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l'insostenibile peso della ragione
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Autore Messaggio
paolodegregorio
Dio minore
Dio minore


Registrato: 13/07/07 12:00
Messaggi: 979

MessaggioInviato: 23 Feb 2015 17:30    Oggetto: l'insostenibile peso della ragione Rispondi

- l’insostenibile peso della ragione -
di Paolo De Gregorio, 23 febbraio 2015

Verso la fine della propria vita è più facile che si parli a se stessi e agli altri senza dire balle, senza veli, cercando di chiamare le cose col loro nome, senza cortine fumogene che cercano di nascondere le nostre vere convinzioni, i nostri bilanci, la paura della sofferenza e del vuoto che ci si preparano come scenario finale.
Solo le religioni offrono una prospettiva di esistenza oltre la morte, ma per un laico di tutta una vita è difficilissimo affidarsi ad esse con profonda convinzione perché alla fede, come alla laicità, si arriva per percorsi lunghi, storici, fatti di vita vissuta, di traumi, di ricerca, di piccole felicità e di tanti dolori.
Per me la più grande sofferenza è quella di non aver potuto determinare il più piccolo cambiamento sociale inteso in modo ampio, che renda la vita degna di essere vissuta, senza patire fame e malattie e senza essere costretti ad abbandonare la propria terra per andare a fare gli schiavi salariati dove il mercato comanda.

Eppure mai l’umanità ha posseduto tanti mezzi tecnici e sanitari per limitare le nascite, per far lavorare tutti quattro ore al giorno, per diffondere cultura e prevenzione delle malattie, mentre dominano cinici disegni di massimo sfruttamento umano, di disprezzo per l’ambiente, di una politica farmaceutica che indirizza la ricerca per rendere croniche le malattie e non per guarirle, con fatturati da multinazionali del petrolio.
La nostra vita, e spesso la nostra morte, dipendono da questo mostruoso sistema le cui fila sono tirate dall’1% degli abitanti della terra con poteri illimitati che sono dati dal possedere non solo i beni materiali, ma anche banche, mezzi di informazione, mezzi di distribuzione delle merci, medicine, musica, droga, poteri assoluti che nessuna politica è in grado oggi né di limitare e tanto meno di contrastare.
L’ECONOMIA CRIMINALE, contro cui si leva la sola voce di Francesco, è semplicemente contro l’uomo, contro l’ambiente, contro la vita, a favore delle guerre e delle accumulazioni di ricchezze sempre più in mano a pochi.

Con tutta la buona volontà è difficile scorgere in questo scenario una speranza di cambiamento, soprattutto dopo il fallimento del comunismo trasformatosi in spietato capitalismo, dopo aver visto nei secoli la Chiesa, dalle Crociate in poi, abbandonare il principio fondante del “NON UCCIDERE” e governare il potere temporale con la tortura e la pena di morte, e appoggiare colonialismo e schiavismo. Lo stesso Francesco è oggi ferocemente boicottato dalle gerarchie vaticane e per ciò che afferma io sono sicuro che sta rischiando la vita, e non certo per mano islamica.
Dovunque mi giri non vedo altro che trionfare il male, la corruzione, l’ipocrisia, l’egoismo, la violenza, la droga, l’alcolismo, la depressione, la tristezza e la solitudine, la brama famelica di denaro da ottenere ad ogni costo, la cultura diffusa che solo con i soldi puoi comprare tutto.

La sola strada che valga la pena di percorrere mi sembra quella di investire in rapporti umani fino a farli diventare comunità, progetto di vita e di lavoro, dove si coltivi come prezioso l’esatto contrario di quello che vale nella nostra società: la sincerità, la capacità di collaborare, la lealtà, l’onestà, il bene comune, l’orrore per lo sfruttamento di un altro uomo.
Invidio profondamente chi possiede una fede autentica. Costoro possiedono una possente ancora che impedisce loro di andare alla deriva e rimandano ogni azione ed ogni sofferenza a dei significati precisi, trascendenti.
Per un laico vi è solo la “insostenibile leggerezza dell’essere”, la coscienza che questo filo sottile della vita si può spezzare ogni giorno e finire nel NULLA di un insignificante mucchietto di cenere.
Paolo De Gregorio
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