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Festa della mamma, sono i papà a fare la differenza
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Zeus News
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MessaggioInviato: 14 Mag 2017 12:31    Oggetto: Festa della mamma, sono i papà a fare la differenza Rispondi citando

Leggi l'articolo Festa della mamma, sono i papà a fare la differenza
Il tasso di occupazione delle mamme con figli decresce ma un buon welfare aziendale può aiutare, partendo dai papà.


 

 

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{buckman}
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MessaggioInviato: 14 Mag 2017 14:49    Oggetto: Rispondi citando

Non credo di aver afferrato il problema.
Nell'articolo si riporta che è una cosa negativa se la mamma sta a casa a currare i figli, invece di andare a lavorare? E l'italia sarebbe un "fanalino di coda" per questo?
Spero di aver capito male, altrimenti significherebbe che siamo messi male e che andremo ancora peggio.
Messi male in tutti i sensi: madri che al posto di voler curare i figli vogliono curare la carriera "e" i figli significano una distorsione personale dovuta ad una distorsione sociale rispetto a quanto la natura ha previsto, con risultati che d'altronde sono visibili da decenni, come purtroppo i loro stessi desideri confermano.
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gqn77
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MessaggioInviato: 16 Mag 2017 09:35    Oggetto: Rispondi citando

Ma le statistiche sono al netto del lavoro in nero? Perchè ci sono intere provincie in cui le donne con figli lavorano ma non risultano lavoranti. A partire dalle colf che quasi nessuno assume. Poi ci sono le lavoratrici nei campi che risultano assunte solo se succede qualche cosa.
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Maary79
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MessaggioInviato: 16 Mag 2017 15:34    Oggetto: Rispondi citando

{buckman} ha scritto:
Non credo di aver afferrato il problema.
Nell'articolo si riporta che è una cosa negativa se la mamma sta a casa a currare i figli, invece di andare a lavorare? E l'italia sarebbe un "fanalino di coda" per questo?
Spero di aver capito male, altrimenti significherebbe che siamo messi male e che andremo ancora peggio.
Messi male in tutti i sensi: madri che al posto di voler curare i figli vogliono curare la carriera "e" i figli significano una distorsione personale dovuta ad una distorsione sociale rispetto a quanto la natura ha previsto, con risultati che d'altronde sono visibili da decenni, come purtroppo i loro stessi desideri confermano.


Forse dovresti uscire dall'ottica "madre che preferisce la carriera ai figli" e piuttosto capire che "una madre lavora per mantenere i figli". Figli che vanno a scuola o asilo e che non hanno bisogno di stare con i genitori 24h. E poi una cosa non esclude l'altra.
Siamo il fanalino di coda? No...non è un merito.
Sono finiti i tempi dei grandi stipendi del padre di famiglia.

Un luminare questo tizio dell'articolo, tanto di cappello.
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Maary79
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MessaggioInviato: 16 Mag 2017 15:41    Oggetto: Rispondi citando

gqn77 ha scritto:
Ma le statistiche sono al netto del lavoro in nero? Perchè ci sono intere provincie in cui le donne con figli lavorano ma non risultano lavoranti. A partire dalle colf che quasi nessuno assume. Poi ci sono le lavoratrici nei campi che risultano assunte solo se succede qualche cosa.


In teoria no. Dev'essere una magra consolazione fare la colf, o lavorare in nero...e comunque, in certi settori, dove c'è poca professionalità non è che lavorano in nero solo le donne o le mamme, lo sfruttamento non ha sesso, età e nazionalità.
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gqn77
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MessaggioInviato: 17 Mag 2017 09:50    Oggetto: Rispondi citando

Sula qualità del lavoro non mi esprimo, è un altro tipo di problema. Il fatto è che non credo che in italia le donne siano poco occupate ma solo che gli italiani, da buoni figli di puttana, se ne approfittino appena possono.

Ho citato propio colf e lavoro di raccoglitrice in quanto lavori che solitamente coinvolgono molto le donne e quasi sempre sono in nero.

