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prove tecniche di buon senso (lavorare meno, lavorare tutti)
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paolodegregorio
Dio minore
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MessaggioInviato: 12 Set 2014 17:43    Oggetto: prove tecniche di buon senso (lavorare meno, lavorare tutti) Rispondi citando

- prove tecniche di buon senso (lavorare meno lavorare tutti) -
di Paolo De Gregorio, 12 settembre 2014

Spesso mi domando perché la specie umana non si sia veramente evoluta seguendo il progresso scientifico da cui avrebbe dovuto ereditare razionalità, conoscenze, benessere, rifiuto delle guerre, rispetto per gli equilibri naturali che consentono la vita sulla terra.
Purtroppo il vertiginoso sviluppo tecnologico, il diffondersi di saperi e cultura non hanno mutato il primitivo che è in noi. Rimane dominante la legge del più forte, del più armato, la cui molla fondamentale è quella di vivere meglio degli altri sfruttando uomini e materie prime, senza scrupoli per la salute degli esseri umani e per quella del pianeta.
Per prima cosa dunque dobbiamo mettere un punto fermo: il progresso tecnologico non ha coinciso con un progresso dei rapporti tra gli uomini, che rimangano feroci e primitivi.

Le grandi religioni monoteiste che in teoria dovevano contenere la babbuina violenza nei rapporti tra uomini, ben presto si resero conto che “non uccidere, non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te, porgi l’altra guancia, ecc. ecc.”, pur essendo basilari per il loro credo, erano cose impossibili da ottenere nei comportamenti umani.
E infatti ben presto, con un incredibile sovvertimento etico e di valori, la Chiesa dei cristiani e dei martiri si trasformò in quella sanguinaria dei Crociati, dei Papi guerrieri, fino all’appoggio al colonialismo, alle conversioni forzate, allo schiavismo, alle nefandezze della Inquisizione con i suoi torturatori e i suoi boia.
L’unico “miracolo” che sono disposto a riconoscere è quello che la Chiesa, con questa storia alle spalle, di tradimento di tutti i principali comandamenti, sia rimasta credibile per milioni di persone, invece di essere evitata come la peste.

Dunque la riflessione da fare sulla mancata evoluzione dei rapporti tra gli uomini è di tipo “materialista”, dove la permanenza di abissali differenze di ricchezza tra capitale e schiavitù salariata, con le sue logiche di sfruttamento, di esproprio da ogni decisione sul lavoro, di annullamento, con le otto ore di lavoro, di ogni vita culturale e di relazione, genera automi senza speranza di cambiare la propria vita, minati nel corpo e nel cervello, che vivono sulla propria pelle la pesantezza di mantenere i capitalisti col proprio lavoro, traditi anche da spie e sindacati venduti, accompagnati dal terrore costante di essere licenziati e messi da parte come oggetti inutili.
Vivere nella precarietà, nella fatica disumana delle 8 ore più il tempo di viaggio per arrivare al lavoro, in ambienti spesso rumorosi, malsani, nocivi, pericolosi, dove bisogna solo obbedire e non pensare, ti espropia da una vita piena, crea divisioni profonde tra gli uomini, invidie, rancori, e impedisce qualunque evoluzione sociale e individuale.
Se non si cambia radicalmente il modo di produrre i beni materiali che ci servono per vivere, nessun progresso sociale e civile è possibile.

“Lavorare mono, lavorare tutti”, è un vecchio slogan mai tradotto in rivendicazioni, che esprime il desiderio di una vita diversa, in cui il lavoro sia una parte della vita, ma lasci tempo libero ed energie per vivere una vita degna di questo nome.
Passare semplicemente dalle 8 ore a 4 renderebbe più umano il lavoro, si guadagnerebbe la metà, ma azzerando la disoccupazione quell’altra metà entrerebbe nelle famiglie e la vita sarebbe migliore per tutti.
Oggi siamo di fronte allo scandalo dei vecchi al lavoro e dei giovani a spasso, i “datori di lavoro” o meglio i padroni, lo sanno benissimo, ma non si sognano minimamente di proporre le 4 ore perché li spaventa di non avere più un esercito di disoccupati pronti a tutto pur di lavorare, e temono che il tempo libero consenta alle persone di informarsi, evolversi, partecipare, alla vita politica, sociale, culturale.

