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Quale democrazia?
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paolodegregorio
Dio minore
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Registrato: 13/07/07 12:00
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MessaggioInviato: 06 Ott 2017 17:16    Oggetto: Quale democrazia? Rispondi citando

- quale democrazia? -
di Paolo De Gregorio, 6 ottobre 2017

Quotidianamente ci lamentiamo (spesso a ragion veduta) della pervasiva illegalità che si manifesta dappertutto, dalle Università, alla politica, fino ad arrivare al malcostume diffuso di chi posteggia con arroganza nei parcheggi riservati ai disabili, ma non ci indigniamo per lo sfregio inferto alle regole democratiche della nostra comunità, insulto del massimo livello, in quanto riguarda il cuore delle nostre istituzioni: la legge elettorale, che per ben due volte è stata giudicata incostituzionale dalla Suprema Corte.

Il cosiddetto “Porcellum” sotto il regno di Napolitano fu bocciato il 4.12.2013, mentre “l’Italicum” fu bocciato sotto Mattarella il 25 gennaio 2017. E’ evidente che tutti i governi succedutesi dal 2013 in poi sono illegittimi, in quanto hanno ricevuto la fiducia da parlamentari eletti con un sistema non costituzionale. Il primo provvedimento che andava preso dal Presidente Napolitano doveva necessariamente essere quello di sciogliere le Camere e andare a nuove elezioni, con la legge emendata dalle parti giudicate incostituzionali.
Credo che ambedue i Presidenti, Napolitano e Mattarella, quali supremi custodi della Costituzione, avessero il potere e forse il dovere di sciogliere il Parlamento e indire nuove elezioni, per far tornare nella legalità i rappresentanti del popolo, mentre si limitarono ad invitare i partiti a trovare presto un accordo, che naturalmente non è arrivato e il cosiddetto “Rosatellum” è una terza ipotesi di nuova legge elettorale, quasi sicuramente incostituzionale.

Il punto fermo credo sia questo: vi è una patologia grave istituzionale che riguarda la più importante delle leggi dello Stato, il cuore della democrazia, e questo blocco va superato non dai partiti, che l’hanno creato, ma da un atto solenne del Presidente della Repubblica che insedi una Commissione dei più noti costituzionalisti indipendenti che formulino una nuova legge elettorale da sottoporre all’approvazione del Parlamento.

Si coinvolgerebbe tutto il Paese in una discussione salutare su una legge dove i cittadini elettori possano trovare la possibilità di scegliere con le preferenze, con il proporzionale, senza le coalizioni che non sono altro che ammucchiate che il giorno dopo si scannano per spartirsi i poteri, con il divieto durante la legislatura di passare da un partito ad un altro, divieto di pluricandidature e abolizione delle liste bloccate.
Non so se tutto ciò è possibile, ma qualsiasi cosa è meglio dell’immobilismo e della illegalità.
Paolo De Gregorio
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paolodegregorio
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MessaggioInviato: 09 Ott 2017 20:04    Oggetto: Rispondi citando

- il rosatellum non profuma -
di Paolo De Gregorio, 9 ottobre 2017

Vi sono delle REGOLE legislative che, se fossero comprese nelle loro implicazioni pratiche, a costo zero, cambierebbero profondamente il teatrino della politica la cui rappresentazione è vecchia, ridicola, infarcita di bugie, calunnie sparate ad alzo zero, irriformabile al punto di non sciogliere un Parlamento eletto con una legge elettorale incostituzionale. Tutta la cronaca politica degli ultimi mesi non fa che parlare di trattative sotto banco, di inciuci, di governissimi, dei ricatti dei partiti minori, dei cambi di casacca dei voltagabbana, di alleanze fatte al mattino e disfatte la sera, il tutto con un denominatore comune: la possibilità giuridica per i partiti di potersi presentare alla competizione elettorale in forma di coalizione.

Basterebbe vietare questa possibilità. Per l’ottima ragione che un partito ha ragione di esistere per differenze sostanziali con gli altri, e che la storia politica recente ha certificato che le coalizioni non funzionano, sviluppano eterni litigi per la spartizione dei poteri e ciò blocca l’azione di governo, mentre il divieto di coalizione spingerebbe i partiti più piccoli a sciogliersi e ad integrarsi con quelli a loro più vicini, aiutati anche da un’altra regola indispensabile, che è quella di fissare al 5% la soglia di sbarramento per entrare in Parlamento (senza che questi voti possano essere utilizzati in nessun altro modo).

