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Pornografia online
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Zeus News
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MessaggioInviato: 25 Feb 2013 07:29    Oggetto: Pornografia online Rispondi citando

Leggi l'articolo Pornografia online
L'Islanda, paese protestante con 320.000 abitanti tutti on line, sta per approvare una legge che proibirà completamente la pornografia on line (quella stampata è già proibita) attraverso filtri centralizzati. Secondo te...



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dasio78
Dio maturo
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MessaggioInviato: 25 Feb 2013 07:54    Oggetto: Rispondi citando

Proibire non è mai la strada giusta. Sopprime solo libertà.
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{Salterino}
Ospite





MessaggioInviato: 25 Feb 2013 08:50    Oggetto: Rispondi citando

Chissà perché altre tematiche non sono dilaganti come la pornografia!? Questa non è (stata) soppressione della libertà?
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.Ettore Giribaldi.
Ospite





MessaggioInviato: 25 Feb 2013 10:16    Oggetto: Rispondi citando

Da prof penso che la pornografia on line stia profondamente cambiando l'immaginario collettivo di questa generazione. Non in meglio (la "rivoluzione sessuale" anni 70 era a suo modo una presa di coscienza ed un carico di responsabilità) ma verso il disimpegno e la strumentalizzazione dell'altro. Una deriva nichilista che un po' mi preoccupa.
Sarebbe però interessante che un sito come il vostro affrontasse un tema importante: perché c'è tanta pornografia in rete? Se è tutto gratis dov'è l'affare?
Grazie dell'attenzione cordialmente
Ettore
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Zeus
Amministratore
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MessaggioInviato: 25 Feb 2013 11:42    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Se è tutto gratis dov'è l'affare?


Dov'è l'affare del gratis? Anche Facebook e YouTube, tanto per fare i primi due nomi che mi vengono in mente, sono gratis... dov'è l'affare?

E comunque non tutta la pornografia online è accessibile gratuitamente, mi pare.
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Crono
Semidio
Semidio


Registrato: 24/03/05 14:12
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Residenza: Trieste

MessaggioInviato: 25 Feb 2013 13:35    Oggetto: Rispondi citando

.Ettore Giribaldi. ha scritto:
Sarebbe però interessante che un sito come il vostro affrontasse un tema importante: perché c'è tanta pornografia in rete? Se è tutto gratis dov'è l'affare?
Grazie dell'attenzione cordialmente
Ettore


Il sesso è un argomento che interessa molto tutti gli esseri umani di tutte le età, di tutti i sessi e di tutte le culture, per cui non credo che sia una sorpresa che il porno sia così popolare in rete. Le Iene hanno fatto un servizio sulla pornografia negli USA, mi sembra a inizio febbraio, ed hanno scoperto che i maggiori siti di video porno gratis (youporn & Co.) in realtà sono gestiti dalle aziende produttrici di pornografia tradizionale ed hanno lo scopo di veicolare gli utenti verso i link dei siti a pagamento.
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luigi3
Mortale devoto
Mortale devoto


Registrato: 12/10/05 15:22
Messaggi: 11

MessaggioInviato: 25 Feb 2013 14:09    Oggetto: Rispondi citando

Ci risiamo,religione, moralisti da quattro soldi,perbenisti da ultimo minuto ed affini ,, non si proibisce ma si fa eventuale sana educazione,già l'istruzione e l'insegnamento costano,visti i tempi meglio investire nella proibizione,nulla di nuovo dal MEDIO EVO !!!
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dragoz
Eroe
Eroe


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Messaggi: 43

MessaggioInviato: 25 Feb 2013 14:40    Oggetto: Rispondi citando

Crono ha scritto:
.Ettore Giribaldi. ha scritto:
Sarebbe però interessante che un sito come il vostro affrontasse un tema importante: perché c'è tanta pornografia in rete? Se è tutto gratis dov'è l'affare?
Grazie dell'attenzione cordialmente
Ettore


Il sesso è un argomento che interessa molto tutti gli esseri umani di tutte le età, di tutti i sessi e di tutte le culture, per cui non credo che sia una sorpresa che il porno sia così popolare in rete. Le Iene hanno fatto un servizio sulla pornografia negli USA, mi sembra a inizio febbraio, ed hanno scoperto che i maggiori siti di video porno gratis (youporn & Co.) in realtà sono gestiti dalle aziende produttrici di pornografia tradizionale ed hanno lo scopo di veicolare gli utenti verso i link dei siti a pagamento.