Faccio un esempio che forse fa comprendere come le persone cambiano solo se le condizioni esterne cambiano. In Italia, come in Europa, ad un certo punto, le donne hanno avuto a disposizione una serie di strumenti contraccettivi di facile utilizzo, usati con decisioni autonome, ignorando i divieti della Chiesa e di molti uomini, e in pochi anni si è arrivati alla “crescita zero”, condizione di cui non abbiamo goduto gli effetti a causa di milioni di immigrati.
Se diamo a tutte le persone un tempo di vita credo che in breve avremmo grosse sorprese, mai apparse nella storia umana.
Il comunismo è fallito perché trattava i proletari peggio dei capitalisti. Il capitalismo della globalizzazione è fallito perché lascia senza lavoro il 40% dei giovani. Da questa situazione insostenibile devono nascere e prendere forza obiettivi come il reddito di cittadinanza per i disoccupati, ma soprattutto la richiesta di fare 4 ore e le altre 4 farle fare ad un membro della propria famiglia, dopo un piccolo periodo di apprendistato.
Sono proposte serie, ragionevoli e tutte le persone con cui ho parlato le hanno approvate. Si tratta solo di farle camminare con le gambe di una buona politica e di quelle dei disoccupati e degli anziani al lavoro stanchi delle 8 ore.

Per cortesia, se volete intervenire fatelo nel merito e proponete qualcosa di meglio. Grazie.
Paolo De Gregorio
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MessaggioInviato: 12 Set 2014 18:09    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
...Il comunismo è fallito perché trattava i proletari peggio dei capitalisti.


IMHO il Comunismo è fallito perchè ha Dimenticato l'aspetto spirituale, senza il quale siamo bestie: che non si vive di solo pane è verissimo.....lol

Purtroppo però la realtà non è uno schema semplice, non si risolve in 2 + 2 =4, è molto più articolata e complessa, quindi le soluzioni miracolistiche e l'"Uomo del Destino" non portano nulla di buono, negli anni '20 abbiamo avuto in Italia l'Uomo della Provvidenza e si sa come è finito: al distributore di Piazzale Loreto, ma non mi pare che oggi abbiamo bisogno di Salvatori di questa genia, o no? L'indirizzo mi pare sbagliato

Questa idea del Lavorare meno per lavorare tutti ora è proposta dai Grillini, ma è in realtà vecchia: all'inizio degli anni '70 era una panacea universale, ma se non è stata attuata forse c'è un motivo...Quindi perchè insistere?
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MessaggioInviato: 13 Set 2014 13:03    Oggetto: Rispondi citando

dici perchè insistere?

perchè le condizioni attuali lo consentono e anzi lo richiedono. E' una necessità storica derivante dalle applcazioni tecnologiche e dall'aumento della popolazione. Fenomeni che non erano così acuti nel 68.
Del resto capitalisti come i vertici di google e soros cominciano a parlarne.
Perchè invece non fare partire dal basso la richiesta?
Ovviamente se i grillini portano avanti queste tesi non posso che condividere.
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MessaggioInviato: 13 Set 2014 13:35    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
...perchè le condizioni attuali lo consentono e anzi lo richiedono...



Ammettiamo anche che ciò sia vero, però NON è detto che funzioni in via automatica come soluzione miracolistica, non è un algoritmo come quello di Google, perchè anche i padroni di Big "G" si sono resi conto in fretta che solo un algoritmo non risolve, non fa miracoli

Vedo più realistico eliminare la burocrazia elefantiaca di stampo asburgico, come soluzione per favorire la ripresa economica, visto che è una vera e propria museruola sull'attività d'impresa. Non è vero che il lavoro non c'è: c'è a sufficienza, ma la mancanza di formazione e i troppi lacci burocratici tolgono la possibilità che domanda e offerta si incontrino, e la strozzatura risiede in questo problema, non nel diminuire le ore di lavoro, che potrebbe (condizionale d'obbligo in campo economico...) anche accellerare il galoppare della deflazione già abbastanza alta

Naturalmente IMHO Detto senza polemica

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MessaggioInviato: 15 Set 2014 10:05    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Da questa situazione insostenibile devono nascere e prendere forza obiettivi come il reddito di cittadinanza per i disoccupati, ma soprattutto la richiesta di fare 4 ore e le altre 4 farle fare ad un membro della propria famiglia, dopo un piccolo periodo di apprendistato


