradiso fiscale, per costruire il piccolo impero. Con la guerra la società venne poi spostata negli Usa e infine in Svizzera.
Secondo il Guardian, gli investimenti della famiglia Mussolini oggi sarebbero gestiti anche da Paolo Mennini, funzionario e banchiere del Vaticano. Che è proprio l’attuale delegato della sezione straordinaria dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (Apsa), ovvero l’organismo che gestisce il patrimonio economico della Santa Sede. Il solo Mennini, secondo un report del Consiglio d’Europa, gestirebbe un asset di almeno 680 milioni di euro (570 milioni di sterline). Sarà un caso che l’attuale nunzio apostolico a Londra, chiusosi in un comprensibile riserbo, sia l’arcivescovo Antonio Mennini, fratello di Paolo?
Siamo di fronte all’ennesimo scandalo vaticano sul fronte della trasparenza finanziaria. Ultimo di una lunga serie, come dimostra il recente blocco dei bancomat disposto dalla Banca d’Italia. Difficilmente sentiremo parlare di questa notizia nei telegiornali nazionali, considerato lo stretto legame tra Rai e Vaticano e il rigido controllo che esercitano sull’informazione ad maiorem Dei gloriam. Non è un caso che, nonostante si abbia il Vaticano in casa, lo scoop non sia stato fatto da giornalisti italiani. E nemmeno molto rilanciato da questi ultimi.
In sintesi una storia non molto edificante: un fiume di denaro di provenienza imbarazzante usato in maniera poco trasparente e intrecci politici ed economici tra fascismo e Santa Sede. Rivelazioni che ci spingono ancora una volta a riproporre la necessità di un concreto superamento di Concordato e Patti Lateranensi. Eredità di un passato che l’Italia dovrebbe lasciarsi definitivamente alle spalle, ma che ancora influenza pesantemente il nostro Paese condannandolo al declino. Ma solo il governo e il Parlamento, visto che non è possibile alcun referendum per un trattato con uno stato “estero”, possono compiere questo passo doveroso.
È tragicomico che siano proprio le gerarchie ecclesiastiche a criticare le degenerazioni della finanza internazionale, la sua volatilità e la sua disumanità. Proprio il Vaticano che contesta le disuguaglianze economiche a parole, nei fatti è sempre stato all’avanguardia nell’utilizzo spregiudicato di holding, società offshore, banche e scatole cinesi e nella collusione con il potere politico autoritario.
Non pago, il portavoce della Sala stampa vaticana padre Federico Lombardi è riuscito persino a replicare. Dicendosi “stupefatto” perché sarebbero “cose note da 80 anni, con il Trattato del Laterano e chi voleva una divulgazione del tema a livello popolare si poteva leggere Finanze Vaticane di Benny Lai”. Peccato che il patto tra Italia e Vaticano non parli certo dell’utilizzo offshore dei fondi e che il libro di Lai sia uscito solo nel 2012. Lo stesso giornalista intervistato da Repubblica nel luglio scorso rimarcava così la novità della sua opera: “nessuno finora ha dato il giusto peso alla lunga trattativa che ci fu tra regime fascista e Santa Sede per arrivare alla stipula dei patti”.
Una trattativa “svolta esclusivamente su questioni finanziarie, con Mussolini intento a ridurre quanto più possibile i costi della Conciliazione e con papa Ratti deciso ad ottenere un’indennità di due miliardi di lire”, ha ricordato Lai. Si arrivò poi ad un compromesso, con “un miliardo e 750 milioni di lire, pagati parte in contanti e parte in titoli al portatore”. Soldi utilizzati poi anche per far decollare l’Istituto Opere di Religione (non a caso istituto da Pio XII nel 1942) e per le speculazioni di Nogara. Saranno cose note di certo note da ottanta anni, ma nelle segrete stanze del Vaticano. E che solo di recente iniziano a venir fuori. Lombardi invoca la prescrizione storica, ma il suo è solo un risibile tentativo di smarcarsi da rivelazioni che stanno facendo il giro del mondo. |
Ciao |
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Kalandra Dio minore


Registrato: 17/10/05 10:58 Messaggi: 777
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Inviato: 24 Gen 2013 14:44 Oggetto: |
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Molok ha scritto: | [..]