Esatto....infatti se vi avventurate su questi siti (Youporn compreso) noterete che sono presenti ai lati un sacco di banner pubblicitari pornografici a pagamento...e comunque anche dopo aver visto gli spezzoni di film gratuiti presenti, vi verrà presto proposto di vedere il film completo all'indirizzo indicato...
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GrayWolf
Dio maturo
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Residenza: ... come frontiera i confini del mondo...

MessaggioInviato: 25 Feb 2013 18:22    Oggetto: Rispondi citando

E' il dilemma esistente da sempre...
Proibire o educare?

Contro "il mestiere più vecchio del mondo"
non si può fare nulla.

Il problema, secondo me, consiste nella mercificazione.
Un corpo armonioso ha da sempre un valore artistico.
La divina proportione ha da sempre attirato l'occhio
e da sempre è stata ricercata, pagando un prezzo o
ricavandone un guadagno.

La proibizione incanala le menti verso il brivido del proibito.
L'educazione [più consona agli esseri umani] può essere attuata
pagando il prezzo dell'appiattimento e comunque dovrebbe fare
i conti con le pulsioni individuali da cui nessuno è esente.

Tutti, ma proprio tutti [anche chi dovrebbe aver fatto voto di castità]
hanno l'impulso animale della prosecuzione della specie o
quello edonistico del proprio piacere anche a discapito di altri.

L'essere umano è imperfetto,
in questa imperfezione [o forse grazie a essa]
si giocano i ruoli contrapposti del cacciatore e della preda.

Il mio pensiero [utopistico, lo ammetto] è quello di vedere
gli esseri umani [nonostante le loro imperfezioni] arrivare a
considerare che siamo tutti facenti parte della stessa specie e
che nessuno debba essere trattato come un oggetto, ma purtroppo
un mondo popolato in cui tutti siano considerati persone [quindi
senza priorità dovuta al genere] esiste solo nella fantasia.

La differenza esiste, giustamente, ma dovrebbe essere solo funzionale;
in questo modo, sempre secondo me, non si correrebbe
il pericolo che un'informazione distorta invada le giovani menti
così da dare loro la possibilità di valutare a pieno la profondità dei
sentimenti.
Ma anche questo, ahimè...
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dany88
Dio maturo
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MessaggioInviato: 25 Feb 2013 19:48    Oggetto: Rispondi citando

.Ettore Giribaldi. ha scritto:
Da prof penso che la pornografia on line stia profondamente cambiando l'immaginario collettivo di questa generazione. Non in meglio (la "rivoluzione sessuale" anni 70 era a suo modo una presa di coscienza ed un carico di responsabilità) ma verso il disimpegno e la strumentalizzazione dell'altro. Una deriva nichilista che un po' mi preoccupa.
Sarebbe però interessante che un sito come il vostro affrontasse un tema importante: perché c'è tanta pornografia in rete? Se è tutto gratis dov'è l'affare?
Grazie dell'attenzione cordialmente
Ettore


L'affare si chiamare "ads" ossia pubblicità, l'80%* dei siti web porno free più visitati al mondo è delle stesse aziende che producono e vendono i dvd porno Smile

*dato indicativo, per cifre precise bisogna fare un po' di calcoli e ricerche.

ps: ma davvero ci sono 80 persone che pensano "si, è giusto censurare il porno" ?...mah...mi consolo sperando che siano gli stessi che votano Berlusconi Very Happy
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Zievatron
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MessaggioInviato: 25 Feb 2013 20:08    Oggetto: E' giusto. Perchè anche questa è libertà. Rispondi citando

Al sondaggio manca una risposta alternativa importante:
- E' giusto. Perchè anche questa è libertà.