Di fondo come idea non sarebbe sbagliata, è alquanto difficile da mettere in pratica, se non impossibile, sarebbe controproducente per lo Stato stesso... un lavoratore part-time paga meno tasse di uno full-time, dunque 2 lavoratiri part-time non valgono (in tasse) come uno full-time.
Poi c'è il discorso "altre 4 farle fare ad un membro della propria famiglia, ..." questo a casa mia si chiama farsi raccomandare , ammesso che al datore vada poi bene il "familiare" da inserire.
Ci sono lavori poi che nascono part-time, e che fai meno di 4 ore.
In Italia ci sono da abbassare i costi sul lavoro, la tassazione, non di certo precarizzare ancora di più, diminuendo l'orario di lavoro, di chi lavora, lo dico perchè sono part-time, ma faccio più di 20 ore a settimana, sarebbe da spararsi se lo facessi... Confused
Altrochè gli 80 euro di Renzi...
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MessaggioInviato: 04 Ott 2014 19:08    Oggetto: Rispondi citando

- lavorare meno, lavorare tutti (2) -
di Paolo De Gregorio, 4 ottobre 2014

Sostiene Papa Francesco: “non va smantellato il diritto fondamentale al lavoro”
Al di là della simpatia umana che un laico come me nutre per questo pastore non aristocratico e che non parla solo di astratta teologia, le sue parole sono insufficienti, non portatrici di verità, né di cambiamento, impotenti come gli appelli contro le guerre.

Il lavoro, purtroppo e drammaticamente, non è un diritto, anzi in un sistema capitalista vige una ferrea legge non scritta che bisogna avere sempre a disposizione un esercito di disoccupati pronti a rimpiazzare i lavoratori che possono disturbare gli interessi padronali.
Per tentare di non lasciare indietro nessuno bisognerebbe introdurre delle norme semplicissime che Francesco, ex cathedra, potrebbe mettere sul tavolo per una società che metta al primo posto i valori etici ed umani superando le logiche di un capitalismo ormai fallito, perché un sistema che lascia il 42% di giovani senza lavoro e i vecchi in attività è un sistema fallito e da rottamare.

LAVORARE MENO, LAVORARE TUTTI, per prima cosa dovrebbe prevedere per TUTTI (magistrati, manager pubblici e privati compresi) la pensione a 60 anni e già si libererebbero milioni di posti di lavoro.
E poi prevedere per gli occupati la possibilità di fare 4 ore, e di offrire le altre 4 ore di lavoro ad un’altra persona (figlio, coniuge o altro). Lo stipendio andrebbe dimezzato, ma il numero di contributi ai fini pensionistici considerato pieno. Questa scelta deve essere un diritto e non una graziosa concessione del padronato e potrebbe restituire la vita a molti anziani togliendo dall’ozio milioni di giovani.
Per i disoccupati si dovrebbero prevedere 4 ore al giorno (20 ore settimanali) di SERVIZIO CIVILE a fare cose serie (tipo assistenza domiciliare agli anziani, emergenze ambientali territoriali), remunerate con 500 Euro mensili di oggi, con l’obbligo di accettare il lavoro che viene offerto pena la decadenza dal diritto al servizio civile. Il Servizio Civile dovrebbe essere una istituzione statale, con dirigenti tipo don Ciotti, indipendenti dai partiti, pagati dallo Stato.

Una comunità democratica, degna di questo nome, si deve far carico delle esigenze fondamentali dei suoi cittadini garantendone effettivamente salute, lavoro, casa.
Le parole della nostra Costituzione, che i buontemponi definiscono la più bella del mondo, non garantiscono né salute, né lavoro, né casa, mentre si trovano sempre i soldi per partecipare a conflitti a rimorchio della NATO e degli USA, si trovano soldi per finanziare banche, giornali, partiti, si strapagano stipendi e pensioni dei dirigenti statali e dei parlamentari, si spreca denaro pubblico nelle convenzioni tra privati e Servizio Sanitario Nazionale, intreccio tra affari e politica che porta corruzione, imbrogli, ruberie.
Tutto il sistema mediatico che dà spazio a esperti, professoroni, politicanti, personaggi dello spettacolo di tutte le tendenze, serve solo a confondere le idee, a far prevalere la tesi di chi è più fotogenico o urla di più, facendo sembrare i problemi giganteschi e irrisolvibili, mentre nella loro essenza le cose sono semplici, comprensibili, risolvibili in tempi rapidissimi se solo ci fosse una forza politica omogenea, non ideologica, che richiedesse il voto per realizzare solo quei tre punti che ho suggerito.

La politica riacquisterà credibilità solo se si occuperà di risolvere i problemi con una classe dirigente onesta, espressa dal territorio, dal basso quindi, senza uomini della provvidenza, classe dirigente da tenere al potere solo per due legislature.
Paolo De Gregorio
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MessaggioInviato: 05 Ott 2014 10:27    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
LAVORARE MENO, LAVORARE TUTTI, per prima cosa dovrebbe prevedere per TUTTI (magistrati, manager pubblici e privati compresi) la pensione a 60 anni e già si libererebbero milioni di posti di lavoro.


