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Zeus News Ospite
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Inviato: 15 Set 2002 23:00 Oggetto: Cuba on line |
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Commenti all'articolo Cuba on line
Molti non lo sanno ma Etecsa, la compagnia di telecomunicazioni di Cuba è nata come una joint-venture tra Telecom Italia e il Governo cubano. Etecsa gestisce il portale Internet Cubasi in italiano e spagnolo, indispensabile per conoscere meglio Cuba (magari prepararsi per un viaggio). |
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Claudio Giulietti Ospite
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Inviato: 23 Nov 2003 23:50 Oggetto: La libertà nel Web è pericolosa |
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A volte gli uomini hanno una doppia faccia, una con la famiglia, le persone che conoscono e l'altra quando si è sicuri di non essere visti. Un'attività di monitoraggio e controllo dei siti non è cosi biasimevole.
Vorrei sapere se ci sono possibilità di lavoro anche temporaneo in collaborazione con Telecom Italia in loco (a Cuba). Potete aiutarmi? Sono laureato in Lingue e ho fatto la mia tesi di laurea a Cuba (Havana). Vorrei trasferirmi li lavorando. Potete darmi qualche dritta? |
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Pier Luigi Tolardo Ospite
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Inviato: 24 Nov 2003 00:25 Oggetto: Per Claudio.... |
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Non credo che ci siano molte possibilità di lavoro nella Telecom cubana: la partecipazione di Telecom Italia è soprattutto di tipo finanziario, con la presenza, se necessaria, di personale tecnico per formare il personale locale.
Comunque in www.telecomitalia.it , il sito istituzionale di Telecom Italia, c'è una sezione Job dove puoi inserire il tuo Cv. |
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Valentino Ospite
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Inviato: 27 Ago 2004 18:05 Oggetto: Cuba on line... |
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le ultime due righe dell'articolo mi lasciano un pò
perplesso.Cosa significa rigido controllo per reprimere il dissenso?Se il sig. Pierluigi Tolardo ne sà qualcosa mi piacerebbe discuterne per apprendere meglio la situazione del dissenso a Cuba.
Grazie in anticipo per la risposta e un cordiale saluto. |
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Pier Luigi Tolardo Ospite
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Inviato: 27 Ago 2004 20:04 Oggetto: A Cuba il dissenso.... |
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La situazione per la libertà nel Web a Cuba non è facile:pochissime connessioni Internet , a prezzi esorbitanti, ma, soprattutto filtri che impediscono l'accesso a molti siti "occidentali" e monitoraggio delle comunicazioni.
Ma è così anche per il resto dei mezzi di comunicazione: non esistono giornali o radio/tv non ufficiali e non autorizzate dal regime, nè si possono pubblicare articoli critici del Partito o di Fidel Castro sui giornali locali, in galera a Cuba ci sono diversi "giornalisti clandestini" oltre ad altri oppositori. Tra gli oppositori c sono anche persone che sono comuniste, che hanno avuto responsabilità oltre che cattolici, anarchici, liberali, socialisti democratici, insomma quanti non si riconoscono nella politica di Castro anche se la maggioranza degli oppositori ha lasciato il Paese da tempo sfuggendo negli Usa o cacciate dal regime nelle ondate degli anni '80 e '90. Le comunicazioni telefoniche sono controllate ed ascoltate sia all'estero che all'interno. Non c'è libertà di associazione o di riunione,nemmeno sindacale, gli iscritti al Partito hanno privilegi nello studio e nel lavoro.
In Occidente sopratutto le forze progressiste hanno denunciato le conseguenze negative dell'embargo statunitense sulle condizioni di vita sanitarie e alimentari del popolo cubano e sui progressi indubbi che il regime ha fatto compiere a Cuba in materia di diritto alla salute e all'istruzione ma dimenticano la natura totalitaria ed autoritaria del regime cubano che continua a colpire sportivi, intellettuali, artisti e politici che non si conformano al regime anche con dure condanne carcerarie. |
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