I presunti sostenitori della libertà, troppo spesso, dimostrano di ragionare a senso unico.
Che libertà si difende, se si vuole obbligare (almeno moralmente) tutto il mondo a permettere X?
In questo caso, a X gli tocca di essere la pornografia, ma potrebbe essere pressocchè qualunque cosa.
Nemmeno un paesino come l'Islanda si può permettere di essere "diverso", senza essere esposto ad accuse di liberticidio.
Io direi che si sostiene solo uno stereotipo della libertà, che si vorrebbe "imporre" al mondo. Una volontà di omologazione del mondo che non mi rappresenta affatto tutto questo amore di libertà che si pretende esservi.
E' tanto diverso da quelli che vorrebbero proibire al mondo X?
A me sembra che si cada nel puro rovesciamento di una stessa moneta. Moneta del mondo omologato, dove le regole possono piacerti o non piacerti, ma sono le stesse ovunque. Il mondo dove esiste una sola società, una sola pressione selettiva da cause socio-culturali. Di conseguenza, i più o meno garantiti sono gli stessi ovunque. Cioè, chi ci si trova bene, può contare che si troverà altrettanto bene ovunque possa andare nel mondo (salvo problemi climatici). Chi ci si trova male, è inutile che giri il mondo, si troverà comunque male uguale ovunque.

Il massimo della libertà nel mondo si potrà avere solo il giorno (molto utopistico) in cui tutti potranno facilmente procurarsi di vivere nella loro società preferita. Il che implicherebbe molte società diverse. Molte di queste società sarebbero decisamente sgradite a molti, perchè se quella giusta per te è una tra varie, le altre non potranno di certo piacerti.
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Cesco67
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MessaggioInviato: 25 Feb 2013 23:04    Oggetto: Rispondi citando

Zievatron ha scritto:
I presunti sostenitori della libertà, troppo spesso, dimostrano di ragionare a senso unico.
Che libertà si difende, se si vuole obbligare (almeno moralmente) tutto il mondo a permettere X?
In questo caso, a X gli tocca di essere la pornografia, ma potrebbe essere pressocchè qualunque cosa.
Nemmeno un paesino come l'Islanda si può permettere di essere "diverso", senza essere esposto ad accuse di liberticidio.
Io direi che si sostiene solo uno stereotipo della libertà, che si vorrebbe "imporre" al mondo. Una volontà di omologazione del mondo che non mi rappresenta affatto tutto questo amore di libertà che si pretende esservi.
E' tanto diverso da quelli che vorrebbero proibire al mondo X?

Se X e' un qualcosa che chiunque puo' scegliere se consumare o meno (qualsiasi cosa, dalla pornografia alla grappa piuttosto che abiti firmati o smartphone Apple per non dire dei film violenti o videogiochi anche peggiori) ritengo che proibirlo violi la liberta'.
Se chi e' al potere non gradisce un certo genere di film o una certa marca di smartphone piuttosto che la grappa, non vedo perche' vietarli a tutti privando chi ha preferenze differenti della liberta' di scegliere
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Crono
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MessaggioInviato: 26 Feb 2013 01:12    Oggetto: Rispondi citando