Giusto! Ma dovrebbero far si che non ci sia più modo per i pensionati di lavorare in regola, non serve a niente andare in pensione, se poi continui a lavorare con un contratto di collaborazione. O pensione o stipendio, non tutti e due.

Citazione:
E poi prevedere per gli occupati la possibilità di fare 4 ore, e di offrire le altre 4 ore di lavoro ad un’altra persona (figlio, coniuge o altro). Lo stipendio andrebbe dimezzato, ma il numero di contributi ai fini pensionistici considerato pieno.


Ti ho già scritto le mie perplessità su questo punto e provo a riproportele. Se non rispondi vuol dire che parli da solo e sei un po' matto!! Wink

1 Se un coniuge fa un lavoro che l'altro coniuge non ha la competenza, i requisiti, la capacità, per poterlo svolgere come la mettiamo?
2 Poi non si andrebbe a finire che i figli degli operai fanno gli operai e i figli degli impiegati fanno gli impiegati, (e così via) senza possibilità di miglioramento professionale in base alla classe sociale?
3 Lo stipendio dimezzato? Se un operaio medio guadagna 1.100 euro, se lo dimezzi prende 550 euro...ti sembra che sia uno stipendio ragionevole? Specie se poi i coniugi si separano o i figli escono di casa?

Citazione:
Per i disoccupati si dovrebbero prevedere 4 ore al giorno (20 ore settimanali) di SERVIZIO CIVILE a fare cose serie (tipo assistenza domiciliare agli anziani, emergenze ambientali territoriali), remunerate con 500 Euro mensili di oggi, con l’obbligo di accettare il lavoro che viene offerto pena la decadenza dal diritto al servizio civile. Il Servizio Civile dovrebbe essere una istituzione statale


Questo già esiste, per i disoccupati in mobilità (esatto solo per loro) ci sono i lavori socialmente utili, non ce ne sono per TUTTI i disoccupati, magari!!
I comuni se ne occupano, e solitamente offrono lavori a 20 ore settimanali, o meno, a volte fanno contratti "strani" come "prestatore d'opera", che non prevedono contributi inps, a volte sono pagati con buoni. Chi non è in mobilità per fare questi lavori deve presentare l'ISEE. Fonte una mia amica che lavora in comune.
Il servizio civile è un'altra cosa, è riservato ai giovani fino a 26 anni, ed è soggetto a bando, causa le troppe richieste, con un rimborso di 400 euro circa al mese e per un anno.
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MessaggioInviato: 05 Ott 2014 13:01    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
...Una comunità democratica, degna di questo nome, si deve far carico delle esigenze fondamentali dei suoi cittadini garantendone effettivamente salute, lavoro, casa...


Parole Sante! Ma solo in teoria perchè poi, in pratica, le cose NON vanno proprio così....

Per risolvere si potrebbe togliere la corruzione e........................Realizzi la tua buona idea, ma poi chi glielo dice ai corrotti che loro non ci sono più? Question Ci vai tu??? Sarebbero sì miliardi di euro risparmiati, ma in pratica è impossibile, chiediti il motivo, dopo ne riparliamo

Ciao
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paolodegregorio
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MessaggioInviato: 05 Ott 2014 13:18    Oggetto: Rispondi citando

- ok la pensione è incompatibile con qualsiasi forma di lavoro, collaborazione o altro

- la richiesta di dividere l'orario di lavoro con altra persona non è un obbligo ma una facoltà intesa come diritto e deriva da una situazione di crisi come quella di oggi.
Se il figlio o il coniuge subentra nell'effettuare le altre 4 ore nella famiglia non c'è caduta del reddito con una ripartizione più equa dello sforzo lavorativo. Pensa a quanti lavoratori prima e dopo l'orario di lavoro devono sobbarcarsi anche ore per raggiungere il posto di lavoro. Spesso alle 8 ore se ne aggiungono altre due e il risultato è di una persona che rientra a casa distrutta.
Non è una vita umana, non si ha tempo per partecipare alla vita sociale. Forse questo è uno degli obiettivi di chi vuole lasciare le cose come stanno, ma noi dobbiamo avere obiettivi diversi, la vita deve poter essere vissuta a pieno anche dai lavoratori.
Quanto al fatto che il figlio dell'operaio farà l'operaio, ti faccio osservare che con 4 ore di lavoro resta tempo per altri interessi. E poi il figlio disoccupato ti sembra che abbia una migliore prospettiva.

