Olimpo Informatico

[vathek]

Edit by Holifay
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Certo che pure loro non è che facciano molto per rendersi più simpatici agli occhi del mondo..... come ci raccontano qui i nostri amici....

P.S.: appunto....

[smecca]

Come si fa a difendere qualcuno, solo perchè è un rappresentante sindacale, se nessuno, tra noi, conosce i motivi del licenziamento?

Questo è uno dei motivi per cui, dico, in italia c'è discriminazione e un baronale, decadente, modo di interpretare la realtà.
Se si fosse trattato di uno qualunque, non iscritto al sindacato, ne parente di un sindacalista, col cavolo che se ne sarebbe parlato.

Se posso avanzare la mia un'ipotesi, visto che qui si danno per scontate certe cose e si attribuisce una colpa all'azienda senza prove dei fatti, quella lavoratrice non pensava a lavorare ma solo a fare politica, e, allora hanno fatto bene a licenziarla.

Un' azienda è un organismo complesso che, lasciato a se stesso, tende a deprimersi e a soccombere... . Le sue cellule sono i lavoratori, ed è ovvio che ci sia una selezione naturale al suo interno (escludendo ovviamente quei lavoratori che fanno parte delle categorie protette).
Se un'azienda vuole soppravvivere su un mercato, deve tirare fuori i denti. Le cellule devono fare il loro lavoro, e una cellula impazzita sarà solo l'inizio di una metastasi incontrollabile. Allora anche le cellule buone, ne pagheranno le conseguenze.

Bisogna cercare di salvare questo paese e tutti devono dare il proprio contributo. Lavorare 'seriamente' e non 'lentamente', come quella certa 'radio Alice' diffondeva nell'etere.
Se il sindacato non pensa a difendere i 'veri diritti' dei 'veri lavoratore', diventa l'ennesimo soggetto politico, ed allora sara veramente la crisi più nera di questo paese. Tutti noi dovremmo lavorare seriamente e professionalmente ed emarginare chi non lo fa, solo per esercitare una pressione positiva su di quello, non certo per nuocergli.


Saluti.

[jaclo]

C.V.D.

[holifay]

Smecca, se vuoi approfondire una questione sei pregato (gentilmente ) di aprire un nuovo topic.

[smecca]

[rebelia]

ti dico come mi regolo io: se l'argomento si discosta decisamente dal topic iniziale, apro un nuovo thread e segnalo che le riflessioni partono da "qui" linkando il thread originale

[smecca]

ok!!!

[vathek]

Se anche il sindacato, o il singolo sindacalista, ti sta sulle balle non lo puoi licenziare solo per questo o solo perché fa politica all'interno dell'azienda invece di lavorare (ti assicuro che tra pubblico e privato ci sono così tante persone che fanno i sindacalisti di mestiere che neanche te lo immagini). Quindi a meno che una persona non abbia causato grave danno all'azienda, non la puoi licenziare. Vedi Maroni stesso, che per quanto antipatico potrà essere, ha bacchettato l'Alitalia (e lì ce ne sono eccome di sindacalisti professionisti!) per non aver riconosicuto il SULT come controparte sindacale. Equivale a dire a centiania di dipendenti che la loro parola conta meno di una puzzettina....
Il solito, unico e annoso problema è che azienda e lavoratori si fronteggiano l'un l'altro sempre come avversari, mentre dovrebbero capire che il bene e la prosperità dell'uno va anche a vantaggio dell'altro.

[smecca]

Sono a favore del sindacato, ma deve essere arbitro finchè l'individuo, nello svolgimento del proprio lavoro, non venga effettivamento leso nei suoi diritti.
Aziende e sindacati hanno lo stesso interesse, come tutti noi italiani abbiamo un interesse a che la nostra industria si sviluppi. Non è un interesse latente ma diretto e da controllare.

Inoltre, un sindacato che difende privileggi indifendibili, o troppo politicizzato, alla fine perde anche in credibilità, e questo non deve accadere, ci perderebbe l'intera società.

Come pure un'industria che si sviluppa solo con l'erogazione di finanziamenti statali, o imprenditori che si fanno diseducare dal primo politico che glieli promette in cambio del voto, non solo è poco credibile, ma anche inutile, ai giorni nostri.

Ciao, e complimenti ancora

Lepores duo qui insequitur, is neutrum capit.
(questo ve lo traduco io:
Colui che insegue due lepri non prende ne l'una ne l'altra)

[vathek]