La demonizzazione della pornografia è uno dei sintomi dell'intossicazione da dottrina religiosa causata dalle principali religioni monoteiste, notoriamente sessuofobiche, con cui la nostra società è costretta a fare i conti. Sarebbe tutto molto più semplice se la decisione di fare uso di materiale pornografico fosse demandata ai singoli individui e l'intervento del legislatore fosse limitato alle attività criminali del settore o alla norme di sicurezza per chi lavora nel campo. Ma invece no, c'è sempre qualcuno che se ne esce fuori con l'idea che se qualcosa non gli garba allora è giusto proiibirla a tutti, lo stesso tipo di persone che qualche annetto fa, negli USA, hanno provato a proibire gli alcolici con le conseguenze che penso tutti conosciamo. E oggi quali motivazioni valide ci sono per la proibizione della pornografia ? E' causa di epidemie di cecità ? Provoca problemi di sovrappopolazione all'inferno ? O mio dio, i bambini, qualcuno pensi ai bambiniii ? A parte gli scherzi, sono state anche sollevate delle critiche serie contro la pornografia ma, a mio avviso, nessuna che possa giustificare il proibizionismo.
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MessaggioInviato: 26 Feb 2013 07:11    Oggetto: Rispondi citando

E' quanto meno vero che Internet ha mutato drasticamente il modo di affrontare molti aspetti della propria vita (e non è per forza un male), soprattutto per i più giovani, ma non mi trovo sulla stessa linea dell'affermare che la sessualità dei giovani sia stravolta a causa della pornografia (con le dovute pinze). I movimenti degli anni '70 sono state rivoluzioni sociali in contrapposizione di certi aspetti, qui invece si parla di assoluta, tacita e normalissima libertà individuale di attingere a certo tipo di informazioni. Negarle non è null'altro che un'imposizione dittatoriale dettata da fattori non attinenti a motivazioni gestionali ma a tabù, chiusure mentali, moralismi e ignoranza.
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Zievatron
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MessaggioInviato: 26 Feb 2013 19:17    Oggetto: Rispondi citando

Cesco67 ha scritto:
... Se X e' un qualcosa che chiunque puo' scegliere se consumare o meno (...) ritengo che proibirlo violi la liberta'.
... ...

Detto così, sembra giusto. Purtroppo è un ragionamento igenuo e disaccorto. Si considera l'oggetto X in modo isolato e si isolano le alternative XSi/XNo.
Dunque, ogni individuo è considerato come una monade che decide per sè senza che la sua decisione conti nulla per le altre innumerevoli monadi (salvo toccarle in modo diretto e dimostrabile, facendo cadere lo stato monadico presupposto).
In un contesto di riferimento del genere (consapevole o no è indifferente), è troppo facile vedere il diritto di ogni individuo-monade alla propria libera scelta per qualsiasi cosa X, e vedere questo diritto privo di qualsiasi confine. Se è giusto in Italia, perchè mai non dovrebbe essere giusto anche in Cina, in Islanda, o in Paraguai? Se è giusto a Roma, perchè mai non dovrebbe essere giusto anche a Milano, a Palermo, o a Gallipoli? Se è giusto in casa mia, perchè mai non dovrebbe essere giusto in casa tua, o di chiunque altro? Così anche per il non-giusto.

Quel che trovo più triste è che la nostra civiltà è malata di "monadismo" e che tale infezione, molto probabilmente, è destinata ad incrementasi ancora, prima di poterla vedere scemare.

Io ritengo più sensato considerare l'individuo come in relazione continua con altri individui con tutto l'arco delle proprie varie scelte. Gli individui, proprio con le loro diversità di pensiero e di scelte, formano dei "noi", dei gruppi socio-culturali che a loro volta interagiscono tra di loro, intrecciandosi e separandosi in vari modi e gradi. Il bisogno-sentimento di appartenenza ad un "noi", ad un gruppo socio-culturale, è una caratteristica tipica dell'essere umano. Così anche la identificazione di un territorio del "noi".

Per questa ragione, tanto è vero che è giusto, in linea di principio generale, che il sig. Tal dei Tali possa fare la sua scelta personale circa X, quanto è vero che è giusto che vi siano tutti i tipi di società possibili (= che possono interessare ad almeno un po' di persone) relativamente ad X:
Semplificando a braccio:
1. X è socialmente irrilevante.
2. X è escluso.
3. X è caratteristico o persino d'obbligo (secondo i casi).