-quello che esiste adesso non riguarda tutti i disoccupati, ma tra essi fa differenze notevoli
Intanto la mobilità di cui parli fa mantenere come attive imprese decotte e questo va eliminato, e poi l'indennità di disoccupazione prevede che l'interessato abbia un certo numero di contributi pregressi, per cui sono esclusi tutti coloro che non li hanno perchè non hanno mai lavorato in regola oppure non raggiungono il numero richiesto.
Io parlo di un diritto che spetta a tutti gli inoccupati, a condizione di svolgere l'attività richiesta e se si rifiuta l'offerta di lavoro si decade dal diritto.
Il servizio civile che esiste può essere inglobato in questa nuova forma di intervento dello Stato, quello attuale è sconosciuto tra i giovani.
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MessaggioInviato: 06 Ott 2014 07:57    Oggetto: Rispondi citando

Maary79 ha scritto:

Citazione:
E poi prevedere per gli occupati la possibilità di fare 4 ore, e di offrire le altre 4 ore di lavoro ad un’altra persona (figlio, coniuge o altro). Lo stipendio andrebbe dimezzato, ma il numero di contributi ai fini pensionistici considerato pieno.


Ti ho già scritto le mie perplessità su questo punto e provo a riproportele. Se non rispondi vuol dire che parli da solo e sei un po' matto!! Wink

1 Se un coniuge fa un lavoro che l'altro coniuge non ha la competenza, i requisiti, la capacità, per poterlo svolgere come la mettiamo?
2 Poi non si andrebbe a finire che i figli degli operai fanno gli operai e i figli degli impiegati fanno gli impiegati, (e così via) senza possibilità di miglioramento professionale in base alla classe sociale?
3 Lo stipendio dimezzato? Se un operaio medio guadagna 1.100 euro, se lo dimezzi prende 550 euro...ti sembra che sia uno stipendio ragionevole? Specie se poi i coniugi si separano o i figli escono di casa?


4) Dici "Lo stipendio andrebbe dimezzato, ma il numero di contributi ai fini pensionistici considerato pieno."

Quindi il datore di lavoro improvvisamente si trova a pagare il doppio di contributi pensionistici.
Oppure, in alternativa, l'INPS riceve la metà dei contributi. Ma per fortuna è un istituto florido e riuscirebbe ad andare avanti senza problemi anche in questo caso.
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MessaggioInviato: 06 Ott 2014 15:13    Oggetto: Rispondi citando

Paolo De Gregorio ha scritto:
Lo stipendio andrebbe dimezzato, ma il numero di contributi ai fini pensionistici considerato pieno.


Il discorso contributi per i part-time funziona così, si ricevono contributi in base all'orario effettivo di lavoro, i contributi non potranno mai essere considerati pieni, non sarebbe neanche giusto dare la stessa pensione a chi ha lavorato molto meno.
Ad esempio se uno lavora 40 anni a 20 ore settimanali, avrà una pensione inferiore di chi ne avrà lavorate 30 o 40 (ore), ma l'avrà sempre dopo 40 anni di lavoro (o 67 anni di età).
Cominciassero a togliere pensioni d'oro, ed integrative (vedi ad esempio quei sindacalisti che per un mese di lavoro ricevono 60.000 euro di pensione integrativa all'anno), potremo cominciare a respirare e a pensare che una persona dovrebbe andare in pensione a 60 anni spaccati, con i contributi effettivamente maturati.
Ma ad oggi non è così se hai meno di 67 anni e meno di 40 anni di contributi non ti danno un bel niente.



Paolo De Gregorio ha scritto:
la richiesta di dividere l'orario di lavoro con altra persona non è un obbligo ma una facoltà intesa come diritto


Attento a parlare di diritti che poi senza che te ne accorgi diventano diritti acquisiti!! Wink
Ma secondo te in che Paese siamo? Questo darebbe libertà assoluta a raccomandazioni di ogni tipo, e poi le pari opportunità dove le mettiamo?
Metti caso un dipendente pubblico, che divide il suo orario con il figlio, negli ultimi 2 anni di attività, poi il padre va in pensione, il figlio si ritrova ad orario pieno, non lo condivide con nessuno, e non ha neanche dovuto fare il concorso.

Io, in linea di massima sarei daccordo sul fare l'orario part-time, a patto che questo porti ad uno stipendio ragionevole.
Ad oggi ci sono molti lavoratori part-time, anche a 8 ore settimanali.
Lavorare tutti ok, ma mica per avere l'elemosina, per fare stipendio penso che almeno 25 ore settimanali ci vogliano, ovviamente dipende dall'incarico o mansione che si svolge, dal contratto, più la paga oraria è alta, più possono permettersi il lusso di fare meno ore.



