Olimpo Informatico

[Zeus News]

Leggi l'articolo Proton Docs, documenti al riparo da occhi indiscreti
Funziona come Google Docs, ma nessuno metterà mai le mani sui dati degli utenti.


 
Immagine generata con DiffusionArt.
 

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[{flipper}]

Uso con discreta soddisfazione la VPN di Proton da circa due anni, e posso ritenermi soddisfatto.
Per il cloud non ne sento il bisogno: ho una chiavetta criptata con TrueCrypt, e se la perdo sono certo che, diversamente da Bitlocker, nessuno potrà mettere le mani sui miei file.
Se vado all'estero carico i file, sempre criptati, su un qualunque drive online, per evitare i ficcanaso aeroportuali delle repubbliche delle banane (molto compresi nel loro ruolo) e degli imperi (molto consapevoli del loro ruolo di dominatori) che visito.

[zeross]

L'offerta di spazio di archiviazione remoto di Proton e più vantaggiosa di quella di Google, allineando le offerte di entrambi che sono sia su tagli di spazio diversi che di prezzo differente.
Facendo una equivalenza quella di proton e più interessante.

Poi le considerazioni di Flipper sui controlli aeroportuali sono condivisibili, anche se il personale di dogana non ha le capacità tecniche e talvolta nemmeno quelle intellettive per indagare su simili dispositivi.

[{al}]

crittografia end-to-end su un documento condiviso? a me me pare na... se è una bufala questo pure tutto il resto casca

[Johannes]

"Proton si impegna a non raccogliere mai alcun dato dagli utenti, per nessuno motivo". Eh, certo, fidiamoci, come no... Se lo dicono loro, come si fa a non fidarsi? E' dall'inizio, da quando è nata la Proton ("mail") che girano le voci (puntualmente smentite da alcuni "entusiasti del servizio", chi altro potrebbe essere se no?) che è un honeypot della NSA. Non ho possibilità di corroborare questa tesi, ma vorrei specificare che mi è capitato varie volte che delle persone, per le quali ero sicuro che si trattasse di sbirrame dall'altra sponda dell'Atlantico e/o della feccia sorosoide, consigliasse agli altri presenti Proton, giurando e spergiurando che è riservata e sicura. E poi, quando io facevo delle domande e osservazioni giravano e cambiavano argomento. Ora qualcuno potrà dire: "Ma dobbiamo allora fidarci di te, giusto, che è vero quello che tu scrivi"? Assolutamente no. Mai fidarsi senza verificare (o usare la ragione in assenza - temporranea o meno - assenza di elementi corroborativi, finché questi emergono). Aggiungo solo che già dall'incubazione si spacciavano per un'azienda svizzera, in modo che la gente pensi "dati in Svizzera sono come soldi in Svizzera. Sicuri e intoccabili". Peccato che neanche quello si può sostenere ormai da anni. E, dall'altra parte, dall'incubazione avevano sedi negli Stati Un(i)ti d'America. E li, non lo dico io, lo dicono le loro leggi, o metti i dati a disposizione a chi "dall'alto" te li chiede o non lavori (si fermano a questo solo quando si sentono buoni, oovvero ogni 29 o forse 30 di febbraio).

[Gladiator]

Francamente non ritengo troppo furbo fidarsi sempre dell'oste che magnifica il proprio vino... soprattutto in campo informatico!