Diversamente, affermiamo che il sig. Tal dei Tali è sì libero di fare la sua scelta personale circa X, ad esempio, scegliere se mangiare le caramelle mai/talvolta/regolarmente e quali caramelle, ma non è libero di vivere pienamente un "noi" che sia caratterizzato niente/poco/molto dalla scelta circa le caramelle. Non può, perchè nè lui, nè altri possono definire dei territori nei quali vigono regole diverse circa le caramelle, ma in ogni casa di ogni città di ogni nazione del mondo ogni singolo individuo-monade fa la sua libera scelta personale (o tale dichiarata) circa le caramelle.

Il risultato a cui questo tende è una società globale nella quale sono possibili solo dei "noi" virtuali, privi di un "nostro" ambiente concreto, privi di qualunque territorio, di qualunque sovranità. Una società globale che può includere una "ampia varietà" di individui-monadi (ed i suoi nemici?), ma che è sostanzialmente indifferenziata, buona soltanto per alcuni, meno per altri, ancora molto meno per altri ancora. Ha i suoi discriminati, i suoi oppressi, gli "sbagliati" di questa società, perchè non sono abbastanza idonei ad essa, nè degni di averne una loro differente.

Ma sono molti solo a partire da quella "ampia varietà" di inclusi e lungo il cammino verso il suo pieno compimento. Ammesso e non concesso che arrivi a compiersi pienamente.
Una società del genere è votata alla riduzione della varietà individuale nella specie, perchè essendo sostanzialmente indifferienziata produce una unica globale pressione selettiva.

Dunque, non è un modello di società che difende la varietà umana, ma che la condanna.
La differenza è il modus operandi, ma il fine concreto è sempre l'affermazione dell'unica giusta alternativa, escludendo qualsiasi diramazione evolutiva. E' sempre l'uomo cancerogeno. Quello che è l'unico favorito al titolo di "campione" del genere Homo e dell'ecosistema tutto. (Nota: non lo chiamo "cancerogeno" per disprezzarlo, non ho questo intento o sentimento, è solo un problema descrittivo. E' sgradevole come metafora, lo capisco, ma la trovo descrittivamente molto azzeccata.)

E' la pretesa che, se è vero che la Terra è una ed indivisibile, anche la società deve essere necessariamente una ed indivisibile. Un solo autobus che porta tutti verso la stessa meta comune. Niente diramazioni evolutive. Niente autobus che va a Napoli, altro che va ad Ancona, altro che va a Ginevra, etc. etc.
Ma allora, qual'è la meta comune dell'unica società? Di qualunque unica società, sia che includa in sè tutto l'includibile, sia che faccia una stretta quanto arbitraria selezione?
La meta del cancro. Se e quando avrà vinto, ...

L'unica alternativa di vera accettazione della varietà umana consiste nell'accogliere come un valore il prodursi di differenti rami evolutivi, cioè gruppi socio-culturali diversi, società sovrane che si danno regole diverse, identità diverse. E questo processo si determina solo per esclusione, attuando (sempre irrilevante quanto consapevolmente) differenti pressioni selettive, differenti profili di discriminazione.

Se una parte sufficiente (massa critica) di umanità maturasse questo valore e si orientasse a sviluppare una civiltà globale fondata su di esso, a mal partito si verrebbe a trovare l'uomo-cancerogeno. Diventa lui il grande discriminato, l'oppresso che non ha possibilità di realizzare le proprie massime aspirazioni. Ma non che non può perchè le sue aspirazioni sono chimeriche e non potrebbe mai realizzarle. No, questo è impossibile, come può crederci? Non può realizzarle per colpa di tutti quei matti che glielo impediscono. Come capirebbe chiunque fosse sano di mente ed onesto. Rolling Eyes