Paolo De Gregorio ha scritto:
Pensa a quanti lavoratori prima e dopo l'orario di lavoro devono sobbarcarsi anche ore per raggiungere il posto di lavoro.


E questo cosa centra? E' proprio perchè non tutti hanno la fortuna di lavorare vicino a casa che si deve garantire un reddito minimo, al di sotto di questo gli conviene starsene a casa.



Paolo De Gregorio ha scritto:
quello che esiste adesso non riguarda tutti i disoccupati, ma tra essi fa differenze notevoli
Intanto la mobilità di cui parli fa mantenere come attive imprese decotte e questo va eliminato, e poi l'indennità di disoccupazione prevede che l'interessato abbia un certo numero di contributi pregressi, per cui sono esclusi tutti coloro che non li hanno perchè non hanno mai lavorato in regola oppure non raggiungono il numero richiesto.
Io parlo di un diritto che spetta a tutti gli inoccupati, a condizione di svolgere l'attività richiesta e se si rifiuta l'offerta di lavoro si decade dal diritto.
Il servizio civile che esiste può essere inglobato in questa nuova forma di intervento dello Stato, quello attuale è sconosciuto tra i giovani.


Forse ho capito dove vuoi andare a parare! Il reddito di cittadinanza. E qui sono d'accordo, in molti stati europei esiste.
Ma ricorda che un disoccupato che ha maturato il diritto alla disoccupazione (solitamente dato da uno o più contratti a tempo determinato) un disoccupato in mobilità (azienda chiude definitivamente) o un cassa integrato (azienda aperta, ma in crisi), non devono essere considerati sullo stesso piano di uno che non lavora da anni o che non ha mai lavorato. Penso invece che una persona, scaduto il termine ultimo per ottenere il idennità di disoccupazione, debba aver modo di continuare a ricevere un sussidio, magari inferiore, ed essere aiutato per un reintegro sul posto di lavoro.

Il servizio civile è un'altra cosa, te lo già detto, tu parli dei lavori socialmente utili, e li sarei d'accordo, se la domanda non superasse (come al solito) l'offerta.
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MessaggioInviato: 06 Ott 2014 19:22    Oggetto: Rispondi citando

cara maary79

-le regole del part-time di oggi si possono e si debbono modificare.

Ho scritto "il numero dei contributi" in quanto voglio dire che uno degli elementi che determina l'importo della pensioni è il numero di contributi settimanali, l'altro che conta è la retribuzione percepita, anche se con il sistema contributivo non è determinante come nel precedente sistema retributivo.. Certo l'importo della pensione si ridurrebbe ma verrebbe calcolato sul numero dei contributi pieno.

Il requisito dei 40 anni di contributi è essenziale per le pensioni di vecchiaia anticipata, all'età pensionabile il requisito minimo è 20 anni.

Quanto all'eliminazione, immediata, delle pensioni scandalose dei sindacalisti, sono d'accordo insieme alla eliminazione delle pensioni d'oro e integrative. La casta fa resistenza, ma è qui che alberga lo scandalo.

-L'osservazione dell'aggiramento dello scoglio del concorso pubblico per accedere al posto statale attraverso la suddivisione dell'orario di lavoro è interessante, oggi tale sistema è usato per le assunzioni degli invalidi civili. Ovviamente sono temi che vanno approfonditi.


-Lo so che il servizio civile oggi è un'altra cosa, ma lo voglio superare e inglobare nel nuovo servizio civile, legato al godimento del "reddito di cittadinanza", così come voglio superare tutte le distinzioni e suddivisioni tra indennità di disoccupazione, mobilità varie i cosiddetti "ammortizzatori sociali" odierni, che si realizzano con troppi interessi esterni a mantenerli così.

Semplificazioni e chiarezza dicono: via tutti i cosiddetti "ammortizzatori sociali" che durano decenni, via le fittizie esistenze delle aziende decotte, un solo intervento dello Stato: reddito di cittadinanza per tutti gli inoccupati, a condizioni stabilite (lavoro di servizio civile, decadenza se si rifiuta offerte di lavoro).
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Giunone
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MessaggioInviato: 07 Ott 2014 09:49    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
... reddito di cittadinanza per tutti gli inoccupati, a condizioni stabilite...