Credo che gli italiani gradirebbero molto vedere 3 o 4 simboli nella loro scheda elettorale, piuttosto che le attuali lenzuolate.
Con un sistema elettorale, che non prevede coalizioni, proporzionale e con le preferenze, per avere una immediata governabilità, il partito che ottiene più voti è quello destinato a governare, con il premio di maggioranza, per realizzare, senza alibi, il programma promesso agli elettori.

Di Battista (il meglio dei 5 stelle) invece di parlare di “golpe istituzionale”, a proposito della ennesima porcata anticostituzionale (il rosatellum) che dovrebbe diventare la legge elettorale con cui andremo a votare in primavera, approfitti di tutte le occasioni di comunicazione per proporre una nostra legge, comprensibile per tutti, il cui obbiettivo democratico (altro che populismo) sia quello di offrire ai cittadini la facoltà di dare le preferenze e alla nazione la piena governabilità, anche se una legge del genere non passerà, fino a quando gli italiani non daranno la maggioranza assoluta al M5S.
Paolo De Gregorio
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MessaggioInviato: 10 Ott 2017 20:13    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Di Battista (il meglio dei 5 stelle) invece di parlare di “golpe istituzionale”, a proposito della ennesima porcata anticostituzionale (il rosatellum)

La vera porcata l'avete fatta VOI .......bocciando l'UNICA legge elettorale che permetteva ai cittadini di eleggere democraticamente da chi voleva essere governato : l'ITALICUM !!!
Per colpa vostra, adesso siamo nella cacca, con il pastrocchio del Rosatellum.
Vergognatevi, invece di sbraitare a vanvera.
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paolodegregorio
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MessaggioInviato: 15 Ott 2017 19:34    Oggetto: Rispondi

- illegalità produce illegalità -
di Paolo De Gregorio, 15 ottobre 2017

E’ ormai evidente che la vecchia politica non riesce più ad uscire dalla dimensione di difesa del proprio status, dei propri privilegi, dei lauti stipendi, attraverso una spudorata coalizione tra falsa sinistra e falsa destra, pur di ridimensionare l’unica novità del panorama politico, con una legge elettorale porcata, pensata non per ampliare il potere del sovrano cittadino elettore, ma per sconfiggere un avversario che in Parlamento grida onestà, onestà.

Ma la colpa più scandalosa riguarda coloro che hanno il massimo dovere e potere di difesa della nostra Costituzione, cioè i Presidenti della Repubblica (Napolitano e Mattarella), che di fronte ad una pronuncia di incostituzionalità da parte della Suprema Corte in materia di legge elettorale, non si sono sentiti in dovere di dichiarare illegale un Parlamento, eletto illegalmente, e andare ad immediate elezioni con il testo emendato dalla Corte.

Da una mela marcia non può che nascere del marciume, dalla illegalità non può che nascere illegalità. Infatti, l’attuale “rosatellum bis”, oltre alla vergogna di non essere stato discusso, ma affidato al voto di fiducia, è frutto del lavoro di un Parlamento eletto fuori dalla carta costituzionale e crediamo che si porterà dietro questo marchio.
Il danno, soprattutto culturale, è molto grave, perché la nostra democrazia ha bisogno di regole certe, chiare, comprensibili, e non si può pretendere che i cittadini rispettino le leggi e paghino le tasse se la legge più importante, che riguarda il potere del popolo sovrano, viene gettata nella illegalità e negli interessi di bottega.

Per sbloccare questa situazione, in cui la politica ha dato il peggio di sé, in assenza dell’istituto del “referendum propositivo” dove sono sicuro che arriverebbe a proposte di leggi elettorali più serie, si potrebbe pensare ad una legge formulata dalla Corte Costituzionale, da sottoporre al giudizio dei cittadini in un Referendum, che dicano sì o no, dando così una severa lezione al sistema partitico, che ci tiene volutamente nella illegalità in cui si trova così bene.

Francamente non vedo altra strada per arrivare ad una legge elettorale finalmente costituzionale e fatta con spirito costituente, lontana da interessi partitici particolari, vicina ai cittadini non più nel ruolo di sudditi.
Caro Presidente Mattarella, se ci sei batti un colpo.
Paolo De Gregorio
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