Quanto alla parità di genere del lavoro nero, se credessimo alle statistiche degli inoccupati, praticamente in italia, in età lavorativa, lavorerebbe una persona su due, cosa che non si conforma alla situazione dei consumi. Il lavoro nero è generalmente tanto. Fra l'altro proposto da chi poi si lamenta delle alte tassazioni e accettato da chi si lamente poi degli scarsi servizi.
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Maary79
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MessaggioInviato: 17 Mag 2017 17:44    Oggetto: Rispondi citando

Mah, dipenderà dalla zona, ma da quel che ho visto fin'ora, provenendo da una provincia agricola del nord, è che questo lavoro era fatto in prevalenza da maschi, in quanto è un lavoro pesante... ultimamente da stranieri, ci saranno anche donne per carità, non lo voglio mettere in dubbio, e non è nemmeno tutto lavoro nero, per lo più è stagionale, e molti vecchi (e vecchie) ora prendono una pensione grazie a quel lavoro.
Ho lavorato anch'io in campagna, quando ero studentessa, in nero (gli studenti venivano impiegati magari non per tutta la stagione, ma in genere per quel mese o 2 che ci si doveva sbrigare a raccogliere) ma ora i tempi sono cambiati, da quello che mi dicono...la disperazione degli stranieri non ha eguali di nazionalità italiana, da qui lo sfruttamento incontrollato di oggi, e più avanti si andrà, di questo passo, peggio sarà.

D'accordo per la colf, o la baby sitter, sono i classici lavori in nero, e fatti da donne o ragazze, non censiti da nessuno. Ma tieni presente che ogni colf, che magari fa 4 ore a settimana esiste perché magari c'è una famiglia (fortunata) dove lavorano entrambi i coniugi.
Per me fare la colf in questo modo non è lavorare, è un arrotondare, tirare avanti, ma non prospetta nessun futuro. Insomma, per me non è un lavoro e non fa testo. Andrebbe bene per una pensionata.
Stessa cosa fare la baby sitter, va bene in nero e per una ragazzina o pensionata, in quanto anche qui le ore al netto di asili, scuola e dopo scuola, sarebbero poche.

Il lavoro nero poi esiste ed esisterà sempre, nelle piccole realtà lavorative, anche di bar o ristoranti, piccole fabbriche o uffici. È anche fortuna il non caderci dentro, o uscirne fuori.

Poi se ci mettiamo a parlare di statistiche, sono così bravi a inserire anche chi è occupato anche occasionalmente, giusto per farci credere che il problema disoccupazione è in via di soluzione, o che il governo X ha fatto bene il suo lavoro.
Rolling Eyes
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Gladiator
Dio maturo
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MessaggioInviato: 26 Mag 2017 18:32    Oggetto: Rispondi

Ha poco senso fare un confronto di questo tipo fra Italia e Svezia o Finlandia già si parte da differenze enormi nel tasso di occupazione generale:
Italia 55,7%, Svezia 74,9% e Finlandia 68,7%

Se poi si va a vedere l differenza fra uomini e donne si ha:
Uomini -> Italia 64,7%, Svezia 76,5% e Finlandia 69,5%
Donne -> Italia 46,8%, Svezia 73,1% e Finlandia 68%

Quindi l'occupazione generale in Italia è inferiore di quasi 20 punti percentuali rispetto alla Svezia e di 13 punti percentuali rispetto alla Finlandia ma il vero solco si crea guardando il dato di occupazione femminile dove si ha un -26% rispetto alla Svezia e un -21% rispetto alla Finlandia.

Francamente penso che il vero problema in Italia sia la bassa occupazione femminile in generale che si acuisce, certo, maggiormente quando si parla di donne con figli per svariate ragioni fra le quali metto arretratezza della mentalità maschilista che ancora sovente vedo e scarsità di supporto alle famiglie con figli citata anche nell'articolo.
Però fino a che non si risolve il primo problema temo che per il secondo si possa fare poco con interventi solo sul welfare.

Fonte dati anno 2014: link
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