Gran bella idea, ma, come al solito, pura TEORIA... Question Quando si passa all'attuazione pratica spesso ci si ritrova con risultati indesiderati e non calcolabili

Le buone leggi ci sono già, basterebbe farle rispettare, è proprio questo lo scoglio peggiore! Gli Italiani pensano di essere furbi, ed è questa presunta furbizia ad aver creato lo sfascio che abbiamo

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MessaggioInviato: 07 Ott 2014 17:34    Oggetto: Rispondi citando

Paolo De Gregorio ha scritto:
Ho scritto "il numero dei contributi" in quanto voglio dire che uno degli elementi che determina l'importo della pensioni è il numero di contributi settimanali, l'altro che conta è la retribuzione percepita, anche se con il sistema contributivo non è determinante come nel precedente sistema retributivo.. Certo l'importo della pensione si ridurrebbe ma verrebbe calcolato sul numero dei contributi pieno.


Continua a non essermi chiaro cosa intendi con "numero di contributi pieno". Ma se l'importo della pensione si riduce presumo che siamo d'accordo che meno lavori, meno alla fine prendi di pensione, ed è giusto che sia così, altrimenti tutti sceglieremo di lavorare poco! Wink
Per non contare che non so come funziona esattamente, se uno ad esempio ha lavorato un tot.di anni part-time e un altro tot.full time, con che base venga calcolata la pensione, mi verrebbe da pensare in base agli ultimi contributi versati.

Paolo De Gregorio ha scritto:
Il requisito dei 40 anni di contributi è essenziale per le pensioni di vecchiaia anticipata, all'età pensionabile il requisito minimo è 20 anni.


Se hai 20 anni o comunque meno di 40 (o 42 che sia) la minima te la danno a 67 anni, ci sono delle diversificazioni tra uomo e donna, che comunque non tolgono che non tutti avranno modo e la salute per lavorare fino a quell'età.
Io sarei per dare la possibilità a chiunque abbia 60 anni di età di scegliere se andare in pensione, anche con 20 anni di contributi versati.


Paolo De Gregorio ha scritto:
-Lo so che il servizio civile oggi è un'altra cosa, ma lo voglio superare e inglobare nel nuovo servizio civile, legato al godimento del "reddito di cittadinanza", così come voglio superare tutte le distinzioni e suddivisioni tra indennità di disoccupazione, mobilità varie i cosiddetti "ammortizzatori sociali" odierni, che si realizzano con troppi interessi esterni a mantenerli così.


Lessi tempo fa vari articoli al riguardo e facendo due conti...tagliando lo spreco in ogni sua parte, stipendi d'oro e pensioni d'oro di politici e maneger vari, via grandi opere inutili, corruzzione (che è un'utopia, vabbè), guerre, ecc..i soldi non sarebbero abbastanza per far fronte ad ogni inoccupato, e dunque anche se fosse possibile indire un reddito minimo di cittadinanza, sarebbero comunque necessarie delle distinzioni, in base al reddito, figli o persone a carico, casa di proprietà, ecc..non potrebbe comunque essere per tutti.
Per non parlare della proposta del M5S di dare 600 euro di reddito di cittadinanza, quando in Germania ne danno circa 300 (con affitto di casa pagato però).

Il "nuovo servizio civile obbligatorio", in cambio di un "reddito minimo", potrebbe essere un'idea, se i comuni avessero "offerta", ma ad oggi non c'è, molti lavori sono appaltati a cooperative sociali, o enti di volontariato, o ancora a ditte private.
Qualche posto si potrebbe ricavare dagli enti di volontariato, che impiegano pensionati, ma sarebbe comunue poco, di certo non si possono licenziare dipendenti privati che lavorano per aziende o cooperative.

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MessaggioInviato: 07 Ott 2014 17:45    Oggetto: Rispondi citando

Giunone ha scritto:
Citazione:
... reddito di cittadinanza per tutti gli inoccupati, a condizioni stabilite...


Gran bella idea, ma, come al solito, pura TEORIA... Question Quando si passa all'attuazione pratica spesso ci si ritrova con risultati indesiderati e non calcolabili

Le buone leggi ci sono già, basterebbe farle rispettare, è proprio questo lo scoglio peggiore! Gli Italiani pensano di essere furbi, ed è questa presunta furbizia ad aver creato lo sfascio che abbiamo

Ciao, un sorriso Very Happy


Di leggi ce ne sono di buone e di meno buone, l'Italia è famosa per "l'interpretazione" di una legge invece che dell' "applicazione", tutto perchè non c'è chiarezza di fondo.
Si parla in teoria certo, in pratica ci teniamo i decreti che ci propongono, piacciano o meno.