Ho l'aria di essere particolarmente sicuro di questa mia ultima affermazione in chiave ironica, vero? Wink
Allora, provo a spiegarla. Very Happy

Tralasciamo la metafora del cancro, che dice già a priori: successo=morte.
Per semplicità, supponiamo che le diramazioni evolutive (gruppi socio-culturali) possibili siano 100. Supponiamo che queste siano 2 a 2 molto simili tra di loro e differiscano per la tendenza (sempre irrilevante se consapevole o no) o verso la civiltà globale omologata ad unica società, o verso la civiltà globale delle molte società diverse. Tendenze, queste, che costituisce il denominatore comune di fondo di due gruppi di 50 e 50.
Supponiamo anche che, in entrambi i guppi, 40 sono alternative da capre sceme. Perciò queste 40+40 sono destinate ad estinguersi, o quasi, di proprio, inutile preoccuparsene perchè non influenzano l'esito. Le altre 10+10 sono in grado di continuarsi seriamente, almeno se nessuno le butta "fuori-bordo" dal mondo.
Delle 10 che tendono alla società unica globale, 9 sono esplicitamente xenofobe. Ognuna di queste vorrebbe eliminare dal mondo tutte le altre, eccetto solo quella delle altre 10 che le somiglia tanto, mancandole solo lo stesso slancio di affermazione esclusiva nel mondo. La 10a è quella che vorrebbe includere tutti, ma proprio tutti, nella società unica globale.
Ora, dato questo scenario schematico, mi sembra evidente che il carattere più a monte, perciò più radicato, più biologico, tanto che non occorre averne consapevolezza, è la tendenza comune all'una o all'altra meta-diramazione di 10. Viceversa, le diversità socio-culturali che caratterizzano e distinguono le 10 diramazioni della stessa tendenza più a monte, potranno sì avere anche loro qualche concorso biologico, ma il concorso ambientale dovrebbe essere abbastanza maggiore.

La conseguenza di questa collocazione più a monte o più a valle dei nodi di diramazione e del maggiore o minore concorso biologico o ambientale è che una delle due meta-diramazioni, forse, potrebbe anche riuscira a prevalere definitivamente sull'altra, ma se a prevalere è la prima, la lotta continua tra le diramazioni che la compongono senza che si possa giungere ad una vittoria definitiva che non sia... quella del cancro. Nemmeno la decima diramazione, con il suo includere tutti può sopravvivere al proprio successo.

Perchè mai no?
Va considerato quanto può mutare l'ambiente ed in particolare come l'ambiente di formazione di coloro che più si impegnano per cambiare la società secondo i loro ideali è sempre abbastanza diverso da quello che il loro successo tende a produrre. E' un po' come il genitore che nella sua giovinezza ha sofferto la mancanza di X e vuole assicurare ai propri figli e nipoti innanzitutto X. Così X, da essere l'elemento mancante e desidrato diventa l'elemento opprimente dei figli e nipoti. Alcuni si conformeranno, più o meno rigidamente, altri si anti-conformeranno, più o meno rigidamente, pochi se ne infischieranno tranquillamente.
Dunque, quanto più prevale la prima meta-diramazione, tanto più è certo che finchè ci sarà una nuova generazione ci saranno varie fazioni in lotta, in modi diversi e più o meno consapevoli, per buttare "fuori-bordo" le altre e vincere la Terra, che è unica ed indivisibile.
La vittoria finale, l'Armageddon, sarà:
- o quando non ci saranno più nuove generazioni.
- o quando a vincere di grossa sarà l'altra meta-diramazione, quella che tende verso la civiltà delle molte società diverse.

Quale poi possa essere il destino dell'Umanità sulla Terra...
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Zievatron
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MessaggioInviato: 26 Feb 2013 20:04    Oggetto: Rispondi citando

EmptyHead ha scritto:
... qui invece si parla di assoluta, tacita e normalissima libertà individuale di attingere a certo tipo di informazioni.