(sta poi all'organo mediatico scegliere se gli conviene aggiornare la notizia di Molok beccato a prendere una mela dal suo giardino... o cancellarla del tutto)
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stando al testo della sentenza (il secondo link, il primo su altalex è un commento), più che possibilità di scelta, il diffusore dei dati avrebbe l'obbligo di aggiornare la notizia.
Molok ha scritto: | Trovo che ci sia un velo di ingiustizia in questo... abitando in campagna, mi immagino il povero contadino Pinco che è finito in tribulale per qualcosa, poi scagionato, quando gli passa per la testa di "googolare" per trovare le notizie non aggiornate correttamente?
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uhm.. forse il povero contadino del secolo scorso sì, avrebbe avuto questo problema.. oggi molto meno.
fra il battage sull'informatizzazione e i relativi nuoci obblighi son davvero pochi coloro che non usano un pc.
e se un pc in proprietà non possono permetterselo, fra centri diurni e biblioteche ce ne sono a disposizione, anche nel più sperduto paesino.
Molok ha scritto: | [..] un secondo avvenimento riguardo un fatto di cronaca per cui la sentenza di colpevolezza è stata confermata!
Come può il giudice ritenere che "Il persistere del trattamento dei dati personali dei titolari del ristorante e il nome dell’esercizio ... si è protratto per un periodo di tempo superiore a quello necessario agli scopi"
??????????
Quali scopi? fare notizia?
Questo è diritto di cronaca! (visto che stiamo parlando di diritti...)
La notizia è vera, come può chiedere che venga rimossa?
Dall'anno prossimo i nostri figli studieranno a "squola" che venne bruciata sul rogo tale G.D.? |
sì, ho visto ma non mi è chiaro e non sapendone altro non ho modo di esprimermi.
Citazione: | a favore dei titolari di un locale del pescarese coinvolti in un fatto di cronaca, che ha avuto anche un risvolto penale, pubblicato come notizia nel 2008. [..]
«Il persistere del trattamento dei dati personali dei titolari del ristorante e il nome dell’esercizio ha determinato una lesione al diritto alla riservatezza e della reputazione in relazione alla peculiarità dell’operazione di trattamento, caratterizzata da sistematicità e capillarità della divulgazione dei dati e alla natura degli stessi dati trattati, particolarmente sensibili attenendo a vicenda»: così il giudice ha motivato la sentenza. |
so solo che questi titolari "furono coinvolti" e che ci fu un "risvolto penale".
coinvolti a che titolo? e a carico di chi fu il risvolto penale?
ora, se tu non ti fermi a uno stop e mi travolgi, io sono coinvolta nell'incidente ma, a rigor di logica, non è mio il risvolto penale.
in più, quali erano i "dati particolarmente sensibili diffusi con sistematicità"?
il solo nome non è propriamente un dato sensibile ma se viene accoppiato all'indirizzo, alla situazione economica, alle opinioni politiche, ecc., può diventarlo. |
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Molok Eroe in grazia degli dei

Registrato: 19/04/05 02:21 Messaggi: 178 Residenza: Lodi
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Inviato: 24 Gen 2013 15:02 Oggetto: |
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mda ha scritto: | Sempre per il diritto all'Oblio ecco uno dei motivi dei propugnatori...
Il nero del Vaticano con i soldi di Mussolini
Citazione: | perché rivela gli intrecci profondi tra Santa Sede e regime fascista:
(cut ...)
il regime si accordò quindi con la Chiesa per ottenerne il consenso e per risarcire gli espropri subiti dallo stato pontificio. |
Ciao |
Un po' OT, non credi?
E non hai indicato dove è spiegato che il Vaticano propugni il diritto all'oblio.
Oltretutto, a mio parere, un flame, gonfiato a dismisura: il Vaticano si fece risarcire degli espropri subiti, in modo da poter sopportare il peso economico di tutte le opere pie che finanzia.
Ma se ne volete parlare cambiamo Topic!
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