Ciao
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MessaggioInviato: 08 Ott 2014 07:35    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
...l'Italia è famosa per "l'interpretazione" di una legge invece che dell' "applicazione"...


Ovvio, devi applicarle bene, ma se c'è chi fa il furbo...Crolla la baracca

Oltretutto resta da risolvere il problema dei controlli: perchè se ci sono persone che dicono di aver lavorato in campagna e non hanno mai fatto un giorno di lavoro...La spesa dei contributi ricade integralmente sulla collettività. Allora come la mettiamo? Fatta la legge trovato l'inganno, qualunque sistema ottimo in teoria deve OBBLIGATORIAMENTE tener conto dei furbetti, che non sono più l'eccezione ma la regola

Come controllare? E' qui la vera sfida, non nel reddito di cittadinanza, perchè molti che figurano disoccupati lavorano in nero e guadagnano più di chi ha uno stipendio, quindi lavorando la metà delle ore, il resto finisce nel calderone delll'illegalità, chi controlla? Non puoi avere un controllore a lavoratore..... Question

Ora capisci perchè parlo di furbizia?

Ciao
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Maary79
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MessaggioInviato: 09 Ott 2014 10:22    Oggetto: Rispondi citando

@giunone

Vero che bisogna tener conto dei furbetti, e non mancheranno di certo coloro che lavorando part-time faranno un lavoro in nero per arrotondare, o per impegnare il tempo libero guadagnando.

Ma questo già accade...pensa ai lavoratori che percepiscono l'idennità di disoccupazione, o di mobilità o casse integrazioni varie, che in realtà lavoracchiano in nero, ci sono pure i pensionati che lavorano in nero, ed è per questo che lo Stato ha creato un contratto anche per loro...così almeno stanno in regola e qualcosa di tasse pagano. Peccato, però che in alcuni casi questi vengano preferiti ai giovani, in quanto costano meno di un dipendente normale. Li hanno fatti andare in pensione a 40 - 50 anni di età? Non hanno messo in conto che vista la giovane età, avrebbero continuato a lavorare? No!!

Diciamo che con la crisi, il lavoro nero costa meno, e trovano solo disperati che accettano di lavorare per quelle miserie, per non contare il rischio di venire beccati...appunto per chi ha l'idennità.

E' per questo che un'azienda deve essere punita anche con l'incarcerazione del titolare dell'azienda o di tutti i soci, oltre che una cospiqua cifra come sanzione, senza sconti o patteggiamenti. Inoltre il lavoratore sopreso a lavorare in nero, che percepisce l'idennità o pensione oltre a sospendergliela io lo sanzionerei, per evasione fiscale, come le aziende del resto. I metodi forti servono, e vedrai che la gente non cercherà, nè offrirà, posti di lavoro in nero. E magari, giusto per assurdo....per chi denuncia situazioni di lavoro in nero, una bella ricompensa!!
Si lo so sono estremista! Wink Ma per me sono dei parassiti criminali.

Riguardo a questo:

Citazione:
perchè se ci sono persone che dicono di aver lavorato in campagna e non hanno mai fatto un giorno di lavoro...La spesa dei contributi ricade integralmente sulla collettività.


Non è che ti puoi inventare di aver lavorato, è il datore di lavoro che versa eventuali contributi e tasse, e se sono contenti loro di pagare e non avere la manodopera.
Questo accadeva con gli immigrati che in cambio di un lavoro fittizzio (per avere il permesso di soggiorno), erano disposti a pagare, ma di tasca propria!

Ciao
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Giunone
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MessaggioInviato: 09 Ott 2014 14:50    Oggetto: Rispondi

Citazione:
...E' per questo che un'azienda deve essere punita anche con l'incarcerazione del titolare dell'azienda o di tutti i soci, oltre che una cospiqua cifra come sanzione, senza sconti o patteggiamenti...


Ma dove? Nel Paese dell'imputato secondo te si viene puniti? Forse quando rinasceremo sarà così, per ora gli assassini non fanno manco un giorno di galera, figurati gli evasori fiscali a cui danno una pacca sulla spalla e li premiano pure!

Citazione:
...Si lo so sono estremista!


Ma quale estremista! Ma per favore!

Comunque oramai è dimostrato che le idee ottime in teoria non funzionano, purtroppo, in pratica, già da questa discussione si capisce come le soluzioni esistono ma.....................Il disastro è applicarle! E' come il reg di sistema andato e l'EDIT di sistema impossibile, consentimi il paragone informatico, almeno in questo sito...lol

Ciao
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