Questo è errato. Un sito porno non è un sito d'informazione, bensì d'intrattenimento.

Citazione:
Negarle non è null'altro che un'imposizione dittatoriale dettata da fattori non attinenti a motivazioni gestionali ma a tabù, chiusure mentali, moralismi e ignoranza.

Questo potrebbe anche essere integralmente esatto.
Anche così non è altro che diversità.
Ma chi ne deve stabilire il bene ed il male?
E se non fosse esattamente così?

Se proibissimo ai nostri diversi di farsi la loro società sovrana, non saremmo noi i proibizionisti? Se liquidiamo la loro scelta come "...null'altro che ..." etc, etc. Non siamo anche noi, a modo nostro, chiusi e moralisti?

Dov'è il rischio maggiore?
Nel caso che è veramente ed esattamente così, ad essere comprensivi della loro scelta e riconoscerla come una "via diversa", la quale, se l'hanno scelta, probabilmente è quella giusta per loro, corrisponde ad una loro necessità ed è giusto che la percorrano?
Oppure, nel caso che non sia veramente ed esattamente così, nel condannare e cercare di destabilizzare la loro scelta perchè la riteniamo sbagliata?

Nel primo caso, loro si faranno male, faranno esperienza ed avranno la loro evoluzione.
Nel secondo, forse, siamo noi che dobbiamo ancora farci male per imparare.
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fuocogreco
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MessaggioInviato: 26 Feb 2013 23:18    Oggetto: Rispondi citando

Crono ha scritto:
La demonizzazione della pornografia è uno dei sintomi dell'intossicazione da dottrina religiosa causata dalle principali religioni monoteiste, notoriamente sessuofobiche, con cui la nostra società è costretta a fare i conti. Sarebbe tutto molto più semplice se la decisione di fare uso di materiale pornografico fosse demandata ai singoli individui e l'intervento del legislatore fosse limitato alle attività criminali del settore o alla norme di sicurezza per chi lavora nel campo. Ma invece no, c'è sempre qualcuno che se ne esce fuori con l'idea che se qualcosa non gli garba allora è giusto proiibirla a tutti, lo stesso tipo di persone che qualche annetto fa, negli USA, hanno provato a proibire gli alcolici con le conseguenze che penso tutti conosciamo. E oggi quali motivazioni valide ci sono per la proibizione della pornografia ? E' causa di epidemie di cecità ? Provoca problemi di sovrappopolazione all'inferno ? O mio dio, i bambini, qualcuno pensi ai bambiniii ? A parte gli scherzi, sono state anche sollevate delle critiche serie contro la pornografia ma, a mio avviso, nessuna che possa giustificare il proibizionismo.


Io non sono a priori contrario alla pornografia on line in quanto prodotto che, se usato senza sfruttamento è un prodotto democratico.

Sono però per una regolamentazione in materia. Bisognerebbe secondo me che i siti porno mettano l' allarme che troppo sesso on line potrebbe provocare effetti collaterali( calo del desiderio, impotenza, assuefazione ecc...) come fanno per esempio adesso con i vari giochi on line ( i quali possono dare dipendenza ) oppure con la pubblicità sugli alcoolici ( dove si dice di bere responsabilmente)
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dagda
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MessaggioInviato: 27 Feb 2013 10:43    Oggetto: Rispondi citando

La Storia ci insegna che il proibizionismo ha soltanto peggiorato le cose.
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MessaggioInviato: 27 Feb 2013 14:42    Oggetto: Rispondi citando

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MessaggioInviato: 01 Mar 2013 01:27    Oggetto: Rispondi

dagda ha scritto:
La Storia ci insegna che il proibizionismo ha soltanto peggiorato le cose.


Ripeto, io non sono per il pribizionismo, sono per una regolamentazione in materia perchè è ormai risaputo che questi siti porno non hanno nessun tipo di censura .
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